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«La nostra è un'isola marginalizzata serve un confronto sullo sviluppo»



 dall'unione  sarda del 23\3\2004  edizione Olbia - Gallura

La Maddalena
Ds contro l'amministrazione



Inutile e fuorviante fare del chiasso ma assoluto bisogno di chiarezza sulle
future possibilità dell'economia isolana in un confronto a tutto campo in
consiglio comunale. È la sintesi del messaggio lanciato dal gruppo d'
opposizione Buon Vento. Un messaggio chiaro che, come ha affermato Renato
Cugini, segretario regionale Ds, avvii dei «contatti pacati fra tutti i
soggetti politici isolani, per far sì che il pericolo di una
marginalizzazione dell'isola, venga scongiurato e si avviino programmi veri
di sviluppo sociale». E basta con il demonizzare gli avversari politici,
seppure Pier Franco Zanchetta continui a insistere sulle «informazioni non
veritiere» del sindaco: «Mente sul pericolo di licenziamento dei dipendenti
del governo americano». Piuttosto, aggiunge Zanchetta, «gli americani sono
interessati a recuperare un terreno all'interno dell'isola per realizzare
100mila metri cubi, richiesta ribadita nelle osservazioni al Puc, in zona
Vigna Grande e Vena Longa». Ed ancora: «La richiesta di allontanare dal
centro storico i soldati Usa per evitare ritorsioni terroristiche, è un'
altra bugia politica. Non è il sindaco che li manderà via, se ne andranno
loro». La critica all'operato del sindaco continua sul terreno delle
dismissioni demaniali e sulla riqualificazione di Santo Stefano. Difficile
per i Ds non pensare che dietro le dismissioni ci sia un'asse fra Regione e
Parco per distogliere l'attenzione su quello che Buon Vento ha definito un
altro argomento da affrontare con risolutezza «perché rappresenta un'
occasione straordinaria per gettare le basi per un nuovo sviluppo, visto che
il 90 per cento di questi beni sono nell'Arcipelago». Oppure che i lavori di
«ampliamento delle cubature di Santo Stefano saranno affidati a ditte
americane e per quelle sarde e locali non ci sarà una briciola». Nelle
esternazioni del sindaco, Cugini ha la sensazione che «si vogliano trattare
problemi di estrema importanza sociale tramite l'estremizzazione».

Francesco Nardini