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su uranio impoverito unione sarda ed. nazionale del 12\3\2004





dalla calabria

Libretto sanitario scomparso




È mistero sul libretto sanitario di Fabio, l'ex caporale calabrese
ventisettenne, colpito da un tumore al testicolo e al polmone contratto
durante la permanenza nell'Esercito. Dopo l'insorgenza della malattia (nel
2000), che potrebbe essere collegata all'attività svolta dal giovane nelle
basi sarde di Teulada e Perdasdefogu alla fine del '99 (possibile contatto
con l'uranio impoverito), si sono perse le notizie del fascicolo su cui
venivano annotate le vaccinazioni e le sue condizioni sanitarie: «Ho tentato
in tutti i modi di farmi consegnare il libretto dalle autorità militari»,
racconta il giovane, «ma non ci sono ancora riuscito. Mi dicono puntualmente
che non si trova, che non ho contattato l'ufficio giusto. Così ho dato
incarico al mio legale di trovarlo. Perché anche questo mistero?».
Nella sua testimonianza l'ex caporale calabrese (che è ancora in cura per il
tumore) ha parlato delle attività svolte nei poligoni sardi: «Durante le
esercitazioni e le battaglie simulate prendevamo i proiettili a mani nude.
Era la cosa più normale del mondo, perché i nostri superiori non ci davano
alcun tipo di indicazione». Le munizioni utilizzate nelle basi sarde
potrebbero essere quelle all'uranio impoverito, il pericolosissimo materiale
radioattivo. L'ex militare ha deciso di ricorrere al Tar per chiedere il
riconoscimento della causa di servizio.

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silenzi
e incertezze

Psd'Az: rischi assurdi
«Il moltiplicarsi delle denunce e le numerose testimonianze dirette dei
militari impiegati nei poligoni sardi confermano quanto da tempo il Psd'Az
va denunciando sui rischi ambientali e i pericoli per la salute degli stessi
militari e dei civili nei territori interessati dalle esercitazioni
militari», dice il segretario dei Quattro mori Giacomo Sanna. «Non dotare i
poligoni militari sardi di un osservatorio ambientale che garantisca un
monitoraggio della qualità dell'aria, delle acque e dell'ambiente
circostante, è una scelta irresponsabile, nonché un atto di ostilità verso
la nostra terra e verso il nostro popolo».
Pdci: serve un'inchiesta
«I comunisti italiani esprimono solidarietà ai giovani militari che si sono
ammalati di linfoma di Hodgkin, per le esercitazioni» poligoni sardi, dice
in una nota il segretario della federazione di Cagliari Vinicio Garau. Si
chiede «piena luce sul fatto che questi ragazzi abbiano potuto svolgere
esercitazioni e addirittura recuperare i resti dei proiettili all'uranio
impoverito, senza nessuna protezione». Chiesta una commissione d'inchiesta
«per verificare i rischi che l'attività dei poligoni rappresenta per i
militari e le popolazioni e che individui i responsabili di un eventuale uso
superficiale di tali strumenti di morte».


per l'intervista esclusiva  al milite calabrese   vedere
http://www.unionesarda.it/unione/2004/NZ1203/CRRE/REG02/navipdf.html   non
presente nelò semplice formato html  , ma  solo in pdf