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«Restituiteci la nostra terra»  
  
Salute, basi e stellette: incontro dell?Irs a Villaputzu  
  
  
  dalla nuova sardegna del 8\03\2004 

Affollato dibattito nella mattinata di ieri  presenti membri di tanti comitati
pacifisti ma anche sindaci, scienziati e deputati  
 
 VILLAPUTZU. «Le servitù militari ostacolano lo sviluppo della Sardegna.
I sardi devono riappropriarsi della loro terra e programmare autonomamente
il loro futuro». Queste sono le conclusioni dell?affollato incontro-dibattito
organizzato dal movimento Indipendentzia Repubblica de Sardinia (Irs), che
si è svolto nella mattinata di ieri a Villaputzu.
 La riunione è stata presieduta da Elisabetta Pitzurra, del movimento organizzatore,
indagata dalla Procura della Repubblica di Cagliari per essersi introdotta
durante una manifestazione il 22 luglio dello scorso anno nel distaccamento
a mare di Capo San Lorenzo del Poligono del Salto di Quirra. In apertura,
è stato comunicato che 350 pacifisti si sono autodenunciati per esprimere
solidarietà nei confronti di Pitzurra e degli altri indagati. Ha poi preso
la parola Chicco Frongia, presidente dell?Associazione per il parco del
Flumendosa, che si batte insieme ai comuni di Armungia, Ballao e Villasalto,
per impedire la realizzazione di una nuova diga sul corso del fiume. «Grazie
alla mobilitazione delle popolazioni - ha detto Frongia - siamo riusciti
a bloccare la costruzione dell?invaso di Monte Perdosu. Dobbiamo mantenere
alta la guardia sino a quando non saranno assunti i deliberati di revoca».
Ha commosso l?intervento di Angelo Garro, il presidente del Comitato dei
genitori dei militari caduti in tempo di pace (Cogemil), che ha raccontato
la storia del figlio Roberto, morto assieme a tre suoi commilitoni ed un
civile mentre svolgeva il servizio di leva nel corpo degli alpini. «Io e
mia moglie - ha detto Garro - da sei anni chiediamo inutilmente di sapere
come è morto nostro figlio. I politici, quando la morte è sotto i riflettori
sono tutti pieni di bella retorica. Diventano poi sordi alle invocazioni
di giustizia».
 Maida Maiore, una delle leader del Cocis, il comitato di cittadini istituito
a La Maddalena dopo l?annuncio dell?ampliamento della base americana, ha
manifestato la preoccupazione di tutta la comunità. Per l?ex sindaco di
Villaputzu, Antonio Pili, la sindrome di Quirra è stata provocata da un
elemento patogeno sconosciuto che ancora agisce. I casi di cancro al sistema
linfatico sino a poco tempo fa limitati alla vallata di Quirra e all?altipiano
di Monte Cardiga, si stanno estendendo a tutti i comuni che confinano con
il Poligono. «Devono essere sospese tutte le esercitazioni militari - ha
detto Mariella Cao, del comitato sardo ?Gettiamo le Basi? - fino a quando
non sarà identificato l?elemento patogeno che procura i tumori». Liliana
Viola, presidente dell?Associazione talassemici Sardegna, ha invitato tutti
a «mobilitarsi per difendere i servizi sanitari presenti nel territorio.
Stanno smantellando l?ospedale San Marcellino di Muravera senza che si faccia
nulla per impedirlo». Il deputato dei Verdi Mauro Bulgarelli ha denunciato
che l?Italia non rispetta la volontà degli elettori, che nel 1987 hanno
deciso con un referendum la denuclearizzazione del paese. Mauro Cristaldi,
docente ta alla Sapienza di Roma, dopo aver spiegato la grave tossicità
dell?uranio impoverito e del torio 234, ha detto che la Sardegna è una regione
a sovranità limitata. «Troppe sono le aree - ha sottolineato - soggette
a servitù militari». Cristaldi non esclude che «la sindrome di Quirra sia
provocata da una cattiva gestione delle scorie delle esercitazioni militari.
Materiali residui vengono raccolti e fatti brillare una seconda volta provocando
un inquinamento chimico radioattivo. Le particelle metalliche si diffondono
nell?ambiente e vengono assorbite dall?uomo per inalazione o attraverso
la catena alimentare. È difficile rilevare la presenza dell?uranio impoverito
perché questo si confonde con quello naturale». La riunione è stata conclusa
dall?intervento di Gavino Sale, leader dell?Irs. (g.b.)