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esercitazioni militari internazionali a Trapani



Questa è una delle tante esercitazioni che si svolgono sopra le nostre 
teste. Ricordate Ustica, ricordate il G8 di Genova?

Allarme plutonio a Trapani, ma è un'esercitazione

TRAPANI - Due caccia F16 dell'aeronautica militare italiana che scortano 
dall'alto un aereo cargo Usa, l'aeroporto di Trapani Birgi isolato, le 
piste circondate da carabinieri, poliziotti, militari dell'aeronautica 
armati, vigili del fuoco degli speciali nuclei Ncbr con doppie tute 
antiradiazioni e bombole di ossigeno che li fanno sembrare astronauti, 
artificieri della polizia di Stato con tute e maschere antigas. Tutti 
aspettavano l'atterraggio del cargo che trasportava Plutonio 239, un 
componente dell'Atomica.

Era questo lo scenario da guerra che appariva agli occhi di chi oggi si 
fosse affacciato ai vetri dell'aerostazione trapanese. Uno scenario per 
fortuna solo reale negli aspetti tecnici e per gli uomini impegnati ma in 
realtà un'esercitazione interforze, in codice «Air brake», organizzata 
nell'ambito del Psi (Proliferation security initiative), un piano 
d'interdizione dei trasferimenti di armi di distruzione di massa, o di loro 
componenti, cui aderiscono 11 Paesi (Italia, Portogallo, Spagna, Francia, 
Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti, Polonia, Australia, Giappone, Olanda).

Nell'esercitazione l'allarme è scattato stamane verso le 4. Fonti 
governative Usa segnalano che un aereo cargo partito dall'America (in 
realtà alzatosi in volo da Sigonella) potrebbe avere a bordo del plutonio 
239. L'equipaggio del velivolo non è a conoscenza del materiale 
trasportato. «Nell'esercitazione - ha detto il ten. Col. Francesco 
Barontini, dell'ufficio stampa dello Stato maggiore dell'aeronautica - è 
stato ipotizzato che l'equipaggio del cargo partito dagli Usa non sapesse 
del Plutonio perché generalmente, così come confermato da varie fonti 
d'intelligence internazionali, chi commercia e fa affari con questo tipo di 
merce utilizza vettori che nulla hanno a che fare con l'organizzazione».

Il piano di volo del cargo prevede l'attraversamento dei cieli di 
Portogallo, Spagna, Italia e poi giù verso il Nord Africa. Si attivano 
tutte le procedure intergovernative per le autorizzazioni agli interventi 
militari. I Paesi aderenti al Psi sono d'accordo che l'aereo, già 
contattato, debba atterrare in Italia per i controlli. Parte quindi il 
dispositivo di sicurezza. Quando il cargo è sui cieli sardi due F16 del 37° 
stormo dell'aeronautica militare di stanza a Birgi si alzano in volo e 
accompagnano il velivolo su Trapani. L'aereo atterra. Viene scortato da 
mezzi blindati dell'aeronautica.

I due componenti dell'equipaggio sono fatti scendere ed i vigili del fuoco 
con particolari attrezzature per rilevare eventuali radiazioni li 
ispezionano. Intervengono quindi una ventina di poliziotti, tutti con tute 
e maschere antigas, che circondano il velivolo. Altri due artificieri della 
polizia di Stato giungono sotto l'aereo con un furgoncino carico di 
attrezzature specialistiche.
I due poliziotti, anche loro con tuta protettiva e maschera antigas, 
salgono a bordo e controllano il velivolo alla ricerca di esplosivi. Poi 
escono e si sottopongono al controllo dei nuclei Nbcr (nucleare, biologico, 
chimico e radiologico) dei vigili del fuoco.

Dopo i poliziotti intervengono i vigili dello speciale nucleo. Due 
pompieri, in particolare, indossano una doppia tuta speciale, con bombola 
per l'ossigeno. Accanto all'aereo giunge un furgone dei vigili del fuoco, 
il cosiddetto «laboratorio atomico». I pompieri entrano e recuperano il 
plutonio 239 inserendolo in uno speciale contenitore antiradiazioni per 
essere messo a disposizione della magistratura. Poi tutte le squadre Nbcr 
passano attraverso le tende, appositamente tirate sù ai bordi della pista 
aeroportuale, per la decontaminazione delle persone.

All'esercitazione hanno assistito 18 osservatori dei Paesi aderenti al Psi 
ed altri osservatori di nazioni non aderenti al programma di sicurezza ma 
che in futuro potrebbero farlo: Belgio, Malta, Repubblica Ceca, Repubblica 
Slovacca, Slovenia, Ungheria, Danimarca, Finlandia, Norvegia, Grecia e 
Irlanda. Tutte le fasi dell'esercitazione sono state illustrate in inglese 
agli osservatori dal col. Roberto Cattaneo, comandante del 37° stormo 
«Cesare Toschi».

19 Febbraio 2004