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La Spezia: presentato il piano di emergenza nucleare
- Subject: La Spezia: presentato il piano di emergenza nucleare
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti@peacelink.it>
- Date: Wed, 11 Feb 2004 07:28:49 +0100
La Spezia, presentato piano di emergenza nucleare
Il 9 febbraio del 2000, il manifesto, rivelando il piano militare
d'emergenza in caso di incidente nucleare di La Spezia, lo desecretava di
fatto. Il piano si riferiva al caso di incidente provocato dall'arrivo di
navi o sommergibili a propulsione nucleare. Un'eventualità possibile in
dodici porti italiani, dalla Maddalena a Brindisi, Taranto, Napoli, Gaeta,
Augusta. La successiva inchiesta giudiziaria per la fuga di notizie e la
rivelazione di documenti top secret si concludeva con un'archiviazione, ma
nel frattempo in prefettura veniva istituita una commissione tecnica
incaricata di aggiornare il piano per i civili, datato `93. Che ieri è
stato reso pubblico. Il nuovo piano presenta un solo omissis, riguardo al
luogo in cui attraccano i sommergibili nucleari. Per il resto, la prima
sezione riguarda i livelli di emergenza: il livello A prevede che in caso
di incidente vengano istituiti i divieti di traffico marittimo, pesca e
balneazione, con posti di blocco per impedire l'accesso alla zona
interessata e controllo della radioattività. In caso di rilevamento di
radioattività al di fuori dell'area navale, sarà ordinato alla popolazione
di rimanere al chiuso, interdette le attività lavorative, con posti di
controllo e possibile blocco degli alimenti. Nel caso più grave è previsto
l'allontanamento della popolazione e la relativa sistemazione in alloggi a
chilometri di distanza, con la raccolta di materiali contaminati e la
distribuzione di vestiario. Il limite massimo di navi o sommergibili a
propulsione nucleare previsto è di tre. «Avere questo piano di emergenza e
renderlo pubblico è un grande risultato. Ma adesso va posto un altro
obiettivo: navi e sottomarini nucleari non devono più venire nel golfo
della Spezia», ha commentato l'assessore alla protezione civile Olivieri,
per il quale «unità militari di questo tipo sosterebbero a poca distanza da
una costa densamente abitata, alle porte del parco delle Cinque terre,
considerato patrimonio dell'umanità». (a.mas.)
10/2/04
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/10-Febbraio-2004/art51.html
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