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uranio e diritto alla salute



Potrebbero i militari invocare la tutela del diritto alla salute per non
andare a lavorare nelle zone infettate dall'uranio impoverito?
La domanda sorge dalla seguente sentenza della Corte costituzionale del 1991
che così si esprime: "Il valore della dignità e della salute di ciascun
essere umano è valore supremo che non conosce distinzioni e graduazioni di
"status" personali e dunque annienta ogni separazione tra cittadini e
soldati" (decisione con cui è stato dichiarato costituzionalmente
illegittimo l'articolo 47-ter della legge 26 luglio 1975, n. 354 (Norme
sull'ordinamento penitenziario e sull'esecuzione delle misure privative e
limitative della libertà), nel testo introdotto dall'art. 13 della legge 10
ottobre 1986, n. 663, nella parte in cui non prevede che la reclusione
militare sia espiata in detenzione domiciliare quando trattasi di "persona
in condizioni di salute particolarmente gravi che richiedano costanti
contatti con i presidi sanitari territoriali").
Saluti