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convegno sull'industria della Difesa



A proposito di Finmeccanica il sole 24-0re del 2 ottobre racconta della 
nuova squadra messa in campo. A qualcuno un nome ricorderà il passato, ma 
non rimarrà sorpreso dalla sua splendida carriera:

Roberto Maglione: già assistente di Colaninno all'Olivetti e poi capo del 
personale Tim e Telecom, poi direttore del personale Sky (Murdoch) e fra 
poco senior vicepresident human resources della holding difesa e aerospazio.
Il suo precedessore Antonio Perfetti passerà a fare il direttore generale 
della Oan-Officine Aeronavali.
Dovrebbe atterrare (!) anche il giornalista Simone Bemporad come vice di 
Lorenzo Bergogni, direttore relazioni esterne.
Giorgio Brazzelli: già presidente Aermacchi diverrà probabilmente 
presidente anche di Avio (exFiat ora Carlyle-Finmeccanica)
Claudio Chierico direttore generale di Telespazio proveniente da Galileo 
Avionica.


La successione di guerre e conflitti degli ultimi anni ha stimolato 
l’opinione pubblica italiana, soprattutto alla luce dell'invio di Forze 
Armate in missioni di Pace, ad una riflessione sul ruolo e sulle 
potenzialità del nostro Paese in campo internazionale per la costruzione di 
scenari di pace.
In questo panorama l’industria della Difesa italiana si trova ad affrontare 
i problemi della integrazione europea e del mutamento degli scenari 
mondiali che si stanno adeguando ai nuovi riferimenti di politica estera ed 
ai nuovi fondamenti delle strategie politico militari. Le prospettive di 
settore, tra le quali possono rientrare le necessità del risanamento dei 
territori colpiti dalle “nuove guerre”, sembrano orientate al 
raggiungimento di una elevata interdipendenza tra aziende di nazioni 
diverse. Interdipendenza che sembra prendere forma con la sottoscrizione di 
una Lettera di Intenti tra 6 nazioni europee (Francia, Germania, Italia, 
Regno Unito, Spagna e Svezia) al fine di armonizzare anche i relativi 
sistemi legislativi ed amministrativi.L’auspicata sinergia tra le industrie 
degli armamenti si incrocia anche con l’interdipendenza tra sviluppo 
tecnologico in campo militare e sviluppo tecnologico in campo civile. Negli 
ultimi decenni si è assistito, infatti, ad una simbiosi sempre più stretta 
tra tecnologia militare e tecnologia civile - “dual use”.
Tale rapporto troverebbe a sua volta la massima espressione nella 
collaborazione e nella integrazione a livello europeo tra programmi di 
Ricerca e Sviluppo, soprattutto in funzione degli ingenti investimenti 
necessari. Nelle società democratiche contemporanee, la spinta 
all’interdipendenza delle industrie degli armamenti a livello 
internazionale e quella tra sviluppo tecnologico in campo militare e civile 
si scontra, oggi, con la forte presenza di movimenti di opinione che, nei 
confronti degli investimenti nel settore della difesa, ripropongono un 
dibattito critico, spesso radicalmente pacifista, sulla compatibilità tra 
intervento militare, produzione di armi e dettato costituzionale. Questi 
sono i temi del Convegno che si terrà il 3 e 4 ottobre 2003 a Rovereto 
(Sala "Spagnolli", via Manzoni) dal titolo: “Le armi della Repubblica. 
L’industria della difesa nel contesto nazionale tra prospettive di 
integrazione europea e istanze di pace”. Promotori di questa importante 
iniziativa sono il Museo Storico Italiano della Guerra (o.n.l.u.s.) di 
Rovereto, l’Associazione Mine Action Italy (M.A.I.) di Brescia e la S.E.I. 
(Società Esplosivi Industriali) di Ghedi (BS): M.A.I. opera nel campo delle 
iniziative umanitarie e formative con riferimento ad attività di sminamento 
e bonifica, S.E.I. ha allo studio un sistema di sminamento umanitario.
Il Convegno vedrà protagonisti relatori di alto livello: studiosi di 
problemi economici, storici, aziende del settore difesa, parlamentari, 
giornalisti ed esponenti di movimenti di opinione e costituirà la sede di 
uno prolifico scambio di punti di vista ed informazioni sulla posizione 
dell’industria della difesa nel nostro Paese e all’interno del contesto 
europeo, sulle sinergie in campo civile e sui rapporti tra costruzione e 
commercio di armi e legislazione italiana.Il Convegno vede il convergere di 
realtà associative, di organizzazioni sociali e di aziende del settore 
difesa; ha ottenuto il patrocinio della Regione Autonoma Trentino Alto 
Adige, il contributo della Provincia Autonoma di Trento, del Comune di 
Rovereto e di alcune aziende del settore difesa (Alenia Aeronautica spa, 
Alenia Spazio spa, Calzoni srl, Iveco Veicoli spa, Cigala Internazionale 
srl, Cover Technology srl, MBDA spa, Oerlikon Contraves spa, Oto Melara spa),
Altre informazioni sono reperibili presso la Segreteria Organizzativa del 
Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto che risponde ai seguenti 
numeri: 0464 438100  0464 423410 (fax) o al sito internet: 
www.museodellaguerra.it.
Roma 3 ottobre 2003 - Nasce oggi ad Edimburgo la nuova associazione europea 
delle industrie aerospaziali e della difesa, di cui l’ing. Pier Francesco 
Guarguaglini, presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, è stato 
nominato “incoming president”. Nel corso della Annual Convention 
dell’AECMA, tenutasi il 2 e 3 ottobre nella città scozzese, la principale 
decisione assunta dall’assemblea è stata quella di fondere la stessa 
AECMA  tra i cui soci vi è anche l’italiana AIAD, l’associazione delle 
industrie italiane dell’aerospazio e difesa - con la Eurospace, 
associazione che riunisce le industrie spaziali del vecchio continente e la 
EDIG (European Defence Industry Group). Si tratta di un passo estremamente 
significativo per la creazione di un unico polo in rappresentanza degli 
interessi industriali di questo settore nei confronti della Commissione 
Europea e delle istituzioni nazionali ed internazionali, compresa la NATO. 
La decisione dovrà essere ratificata dai consigli direttivi delle tre 
associazioni. Nella stessa riunione l’ing. Pier Francesco Guarguaglini è 
stato nominato “president incoming” della nuova organizzazione, nell’ambito 
della quale ricoprirà il ruolo di vice presidente nel 2004 e di presidente 
nel 2005.