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(Fwd) Europeisti o militaristi?
- Subject: (Fwd) Europeisti o militaristi?
- From: francesco iannuzzelli <francesco@peacelink.org>
- Date: Fri, 6 Jun 2003 12:58:11 +0200
- Organization: peacelink
- User-agent: KMail/1.4.1
Europeisti o militaristi?
"Europa sociale" non "Europa militare", la Costituzione Europea ripudi la
guerra
Oggi, 7 giugno 2003, il Presidente del Consiglio On. Berlusconi, i ministri
Bossi e Maroni, saranno sulla pista di Venegono per assistere al roll-out
dell'addestratore armato M346 di Aermacchi.
L'azienda spera che l'M346 possa diventare l'addestratore militare europeo, e
l'"europeista" On. Berlusconi è qui per sottolineare l'appoggio del governo
alle aspirazioni aziendali: Aermacchi sarà leader di Eurotrainer (600
velivoli in 25 anni per 15 milioni di dollari l'uno)?
Già, ma per quale motivo gli altri Paesi europei dovrebbero dire di si al
Governo italiano, quando lo stesso ha detto di no, ad esempio, al velivolo da
trasporto militare europeo Airbus A-400M a favore del C-130J (22 aerei per 23
milioni di dollari l'uno), oppure ha detto di no al francese meno costoso
Mirage 2000 a favore dello statunitense F16 "rigenerato" (34 velivoli per
circa 800 milioni di euro in 10 anni), o, ancora, ha accettato di entrare nel
programma Usa per la produzione del JSF Joint strike Fighter (probabilmente
per 150 velivoli al costo unitario di 38 milioni di dollari più il versamento
di un miliardo di dollari a fondo perduto), concorrente dell'europeo EFA
European Fighter Aircraft "Typhoon", cui per altro anche l'Italia partecipa
con l'opzione di acquisto di 120 velivoli? Gli altri paesi europei
dimenticheranno facilmente la sensibilità italiana alle intimazioni del
sottosegretario alla difesa, Paul Wolfowitz, che indicava gli Usa essere
contrari allo sviluppo del sistema europeo indipendente di navigazione
satellitare civile e militare Galileo?
Come potranno Paesi europei, come la Francia, la Germania, il Belgio, la
Grecia, ecc., dimenticare che il nostro Paese ha appoggiato gli Usa nella
loro illegale guerra preventiva ed infinita per l'occupazione dell'Iraq
contro il diritto internazionale e l'Organizzazione delle Nazioni Unite?
Certo lo ha fatto con Gran Bretagna e Spagna, ma contro una posizione che si
era andata costruendo in Europa, e che esprimeva la posizione maggioritaria
dell'opinione pubblica europea e mondiale, che voleva evitare di buttare a
mare l'unica organizzazione preposta a risolvere le controversie
internazionali l'Onu, scongiurando una guerra che poteva avere conseguenze
catastrofiche, che ha avuto il suo carico di sofferenze ingiustificate, che
potrà avere conseguenze durature per l'odio ed il rancore che ha seminato e
che potrà sfociare in nuove iniziative terroristiche, le quali
"giustificheranno" nuove azioni militari in una spirale senza fine?
Perché questa sollecitudine ad appoggiare tutti i programmi di riarmo e gli
interventi militari e non invece le iniziative per fare dell'Europa un
gigante del diritto internazionale, della sollecitudine sociale e della
corretta cooperazione internazionale? Perché Berlusconi ed il suo Governo non
si fanno paladini dell'introduzione nella "Costituzione Europea" del rifiuto
della guerra come mezzo di offesa nei confronti degli altri paesi e come
strumento per risolvere le controversie internazionali? Perché il nostro
governo non rinuncia ai concetti strategici, espressi nel 1991 nel Nuovo
Modello di Difesa, che vogliono l'Italia dover intervenire militarmente
ovunque nel mondo per la "difesa" degli "interessi" dei "paesi
industrializzati"?
Perché membri del nostro Governo, mentre chiedono a gran voce lo
smantellamento dei pilastri della sicurezza sociale (pensioni, sanità, ecc.)
per rispondere più adeguatamente agli impegni di Maastricht chiedono di
esentare da quegli stessi vincoli le spese della difesa, che si è previsto
aumentino sempre di più (siamo a circa 20.000 milioni di Euro, senza contare
le voci "nascoste")?
Come è possibile non ci si accorga che il livello di spesa militare raggiunto
dagli Stati Uniti (400 miliardi di dollari oggi, oltre 500 miliardi/anno nel
2009) e quello raggiunto dai vari Paesi europei (circa 250 miliardi di
dollari annui) siano uno scandalo, rappresentando circa i 3/4 della spesa
bellica mondiale, nei confronti dei più acuti bisogni della vasta area della
popolazione mondiale più povera?
Come si può, ancora oggi, in una situazione nella quale le armi atomiche,
chimiche e batteriologice potrebbero estinguere l'umanità e cancellare "il
creato" sul nostro pianeta, farsi dominare dall'assunto patologico che siano
nuove e più potenti armi a garantirci l'immunità dal "terrorismo"?
Come si fa ad accettare ancora oggi che l'unica pace possibile sia la "Pace di
Cesare" e del suo impero e non la Pace di una umanità riconciliata?
Come si fa a voler smantellare i limiti ed i controlli sul commercio di
armamenti italiani (vedi la modifica della legge 185/90) anziché non proporre
una loro estensione a livello europeo e mondiale?
Come si fa a non volere con tutte le nostre forze che la guerra, e la sua
preparazione, escano definitivamente dalla Storia umana.
Come si fa a non rispettare i diritti dei lavoratori della Difesa, evitando di
scaricare su di loro le responsabilità di commerci di morte, evitando di
renderli partecipi della realizzazione di strumenti militari volti non alla
difesa ma al dominio imperiale, realizzando le condizioni per la
diversificazione e riconversione al civile?
L'M346 è il frutto della collaborazione tra ex "nemici" per una guerra contro
nuovi "nemici", sia ben inteso i "nemici" esistono, ma la preparazione della
guerra non risolve davvero i problemi, solo il dialogo può e deve condurre
alla pace, alla giustizia, alla libertà duraturi.
Sarebbe stato meglio festeggiare l'esito di una collaborazione Italia-Russia
per la realizzazione di un velivolo civile all'idrogeno, una collaborazione
che era possibile già 12 anni fa e che oggi avrebbe dato i suoi frutti per il
bene vero della collettività.
Per la Pace:
adesioni
Aprile, A.R.C.I., Basta Guerra (Mi), CUB, Donne in Nero, Gallarate Social
Forum, L'Albero di Antonia, Laveno Social Forum, Licdam, Lilliput (Va),
Lilliput (Venegono), Peacelink, Rifondazione Comunista, PdCI, Valle Olona
Social Forum, Varese Social Forum, Versitudine (Bo)
07.06.03 Ciclostilato in proprio
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francesco iannuzzelli francesco@peacelink.org
associazione peacelink http://www.peacelink.it