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LA STRATEGIA PER LA SICUREZZA NAZIONALE DEGLI STATI UNITI
GRUPPO DI RICERCA ASSOPACE NAPOLI
Via trinità degli spagnoli 41, tel. 081405281, assopace.na@tiscali.it
LA STRATEGIA PER LA SICUREZZA NAZIONALE DEGLI STATI UNITI
SETTEMBRE 2002
INTRODUZIONE
Le grandi lotte del ventesimo secolo tra libertà e il totalitarismo si sono
concluse con la vittoria decisiva delle forze della libertà e di un unico
modello sostenibile per il successo nazionale: libertà, democrazia, e
libera impresa. Nel ventunesimo secolo, solo le nazioni che condividono il
mandato a proteggere i basilari diritti umani e a garantire la libertà
politica ed economica sono state capaci di far emergere il potenziale dei
loro popoli ed assicurare loro la futura prosperità. I popoli dovunque,
vogliono essere capaci di parlare liberamente, scegliere chi li governerà,
avere libertà di culto, educare i loro ragazzi, maschi e femmine, possedere
proprietà, e godere dei benefici del proprio lavoro. Questi valori di
libertà sono giusti e veri per ogni persona, in ogni società e il compito
di proteggere questi valori contro i loro nemici deriva dal bisogno comune
di libertà di amare la gente attraverso il globo e attraverso i tempi.
Oggi gli USA godono di una forza militare non paragonabile e di una grande
influenza economica e politica. In accordo con la nostra eredità e i nostri
principi, noi non usiamo la nostra forza per fare pressioni a vantaggio
unilaterale. Noi cerchiamo invece di creare un equilibrio di potere che
favorisca la libertà umana: condizione nella quale tutte le nazioni e tutte
le società possono scegliere per loro stesse i traguardi e le sfide della
libertà economica e politica. In un mondo che è sicuro, la gente dovrebbe
essere capace di rendere le proprie vite migliori. Noi difenderemo la pace
combattendo terroristi e tiranni. Noi preserveremo la pace costruendo buone
relazioni con i grandi poteri. Noi estenderemo la pace incoraggiando
società aperte e libere in ogni continente.
Difendere la nostra nazione contro i nostri nemici è il primo e
fondamentale impegno del governo federale. Oggi questo compito è cambiato
drammaticamente. I nemici nel passato avevano bisogno di grandi armi e
grande capacità industriale per mettere in pericolo l'america. Adesso
oscure reti di individui possono arrecare grande caos e sofferenza alle
nostre coste per meno di quanto costa acquistare un singolo carro armato. I
terroristi sono organizzati per penetrare nelle società aperte e rivolgere
il potere delle moderne tecnologie contro di noi.
Per sconfiggere questa minaccia noi dobbiamo far uso di ogni mezzo della
potenza dell'arsenale militare, una migliore difesa interna, il
rafforzamento della legge, attività investigativa, e sforzi vigorosi per
tagliare fuori la finanza del terrorismo. La guerra contro il terrorismo di
portata globale è una impresa globale dalla durata incerta. L'America
aiuterà le nazioni che hanno bisogno della nostra assistenza per combattere
il terrore. E l'America terrà il conto delle nazioni che sono compromesse
con il terrore, incluse quelle che ospitano terroristi poichè gli alleati
del terrore sono i nemici della civilizzazione. Gli USA e i paesi che
cooperano con noi non devono permettere che i terroristi sviluppino nuove
basi al loro interno. Insieme cercheremo di negare i loro santuari, sempre.
Il danno più grave per la nostra nazione si trova all'incrocio fra il
radicalismo e la tecnologia. I nostri nemici hanno apertamente dichiarato
che stanno cercando armi di distruzione di massa ed evidenze indicano che
stanno facendo questo con determinazione. Gli USA non permetteranno che
questi sforzi si compiano. Noi costruiremo difese contro i missili
balistici e qualunque mezzo di dispiegamento. Noi coopereremo con altre
nazioni a contrastare, contenere e troncare gli sforzi nemici per acquisire
tecnologie pericolose. E, in base al senso comune e al senso di autodifesa,
l'America agirà contro queste minacce emergenti prima che siano pienamente
concretizzate. Non possiamo difendere l'America e i nostri amici sperando
per il meglio. Così dobbiamo essere preparati a sconfiggere i piani dei
nostri nemici, usando la migliore attività investigativa e procedendo con
determinazione. La storia giudicherà duramente quelli che videro questo
pericolo avanzare, ma fallirono nell'agire. Nel mondo nuovo in cui siamo
entrati, l'unico percorso per la pace e la sicurezza è il percorso dell'azione.
Dal momento che noi difendiamo la pace, noi trarremo anche vantaggio dalla
storica opportunità per preservarla. Oggi la comunità internazionale ha la
migliore opportunità, dal sorgere degli stati nazione nel diciassettesimo
secolo, per costruire un mondo dove i grandi poteri competono in pace
invece di prepararsi continuamente alla guerra. Oggi i grandi poteri del
mondo si trovano dalla stessa parte uniti contro i pericoli comuni della
violenza terroristica e del caos. Gli USA lavoreranno su questi comuni
interessi per promuovere la sicurezza globale. Noi siamo uniti anche in
modo crescente su questi valori comuni. La Russia è nel mezzo di una
transizione che fa sperare, tendendo verso un futuro democratico e dunque
un partner nella guerra contro il terrore. I leaders cinesi stanno
scoprendo che la libertà economica è la sola fonte di benessere nazionale.
Con il tempo troveranno che la libertà politica e sociale è la sola fonte
di grandezza nazionale. L'America incoraggerà l'avanzamento della
democrazia e l'apertura economica in entrambe le nazioni poiche questi sono
le migliori basi per la stabilità interna e l'ordine internazionale. Noi ci
opporremo con forza all'aggressione da parte di altri grandi poteri anche
se accoglieremo i loro pacifici propositi di prosperità, commercio, e
avanzamento culturale.
Infine gli USA useranno l'opportunità di questo momento per estendere i
benefici della libertà nel mondo. Lavoreremo attivamente per portare la
speranza di democrazia, sviluppo, libero mercato, libero commercio in ogni
angolo del mondo. Gli avvenimenti dell'11 settembre 2001 ci hanno insegnato
che gli stati deboli come l'Afganistan, possono mettere in pericolo i
nostri interessi nazionali così come lo farebbero gli stati forti. La
povertà non trasforma i poveri in terroristi ed assassini. Sebbene la
povertà, le istituzioni deboli, e la corruzione possono rendere vulnerabili
gli stati deboli alla rete terroristica e ai cartelli della droga
all'interno dei loro confini.
Gli USA saranno al fianco di ogni nazione determinata nella costruzione di
un futuro migliore attraverso la ricerca di ricompense di libertà per il
proprio popolo. Libero commercio e libero mercato hanno provato la loro
capacità di liberare intere società dalla povertà, così gli USA lavoreranno
con le singole nazioni, intere regioni e l'intera comunità del commercio
globale per costruire un mondo che commerci in libertà e quindi cresca in
prosperità. Gli USA dispiegheranno maggiore assistenza allo sviluppo
attraverso la lista delle sfide del nuovo millennio alle nazioni che
governano in modo giusto, investono sul loro popolo e promuovono la libertà
economica. Noi continueremo anche a spingere il modo negli sforzi per
ridurre il terribile costo dell'hiv e altre malattie infettive.
Nel costruire un equilibrio di potere che favorisca la libertà, gli USA
sono guidati dalla convinzione che tutte le nazioni hanno responsabilità
importanti. Le nazioni che godono della libertà devono attivamente
combattere il terrore. Le nazioni che dipendono dalla stabilità
internazionale devono aiutare a prevenire la diffusione delle armi di
distruzione di massa. Le nazioni che cercano aiuto internazionale devono
governarsi in modo saggio cosicché l'aiuto sarà ben speso. Affinché la
libertà prosperi è richiesto e ci si aspetta responsabilità.
Noi siamo anche guidati dalla convinzione che nessuna nazione possa
costruire un mondo migliore e più sicuro da sola. Alleanze e istituzioni
multilaterali possono moltiplicare la forza della nazioni che amano la
libertà. Gli USA sono impegnati in istituzioni durevoli come l'ONU, WTO,
l'organizzazione degli stati americani, la NATO e analogamente con altre
alleanze di vecchia data. Coalizioni di intenti possono dare forza a queste
istituzioni permanenti. In tutti i casi, gli obblighi internazionali devono
essere presi seriamente. Essi non devono essere assunti simbolicamente per
sostenere un ideale in modo aleatorio senza favorire il loro conseguimento.
La libertà è una richiesta non negoziabile della dignità umana; il diritto
di nascita di ogni persona in ogni civiltà. Attraverso la storia, la
libertà è stata minacciata dalla guerra e dal terrore; è stata sfidata da
volontà opposte di stati potenti e disegni diabolici di tiranni; ed stata
messa alla prova da povertà e malattie ampiamente diffuse. Oggi l'umanità
conserva nelle proprie mani l'opportunità per un ulteriore trionfo della
libertà sui suoi nemici. Gli USA accolgono la nostra responsabilità per
condurre questa grande missione.
I VEDUTA D'INSIEME DELLA STRATEGIA INTERNAZIONALE DELL'AMERICA
"La causa della nostra nazione è sempre stata più ampia della difesa della
nostra nazione. Noi combattiamo, così come abbiamo sempre combattuto, per
una pace giusta - una pace che favorisca la libertà. Noi difenderemo la
pace contro le minacce del terrorismo e dei tiranni. Noi preserveremo la
pace costruendo buone relazioni fra i grandi poteri. E estenderemo la pace
incoraggiando società aperte e libere in ogni continente"
Presidente Bush
West Point, New York
1 giugno 2002
Gli usa posseggono una forza e una influenza nel mondo senza precedenti e
senza eguali. Sostenuti dalla fede nei principi della libertà e dal valore
di una società libera, questa posizione è accompagnata da responsabilità,
obblighi e opportunità ineguagliate. La grande forza di questa nazione deve
essere usata per promuovere un equilibrio di potere che favorisca la libertà.
Per la gran parte del secolo ventesimo il mondo è stato diviso da una
grande lotta sulle idee: visioni totalitarie e distruttive contro libertà
ed eguaglianza.
Questa grande battaglia è finita .Le visioni militanti di classe, nazione e
razza che hanno promesso utopia e hanno prodotto miseria sono state
sconfitte e screditate. L'America ora è meno minacciata da stati
conquistatori rispetto a quanto lo sia dagli stati deboli. Siamo minacciati
meno da flotte e armate che da tecnologie catastrofiche nelle mani di pochi
arrabbiati.
Dobbiamo combattere queste minacce alla nostra nazione e ai nostri alleati
ed amici.
Questo è anche tempo di opportunità per l'America. Lavoreremo per tradurre
questo momento di influenza in decenni di pace, prosperità e libertà. La
strategia di sicurezza nazionale degli USA sarà basata su un
internazionalismo americano distinto che riflette l'unione dei nostri
valori e dei nostri interessi nazionali. Lo scopo di questa strategia è
aiutare a rendere il mondo non solo più sicuro ma migliore. I nostri
obiettivi sul percorso da intraprendere sono chiari: libertà economica e
politica, relazioni pacifiche con altri stati e rispetto per la dignità umana.
E questo percorso non è solo dell'America. E' aperto a tutti.
Per raggiungere questi obiettivi gli usa:
· Difenderanno le aspirazioni per la dignità umana
· Rafforzeranno le alleanze per la disfatta del terrorismo globale e
lavoreranno per prevenire gli attacchi contro di noi e contro i nostri amici.
· Lavoreranno con gli altri per disinnescare i conflitti regionali
· Preverranno i nostri nemici dal minacciare noi i nostri alleati e nostri
amici con armi di distruzione di massa
· Innescheranno una nuova era di crescita economica globale attraverso
libero mercato e libero commercio
· Allargheranno il cerchio dello sviluppo attraverso l'apertura di società
e costruendo le infrastrutture della democrazia
· Svilupperanno agende per azioni cooperative con altri centri principali
del potere globale
· Trasformeranno le istituzioni di sicurezza nazionale americana per far
fronte alle sfide e alle opportunità del secolo ventunesimo.
II DIFENDERE LE ASPIRAZIONI PER LA DIGNITÀ UMANA
"Qualche preoccupazione che è in qualche modo non diplomatica o scortese
per parlare la lingua del giusto e sbagliato. Io non sono d'accordo. Le
diverse circostanze richiedono metodi diversi, ma non diverse moralità."
Presidente Bush
West Point, New York
1 giugno 2002
Alla ricerca dei nostri obiettivi, il nostro primo imperativo è chiarire
cosa rappresentiamo: gli Stati Uniti devono difendere la libertà e la
giustizia perché questi principi sono giusti e veri per tutte le persone in
ogni parte del mondo.
Nessuna nazione possiede queste aspirazioni, e nessuna nazione è esente da
esse. I padri e le madri in tutte le società vogliono che i loro figli
siano istruiti e vivano liberi da povertà e violenza. Nessuna persona sulla
terra agogna ad essere oppressa, aspira alla servitù o attende con
impazienza il bussare a mezzanotte da parte della polizia segreta.
L'America deve rappresentare le richieste non negoziabili della dignità
umana: le regole della legge; i limiti sul potere assoluto dello stato; la
libertà di espressione; la libertà di culto; eguale giustizia; il rispetto
per le donne; la tolleranza religiosa ed etnica; ed il rispetto per la
proprietà privata. Queste richieste possono essere soddisfatte in molti
modi. La costituzione americana ci ha ben serviti.
Molte altre nazioni, con storia e cultura diverse, affrontando circostanze
diverse, hanno incluso con successo questi principi basilari nei loro
propri sistemi di governo. La storia non è stata clemente con quelle
nazioni che hanno ignorato o schernito i diritti e le aspirazioni del
proprio popolo. L'esperienza dell'America come grande democrazia
multietnica conferma la nostra convinzione che persone di retaggio
culturale e fede diversa possono vivere e prosperare in pace. La nostra
storia è una lunga lotta per tenere fede ai nostri ideali. Ma anche nei
nostri momenti peggiori, i principi consacrati nella Dichiarazione di
Indipendenza erano là a guidarci.
Come conseguenza, l'America non è solo una più forte, ma è una più libera e
giusta società. Oggi, questi ideali sono una sagola di salvataggio per i
solitari difensori della libertà. E quando vi sono aperture, noi possiamo
incoraggiare il cambiamento come lo abbiamo fatto in Europa Centrale ed
Orientale tra il 1989 ed il 1991, oppure a Belgrado nel 2000.
Quando noi vediamo che i processi democratici si fanno strada tra i nostri
amici in Taiwan o nella Repubblica di Corea, e vediamo che i capi
liberamente eletti sostituiscono i generali in America Latina ed in Africa,
noi vediamo esempi di come i sistemi autoritari possono evolvere,
coniugando la storia locale e le tradizioni coi principi a noi tutti molto
cari.
Incorporando le lezioni dal nostro passato e usando l'opportunità che
abbiamo oggi, la strategia della sicurezza nazionale degli Stati Uniti deve
partire da queste intime convinzioni e cercare verso l'esterno le
possibilità per espandere la libertà.
I nostri principi guideranno le decisioni del nostro governo sulla
cooperazione internazionale, il carattere della nostra assistenza
all'estero e lo stanziamento delle risorse. Essi guideranno le nostre
azioni e le nostre parole negli orgaanismi internazionali.
Noi:
· parleremo apertamente e con onestà di violazioni della non negoziabile
domanda della dignità umana usando la nostra voce ed il nostro voto in
istituzioni internazionali per far avanzare la libertà;
· useremo i nostri aiuti all'estero per promuovere la libertà e sostenere
quelli che lottano in maniera non-violenta per essa, garantendo che le
nazioni che si muovono verso la democrazia siano ricompensate per i passi
da loro compiuti;
· renderemo la libertà e lo sviluppo delle istituzioni democratiche i temi
chiave nelle nostre relazioni bilaterali, chiedendo solidarietà e
cooperazione alle altre democrazie mentre faremo pressione sui governi che
negano i diritti umani affinché si muovano verso un futuro migliore; e
· faremo sforzi speciali per promuovere la libertà di religione e di
coscienza e difenderemo questo principio da ogni abuso da parte di governi
repressivi. Noi difenderemo la causa della dignità umana e ci opporremo a
quelli che faranno resistenza
III RINFORZARE LE ALLEANZE PER SCONFIGGERE IL TERRORISMO GLOBALE E LAVORARE
PER PREVENIRE GLI ATTACCHI CONTRO DI NOI ED I NOSTRI AMICI
"A soli tre giorni dagli eventi, gli americani non hanno ancora preso
distanza dalla storia. Ma la nostra responsabilità verso la storia è già
chiara: rispondere a questi attacchi e liberare il mondo dal diavolo. La
Guerra è stata intrapresa contro di noi di nascosto con inganno ed
assassinio. Questa nazione è pacifica, ma feroce quando viene incitata alla
collera. Il conflitto è cominciato con tempi e modi stabiliti da altri.
Terminerà nel modo, e dal momento che noi sceglieremo."
,
Presidente Bush
Washington, D.C. (The National Cathedral)
14 settembre 2001
Gli Stati Uniti stanno lottando una guerra di portata globale contro i
terroristi. Il nemico non è un singolo regime politico o persona o
religione o ideologia. Il nemico è il terrorismo - violenza premeditata,
politicamente motivata e perpetrata contro innocenti.
In molte regioni, rimostranze legittime impediscono l'instaurarsi di una
pace durevole. Tali rimostranze meritano di essere, e devono essere,
indirizzate nell'ambito di un processo politico. Ma nessuna causa
giustifica il terrore. Gli Stati Uniti non faranno concessioni alle
richieste dei terroristi e non scendono a patti con loro. Noi non facciamo
nessuna distinzione tra i terroristi e quelli che di proposito li albergano
oppure offrono loro aiuto.
La lotta contro il terrorismo globale è diversa da ogni altra guerra nella
nostra storia. Il terrorismo sarà combattuto su molti fronti contro un
nemico particolarmente elusivo e su un lungo periodo di tempo. Si
progredirà nella lotta attraverso l'acquisizione di successi persistenti
alcuni visibili e non.
Oggi i nostri nemici hanno visto i risultati di cosa le nazioni civilizzate
possono, e potranno contro i regimi che albergano, appoggiano, ed usano il
terrorismo per raggiungere i loro obiettivi politici. L'Afghanistan è stato
liberato; le forze di coalizione continuano a respingere i talebani ed
al-Qaida. Ma non è solo su questo campo di battaglia che noi impegneremo i
terroristi.
Migliaia di terroristi addestrati restano alla larga con cellule in nord
America, America Meridionale, Europa, Africa, Medio Oriente ed in Asia.
La nostra priorità sarà innanzitutto disgregare e distruggere le
organizzazioni terroristiche di portata globale ed attaccare la loro
direzione, il comando, il controllo ed il sistema di comunicazioni,
l'appoggio materiale, ed il sistema finanziario. Questo avrà un effetto
disabilitante sulla capacità di progettare ed operare dei terroristi.
Noi continueremo ad incoraggiare i nostri partners regionali ad
intraprendere un sforzo coordinato che isoli i terroristi. Una volta che la
campagna regionale abbia circoscritto la minaccia ad un particolare stato,
noi aiuteremo assicurando che lo stato abbia il rafforzamento delle leggi,
gli strumenti militari, politici, e finanziari necessari a completare il
compito.
Gli Stati Uniti continueranno a lavorare con i nostri alleati per
distruggere il finanziamento del terrorismo. Noi identificheremo e
bloccheremo le fonti di sostegno per il terrorismo, congeleremo i beni dei
terroristi e di quelli che li sostengono, negheremo l'accesso dei
terroristi al sistema finanziario internazionale, proteggeremo i legittimi
interventi di aiuto economico dall'essere abusato dai terroristi, e
preverremo il movimento dei beni dei terroristi attraverso reti finanziarie
alternative.
Tuttavia, questa campagna non ha bisogno di essere sequenziale per essere
efficace, l'effetto cumulativo attraverso tutte le regioni aiuterà a
realizzare i risultati che noi cerchiamo.
Noi disgregheremo e distruggeremo le organizzazioni terroristiche:
· attraverso l'azione diretta e continua che impiega tutti gli elementi del
potere nazionale ed internazionale. Il nostro obiettivo immediato saranno
quelle organizzazioni terroristiche di portata globale e ogni terrorista o
stato finanziatore del terrorismo che tenta di ottenere o usare le armi di
distruzione di massa (WMD) o loro parti;
· difendendo gli Stati Uniti, il popolo americano ed i nostri interessi
interni ed all'estero attraverso l'identificazione e la distruzione della
minaccia prima che possa arrivare ai nostri confini. Mentre gli Stati Uniti
si sforzeranno costantemente ad arruolare l'appoggio della comunità
internazionale, noi non esiteremo, se necessario, ad agire da soli per
esercitare il nostro diritto all'autodifesa agendo preventivamente contro
tali terroristi, impedendo loro di danneggiare il nostro popolo ed il
nostro paese; e
· negando l'ulteriore sponsorizzazione, sostegno, e asilo ai terroristi
convincendo o costringendo gli stati ad accettare le loro responsabilità
sovrane.
Noi intraprenderemo anche una guerra ideologica per vincere la battaglia
contro il terrorismo internazionale.
Ciò include:
· l'uso della piena influenza degli Stati Uniti ed il lavoro di stretta
collaborazione con gli alleati e gli amici, per rendere chiaro che tutti
gli atti di terrorismo sono illegittimi sicchè il terrorismo sarà visto
nella stessa ottica della schiavitù, pirateria, o genocidio: un'attitudine
che nessun governo rispettabile può condonare o sostenere ed a cui tutti
devono opporsi;
· il sostegno ad un governo moderato e moderno, specialmente nel mondo
musulmano, per garantire che le condizioni e le ideologie che promuovono il
terrorismo non trovino terreno fertile in nessuna nazione;
· la riduzione delle condizioni fondamentali che generano il terrorismo
arruolando la comunità internazionale per focalizzare i suoi sforzi e le
sue risorse nelle aree a maggior rischio; e
· l'uso efficace di una diplomazia pubblica per promuovere il libero flusso
di informazioni e di idee, per riaccendere le speranze e le aspirazioni di
libertà di quelli che vivono in società dominate dai finanziatori del
terrorismo globale.
Mentre noi riconosciamo che la nostra migliore difesa è un buon attacco,
stiamo anche rafforzando la sicurezza interna del paese per proteggerci
contro l'attacco e renderlo inefficace.
Questa amministrazione ha proposto la più grande riorganizzazione dello
stato fin da quando l'amministrazione Truman ha creato il Consiglio di
Sicurezza Nazionale e il Dipartimento della Difesa.
Sulla base di un nuovo Dipartimento di Sicurezza del Territorio che include
un nuovo comando militare unificato ed un fondamentale riordino del FBI, il
nostro progetto generale per rendere sicuro il territorio include ogni
livello di governo e la cooperazione dei settori pubblici e privati.
Questa strategia trasformerà le avversità in opportunità. Per esempio, i
sistemi di gestione dell'emergenza saranno meglio in grado non solo di
affrontare il terrorismo ma ogni pericolo. Il nostro sistema sanitario sarà
rinforzato non solo per far fronte al bioterrorismo, ma ad ogni malattia
infettiva ed ai pericoli di incidenti di massa. I nostri controlli di
frontiera non solo bloccheranno i terroristi, ma miglioreranno l'efficiente
movimento di traffico legittimo. Mentre il nostro imperativo è proteggere
il paese, siamo consapevoli che per sconfiggere il terrorismo nel mondo di
oggi globalizzato, abbiamo bisogno di appoggio da parte dei nostri alleati
ed amici. Laddove possibile, gli Stati Uniti conteranno su organizzazioni
regionali e poteri statali per realizzare gli obblighi di lotta contro il
terrorismo. Laddove i governi ritengano la lotta al terrorismo al di sopra
delle loro capacità, alla loro forza di volontà e alle loro risorse uniremo
qualunque aiuto che noi ed i nostri alleati possiamo fornire.
Così come perseguiamo i terroristi in Afghanistan, continueremo a lavorare
con le organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite ed altre
organizzazioni non governative ed altri paesi per fornire l'assistenza
umanitaria, politica, economica e di sicurezza necessaria a ricostruire
l'Afghanistan così che il paese non possa più abusare del suo popolo,
minacciare i paesi vicini ed offrire asilo ai terroristi.
Nella guerra contro il terrorismo globale, non dimenticheremo mai che in
fondo stiamo lottando per i nostri valori democratici ed il nostro stile di
vita. La libertà e la paura sono nella guerra, e non ci sarà nessuna fine
rapida o facile per questo conflitto. Nel condurre la campagna contro il
terrorismo, noi stiamo forgiando nuove e produttive relazioni
internazionali e ridefinendo quelle già esistenti in modo da soddisfare le
sfide del ventunesimo secolo.
IV LAVOREREMO CON ALTRI PER DISINNESCARE I CONFLITTI REGIONALI
"Noi costruiamo un mondo di giustizia, o vivremo in un mondo di
coercizione. La grandezza delle nostre responsabità condivise fa sembrare
il nostro disaccordo piccolo"
Presidente Bush
Berlino, Germania
23 maggio 2002
Le nazioni coinvolte devono rimanere attivamente impegnate nelle dispute
regionali critiche per evitare l'escalation esplosiva e minimizzare la
sofferenza umana. In un mondo sempre più interconnesso le crisi regionali
possono indebolire le nostre alleanze, riaccendere rivalità fra i poteri
maggiori, e creare affronti orribili alla dignità umana. Quando la violenza
irrompe e gli stati dilagano, gli U.S.A. lavoreranno con i loro amici e
partners per alleviare le sofferenze e ripristinare la stabilità.
Nessuna dottrina può anticipare qualsiasi circostanza in cui l'azione degli
U.S. - diretta o indiretta - è garantita. Noi abbiamo limitate risorse
politiche, economiche e militari per soddisfare le nostre priorità globali.
Gli U.S. affronteranno ogni caso con questi principi strategici nella mente:
· Gli U.S. dovrebbero investire tempo e risorse nella costruzione di
istituzioni e relazioni internazionali che possono aiutare a guidare le
crisi locali quando emergono.
· Gli U.S. dovrebbero essere realistici circa la loro capacità di aiutare
quelli che non vogliono o non sono pronti ad aiutare se stessi. Quando e
dove la gente è pronta a fare la loro parte, noi interverremo decisamente.
Il conflitto israelo-palestinese è critico a causa del costo delle
sofferenze umane , a causa della stretta relazione dell'America con lo
stato d'Israele e gli Stati Arabi chiave, e a causa dell'importanza della
regione rispetto alle priorità globali degli Stati Uniti. Non può esserci
pace per entrambe le parti senza libertà d'ambedue i lati. L'America è
fortemente impegnata ad una Palestina indipendente e democratica che viva
affianco d'Israele in pace e sicurezza. Come tutti gli altri popoli, i
palestinesi meritano un governo che serva i loro interessi e ascolti la
loro voce. Gli Stati Uniti continueranno a incoraggiare tutte le parti
affinché siano coerenti con le loro responsabilità dal momento che noi
cerchiamo una giusta e complessiva ricomposizione del conflitto.
Gli Stati Uniti, la comunità umanitaria internazionale, e la banca mondiale
sono lì pronti a lavorare con un governo palestinese riformato sullo
sviluppo economico, sul miglioramento dell'assistenza umanitaria e su un
programma per stilare, finanziare e monitorare un sistema giudiziario
veramente indipendente. Se i Palestinesi abbracceranno la democrazia, e il
ruolo della legge, e si opporranno alla corruzione, e rigetteranno
fermamente il terrore, possono contare sul supporto americano per la
creazione di uno stato palestinese.
Israele anche ha un grande ruolo nel successo di una Palestina democratica.
L'occupazione permanente minaccia l'identità e la democrazia d'Israele.
Così gli Stati Uniti continuano a sfidare i leaders israeliani affinché
facciano passi concreti a sostegno dell'emergere di un perseguibile,
credibile stato palestinese. Dal momento che c'è un progresso verso la
sicurezza, le forze israeliane devono retrocedere completamente alle
posizioni che ritennero prioritarie fino al 28 settembre 2000. Dal momento
che la violenza permane, la libertà di movimento dovrebbe essere
ripristinata, permettendo ai Palestinesi di riavere il lavoro e una vita
normale. Gli Stati Uniti possono giocare un ruolo cruciale ma, per
concludere, una pace duratura può venire soltanto quando israeliani e
palestinesi risolveranno i problemi e il conflitto fra di loro.
Nel sud dell'Asia , gli Stati Uniti hanno anche enfatizzato la necessità
per l'India e il Pakistan che risolvano le loro dispute. Questa
amministrazione ha investito tempo e risorse nel costruire forti relazioni
bilaterali con India e Pakistan. Queste forti relazioni ci hanno dato la
possibilità di giocare un ruolo costruttivo quando le tensioni nella
regione divennero acute. Con il Pakistan, le nostre relazioni bilaterali
sono state incrementate dalla scelta del Pakistan di unirsi nella guerra
contro il terrore e muoversi verso la costruzione di una più aperta e
tollerante società. L'amministrazione vede il potenziale dell'India
diventare uno dei grandi poteri democratici del ventunesimo secolo e ha
lavorato intensamente per trasformare le nostre relazioni di pari passo. Il
nostro coinvolgimento nelle dispute regionali, investendo prima in
relazioni bilaterali, guarda per primo ai passi concreti da parte
dell'India e del Pakistan che possono aiutare a scoraggiare il confronto
militare.
L'Indonesia ha fatto passi coraggiosi per creare una democrazia che lavora
e rispetta il ruolo della legge. Attraverso la tolleranza delle minoranze
etniche , il rispetto della legge, e accettando i mercati aperti
l'Indonesia potrà servirsi del motore dell'opportunità che ha aiutato a
sollevare parte dei suoi vicini dalla povertà e dalla disperazione. E'
l'iniziativa dell'Indonesia che permette all'assistenza degli Stati Uniti
di fare una differenza.
Nell'emisfero occidentale noi abbiamo formato una coalizione flessibile con
paesi che condividono le nostre priorità, in particolare Messico, Brasile,
Canada e Colombia. Insieme promuoveremo un emisfero veramente democratico
dove la nostra integrazione fa avanzare sicurezza, prosperità, opportunità
e speranza. Lavoreremo con le istituzioni regionali così come il summit of
the american process, l'organizzazione degli stati americani, e il
ministero della difesa of the americas a vantaggio dell'intero emisfero.
Parte dell'America latina si confronta con conflitti regionali sorti
specialmente dalla violenza dei cartelli della droga e dei suoi complici.
Questo conflitto e il traffico non represso di droga potrebbe mettere in
pericolo la salute e la sicurezza degli Stati Uniti. Perciò abbiamo
sviluppato una strategia attiva per aiutare le nazioni andine ad aggiustare
le loro economie, a rafforzare le loro leggi, a sconfiggere le
organizzazioni terroristiche e a tagliare fuori l'approvvigionamento di
droga, mentre, dal momento che è importante, lavoriamo per ridurre la
domanda di droga nelle nostre città.
In Colombia noi riconosciamo un legame fra gruppi terroristici ed
estremisti che sfidano la sicurezza dello stato e attività di traffico di
droga che aiuta a finanziare le operazioni di tali gruppi. Noi stiamo
aiutando la Colombia a difendere le sue istituzioni democratiche, a
sconfiggere i gruppi illegalmente armati sia di destra che di sinistra
estendendo l'effettiva sovranità sull'intero territorio nazionale e a
provvedere alla sicurezza basilare per il popolo colombiano
In Africa promesse ed opportunità si trovano affianco di malattie, guerra e
sofferenze disperanti. Questo minaccia il fulcro dei valori degli Stati
Uniti: il preservare la dignità umana, e la nostra priorità strategica:
combattere il terrore globale. Gli interessi americani e i principi
americani, perciò conducono nella stessa direzione : noi lavoreremo con
altri per un continente africano che viva in libertà, pace e prosperità
crescente. Insieme con i nostri alleati europei, dobbiamo aiutare a
rafforzare i fragili stati dell'Africa, aiutare a costruire capacità
indigene per rendere sicuri i labili confini, e aiutare consolidare un
rafforzamento della legge e delle infrastrutture investigative per negare
asilo ai terroristi.
Un ancor più letale contesto esiste in Africa come le guerre civili a
carattere locale che si propagano oltre i confini creando zone di guerra
regionali. Il formare coalizioni d'intenti e un accordo cooperativo per la
sicurezza sono le chiavi per affrontare queste minacce emergenti
transnazionali.
La grande ampiezza e diversità dell'Africa richiede una strategia per la
sicurezza che si concentri su un impegno bilaterale e che costruisca
coalizioni d'intenti.. Questa amministrazione si focalizzerà su tre
strategie interconnesse per la regione.
· Paesi con un maggior impatto sul loro vicinato come il Sud Africa,
Nigeria, Kenia ed Etiopia sono ancore per un impegno regionale e richiedono
un'attenzione focalizzata.
· Il coordinamento con gli alleati europei e con le istituzioni
internazionali è essenziale per una costruttiva mediazione del conflitto e
per la riuscita delle operazioni di pace e
· Gli stati dell'Africa capaci di riforme devono essere rafforzati
nell'indirizzare le minacce internazionali in modo che possano essere
sostenute.
Infine, la strada verso la libertà politica ed economica rappresenta il
percorso più certo verso il progresso nell'Africa subsahariana, dove la
maggior parte delle guerre sono conflitti sulle risorse materiali e
l'accesso politico spesso tragicamente intraprese sulla base di differenze
etniche e religiose. La transizione verso l'African Union con il suo
impegno determinato ad un buon governo e ad una comune responsabilità per i
sistemi politici democratici, offre opportunità per rafforzare la
democrazia nel continente.
V. PREVENIRE LE MINACCE DEI NOSTRI NEMICI NEI NOSTRI CONFRONTI, NEI
CONFRONTI DEI NOSTRI ALLEATI ED AMICI CON ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA
"Il più grave pericolo per la libertà si trova al crocevia tra radicalismo
e tecnologia.
Quando la diffusione di armi chimiche, biologiche e nucleari,insieme alla
tecnologia missilistico balistica avrà luogo, accadrà che anche stati
deboli e piccoli gruppi disporranno di un potenziale offensivo catastrofico
per colpire le grandi nazioni.
I nostri nemici hanno dichiarato con chiarezza tali intenzioni ed hanno
cercato di procurarsi queste terribili armi. Vogliono essere in grado di
minacciarci, colpirci o colpire i nostri nemici. Non ci opporremo con tutta
la nostra potenza."
Presidente Bush
West Point, New York
1 giugno, 2002
La natura della minaccia rappresentata dalla guerra fredda ha fatto sì che
gli Stati Uniti, insieme ai propri alleati ed amici, enfatizzassero la
deterrenza dell'uso della forza da parte del nemico, dando luogo ad una
terribile strategia di distruzione reciproca certa. Con il collasso
dell'Unione Sovietica e la fine della guerra fredda, la nostra strategia di
sicurezza ha subito delle profonde trasformazioni.
Essendo passati da una situazione di contrapposizione ad un regime di
cooperazione con la Russia, i benefici reciproci appaiono evidenti: fine
dell'equilibrio del terrore che ci contrapponeva; storica riduzione degli
arsenali da entrambe le parti; cooperazione in campi quali antiterrorismo e
difesa missilistica, che fino a qualche tempo fa apparivano inconcepibili.
Ma nuove sfide letali si sono profilate da parte di stati canaglia e
terroristi. Nessuna di tali minacce attuali è comparabile al potere di
distruzione puro rappresentato nei nostri confronti da quella che era
l'Unione Sovietica. La natura e le motivazioni di questi nuovi avversari,
la loro determinazione ad ottenere un potere di distruzione finora
disponibile solo negli Stati più forti al Mondo e la concreta possibilità
di un utilizzo di tali armi di distruzione di massa contro di noi, rende la
questione della sicurezza più complessa e pericolosa.
Negli anni '90 siamo stati testimoni della comparsa di un piccolo numero di
stati canaglia che, sebbene diversi sotto molti aspetti condividono un
certo numero di caratteristiche. Questi Stati:
o brutalizzano la loro gente e sprecano le loro risorse nazionali per gli
interessi personali di chi detiene il potere;
o mostrano disprezzo per il diritto internazionale, minacciando i propri
nemici in aperta
violazione dei trattati internazionali che hanno essi stessi sottoscritto;
o sono determinati ad acquisire are armi di distruzione di massa, insieme
ad altra tecnologia militare avanzata da utilizzare come minaccia o in modo
offensivo per perpetrare la loro strategia di aggressione; sponsorizzano il
terrorismo in tutto il mondo e
o ignorano i più basilari diritti umani, odiano gli Stati Uniti e tutti
coloro che sono dalla loro parte.
Durante la guerra del Golfo, abbiamo acquisito prove incontrovertibili
relative al fatto che i progetti dell'Iraq non fossero limitati alle armi
chimiche utilizzate contro l'Iran e gli stessi iracheni, ma invece si
estendono all'acquisizione di armi nucleari ed armi ed agenti biologici.
Nel decennio scorso, la Corea del Nord è diventata il principale fornitore
di missili balistici ed ha testato missili sempre più potenti mentre
sviluppava il proprio arsenale di armi di distruzione di massa. Anche altri
regimi canaglia sono alla ricerca di armi nucleari, biologiche e chimiche.
Tali propositi e compravendite di armi sono diventate una minaccia
incombente su tutte le nazioni.
Dobbiamo essere preparati a fermare gli Stati canaglia ed i loro clienti
terroristi prima che siano in grado di minacciare o utilizzare armi di
distruzione di massa contro gli Stati Uniti ed i nostri alleati e amici. La
nostra strategia di risposta deve utilizzare al meglio il rafforzamento
delle alleanze, la realizzazione di nuove partnership con quelli che una
volta erano nostri avversari, l'innovazione nell'utilizzo delle forze
armate, l'utilizzo di moderne tecnologie, compreso lo sviluppo di un
efficace sistema di difesa missilistica, nonché porre una maggiore enfasi
sulle analisi ed i rapporti forniti dai sistemi di intelligence.
La nostra strategia generale per combattere le armi di distruzione di massa
comprende:
· Impegni per la controproliferazione proattiva. Dobbiamo agire per
arginare la minaccia e difenderci prima che essa si profili. Dobbiamo
assicurare che capacità chiave - intercettazione, difesa attiva e passiva e
capacità di reazione - siano integrate nei nostri sistemi di sicurezza
interna e nella capacità di contrapposizione. La controproliferazione deve
anche essere integrata nella dottrina, nel training e nell'equipaggiamento
delle nostre forze e in quelle dei nostri alleati per assicurarci di
riuscire a prevalere in qualsiasi conflitto con avversari che dispongono di
armi di distruzione di massa.
· Rafforzamento degli sforzi per la non proliferazione al fine di prevenire
che Stati canaglia e terroristi acquisiscano materiali, tecnologie e
capacità necessari all'utilizzo di armi di distruzione di massa.
Incrementeremo le relazioni diplomatiche, il controllo delle armi, il
controllo delle esportazioni multilaterali e l'assistenza per determinare
la riduzione di minacce, al fine di impedire che stati canaglia e
terroristi si impossessino di armi di distruzione di massa, e, ove
necessario, ne interdiremo le capacità tecnologiche e l'accaparramento di
materiali. Continueremo a costruire coalizioni per sostenere tali sforzi,
attraverso l'aumento del sostegno politico e finanziario per i programmi di
non proliferazione e riduzione delle minacce. I recenti accordi del G-8 per
un impegno pari a 20 miliardi di USD per una partnership globale contro la
proliferazione segnano un importante passo in avanti.
· Gestione delle ripercussioni che intervengono per reagire agli effetti
conseguenti all'uso di armi di distruzione di massa da parte di terroristi
o di Stati avversari. Persuadere i nemici del fatto che non riusciranno ad
ottenere i risultati che si prefiggono costituisce un utile deterrente
contro coloro che posseggono tali armi ed è utile per dissuadere coloro che
cercano di procurarsele, determinando un ridimensionamento degli effetti
delle armi di distruzione di massa contro i nostri cittadini. Gli Stati
Uniti devono anche essere preparati a reagire all'utilizzo delle armi di
distruzione di massa all'estero e ad aiutare amici ed alleati nel caso
venissero attaccati.
Ci è voluto quasi un decennio per comprendere la vera natura di questa
nuova minaccia. Dati gli obiettivi degli Stati canaglia e dei terroristi,
gli Stati Uniti non possono basarsi esclusivamente su una strategia di
reazione come in passato. L'incapacità di arginare un potenziale
aggressore, l'immediatezza delle minacce attuali e la gravità del
potenziale offensivo che potrebbero essere prodotte dalle armi a
disposizione dei nostri avversari non consentono tale opzione. Non possiamo
lasciare che i nostri nemici sparino per primi.
· Durante la guerra fredda, soprattutto in seguito alla crisi missilistica
a Cuba, abbiamo fronteggiato un avversario che intendeva mantenere lo
status quo ed era contrario a correre rischi. La deterrenza era una difesa
effettiva, ma la deterrenza basata soltanto nell'attesa di una risposta non
funzionerebbe contro i leader degli stati canaglia che sono più propensi a
rischiare ed a giocare d'azzardo con la vita della loro gente e col
benessere delle loro nazioni.
· durante la guerra fredda le armi di distruzione di massa erano
considerate una risorsa estrema, il cui uso minacciava la stessa
distruzione di chi le utilizzava. Oggi i nostri nemici vedono le armi di
distruzione di massa come una possibilità di scelta. Per gli stati canaglia
queste armi sono strumenti di intimidazione ed aggressione militare contro
i propri vicini. Tali armi possono anche consentire a questi stati di
cercare di minacciare gli Stati Uniti ed i nostri alleati in modo da
prevenire azioni tese respingere un atteggiamento aggressivo da parte di
detti stati canaglia. Tali stati vedono anche queste armi come il modo
migliore per oltrepassare la superiorità convenzionale degli Stati Uniti.
· i concetti tradizionali della deterrenza non funzioneranno contro un
nemico terrorista le cui strategie dichiarate si traducono nella
distruzione immotivata di innocenti ed i cui cosiddetti soldati cercano il
martirio nella morte, avendo come forma di protezione più efficace la non
appartenenza ad uno stato. La sovrapposizione tra gli stati che
sponsorizzano il terrorismo e quelli che ricercano le armi di distruzione
di massa ci inducono dunque all'azione.
Per secoli il diritto internazionale ha sancito che le nazioni non
dovrebbero essere costrette a subire un attacco prima di poter
intraprendere un azione legale per difendersi contro forze che
rappresentano un pericolo offensivo imminente. Studiosi di legge e giuristi
internazionali spesso condizionano la legittimità dell'agire per primi in
base all'esistenza di una minaccia imminente, il più delle volte una
mobilitazione visibile di eserciti, navi, forze aree pronte ad attaccare.
Dobbiamo adattare il concetto di minaccia imminente alla capacità e agli
obiettivi degli avversari di oggi. Gli stati canaglia ed i terroristi non
cercano di attaccarci con mezzi convenzionali. Sanno che tali attacchi
fallirebbero. Puntano invece su atti di terrorismo e sull'uso potenziale di
armi di distruzione di massa - armi che possono essere facilmente nascoste,
consegnate in incognito ed utilizzate senza preavviso.
Gli obiettivi di questi attacchi sono le nostre forze armate e la nostra
popolazione civile. In diretta violazione di una delle norme principali
delle convenzioni di guerra. Come dimostrato dalle perdite dell'11
settembre 2001, colpire masse di civili è l'obiettivo specifico dei
terroristi e tali perdite aumenterebbero in maniera esponenziale, se i
terroristi acquisissero e usassero armi di distruzione di massa. Gli Stati
Uniti hanno sempre mantenuto l'opzione dell'azione preventiva per
fronteggiare una minaccia effettiva alla sicurezza nazionale. Maggiore è la
minaccia, maggiore il rischio di mancanza di capacità di reazione e più
impellente la necessità di intraprendere un'azione anticipatoria in difesa
di noi stessi, persino nell'incertezza del luogo e dell'ora dell'attacco da
parte del nemico. Per anticipare o prevenire tali atti ostili degli
avversari, gli Stati Uniti agiranno, se necessario, preventivamente. Gli
Stati Uniti non useranno la forza in tutti i casi del profilarsi di
minacce, né le altre nazioni dovranno usare la prevenzione come pretesto
per l'aggressione. Sebbene in un era in cui i nemici della civiltà cercano
attivamente ed apertamente le tecnologie più distruttive, gli Stati Uniti
non possano restare a guardare senza fare nulla. Procederemmo sempre in
modo ponderato, soppesando sempre le conseguenze delle nostre azioni. Al
fine di sostenere le nostre azione preventive noi:
· realizzeremo capacità di intelligence migliori e maggiormente integrate
per fornire informazioni accurate e tempestive sulle minacce ovunque si
profilino;
· coordineremo le nostre azioni con i nostre alleati per pervenire ad una
valutazione comune delle minacce più pericolose e
· continueremmo a migliorare la nostra forza militare per assicuraci la
capacità di condurre operazioni rapide e precise per raggiunger risultati
decisivi.
Lo scopo delle nostre azioni sarà sempre quello di eliminare minacce
specifiche contro gli Stati Untiti e i nostri alleati ed amici. Le ragioni
per le nostre azioni saranno chiare, la forza adeguata e la causa giusta.
VI DAR VITA AD UNA NUOVA ERA DI CRESCITA ECONOMICA GLOBALE ATTRAVERSO LA
LIBERTÀ DI MERCATO ED IL LIBERO COMMERCIO.
"Quando le nazioni chiudono i propri mercati e le opportunità sono
appannaggio di un ristretto gruppo privilegiato, non esiste nessuna risorsa
- nessuna risorsa - che sostenga lo sviluppo. Quando le nazioni rispettano
i loro popoli, dove esistono mercati aperti, si investe per migliorare
sanità ed istruzione ed ogni dollaro di aiuto, ogni dollaro derivante da
entrate e capitali domestici viene usato con maggior successo."
Presidente Bush,
Monterrey, Messico
22 marzo, 2002
Un economia mondiale forte aiuta la nostra sicurezza nazionale attraverso
l'avanzamento della prosperità e della libertà nel resto del mondo. La
crescita economica, appoggiata dal libero commercio e dal libero mercato,
crea nuovi posti di lavoro e redditi più alti. Permette alle persone di
innalzare le proprie vite al di fuori della povertà, stimola riforme legali
ed economiche ed anche la lotta alla corruzione, infine rafforza la
consuetudine alla libertà.
Noi promuoveremmo la crescita e la libertà economica oltre le frontiere
degli Stati Uniti. Tutti i governi sono responsabili della creazione delle
proprie politiche economiche e delle risposte alle loro sfide economiche.
Noi utilizzeremo i nostri rapporti con gli altri paesi al fine di
sottolineare i benefici delle politiche che generano una più alta
produttività ed una crescita economica sostenuta, che comprendono:
· politiche legali e regolamentazioni a favore della crescita per
incoraggiare investimenti, innovazione ed attività imprenditoriali;
· politiche di tassazione - soprattutto livelli di tassi marginale più
bassi - che migliorino incentivi per il lavoro ed gli investimenti;
· efficacia della legge ed intolleranza verso la corruzione, in modo
garantire la certezza tra le persone di poter usufruire e godere dei frutti
dei propri sforzi economici;
· sistemi finanziari forti che l'utilizzo più efficace del capitale;
· politiche fiscali per aiutare le attività commerciali;
· investimenti in sanità ed istruzione che migliorino il benessere e le
abilità della forza lavoro e di tutto il popolo; e
· libero commercio che fornisca nuove vie per la crescita e stimoli la
diffusione di tecnologie e idee per l'aumento della produttività e delle
opportunità.
Le lezioni della storia sono chiare: le economie di mercato, e non le
economie "dirigistiche" che contemplano la mano pesante del governo, sono
il modo migliore per promuovere la prosperità e ridurre la povertà. Le
politiche che rafforzano ulteriormente gli incentivi di mercato e le
istituzioni di mercato sono rilevanti per tutte le economie, da quelle dei
paesi industrializzati, a quelle dei mercati emergenti, fino a quelle dei
paesi in vi di sviluppo. Un ritorno ad una forte crescita economica in
Europa e Giappone è vitale per gli interessi nazionali americani. Vogliamo
che i nostri alleati abbiano economie forti per il bene dell'economia
mondiale e della sicurezza globale. Gli sforzi europei per rimuovere le
barriere strutturali nelle loro economie sono particolarmente importanti in
tal senso, dati anche gli sforzi del Giappone per risolvere problemi quali
il contrastare la deflazione e le difficoltà creditizie nel sistema
bancario giapponese. Anche il miglioramento della stabilità nei mercati
emergenti è una chiave per la crescita economica globale. I flussi
internazionali di capitali da investire sono necessari per espandere il
potenziale produttivo di tali economie. Questi flussi consentono ai mercati
emergenti e ai paesi in via di sviluppo a fare investimenti per aumentare
gli standard di vita e ridurre la povertà. Il nostro obiettivo a lungo
termine dovrebbe essere quello di un mondo nel quale tutti i paesi siano in
grado di ottenere dei rating per crediti e investimenti che gli consentano
l'accesso ai mercati dei capitali internazionali, al fine di investire nel
proprio futuro.
Siamo impegnati in politiche che aiuteranno i mercati emergenti ad accedere
a maggiori flussi di capitale a costi minori. A questo fine, continueremo a
perseguire riforme allo scopo di ridurre l'incertezza sui mercati
finanziari. Lavoreremo attivamente con altri paesi, con in Fondo Monetario
Internazionale (FMI) ed il settore privato, per implementare il Piano
d'Azione del G-7 negoziato agli inizi di quest'anno per prevenire crisi
finanziarie e risolvere queste ultime con maggiore efficacia nel momento in
cui si verificano.
Il modo migliore per gestire crisi finanziarie è prevenirle e noi abbiamo
esortato il FMI a migliorare gli sforzi in tal senso. Continueremo a
lavorare a fianco del FMI per rendere più efficaci la condizioni politiche
per i prestiti e per focalizzare la strategia del prestito sul
raggiungimento della crescita economica attraverso politiche fiscali e
monetarie, politiche di tassi di cambio e politiche del settore finanziario.
Il concetto di "libero mercato" si è affermato come principio morale prima
di diventare un pilastro dell'economia. Se sei in grado di fare una cosa
che gli altri apprezzano, allora dovresti anche essere capace di
vendergliela. Se gli altri sono in grado di fare una cosa che per te ha
valore, dovresti essere in grado di comprarla. Questa è la vera libertà, la
libertà per una persona, o una nazione di guadagnare. Per promuovere il
libero mercato, gli Stati Uniti hanno sviluppato una strategia globale per:
· cogliere l'iniziativa globale. I nuovi negoziati sul commercio globale
che abbiamo contribuito a lanciare a Doha nel novembre 2001, presentano
un'agenda ambiziosa, soprattutto per quanto riguarda l'agricoltura, le
attività produttive ed i servizi, da completarsi entro il 2005. Gli Stati
Uniti sono stati alla testa del processo per completare l'accesso della
Cina e della democratica Taiwan nell'Organizzazione Mondiale del Commercio
(WTO). Assisteremo anche la Russia nell'ingresso al WTO.
· Incidere sulle iniziative regionali. Gli Stati Uniti e le altre
democrazie dell'emisfero occidentale hanno raggiunto accordi per creare la
Free Trade Area of Americas (area di libero scambio delle Americhe), da
completarsi entro il 2005. Quest'anno gli Stati Uniti sosterranno i
negoziati per l'accesso al mercato con i propri partner nei seguenti
settori: agricoltura, beni industriali, servizi, investimenti, spesa
governativa. Offriremo inoltre maggiori opportunità al continente più
povero, l'Africa, a cominciare del pieno utilizzo delle clausole
preferenziali contenute nell'African Growt and Opportunity Act (legge per
la crescita e le opportunità dell'Africa), al fine di condurla verso il
libero mercato.
· Compiere passi in avanti con accordi bilaterali sul libero mercato. Sulla
base dell'accordo di libero scambio con la Giordania, sancito nel 2001,
l'Amministrazione quest'anno lavorerà per completare accordi di libero
scambio con il Cile e Singapore. Il nostro obiettivo è quello di
raggiungere accordi di libero scambio sia con paesi sviluppati, che con
paesi in via di sviluppo in tutte le regioni del Mondo. Inizialmente
America Centrale, Sud Africa, Marocco e Australia saranno i principali
punti focali.
· Rinnovare la partnership esecutivo-congresso. La strategia commerciale di
ogni Amministrazione dipende dalla produttività della partnership con il
Congresso. Dopo un interruzione di 8 anni, l'Amministrazione ha ristabilito
un sostegno maggioritario nel Congresso per quanto riguarda la
liberalizzazione del commercio, attraverso l'approvazione della Trade
Promotion Authority (Autorità per la promozione degli scambi) e le altre
misure di apertura al mercato per i paesi in via di sviluppo, attraverso il
Trade Act (legge sul commercio) del 2002. Questa Amministrazione lavorerà
insieme al Congresso per porre in essere nuovi accordi commerciali globali,
regionali e bilaterali, che saranno conclusi dalla Trade Promotion
Authority recentemente creata a tale scopo.
· Promuovere le connessioni tra scambi e sviluppo. Le politiche degli
scambi possono aiutare i paesi in via di sviluppo a rafforzare i propri
diritti di proprietà, competizione, applicazione della legge, investimenti
ed anche diffusione delle conoscenze, apertura sociale, efficace
distribuzione delle risorse e dell'integrazione regionale; tutte cose che
conducono i Paesi in via di sviluppo verso la crescita, verso maggiori
opportunità e fiducia. Gli Stati Uniti stanno implementando l'Africa Growth
and Opportunità Act (legge per la crescita e le opportunità per l'Africa),
per consentire l'accesso al mercato per quasi tutte le merci prodotte nei
35 paesi dell'Africa Subsahariana. Faremo un ulteriore uso di tale legge e
di una legge equivalente nei Carabi e continueremo a lavorare con
istituzioni multilaterali e regionali per aiutare i paesi più poveri ad
trarre vantaggio da tali opportunità. Oltre l'accesso al mercato, l'altra
principale area in cui esistono connessioni tra accesso al mercato e lotta
alla povertà è la sanità pubblica. Faremo in modo da assicurare che le
regole sulla proprietà intellettuale stabilite dal WTO siano abbastanza
flessibili da permettere alle nazioni in via di sviluppo di guadagnarsi
l'accesso a farmaci fondamentali per la cura di malattie quali l'HIV/AIDS,
la tubercolosi e la malaria.
· Rafforzare gli accordi commerciali e le leggi contro le pratiche inique.
Il commercio dipende dall'efficacia della legge; il commercio
internazionale dipende dall'applicabilità degli accordi. Le nostre priorità
principali sono quelle di risolvere le dispute in corso con l'Unione
Europea, il Canada ed il Messico e di compiere uno sforzo globale per
l'affermazione di regolamentazioni per nuove tecnologie, sanità e scienza
in modo da non impedire le esportazioni e le innovazioni in agricoltura. Le
leggi contro le pratiche inique di commercio sono spesso abusate, ma la
comunità internazionale deve essere in grado di affrontare le reali
problematiche legate ai sussidi governativi e allo stoccaggio dei rifiuti.
Lo spionaggio industriale internazionale che mina la competizione leale
deve essere intercettato e fermato.
· Aiutare le industrie americane ed i lavoratori. Esiste una solida
struttura statutaria per queste misure di salvaguardia transnazionale che
abbiamo utilizzato nel settore agricolo e che quest'anno stiamo utilizzando
per aiutare l'industria siderurgica americana. I benefici del libero
commercio dipendono dal rafforzamento di corrette pratiche degli scambi.
Queste misure di salvaguardia sono utili per assicurare che i benefici
derivanti dal libero commercio non avvengano a spese dei lavoratori
americani. L'assistenza per l'adeguamento alle misure commerciali aiuterà i
lavoratori ad adattarsi ai cambiamenti e al dinamismo dei mercati aperti.
· Proteggere l'ambente ed i lavoratori. Gli Stati Uniti devono sostenere la
crescita economica secondo strategie che garantiscano un miglioramento
delle condizioni di vita da coniugare con un ampliamento della prosperità.
Incorporeremo nelle negoziazioni commerciali dei principi che pongano
l'attenzione sull'ambiente ed il lavoro, creando un salutare "network" tra
gli accordi multilaterali sull'ambiente con il WTO ed utilizzeremo
l'International Labour Organization, i programmi preferenziali per il
commercio e le trattative commerciali, per migliorare le condizioni di
lavoro congiuntamente ad una aumento delle libertà commerciali.
· Rafforzare la sicurezza energetica. Rafforzeremo la nostra sicurezza
energetica e la condivisa prosperità derivante dall'economia globale,
lavorando insieme ai nostri alleati, partner commerciali e produttori di
energia per espandere le fonti ed i tipi di energia fornita, soprattutto
nell'emisfero occidentale, in Africa, Asia centrale, e nella regione del
Caspio. Continueremo inoltre a lavorare con i nostri partner per sviluppare
tecnologie per l'ottenimento di energie più pulite ed efficaci.
La crescita economica dovrebbe essere accompagnata da uno sforzo globale
per stabilizzare le concentrazioni di gas provocate dall'effetto serra
associate a tale crescita, cercando di contenerle ad un livello che
prevenga interferenze pericolose per l'uomo con il clima globale. Il nostro
obiettivo primario è quello di ridurre le emissioni di gas da effetto serra
collegate alle dimensioni della nostra economia, tagliando queste ultime
del 18% per unità di attività economica nei prossimi dieci anni, dunque
entro il 2012. Le nostre strategie per raggiungere tale obiettivo saranno:
· mantenere gli impegni dettati dalle convenzioni per la cooperazione
internazionale delle Nazioni Unite.
· Pervenire ad accordi con le industrie principali per tagliare le
emissioni di alcuni dei più nocivi gas da effetto serra, concedendo
incentivi alle compagnie che mostreranno di realizzare tali tagli.
· Sviluppare miglioramenti degli standard per la misurazione e la
registrazione della riduzione delle emissioni.
· Promuovere la produzione di energie rinnovabili e tecnologie pulite di
estrazione del carbone, come anche l'utilizzo del nucleare, che non produce
emissioni da effetto serra e contemporaneamente migliorare l'economia per i
carburanti necessari per le auto e i veicoli pesanti statunitensi.
· Migliorare la spesa per la ricerca e le tecnologie per la conservazione,
per un totale di 4.5 miliardi di USD, la somma più elevata spesa per
problematiche legate ai cambiamenti climatici da un paese ed aumentare di
700 milioni di USD tali voci nel budget del prossimo anno; inoltre
· assistere i paesi in via di sviluppo, soprattutto i principali
responsabili di emissioni di gas da effetto serra, quali la Cina e l'India,
in modo che dispongano di strumenti e risorse per mettere in atto tali
sforzi ed essere in grado di continuare la crescita seguendo un percorso
migliore e più nitido.
VI ESPANSIONE DELLO SVILUPPO APRENDO NUOVE SOCIETA' E COSTRUENDO LE
INFRASTRUTTURE DELLA DEMOCRAZIA
" Nella seconda guerra mondiale abbiamo combattuto per rendere il mondo più
sicuro, poi abbiamo lavorato per ricostruirlo. Nel fare la guerra oggi per
mantenere il mondo al sicuro dal terrore, dobbiamo anche lavorare per
renderlo un posto migliore per tutti i suoi abitanti"
Presidente Bush
Washington, D.C. ( banca interamericana di sviluppo )
14 marzo 2002-10-18
Un mondo in cui alcuni vivono nel benessere e nella ricchezza, mentre, metà
della popolazione mondiale vive con meno di due dollari al giorno, non è né
giusto, né stabile. Far rientrare tutti i poveri del mondo all'interno di
un cerchio di sviluppo - e delle opportunità- in costante ampliamento
rappresenta un imperativo morale, nonché una delle priorità fondamentali
della politica estera statunitense.
Decenni di massicci aiuti allo sviluppo hanno fallito nell'intento di
spronare la crescita economica dei paesi più poveri. Ma quel che è peggio,
gli aiuti allo sviluppo sono spesso serviti per appoggiare politiche
fallimentari, sollevando i governanti dall'urgenza delle riforme e
perpetuando la miseria. I risultati degli aiuti si misurano solitamente in
dollari spesi dai donatori, e non nei tassi di crescita e di riduzione
delle povertà ottenuti dai destinatari. Questi fatti indicano che si è
trattato di una strategia fallimentare .
Collaborando con altre nazioni, gli Stati Uniti guardano ora in faccia a
questo fallimento. Alla Conferenza delle Nazioni Unite sui finanziamenti
allo sviluppo tenutasi a Monterrey, abbiamo dato vita ad nuovo terreno di
consenso sul fatto che gli obiettivi degli aiuto, ma anche le strategie per
raggiungere gli obiettivi, devono cambiare.
Lo scopo che si prefigge questa amministrazione consiste nel contribuire a
liberare le potenzialità produttive delle persone di tutto il mondo.
Sostenere la crescita e ridurre la povertà è impossibile senza le giuste
politiche nazionali. Laddove i governi abbiano messo in atto veri
cambiamenti politici, noi forniremo nuovi aiuti a livelli notevoli. Gli
Stati Uniti e gli altri paesi sviluppati devono darsi un altro obiettivo
ambizioso e specifico: raddoppiare la grandezza delle economie povere entro
il prossimo decennio.
Per raggiungere questo obiettivo, il governo degli Stati Uniti perseguirà
le seguenti strategie principali:
· mettere in campo risorse per aiutare i paesi che hanno raccolto la sfida
delle riforme nazionali. Proponiamo un aumento del 50% nell'assistenza in
base allo sviluppo fornita dagli Stati Uniti. Fermi restando i programmi
già avviati, tra cui gli aiuti umanitari decisi esclusivamente sulla base
del bisogno, questi ulteriori miliardi di dollari andranno a formare un
nuovo progetto per le sfide del nuovo millennio, destinato a quei paesi i
cui governi operano con giustizia, investendo nel proprio popolo e
incoraggiando la libertà economica. I governi devono combattere la
corruzione, rispettare i diritti umani fondamentali, abbracciare il
diritto, investire nella sanità e nell'istruzione, seguire politiche
economiche responsabili e stimolare l'imprenditorialità. Questo progetto
per il nuovo millennio premierà quei paesi che avranno dimostrato un reale
cambiamento delle loro politiche e solleciterà quanti non avranno attuato
riforme.
· migliorare l'efficacia della banca mondiale e delle altre banche di
sviluppo nell'innalzare la qualità della vita. Gli Stati Uniti si impegnano
per un'agenda completa di riforme, per rendere la banca mondiale e le altre
banche multilaterali di sviluppo più efficaci nel miglioramento delle
condizioni di vita dei poveri di tutto il mondo. Abbiamo invertito la
tendenza negativa nei contributi offerti dagli USA e abbiamo proposto un
aumento del 18% nei contributi statunitensi all'associazione internazionale
per lo sviluppo (AID), il fondo della banca mondiale per i paesi più
poveri, e al fondo africano per lo sviluppo. La chiave di volta per
innalzare la qualità della vita e per ridurre la povertà in tutto il mondo
è un aumento nella crescita della produttività, specialmente nei paesi più
poveri. Continueremo a spingere le banche multilaterali di sviluppo a
concentrarsi su attività che aumentino la produttività economica, come i
miglioramenti dell'istruzione, della sanità, del diritto e dello sviluppo
del settore privato. Ogni progetto, ogni prestito, ogni finanziamento dovrà
essere giudicato da quanto aumenta la crescita della produttività nei paesi
in via di sviluppo.
· insistere su risultati misurabili per assicurarsi che gli aiuti allo
sviluppo contino davvero nelle vite di tutti i poveri del mondo. Quando si
tratta di sviluppo economico, ciò che conta veramente è che più bambini
ottengano una migliore istruzione, più persone accedano ai servizi sanitari
e all'acqua pulita, e più lavoratori possano avere un posto di lavoro per
dare un futuro migliore alle loro famiglie.. Abbiamo il dovere morale di
misurare il successo dei nostri aiuti allo sviluppo valutando se danno
risultati. Per questo motivo, continueremo a chiedere che i nostri aiuti
allo sviluppo, ma anche gli aiuti delle banche multilaterali dello sviluppo
comportino risultati misurabili e parametri concreti per valutarne il
raggiungimento. Grazie alla leadership statunitense, il recente accordo per
i finanziamenti all'AID istituirà un sistema di monitoraggio e valutazione
che misuri i progressi dei paesi riceventi. Per la prima volta, i donatori
possono collegare una parte dei loro contributi a favore dell'AID al
raggiungimento di veri risultati in fatto di sviluppo, e una parte dei
contributi offerti dagli USA è sottoposta ad un vincolo analogo. Lotteremo
per far sì che la banca mondiale ed altre banche multilaterali di sviluppo
lavorino su questi progressi affinché l'attenzione ai risultati sia parte
integrante di qualunque azione intrapresa da queste istituzioni.
· aumentare l'entità degli aiuti allo sviluppo forniti sotto forma di
finanziamenti anzichè di prestiti. Un uso maggiore dei finanziamenti
vincolati ai risultati rappresenta il modo migliore per aiutare i paesi più
poveri a contrarre investimenti produttivi, specialmente nei settori
sociali, senza caricarli di un debito estero sempre più oneroso. Grazie
alla leadership statunitense, il recente accordo dell'AID comprende aumenti
significativi ai paesi poveri per l'istruzione, l'HIV/AIDS, la sanità,
l'alimentazione, l'acqua, l'igiene ed altre necessità umane. Il nostro
scopo è quello di lavorare su questi progressi aumentando l'utilizzo dei
finanziamenti anche nelle altre banche multilaterali dello sviluppo.
Solleciteremo anche le università, le organizzazioni no profit e il settore
privato per sostenere questi sforzi governativi nell'utilizzo di
finanziamenti a sostegno dei progetti che danno prova di ottenere risultati.
· società aperte al commercio e agli investimenti. Il commercio e gli
investimenti sono i veri motori della crescita economica. Malgrado gli
aumenti degli aiuti governativi, la maggioranza dei fondi destinata allo
sviluppo viene dal commerci, dai capitali interni e dagli investimenti
esteri. Una strategia efficace deve tentare di espandere anche questi
flussi di capitali. La liberalizzazione dei mercati e del commercio
rappresenta una priorità centrale per la nostra strategia di sicurezza
nazionale.
· garantire la sanità pubblica. Le proporzioni della crisi della sanità
pubblica nei paesi poveri sono enormi. Nei paesi afflitti da epidemie e
pandemie come l'HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi, la crescita e lo
sviluppo saranno minacciati fino a quando questi flagelli non potranno
essere contenuti. Le risorse del mondo sviluppato sono necessarie, ma
saranno efficaci solo congiuntamente ad un sistema di governo onesto, che
promuova programmi di prevenzione e fornisca infrastrutture efficaci a
livello locale. Gli Stati Uniti hanno sostenuto strenuamente il nuovo fondo
globale per l'HIA/AIDS organizzato dal segretario generale dell'ONU, Kofi
Annan, e la sua ispirazione che concilia la prevenzione con un'ampia
strategia di trattamento e cura. I contributi degli Stati Uniti sono già
doppi rispetto al secondo donatore in ordine di entità del contributo
versato. Se questo fondo globale mantiene le sue promesse, saremo poi
disponibili a donare ancora di più.
· attribuire importanza all'istruzione. L'alfabetizzazione e
l'apprendimento rappresentano le fondamenta della democrazia e dello
sviluppo. Solo il 7% circa delle risorse della banca mondiale è dedicato
all'istruzione. Questo dato percentuale deve crescere. Gli Stati Uniti
aumenteranno di almeno il 20% i loro finanziamenti per gli aiuti
all'istruzione, con particolare attenzione la miglioramento dell'istruzione
di base e alla formazione degli insegnanti in Africa. Gli USA possono
altresì portare le tecnologie dell'informazione a queste società, molte
delle quali hanno subito gravi perdite a livello di sistema scolastico a
causa dell'AIDS.
· continuare a sostenere lo sviluppo agricolo. Le nuove tecnologie,
comprese le biotecnologie, presentano potenzialità enormi per il
miglioramento dei raccolti nei paesi in via di sviluppo, consentendo
l'utilizzo di una quantità minore di pesticidi e di acqua. Utilizzando
avveduti principi scientifici, gli Stati Uniti devono contribuire a portare
questi benefici alle 800 milioni di persone, di cui 300 milioni di bambini,
che ancora patiscono la fame e la malnutrizione.
VIII. SVILUPPARE AGENDE PER AZIONI COOPERATIVE CON GLI ALTRI CENTRI
PRINCIPALI DI POTERE GLOBALE
"Abbiamo la nostra migliore opportunità, dalla nascita degli stati-nazione
nel diciassettesimo secolo, per costruire un mondo in cui i grandi poteri
competono in pace invece anziché prepararsi alla guerra"
Prsesidente Bush
West Point, New Work
1 giugno 2002
L'America implementerà le sue strategie organizzando coalizioni -il più
ampie possibili- di stati che possano e vogliano promuovere un equilibrio
di poteri che favorisca la libertà. Una leadership efficace della
coalizione richiede priorità chiare, la considerazione degli interessi
altrui, e consultazioni consistenti tra partner con spirito di umiltà.
Gli Stati Uniti non possano acquisire risultati durevoli nel mondo senza la
costante cooperazione dei suoi alleati e amici in Canada e in Europa.
L'Europa è anche la sede di due delle più forti e capaci istituzioni
internazionali nel mondo: l'Organizzazione per il Patto Nord Atlantico
(NATO), che è stato, sin dalla sua nascita, il fulcro della sicurezza
transatlantica e intereuropea, e l'Unione Europea (EU), nostro partner sui
nascenti mercati mondiali.
Gli attacchi dell'11 settembre sono stati anche un attacco alla NATO, come
la NATO stessa ha riconosciuto quando, per la prima volta, ha invocato la
clausola di autodifesa inclusa nell'art. 5 del proprio statuto. La missione
centrale della NATO -difesa collettiva dell'alleanza delle democrazie
transatlantiche- resta, ma la NATO deve sviluppare nuove strutture e
capacità per portare avanti quella missione sotto nuove condizioni. La
NATO, in poche parole, deve costruire la capacità di mettere in campo forze
estremamente mobili e specificamente addestrate, da utilizzare ovunque
dovesse essere necessario rispondere ad una minaccia contro uno qualunque
dei membri dell'alleanza.
L'alleanza deve essere in grado di agire ovunque i nostri interessi
dovessero essere minacciati, creando coalizioni sotto il mandato della
stessa NATO, così come contribuire a coalizioni sulla base di singole
missioni. Per realizzare ciò, dobbiamo:
· Espandere il numero di paesi membri della NATO, includendo quelle nazioni
che vogliano e possano condividere il fardello della difesa e
dell'avanzamento dei nostri comuni interessi;
· Assicurare che le forze militari delle nazioni della NATO diano adeguati
contributi militari alle coalizioni di guerra.
· Sviluppare processi di pianificazione per fare in modo che tali
contributi si traducano in efficaci forze combattenti multinazionali;
· Trarre vantaggio dalle opportunità tecnologiche ed economiche in ordine
alle nostre spese per la difesa per trasformare le forze militari della
NATO, in modo che esse possano dominare potenziali aggressori e diminuire
la nostra vulnerabilità;
· Dare forma ed incrementare la flessibilità delle strutture di comando per
venire incontro alla nuova domanda operativa e alle richieste associate di
addestramento, integrazione, e sperimentazione di nuove configurazioni di
forza; e
· Mantenere la capacità di lavorare e combattere insieme come alleati
mentre compiamo i passi necessari per trasformare e modernizzare le nostre
forze.
Se la NATO ha successo nell'attuare tali cambiamenti, la ricompensa sarà
una partnership tanto centrale per la sicurezza e gli interessi dei suoi
stati membri quanto lo è stata durante la Guerra Fredda. Sosterremo una
prospettiva comune sulle minacce alle nostre società e miglioreremo la
nostra capacità di intraprendere azioni comuni in difesa delle nostre
nazioni e dei loro interessi. Allo stesso tempo, saranno benvenuti gli
sforzi dei nostri alleati Europei di forgiare una politica estera ed una
identità in materia di difesa più forte all'interno dell'Unione Europea, e
affidiamo a noi stessi il compito di consultazioni più stringenti per
assicurare che tali sviluppi si compiano in accordo con la NATO. Non
possiamo permetterci di perdere questa opportunità di preparare meglio la
famiglia delle democrazie transatlantiche ai compiti che ci attendono.
Gli attacchi dell'11settembre hanno dato nuova energia alle alleanze
asiatiche dell'America. L'Australia ha invocato il trattato di ANZUS per
dichiarare che l'11settembre è stato un attacco contro l'Australia stessa,
facendo seguire a tale decisione storica l'invio di alcune tra le forze
combattenti migliori al mondo nell'ambito dell'Operazione Enduring Freedom.
Il Giappone e la Repubblica Coreana hanno fornito supporti logistici e
militari senza precedenti durante le settimane degli attacchi terroristici.
Abbiamo approfondito la cooperazione contro il terrorismo con i nostri
partner alleati in Thailandia e nelle Filippine, ed abbiamo ricevuto
assistenza inestimabile da grandi amici come Singapore e la Nuova Zelanda.
La guerra contro il terrorismo ha provato che le alleanze americane in Asia
non solo contribuiscono alla pace e alla stabilità della regione, ma sono
flessibili e pronte a misurarsi con nuovi compiti.
Per rafforzare le nostre alleanze e amicizie asiatiche, dovremo:
· Guardare al Giappone per continuare nella costruzione di un ruolo
dominante negli affari regionali e globali sulla base dei nostri comuni
interessi, dei nostri comuni valori, e della nostra stretta cooperazione
militare e diplomatica;
· Lavorare con la Corea del Sud per continuare a mantenere la vigilanza nei
confronti del Nord, preparando la nostra alleanza a contribuire ad una più
ampia stabilità della regione sul lungo periodo.
· Contare sull'alleanza cinquantennale tra Stati Uniti e Australia,
continuando a lavorare insieme per risolvere problemi regionali e globali;
· Mantenere le forze nella regione che rispecchino i nostri impegni con i
nostri alleati; e
· Costruire, sulla base della stabilità assicurata da queste alleanze, così
come da quelle con istituzioni come l'ASEAN e il forum di Cooperazione
Economica Pacifico-Asiatica, per sviluppare un mix di strategie regionali e
bilaterali per gestire i cambiamenti in questa dinamica regione.
Siamo attenti al possibile rafforzamento di vecchi modelli di grossa
competizione di potere. Diversi grandi poteri potenziali sono adesso nel
mezzo di transizioni interne -i più importanti la Russia, l'India e la
Cina. In tutti e tre i casi, sviluppi recenti hanno incoraggiato la nostra
speranza che un consenso realmente globale su principi di basilari stia
lentamente prendendo forma.
Con la Russia, stiamo già costruendo una nuova relazione strategica basata
sulla realtà centrale del ventunesimo secolo: gli Stati Uniti e la Russia
non sono più avversari strategici. Il Trattato di Mosca sulla Riduzione
Strategica è emblematico di questa nuova realtà e riflette un cambiamento
critico nel pensiero russo, che promette di portare a relazioni produttive
e di lungo periodo con la comunità Euro-Atlantica e gli Stati Uniti. I
leader russi hanno un'idea realistica dell'attuale debolezza del loro paese
e le politiche -interne ed estere- necessitano di rovesciare quella
debolezza. Essi comprendono, sempre di più, che gli approcci sullo stile
della Guerra Fredda non servono ai loro interessi nazionali e che gli
interessi strategici della Russia e dell'America si sovrappongono in molte
aree.
La politica degli Stati Uniti tenta di usare questa nuova mentalità russa
per rifocalizzare le nostre relazioni sugli interessi e i compiti comuni,
emergenti e potenziali. Stiamo allargando la nostra già vasta cooperazione
nella guerra globale contro il terrorismo. Stiamo facilitando l'entrata
della Russia nell'Organizzazione Mondiale per il Commercio (WTO), senza
abbassare gli standard per l'accesso, per promuovere utili commerci
bilaterali e relazioni sugli investimenti. Abbiamo creato il Consiglio
NATO-Russia con l'obiettivo di rendere più stretta la cooperazione in
materia di sicurezza tra la Russia, i nostri alleati Europei, e noi stessi.
Continueremo a sostenere l'indipendenza e la stabilità degli stati dell'ex
Unione Sovietica nella convinzione che un rapporto di vicinato prospero e
stabile rafforzerà ciò che sta emergendo essere il compito della Russia
verso l'integrazione nella comunità Euro-Atlantica.
Allo stesso tempo, siamo realisti sulle differenze che ancora dividono noi
e la Russia e sul tempo e gli sforzi che ci vorranno per costruire una
partnership strategica che sia duratura. La poca diffidenza nei confronti
delle nostre politiche e delle nostre motivazioni presso le elitè russe
mostrano un miglioramento nelle nostre relazioni. Il compito non ancora
portato a termine da parte della Russia, ossia quell di fare propri i
valori basilari di una democrazia di libero mercato, e l'incerta
documentazione circa la lotta alla proliferazione di armi di distruzione di
massa, restano materie di grande rilevanza.
La grande debolezza della Russia limita le opportunità per la cooperazione.
Tuttavia, quelle opportunità sono molto maggiori adesso che negli anni -o
decenni - recenti.
Gli Stati Uniti hanno intrapreso una trasformazione nelle proprie relazioni
bilaterali con l'India, sulla base della convinzione che gli interessi
degli Stati Uniti richiedano una forte relazione proprio con quel paese.
Siamo due grandi democrazie, votate alla libertà politica e protette da
governi rappresentativi. Inoltre, l'India si sta muovendo verso una
maggiore libertà economica. Abbiamo un comune interesse nel libero flusso
del commercio, incluso quello attraverso le rotte vitali dell'Oceano
Indiano. Infine, condividiamo un interesse nel combattere il terrorismo e
nella creazione di un Asia strategicamente stabile.
Le differenze restano, incluse quelle sullo sviluppo dei programmi nucleari
e missilistici dell'India, e sull'andatura delle riforme economiche in quel
paese. Ma mentre nel passato queste questioni possono aver dominato la
nostra idea dell'India, oggi cominciamo a guardare all'India come ad un
crescente potere mondiale con il quale abbiamo in comune interessi
strategici. Attraverso una forte partnership con l'India, possiamo
indirizzare meglio qualunque differenza e modellare un futuro dinamico.
Le relazioni degli Stati uniti con la Cina sono una parte importante della
nostra strategia di promozione di una regione pacifico-asiatica stabile,
pacifica e prosperosa. Accogliamo con favore l'emergere di una Cina forte,
pacifica e prosperosa. Lo sviluppo democratico della Cina è cruciale per
quel futuro. Tuttavia, un quarto di secolo dopo l'inizio del processo di
disfacimento delle peggiori caratteristiche del legame con il Comunismo, i
leader cinesi non hanno ancora compiuto la successiva serie di scelte
fondamentali circa il carattere del loro stato. Nell'inseguire capacità
militari avanzate che possano minacciare i suoi nemici nella regione
pacifico-asiatica, la Cina sta seguendo un percorso vecchio che, alla fine,
ostacolerà il suo stesso progetto di grandezza nazionale.
Gli Stati uniti cercano una relazione costruttiva con una Cina in
cambiamento. Già cooperiamo bene là dove i nostri interessi si
sovrappongono, inclusa l'attuale guerra al terrorismo e nella promozione
della stabilità nella penisola coreana. Allo stesso modo, ci siamo
coordinati sul futuro dell'Afghanistan e abbiamo iniziato un dialogo ampio
sull'antiterrorismo e su simili questioni transnazionali. Le minacce alla
salute mondiale e all'ambiente, come il dilagare del virus dell'AIDS, ci
impegnano a promuovere congiuntamente il welfare per i nostri cittadini.
Affrontare queste minacce transnazionali sarà una sfida per la Cina a
diventare più aperta con l'informazione, a promuovere lo sviluppo della
società civile, e a valorizzare i diritti umani individuali. La Cina ha
cominciato a intraprendere la strada dell'apertura politica, consentendo
molte libertà personali e consentendo elezioni a livello municipale,
tuttavia, ancora permangono regole fortemente legate all'idea di partito
unico di derivazione comunista. Per rendere quella nazione realmente
affidabile per i bisogni e le aspirazioni dei propri cittadini molto lavoro
resta da fare. Solo permettendo alla popolazione cinese di pensare, di
riunirsi, e professare liberamente, la Cina potrà raggiungere il proprio
pieno potenziale.
Le nostre importanti relazioni commerciali trarranno beneficio
dall'ingresso della Cina nel WTO, il che creerà maggiori opportunità di
esportazione e, in definitiva, più lavoro per gli agricoltori, i
lavoratori, e per le industrie americane. La Cina è il nostro quarto più
importante partner commerciale, con oltre 100 miliardi di dollari di scambi
bilaterali annuali. Il potere dei principi del mercato e le richieste del
WTO in termini di trasparenza e affidabilità faranno avanzare l'apertura e
accresceranno l'apertura e il ruolo della legge in Cina, aiutandola così a
stabilire protezioni di base per il commercio e per i cittadini. Vi sono,
tuttavia, altri settori nei quali abbiamo profondi disaccordi. Il nostro
impegno per l'auto-difesa di Taiwan disciplinato dall'accordo "Taiwan
Relation Act" è una cosa. I diritti umani un'altra. Ci aspettiamo che la
Cina rispetti i suoi impegni in materia di non proliferazione. Lavoreremo
per smussare le differenze, là dove esistano, ma non permetteremo a queste
di precludere la cooperazione là dove dovessimo trovarci d'accordo.
Gli eventi dell'11 settembre 2001, hanno fondamentalmente cambiato il
contesto delle relazioni tra gli Stati Uniti e gli altri centri principali
del potere globale, e aperto vaste e nuove opportunità.
Con i nostri alleati di lunga durata in Europa ed Asia, e con i leader di
Russia, India e Cina dobbiamo sviluppare agende attive di cooperazione,
evitando che tali relazioni possano diventare di routine e improduttive.
Ogni agenzia del Governo degli Stati Uniti condivide questa sfida. Possiamo
costruire fruttuose consuetudini in termini di consultazione, pacata
argomentazione, sobria analisi, e comune azione. Sulla lunga distanza,
queste sono le pratiche che sosterranno la supremazia dei nostri comuni
principi e che manterranno aperto il cammino del progresso.
IX. LA TRASFORMAZIONE DELLE ISTITUZIONI PER LA SICUREZZA NAZIONALE
AMERICANA PER VENIRE INCONTRO ALLE SFIDE E ALLE OPPORTUNITA' DEL
VENTUNESIMO SECOLO
"I terroristi hanno attaccato un simbolo della prosperità americana. Non ne
hanno scalfito le fondamenta. Il successo dell'America è il risultato del
duro lavoro, della creatività e dello spirito d'impresa del nostro popolo."
G.W. Bush
Washington, D.C. (Sessione congiunta del Congresso)
20 settembre, 2001
Le maggiori istituzioni della sicurezza nazionale Americane sono state
concepite in un'era diversa per affrontare contesti diversi. Tutte devono
ora essere trasformate.
E' tempo di riaffermare il ruolo essenziale della forza militare Americana.
Dobbiamo costruire e mantenere le nostre difese rispondendo alla sfida che
abbiamo di fronte. La nostra priorità militare più alta è di difendere gli
Stati Uniti. Per farlo efficacemente, la nostra forza militare deve:
· Rassicurare i nostri alleati e amici;
· Dissuadere future competizioni militari;
· Scoraggiare minacce contro gli interessi americani, gli alleati e gli
amici; e
· Sconfiggere in modo deciso ogni avversario, se ogni deterrente fallisce.
La forza trasversale delle forze armate statunitensi, e la loro presenza
avanzata, hanno mantenuto la pace in alcune delle regioni strategicamente
più vitali del mondo. Tuttavia, le minacce e i nemici con i quali dobbiamo
confrontarci sono cambiati, e così devono fare le nostre forze armate. Una
forza militare strutturata per fare da massiccio deterrente nell'era della
Guerra Fredda, deve essere trasformata per focalizzarsi di più su come un
avversario potrebbe combattere piuttosto che sul dove e sul quando una
guerra potrebbe verificarsi. Canalizzeremo le nostre energie per vincere le
sfide operative che abbiamo di fronte.
La presenza delle forze Americane d'oltremare è uno dei simboli più
profondi degli impegni degli Stati Uniti nei confronti degli alleati e
degli amici. Attraverso la nostra propensione ad usare la forza nel
difendere noi stessi e gli altri, gli Stati Uniti dimostrano la loro
fermezza a mantenere un bilanciamento di poteri che favorisca la libertà.
Per combattere l'incertezza e per venire incontro alle numerose sfide sulla
sicurezza che ci troviamo ad affrontare, gli Stati Uniti necessiteranno di
basi e stazioni all'interno e aldilà dell'Europa dell'Ovest e dell'Asia del
Nord, così come la preparazione di accessi temporanei per lo spiegamento
sulla lunga distanza delle forze statunitensi.
Prima della guerra in Afghanistan, quell'area non era una priorità nella
lista di pianificazione delle contingenze strategiche Più importanti.
Ancora, in parole povere, ci resta da operare lungo l'intera lunghezza e
ampiezza di quella remota nazione, usando ogni ramo delle forze armate.
Dobbiamo prepararci per più di uno di tali spiegamenti, sviluppando risorse
come la sensorizzazione remota avanzata, capacità di colpire con precisione
sul lungo raggio, e forze di manovra e di spedizione ristrutturate. Questo
vasto portfolio di capacità militari deve includere anche la capacità di
difendere la patria, di condurre operazioni di informazione, assicurare
agli Stati Uniti l'accesso a teatri distanti, e proteggere le
infrastrutture e le risorse critiche degli Stati Uniti nello spazio esterno.
L'innovazione all'interno delle forze armate si poggerà sulla
sperimentazione di nuovi approcci alla guerra, il rafforzamento di
operazioni congiunte, lo sfruttamento dell'intelligence statunitense, e
trarrà pieno vantaggio dalla scienza e dalla tecnologia. Dobbiamo anche
trasformare il modo in cui il Dipartimento della Difesa è gestito,
specialmente nella gestione finanziaria e nel reclutamento e nella
ritenzione. Infine, mentre si mantiene la prontezza a breve scadenza e la
capacità di combattere la guerra al terrorismo, l'obiettivo deve essere
quello di fornire al Presidente il più ampio spettro possibile di opzioni
militari per lo scoraggiamento di aggressioni o di ogni altra forma di
coercizione contro gli Stati Uniti, i nostri alleati, e i nostri amici.
Sappiamo dalla storia che i deterrenti possono fallire; e sappiamo
dall'esperienza che contro certi nemici non esistono deterrenti. Gli Stati
Uniti possono e vogliono mantenere la capacità di sconfiggere ogni
tentativo fatto da un nemico -sia uno stato che un non -stato- di imporre
la propria volontà agli Stati Uniti, ai nostri alleati, o ai nostri amici.
Manterremo le forze sufficienti per supportare i nostri obblighi, e per
difendere la libertà. Le nostre forze saranno abbastanza forti da
dissuadere gli avversari potenziali dal perseguire una campagna militare
nella speranza di superare, o eguagliare, il potere degli Stati Uniti.
L'Intelligence -e il modo in cui la usiamo- è la nostra prima linea di
difesa contro i terroristi e la minaccia rappresentata dagli stati ostili.
Progettata intorno alla priorità di accumulare enormi quantità di
informazioni su di un massiccio oggetto immobile - il blocco Sovietico- la
comunità dell'Intelligence deve far fronte alla sfida di seguire un insieme
di obiettivi molto più complessi ed elusivi.
Dobbiamo trasformare le possibilità della nostra intelligence e costruirne
di nuove per mantenerle al passo con la natura di tali minacce.
L'Intelligence deve essere appropriatamente integrata con i sistemi di
imposizione della nostra difesa e della nostra legge e coordinate con i
nostri alleati e amici. Abbiamo bisogno di proteggere le capacità che
abbiamo così da non armare i nostri nemici con la conoscenza su come meglio
sorprenderci. Quelli che vorrebbero nuocerci cercano anche il vantaggio
della sorpresa per limitare le nostre possibilità di prevenzione e risposta
e per massimizzare l'offesa.
Dobbiamo rafforzare i rapporti e le analisi dell'Intelligence per fornire
l'accertamento integrato di minacce, per la sicurezza della patria. Dal
momento che le minacce provenienti da governi e gruppi stranieri potrebbero
essere condotte all'interno degli Stati Uniti, dobbiamo anche assicurarci
la giusta fusione di informazione tra l'Intelligence e il sistema legislativo.
Iniziative in questo campo includeranno:
· Il rafforzamento dell'autorità del Direttore della CIA per guidare lo
sviluppo e le azioni delle capacità di Intelligence di altre Nazioni;
· Lo stabilimento di una nuova struttura per i rapporti dell'Intelligence
che fornisca avvertimenti rapporti simili e integrati all'interno dello
spettro delle minacce che hanno di fronte la nazione e i nostri alleati;
· Continuare nello sviluppo di nuovi metodi per la collezione delle
informazioni, per sostenere i vantaggi rappresentati dalla nostra Intelligence;
· L'investimento in capacità future e allo stesso momento lavorare per
proteggerle attraverso uno sforzo più vigoroso, per prevenire la
compromissione delle possibilità dell'intelligence; e
· Collezionare informazioni di Intelligence contro il pericolo terrorista
tra il governo e tutte le fonti di analisi.
Così come il Governo degli Stati Uniti fa affidamento sulle forze armate
per difendere gli interessi dell'America, deve fare affidamento sulla
diplomazia per interagire con altre nazioni. Ci assicureremo che il
Dipartimento di Stato riceva i fondi sufficienti per assicurarsi il
successo della diplomazia Americana. Il Dipartimento di Stato prende la
guida nella gestione delle nostre relazioni bilaterali con altri governi.
Ed in questa nuova era, i suoi uomini e le sue istituzioni devono essere in
grado di interagire in modo ugualmente abile con organizzazioni
non-governative e con istituzioni internazionali. I funzionari formati
principalmente sulle questioni di politica internazionale devono estendere
la loro preparazione per comprendere questioni complesse di politica
interna nel mondo, come la Sanità, la Scuola, l'applicazione della legge,
la gestione dei tribunali, e la diplomazia.
I nostri diplomatici servono sulla linea del fronte delle negoziazioni
complesse, delle guerre civili, e di altre catastrofi umanitarie. Così come
è stata meglio compresa la necessità di aiuti umanitari, dobbiamo essere in
grado di fornire aiuti anche nella costruzione di forze di polizia, di
tribunali, e di codici legislativi, istituzioni locali e provinciali,e
sistemi elettorali. E' necessaria una efficace cooperazione internazionale
per realizzare questi obiettivi, con sullo sfondo la prontezza Americana a
fare la propria parte.
Così come le nostre istituzioni diplomatiche devono adattarsi per poter
tendere la mano alle altre, abbiamo anche bisogno di un approccio diverso e
più vasto agli sforzi dell'informazione pubblica che possano aiutare le
popolazioni del mondo ad imparare e capire l'America. La guerra contro il
terrorismo non è uno scontro di civiltà. Essa, tuttavia, ha rivelato la
sfida all'interno di una civiltà, una battaglia per il futuro del mondo
Islamico. Questa è una lotta di idee e questa è un campo in cui l'America
deve eccellere.
Intraprenderemo le azioni necessarie per assicurarci che i nostri sforzi
per venire incontro ai nostri compiti di sicurezza globale e di protezione
degli americani non siano danneggiati dalle potenziali investigazioni,
indagini o persecuzioni della corte criminale internazionale (ICC), la cui
giurisdizione non si estende agli americani e che noi non accettiamo.
Lavoreremo insieme con altre nazioni per evitare complicazioni nelle nostre
operazioni e cooperazioni militari, attraverso meccanismi quali accordi
multilaterali e bilaterali che proteggeranno i cittadini statunitensi
dall'ICC. Implementeremo pienamente l'Atto di Protezione dei Membri di
Servizio Americani, le cui clausole sono intese assicurarsi e intensificare
la protezione del personale e degli ufficiali statunitensi.
Faremo scelte difficili negli anni a venire e anche oltre, per assicurarci
il giusto livello e la giusta allocazione delle spese del governo per la
sicurezza nazionale. Il Governo degli Stati Uniti deve rafforzare le
proprie difese per vincere questa guerra. In patria, la nostra più
importante priorità è proteggere la patria, per il popolo Americano.
Oggi, la distinzione tra affari interni e esteri sta diminuendo. In un
mondo globalizzato, gli eventi al di fuori dei confini dell'America hanno
un grosso impatto al loro interno. La nostra società deve essere aperta
alle persone, alle idee ed al buono proveniente da tutto il mondo. Le
caratteristiche a noi più care - la nostra libertà, le nostre città, i
nostri sistemi di spostamento, e la vita moderna- sono vulnerabili al
terrorismo. Questa vulnerabilità persisterà ancora a lungo anche dopo che
noi avremo assicurato alla giustizia i responsabili degli attacchi dell'11
settembre. Con il passare del tempo, gli individui potrebbero avere accesso
a mezzi di distruzione che finora potevano essere maneggiati solo da
eserciti, flotte, e squadroni. Questa è una nuova condizione di vita. Noi
ci adatteremo a ciò e prospereremo - a dispetto di tutto questo.
Nell'esercitare la nostra leadership, rispetteremo i valori, i giudizi , e
gli interessi dei nostri amici e partner. Ancora, saremo preparati ad agire
per conto nostro quando i nostri interessi e le nostre uniche
responsabilità lo richiedessero. Quando non dovessimo essere d'accordo sui
dettagli, spiegheremo francamente le ragioni alla base delle nostre prese
di posizione, e ci sforzeremo di costruire alternative praticabili. Non
consentiremo a tali discordanze di oscurare la nostra determinazione a
proteggere insieme, con i nostri alleati e i nostri amici, i nostri
interessi e valori fondamentali e condivisi.
In definitiva, il fondamento della forza Americana è nella patria. E' nelle
abilità del nostro popolo, nel dinamismo della nostra economia, e
nell'elasticità delle nostre istituzioni. Una società diversa e moderna ha
energia inerente, ambiziosa, imprenditoriale. La nostra forza viene da ciò
che con quell'energia facciamo. Ecco dove ha inizio la nostra sicurezza
nazionale.