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LA STRATEGIA PER LA SICUREZZA NAZIONALE DEGLI STATI UNITI



GRUPPO DI RICERCA ASSOPACE NAPOLI
Via trinità degli spagnoli 41, tel. 081405281, assopace.na@tiscali.it
LA STRATEGIA PER LA SICUREZZA NAZIONALE DEGLI STATI UNITI
SETTEMBRE 2002
INTRODUZIONE
Le grandi lotte del ventesimo secolo tra libertà e il totalitarismo si sono 
concluse con la vittoria decisiva delle forze della libertà e di un unico 
modello sostenibile per il successo nazionale: libertà, democrazia, e 
libera impresa. Nel ventunesimo secolo, solo le nazioni che condividono il 
mandato a proteggere i basilari diritti umani e a garantire la libertà 
politica ed economica sono state capaci di far emergere il potenziale dei 
loro popoli ed assicurare loro la futura prosperità. I popoli dovunque, 
vogliono essere capaci di parlare liberamente, scegliere chi li governerà, 
avere libertà di culto, educare i loro ragazzi, maschi e femmine, possedere 
proprietà, e godere dei benefici del proprio lavoro. Questi valori di 
libertà sono giusti e veri per ogni persona, in ogni società e il compito 
di proteggere questi valori contro i loro nemici deriva dal bisogno comune 
di libertà di amare la gente attraverso il globo e attraverso i tempi.
Oggi gli USA godono di una forza militare non paragonabile e di una grande 
influenza economica e politica. In accordo con la nostra eredità e i nostri 
principi, noi non usiamo la nostra forza per fare pressioni a vantaggio 
unilaterale. Noi cerchiamo invece di creare un equilibrio di potere che 
favorisca la libertà umana: condizione nella quale tutte le nazioni e tutte 
le società possono scegliere per loro stesse i traguardi e le sfide della 
libertà economica e politica. In un mondo che è sicuro, la gente dovrebbe 
essere capace di rendere le proprie vite migliori. Noi difenderemo la pace 
combattendo terroristi e tiranni. Noi preserveremo la pace costruendo buone 
relazioni con i grandi poteri. Noi estenderemo la pace incoraggiando 
società aperte e libere in ogni continente.
Difendere la nostra nazione contro i nostri nemici è il primo e 
fondamentale impegno del governo federale. Oggi questo compito è cambiato 
drammaticamente. I nemici nel passato avevano bisogno di grandi armi e 
grande capacità industriale per mettere in pericolo l'america. Adesso 
oscure reti di individui possono arrecare grande caos e sofferenza alle 
nostre coste per meno di quanto costa acquistare un singolo carro armato. I 
terroristi sono organizzati per penetrare nelle società aperte e rivolgere 
il potere delle moderne tecnologie contro di noi.
Per sconfiggere questa minaccia noi dobbiamo far uso di ogni mezzo della 
potenza dell'arsenale militare, una migliore difesa interna, il 
rafforzamento della legge, attività investigativa, e sforzi vigorosi per 
tagliare fuori la finanza del terrorismo. La guerra contro il terrorismo di 
portata globale è una impresa globale dalla durata incerta. L'America 
aiuterà le nazioni che hanno bisogno della nostra assistenza per combattere 
il terrore. E l'America terrà il conto delle nazioni che sono compromesse 
con il terrore, incluse quelle che ospitano terroristi poichè gli alleati 
del terrore sono i nemici della civilizzazione. Gli USA e i paesi che 
cooperano con noi non devono permettere che i terroristi sviluppino nuove 
basi al loro interno. Insieme cercheremo di negare i loro santuari, sempre.
Il danno più grave per la nostra nazione si trova all'incrocio fra il 
radicalismo e la tecnologia. I nostri nemici hanno apertamente dichiarato 
che stanno cercando armi di distruzione di massa ed evidenze indicano che 
stanno facendo questo con determinazione. Gli USA non permetteranno che 
questi sforzi si compiano. Noi costruiremo difese contro i missili 
balistici e qualunque mezzo di dispiegamento. Noi coopereremo con altre 
nazioni a contrastare, contenere e troncare gli sforzi nemici per acquisire 
tecnologie pericolose. E, in base al senso comune e al senso di autodifesa, 
l'America agirà contro queste minacce emergenti prima che siano pienamente 
concretizzate. Non possiamo difendere l'America e i nostri amici sperando 
per il meglio. Così dobbiamo essere preparati a sconfiggere i piani dei 
nostri nemici, usando la migliore attività investigativa e procedendo con 
determinazione. La storia giudicherà duramente quelli che videro questo 
pericolo avanzare, ma fallirono nell'agire. Nel mondo nuovo in cui siamo 
entrati, l'unico percorso per la pace e la sicurezza è il percorso dell'azione.
Dal momento che noi difendiamo la pace, noi trarremo anche vantaggio dalla 
storica opportunità per preservarla. Oggi la comunità internazionale ha la 
migliore opportunità, dal sorgere degli stati nazione nel diciassettesimo 
secolo, per costruire un mondo dove i grandi poteri competono in pace 
invece di prepararsi continuamente alla guerra. Oggi i grandi poteri del 
mondo si trovano dalla stessa parte uniti contro i pericoli comuni della 
violenza terroristica e del caos. Gli USA lavoreranno su questi comuni 
interessi per promuovere la sicurezza globale. Noi siamo uniti anche in 
modo crescente su questi valori comuni. La Russia è nel mezzo di una 
transizione che fa sperare, tendendo verso un futuro democratico e dunque 
un partner nella guerra contro il terrore. I leaders cinesi stanno 
scoprendo che la libertà economica è la sola fonte di benessere nazionale. 
Con il tempo troveranno che la libertà politica e sociale è la sola fonte 
di grandezza nazionale. L'America incoraggerà l'avanzamento della 
democrazia e l'apertura economica in entrambe le nazioni poiche questi sono 
le migliori basi per la stabilità interna e l'ordine internazionale. Noi ci 
opporremo con forza all'aggressione da parte di altri grandi poteri anche 
se accoglieremo i loro pacifici propositi di prosperità, commercio, e 
avanzamento culturale.
Infine gli USA useranno l'opportunità di questo momento per estendere i 
benefici della libertà nel mondo. Lavoreremo attivamente per portare la 
speranza di democrazia, sviluppo, libero mercato, libero commercio in ogni 
angolo del mondo. Gli avvenimenti dell'11 settembre 2001 ci hanno insegnato 
che gli stati deboli come l'Afganistan, possono mettere in pericolo i 
nostri interessi nazionali così come lo farebbero gli stati forti. La 
povertà non trasforma i poveri in terroristi ed assassini. Sebbene la 
povertà, le istituzioni deboli, e la corruzione possono rendere vulnerabili 
gli stati deboli alla rete terroristica e ai cartelli della droga 
all'interno dei loro confini.
Gli USA saranno al fianco di ogni nazione determinata nella costruzione di 
un futuro migliore attraverso la ricerca di ricompense di libertà per il 
proprio popolo. Libero commercio e libero mercato hanno provato la loro 
capacità di liberare intere società dalla povertà, così gli USA lavoreranno 
con le singole nazioni, intere regioni e l'intera comunità del commercio 
globale per costruire un mondo che commerci in libertà e quindi cresca in 
prosperità. Gli USA dispiegheranno maggiore assistenza allo sviluppo 
attraverso la lista delle sfide del nuovo millennio alle nazioni che 
governano in modo giusto, investono sul loro popolo e promuovono la libertà 
economica. Noi continueremo anche a spingere il modo negli sforzi per 
ridurre il terribile costo dell'hiv e altre malattie infettive.
Nel costruire un equilibrio di potere che favorisca la libertà, gli USA 
sono guidati dalla convinzione che tutte le nazioni hanno responsabilità 
importanti. Le nazioni che godono della libertà devono attivamente 
combattere il terrore. Le nazioni che dipendono dalla stabilità 
internazionale devono aiutare a prevenire la diffusione delle armi di 
distruzione di massa. Le nazioni che cercano aiuto internazionale devono 
governarsi in modo saggio cosicché l'aiuto sarà ben speso. Affinché la 
libertà prosperi è richiesto e ci si aspetta responsabilità.
Noi siamo anche guidati dalla convinzione che nessuna nazione possa 
costruire un mondo migliore e più sicuro da sola. Alleanze e istituzioni 
multilaterali possono moltiplicare la forza della nazioni che amano la 
libertà. Gli USA sono impegnati in istituzioni durevoli come l'ONU, WTO, 
l'organizzazione degli stati americani, la NATO e analogamente con altre 
alleanze di vecchia data. Coalizioni di intenti possono dare forza a queste 
istituzioni permanenti. In tutti i casi, gli obblighi internazionali devono 
essere presi seriamente. Essi non devono essere assunti simbolicamente per 
sostenere un ideale in modo aleatorio senza favorire il loro conseguimento.
La libertà è una richiesta non negoziabile della dignità umana; il diritto 
di nascita di ogni persona in ogni civiltà. Attraverso la storia, la 
libertà è stata minacciata dalla guerra e dal terrore; è stata sfidata da 
volontà opposte di stati potenti e disegni diabolici di tiranni; ed stata 
messa alla prova da povertà e malattie ampiamente diffuse. Oggi l'umanità 
conserva nelle proprie mani l'opportunità per un ulteriore trionfo della 
libertà sui suoi nemici. Gli USA accolgono la nostra responsabilità per 
condurre questa grande missione.
I VEDUTA D'INSIEME DELLA STRATEGIA INTERNAZIONALE DELL'AMERICA
"La causa della nostra nazione è sempre stata più ampia della difesa della 
nostra nazione. Noi combattiamo, così come abbiamo sempre combattuto, per 
una pace giusta - una pace che favorisca la libertà. Noi difenderemo la 
pace contro le minacce del terrorismo e dei tiranni. Noi preserveremo la 
pace costruendo buone relazioni fra i grandi poteri. E estenderemo la pace 
incoraggiando società aperte e libere in ogni continente"
Presidente Bush
West Point, New York
1 giugno 2002
Gli usa posseggono una forza e una influenza nel mondo senza precedenti e 
senza eguali. Sostenuti dalla fede nei principi della libertà e dal valore 
di una società libera, questa posizione è accompagnata da responsabilità, 
obblighi e opportunità ineguagliate. La grande forza di questa nazione deve 
essere usata per promuovere un equilibrio di potere che favorisca la libertà.
Per la gran parte del secolo ventesimo il mondo è stato diviso da una 
grande lotta sulle idee: visioni totalitarie e distruttive contro libertà 
ed eguaglianza.
Questa grande battaglia è finita .Le visioni militanti di classe, nazione e 
razza che hanno promesso utopia e hanno prodotto miseria sono state 
sconfitte e screditate. L'America ora è meno minacciata da stati 
conquistatori rispetto a quanto lo sia dagli stati deboli. Siamo minacciati 
meno da flotte e armate che da tecnologie catastrofiche nelle mani di pochi 
arrabbiati.
Dobbiamo combattere queste minacce alla nostra nazione e ai nostri alleati 
ed amici.
Questo è anche tempo di opportunità per l'America. Lavoreremo per tradurre 
questo momento di influenza in decenni di pace, prosperità e libertà. La 
strategia di sicurezza nazionale degli USA sarà basata su un 
internazionalismo americano distinto che riflette l'unione dei nostri 
valori e dei nostri interessi nazionali. Lo scopo di questa strategia è 
aiutare a rendere il mondo non solo più sicuro ma migliore. I nostri 
obiettivi sul percorso da intraprendere sono chiari: libertà economica e 
politica, relazioni pacifiche con altri stati e rispetto per la dignità umana.
E questo percorso non è solo dell'America. E' aperto a tutti.
Per raggiungere questi obiettivi gli usa:
· Difenderanno le aspirazioni per la dignità umana
· Rafforzeranno le alleanze per la disfatta del terrorismo globale e 
lavoreranno per prevenire gli attacchi contro di noi e contro i nostri amici.
· Lavoreranno con gli altri per disinnescare i conflitti regionali
· Preverranno i nostri nemici dal minacciare noi i nostri alleati e nostri 
amici con armi di distruzione di massa
· Innescheranno una nuova era di crescita economica globale attraverso 
libero mercato e libero commercio
· Allargheranno il cerchio dello sviluppo attraverso l'apertura di società 
e costruendo le infrastrutture della democrazia
· Svilupperanno agende per azioni cooperative con altri centri principali 
del potere globale
· Trasformeranno le istituzioni di sicurezza nazionale americana per far 
fronte alle sfide e alle opportunità del secolo ventunesimo.
II DIFENDERE LE ASPIRAZIONI PER LA DIGNITÀ UMANA

"Qualche preoccupazione che è in qualche modo non diplomatica o scortese 
per parlare la lingua del giusto e sbagliato. Io non sono d'accordo. Le 
diverse circostanze richiedono metodi diversi, ma non diverse moralità."
Presidente Bush
West Point, New York
1 giugno 2002

Alla ricerca dei nostri obiettivi, il nostro primo imperativo è chiarire 
cosa rappresentiamo: gli Stati Uniti devono difendere la libertà e la 
giustizia perché questi principi sono giusti e veri per tutte le persone in 
ogni parte del mondo.
Nessuna nazione possiede queste aspirazioni, e nessuna nazione è esente da 
esse. I padri e le madri in tutte le società vogliono che i loro figli 
siano istruiti e vivano liberi da povertà e violenza. Nessuna persona sulla 
terra agogna ad essere oppressa, aspira alla servitù o attende con 
impazienza il bussare a mezzanotte da parte della polizia segreta.
L'America deve rappresentare le richieste non negoziabili della dignità 
umana: le regole della legge; i limiti sul potere assoluto dello stato; la 
libertà di espressione; la libertà di culto; eguale giustizia; il rispetto 
per le donne; la tolleranza religiosa ed etnica; ed il rispetto per la 
proprietà privata. Queste richieste possono essere soddisfatte in molti 
modi. La costituzione americana ci ha ben serviti.
Molte altre nazioni, con storia e cultura diverse, affrontando circostanze 
diverse, hanno incluso con successo questi principi basilari nei loro 
propri sistemi di governo. La storia non è stata clemente con quelle 
nazioni che hanno ignorato o schernito i diritti e le aspirazioni del 
proprio popolo. L'esperienza dell'America come grande democrazia 
multietnica conferma la nostra convinzione che persone di retaggio 
culturale e fede diversa possono vivere e prosperare in pace. La nostra 
storia è una lunga lotta per tenere fede ai nostri ideali. Ma anche nei 
nostri momenti peggiori, i principi consacrati nella Dichiarazione di 
Indipendenza erano là a guidarci.
Come conseguenza, l'America non è solo una più forte, ma è una più libera e 
giusta società. Oggi, questi ideali sono una sagola di salvataggio per i 
solitari difensori della libertà. E quando vi sono aperture, noi possiamo 
incoraggiare il cambiamento come lo abbiamo fatto in Europa Centrale ed 
Orientale tra il 1989 ed il 1991, oppure a Belgrado nel 2000.
Quando noi vediamo che i processi democratici si fanno strada tra i nostri 
amici in Taiwan o nella Repubblica di Corea, e vediamo che i capi 
liberamente eletti sostituiscono i generali in America Latina ed in Africa, 
noi vediamo esempi di come i sistemi autoritari possono evolvere, 
coniugando la storia locale e le tradizioni coi principi a noi tutti molto 
cari.
Incorporando le lezioni dal nostro passato e usando l'opportunità che 
abbiamo oggi, la strategia della sicurezza nazionale degli Stati Uniti deve 
partire da queste intime convinzioni e cercare verso l'esterno le 
possibilità per espandere la libertà.
I nostri principi guideranno le decisioni del nostro governo sulla 
cooperazione internazionale, il carattere della nostra assistenza 
all'estero e lo stanziamento delle risorse. Essi guideranno le nostre 
azioni e le nostre parole negli orgaanismi internazionali.
Noi:
· parleremo apertamente e con onestà di violazioni della non negoziabile 
domanda della dignità umana usando la nostra voce ed il nostro voto in 
istituzioni internazionali per far avanzare la libertà;
· useremo i nostri aiuti all'estero per promuovere la libertà e sostenere 
quelli che lottano in maniera non-violenta per essa, garantendo che le 
nazioni che si muovono verso la democrazia siano ricompensate per i passi 
da loro compiuti;
· renderemo la libertà e lo sviluppo delle istituzioni democratiche i temi 
chiave nelle nostre relazioni bilaterali, chiedendo solidarietà e 
cooperazione alle altre democrazie mentre faremo pressione sui governi che 
negano i diritti umani affinché si muovano verso un futuro migliore; e
· faremo sforzi speciali per promuovere la libertà di religione e di 
coscienza e difenderemo questo principio da ogni abuso da parte di governi 
repressivi. Noi difenderemo la causa della dignità umana e ci opporremo a 
quelli che faranno resistenza
III RINFORZARE LE ALLEANZE PER SCONFIGGERE IL TERRORISMO GLOBALE E LAVORARE 
PER PREVENIRE GLI ATTACCHI CONTRO DI NOI ED I NOSTRI AMICI
"A soli tre giorni dagli eventi, gli americani non hanno ancora preso 
distanza dalla storia. Ma la nostra responsabilità verso la storia è già 
chiara: rispondere a questi attacchi e liberare il mondo dal diavolo. La 
Guerra è stata intrapresa contro di noi di nascosto con inganno ed 
assassinio. Questa nazione è pacifica, ma feroce quando viene incitata alla 
collera. Il conflitto è cominciato con tempi e modi stabiliti da altri. 
Terminerà nel modo, e dal momento che noi sceglieremo."
,
Presidente Bush
Washington, D.C. (The National Cathedral)
14 settembre 2001
Gli Stati Uniti stanno lottando una guerra di portata globale contro i 
terroristi. Il nemico non è un singolo regime politico o persona o 
religione o ideologia. Il nemico è il terrorismo - violenza premeditata, 
politicamente motivata e perpetrata contro innocenti.
In molte regioni, rimostranze legittime impediscono l'instaurarsi di una 
pace durevole. Tali rimostranze meritano di essere, e devono essere, 
indirizzate nell'ambito di un processo politico. Ma nessuna causa 
giustifica il terrore. Gli Stati Uniti non faranno concessioni alle 
richieste dei terroristi e non scendono a patti con loro. Noi non facciamo 
nessuna distinzione tra i terroristi e quelli che di proposito li albergano 
oppure offrono loro aiuto.
La lotta contro il terrorismo globale è diversa da ogni altra guerra nella 
nostra storia. Il terrorismo sarà combattuto su molti fronti contro un 
nemico particolarmente elusivo e su un lungo periodo di tempo. Si 
progredirà nella lotta attraverso l'acquisizione di successi persistenti 
alcuni visibili e non.
Oggi i nostri nemici hanno visto i risultati di cosa le nazioni civilizzate 
possono, e potranno contro i regimi che albergano, appoggiano, ed usano il 
terrorismo per raggiungere i loro obiettivi politici. L'Afghanistan è stato 
liberato; le forze di coalizione continuano a respingere i talebani ed 
al-Qaida. Ma non è solo su questo campo di battaglia che noi impegneremo i 
terroristi.
Migliaia di terroristi addestrati restano alla larga con cellule in nord 
America, America Meridionale, Europa, Africa, Medio Oriente ed in Asia.
La nostra priorità sarà innanzitutto disgregare e distruggere le 
organizzazioni terroristiche di portata globale ed attaccare la loro 
direzione, il comando, il controllo ed il sistema di comunicazioni, 
l'appoggio materiale, ed il sistema finanziario. Questo avrà un effetto 
disabilitante sulla capacità di progettare ed operare dei terroristi.
Noi continueremo ad incoraggiare i nostri partners regionali ad 
intraprendere un sforzo coordinato che isoli i terroristi. Una volta che la 
campagna regionale abbia circoscritto la minaccia ad un particolare stato, 
noi aiuteremo assicurando che lo stato abbia il rafforzamento delle leggi, 
gli strumenti militari, politici, e finanziari necessari a completare il 
compito.
Gli Stati Uniti continueranno a lavorare con i nostri alleati per 
distruggere il finanziamento del terrorismo. Noi identificheremo e 
bloccheremo le fonti di sostegno per il terrorismo, congeleremo i beni dei 
terroristi e di quelli che li sostengono, negheremo l'accesso dei 
terroristi al sistema finanziario internazionale, proteggeremo i legittimi 
interventi di aiuto economico dall'essere abusato dai terroristi, e 
preverremo il movimento dei beni dei terroristi attraverso reti finanziarie 
alternative.
Tuttavia, questa campagna non ha bisogno di essere sequenziale per essere 
efficace, l'effetto cumulativo attraverso tutte le regioni aiuterà a 
realizzare i risultati che noi cerchiamo.
Noi disgregheremo e distruggeremo le organizzazioni terroristiche:
· attraverso l'azione diretta e continua che impiega tutti gli elementi del 
potere nazionale ed internazionale. Il nostro obiettivo immediato saranno 
quelle organizzazioni terroristiche di portata globale e ogni terrorista o 
stato finanziatore del terrorismo che tenta di ottenere o usare le armi di 
distruzione di massa (WMD) o loro parti;
· difendendo gli Stati Uniti, il popolo americano ed i nostri interessi 
interni ed all'estero attraverso l'identificazione e la distruzione della 
minaccia prima che possa arrivare ai nostri confini. Mentre gli Stati Uniti 
si sforzeranno costantemente ad arruolare l'appoggio della comunità 
internazionale, noi non esiteremo, se necessario, ad agire da soli per 
esercitare il nostro diritto all'autodifesa agendo preventivamente contro 
tali terroristi, impedendo loro di danneggiare il nostro popolo ed il 
nostro paese; e
· negando l'ulteriore sponsorizzazione, sostegno, e asilo ai terroristi 
convincendo o costringendo gli stati ad accettare le loro responsabilità 
sovrane.
Noi intraprenderemo anche una guerra ideologica per vincere la battaglia 
contro il terrorismo internazionale.
Ciò include:
· l'uso della piena influenza degli Stati Uniti ed il lavoro di stretta 
collaborazione con gli alleati e gli amici, per rendere chiaro che tutti 
gli atti di terrorismo sono illegittimi sicchè il terrorismo sarà visto 
nella stessa ottica della schiavitù, pirateria, o genocidio: un'attitudine 
che nessun governo rispettabile può condonare o sostenere ed a cui tutti 
devono opporsi;
· il sostegno ad un governo moderato e moderno, specialmente nel mondo 
musulmano, per garantire che le condizioni e le ideologie che promuovono il 
terrorismo non trovino terreno fertile in nessuna nazione;
· la riduzione delle condizioni fondamentali che generano il terrorismo 
arruolando la comunità internazionale per focalizzare i suoi sforzi e le 
sue risorse nelle aree a maggior rischio; e
· l'uso efficace di una diplomazia pubblica per promuovere il libero flusso 
di informazioni e di idee, per riaccendere le speranze e le aspirazioni di 
libertà di quelli che vivono in società dominate dai finanziatori del 
terrorismo globale.
Mentre noi riconosciamo che la nostra migliore difesa è un buon attacco, 
stiamo anche rafforzando la sicurezza interna del paese per proteggerci 
contro l'attacco e renderlo inefficace.
Questa amministrazione ha proposto la più grande riorganizzazione dello 
stato fin da quando l'amministrazione Truman ha creato il Consiglio di 
Sicurezza Nazionale e il Dipartimento della Difesa.
Sulla base di un nuovo Dipartimento di Sicurezza del Territorio che include 
un nuovo comando militare unificato ed un fondamentale riordino del FBI, il 
nostro progetto generale per rendere sicuro il territorio include ogni 
livello di governo e la cooperazione dei settori pubblici e privati.
Questa strategia trasformerà le avversità in opportunità. Per esempio, i 
sistemi di gestione dell'emergenza saranno meglio in grado non solo di 
affrontare il terrorismo ma ogni pericolo. Il nostro sistema sanitario sarà 
rinforzato non solo per far fronte al bioterrorismo, ma ad ogni malattia 
infettiva ed ai pericoli di incidenti di massa. I nostri controlli di 
frontiera non solo bloccheranno i terroristi, ma miglioreranno l'efficiente 
movimento di traffico legittimo. Mentre il nostro imperativo è proteggere 
il paese, siamo consapevoli che per sconfiggere il terrorismo nel mondo di 
oggi globalizzato, abbiamo bisogno di appoggio da parte dei nostri alleati 
ed amici. Laddove possibile, gli Stati Uniti conteranno su organizzazioni 
regionali e poteri statali per realizzare gli obblighi di lotta contro il 
terrorismo. Laddove i governi ritengano la lotta al terrorismo al di sopra 
delle loro capacità, alla loro forza di volontà e alle loro risorse uniremo 
qualunque aiuto che noi ed i nostri alleati possiamo fornire.
Così come perseguiamo i terroristi in Afghanistan, continueremo a lavorare 
con le organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite ed altre 
organizzazioni non governative ed altri paesi per fornire l'assistenza 
umanitaria, politica, economica e di sicurezza necessaria a ricostruire 
l'Afghanistan così che il paese non possa più abusare del suo popolo, 
minacciare i paesi vicini ed offrire asilo ai terroristi.
Nella guerra contro il terrorismo globale, non dimenticheremo mai che in 
fondo stiamo lottando per i nostri valori democratici ed il nostro stile di 
vita. La libertà e la paura sono nella guerra, e non ci sarà nessuna fine 
rapida o facile per questo conflitto. Nel condurre la campagna contro il 
terrorismo, noi stiamo forgiando nuove e produttive relazioni 
internazionali e ridefinendo quelle già esistenti in modo da soddisfare le 
sfide del ventunesimo secolo.

IV LAVOREREMO CON ALTRI PER DISINNESCARE I CONFLITTI REGIONALI
"Noi costruiamo un mondo di giustizia, o vivremo in un mondo di 
coercizione. La grandezza delle nostre responsabità condivise fa sembrare 
il nostro disaccordo piccolo"
Presidente Bush
Berlino, Germania
23 maggio 2002
Le nazioni coinvolte devono rimanere attivamente impegnate nelle dispute 
regionali critiche per evitare l'escalation esplosiva e minimizzare la 
sofferenza umana. In un mondo sempre più interconnesso le crisi regionali 
possono indebolire le nostre alleanze, riaccendere rivalità fra i poteri 
maggiori, e creare affronti orribili alla dignità umana. Quando la violenza 
irrompe e gli stati dilagano, gli U.S.A. lavoreranno con i loro amici e 
partners per alleviare le sofferenze e ripristinare la stabilità.
Nessuna dottrina può anticipare qualsiasi circostanza in cui l'azione degli 
U.S. - diretta o indiretta - è garantita. Noi abbiamo limitate risorse 
politiche, economiche e militari per soddisfare le nostre priorità globali. 
Gli U.S. affronteranno ogni caso con questi principi strategici nella mente:
· Gli U.S. dovrebbero investire tempo e risorse nella costruzione di 
istituzioni e relazioni internazionali che possono aiutare a guidare le 
crisi locali quando emergono.
· Gli U.S. dovrebbero essere realistici circa la loro capacità di aiutare 
quelli che non vogliono o non sono pronti ad aiutare se stessi. Quando e 
dove la gente è pronta a fare la loro parte, noi interverremo decisamente.
Il conflitto israelo-palestinese è critico a causa del costo delle 
sofferenze umane , a causa della stretta relazione dell'America con lo 
stato d'Israele e gli Stati Arabi chiave, e a causa dell'importanza della 
regione rispetto alle priorità globali degli Stati Uniti. Non può esserci 
pace per entrambe le parti senza libertà d'ambedue i lati. L'America è 
fortemente impegnata ad una Palestina indipendente e democratica che viva 
affianco d'Israele in pace e sicurezza. Come tutti gli altri popoli, i 
palestinesi meritano un governo che serva i loro interessi e ascolti la 
loro voce. Gli Stati Uniti continueranno a incoraggiare tutte le parti 
affinché siano coerenti con le loro responsabilità dal momento che noi 
cerchiamo una giusta e complessiva ricomposizione del conflitto.
Gli Stati Uniti, la comunità umanitaria internazionale, e la banca mondiale 
sono lì pronti a lavorare con un governo palestinese riformato sullo 
sviluppo economico, sul miglioramento dell'assistenza umanitaria e su un 
programma per stilare, finanziare e monitorare un sistema giudiziario 
veramente indipendente. Se i Palestinesi abbracceranno la democrazia, e il 
ruolo della legge, e si opporranno alla corruzione, e rigetteranno 
fermamente il terrore, possono contare sul supporto americano per la 
creazione di uno stato palestinese.
Israele anche ha un grande ruolo nel successo di una Palestina democratica. 
L'occupazione permanente minaccia l'identità e la democrazia d'Israele. 
Così gli Stati Uniti continuano a sfidare i leaders israeliani affinché 
facciano passi concreti a sostegno dell'emergere di un perseguibile, 
credibile stato palestinese. Dal momento che c'è un progresso verso la 
sicurezza, le forze israeliane devono retrocedere completamente alle 
posizioni che ritennero prioritarie fino al 28 settembre 2000. Dal momento 
che la violenza permane, la libertà di movimento dovrebbe essere 
ripristinata, permettendo ai Palestinesi di riavere il lavoro e una vita 
normale. Gli Stati Uniti possono giocare un ruolo cruciale ma, per 
concludere, una pace duratura può venire soltanto quando israeliani e 
palestinesi risolveranno i problemi e il conflitto fra di loro.
Nel sud dell'Asia , gli Stati Uniti hanno anche enfatizzato la necessità 
per l'India e il Pakistan che risolvano le loro dispute. Questa 
amministrazione ha investito tempo e risorse nel costruire forti relazioni 
bilaterali con India e Pakistan. Queste forti relazioni ci hanno dato la 
possibilità di giocare un ruolo costruttivo quando le tensioni nella 
regione divennero acute. Con il Pakistan, le nostre relazioni bilaterali 
sono state incrementate dalla scelta del Pakistan di unirsi nella guerra 
contro il terrore e muoversi verso la costruzione di una più aperta e 
tollerante società. L'amministrazione vede il potenziale dell'India 
diventare uno dei grandi poteri democratici del ventunesimo secolo e ha 
lavorato intensamente per trasformare le nostre relazioni di pari passo. Il 
nostro coinvolgimento nelle dispute regionali, investendo prima in 
relazioni bilaterali, guarda per primo ai passi concreti da parte 
dell'India e del Pakistan che possono aiutare a scoraggiare il confronto 
militare.
L'Indonesia ha fatto passi coraggiosi per creare una democrazia che lavora 
e rispetta il ruolo della legge. Attraverso la tolleranza delle minoranze 
etniche , il rispetto della legge, e accettando i mercati aperti 
l'Indonesia potrà servirsi del motore dell'opportunità che ha aiutato a 
sollevare parte dei suoi vicini dalla povertà e dalla disperazione. E' 
l'iniziativa dell'Indonesia che permette all'assistenza degli Stati Uniti 
di fare una differenza.
Nell'emisfero occidentale noi abbiamo formato una coalizione flessibile con 
paesi che condividono le nostre priorità, in particolare Messico, Brasile, 
Canada e Colombia. Insieme promuoveremo un emisfero veramente democratico 
dove la nostra integrazione fa avanzare sicurezza, prosperità, opportunità 
e speranza. Lavoreremo con le istituzioni regionali così come il summit of 
the american process, l'organizzazione degli stati americani, e il 
ministero della difesa of the americas a vantaggio dell'intero emisfero.
Parte dell'America latina si confronta con conflitti regionali sorti 
specialmente dalla violenza dei cartelli della droga e dei suoi complici. 
Questo conflitto e il traffico non represso di droga potrebbe mettere in 
pericolo la salute e la sicurezza degli Stati Uniti. Perciò abbiamo 
sviluppato una strategia attiva per aiutare le nazioni andine ad aggiustare 
le loro economie, a rafforzare le loro leggi, a sconfiggere le 
organizzazioni terroristiche e a tagliare fuori l'approvvigionamento di 
droga, mentre, dal momento che è importante, lavoriamo per ridurre la 
domanda di droga nelle nostre città.
In Colombia noi riconosciamo un legame fra gruppi terroristici ed 
estremisti che sfidano la sicurezza dello stato e attività di traffico di 
droga che aiuta a finanziare le operazioni di tali gruppi. Noi stiamo 
aiutando la Colombia a difendere le sue istituzioni democratiche, a 
sconfiggere i gruppi illegalmente armati sia di destra che di sinistra 
estendendo l'effettiva sovranità sull'intero territorio nazionale e a 
provvedere alla sicurezza basilare per il popolo colombiano
In Africa promesse ed opportunità si trovano affianco di malattie, guerra e 
sofferenze disperanti. Questo minaccia il fulcro dei valori degli Stati 
Uniti: il preservare la dignità umana, e la nostra priorità strategica: 
combattere il terrore globale. Gli interessi americani e i principi 
americani, perciò conducono nella stessa direzione : noi lavoreremo con 
altri per un continente africano che viva in libertà, pace e prosperità 
crescente. Insieme con i nostri alleati europei, dobbiamo aiutare a 
rafforzare i fragili stati dell'Africa, aiutare a costruire capacità 
indigene per rendere sicuri i labili confini, e aiutare consolidare un 
rafforzamento della legge e delle infrastrutture investigative per negare 
asilo ai terroristi.
Un ancor più letale contesto esiste in Africa come le guerre civili a 
carattere locale che si propagano oltre i confini creando zone di guerra 
regionali. Il formare coalizioni d'intenti e un accordo cooperativo per la 
sicurezza sono le chiavi per affrontare queste minacce emergenti 
transnazionali.
La grande ampiezza e diversità dell'Africa richiede una strategia per la 
sicurezza che si concentri su un impegno bilaterale e che costruisca 
coalizioni d'intenti.. Questa amministrazione si focalizzerà su tre 
strategie interconnesse per la regione.
· Paesi con un maggior impatto sul loro vicinato come il Sud Africa, 
Nigeria, Kenia ed Etiopia sono ancore per un impegno regionale e richiedono 
un'attenzione focalizzata.
· Il coordinamento con gli alleati europei e con le istituzioni 
internazionali è essenziale per una costruttiva mediazione del conflitto e 
per la riuscita delle operazioni di pace e
· Gli stati dell'Africa capaci di riforme devono essere rafforzati 
nell'indirizzare le minacce internazionali in modo che possano essere 
sostenute.

Infine, la strada verso la libertà politica ed economica rappresenta il 
percorso più certo verso il progresso nell'Africa subsahariana, dove la 
maggior parte delle guerre sono conflitti sulle risorse materiali e 
l'accesso politico spesso tragicamente intraprese sulla base di differenze 
etniche e religiose. La transizione verso l'African Union con il suo 
impegno determinato ad un buon governo e ad una comune responsabilità per i 
sistemi politici democratici, offre opportunità per rafforzare la 
democrazia nel continente.

V. PREVENIRE LE MINACCE DEI NOSTRI NEMICI NEI NOSTRI CONFRONTI, NEI 
CONFRONTI DEI NOSTRI ALLEATI ED AMICI CON ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA
"Il più grave pericolo per la libertà si trova al crocevia tra radicalismo 
e tecnologia.
Quando la diffusione di armi chimiche, biologiche e nucleari,insieme alla 
tecnologia missilistico balistica avrà luogo, accadrà che anche stati 
deboli e piccoli gruppi disporranno di un potenziale offensivo catastrofico 
per colpire le grandi nazioni.
I nostri nemici hanno dichiarato con chiarezza tali intenzioni ed hanno 
cercato di procurarsi queste terribili armi. Vogliono essere in grado di 
minacciarci, colpirci o colpire i nostri nemici. Non ci opporremo con tutta 
la nostra potenza."
Presidente Bush
West Point, New York
1 giugno, 2002
La natura della minaccia rappresentata dalla guerra fredda ha fatto sì che 
gli Stati Uniti, insieme ai propri alleati ed amici, enfatizzassero la 
deterrenza dell'uso della forza da parte del nemico, dando luogo ad una 
terribile strategia di distruzione reciproca certa. Con il collasso 
dell'Unione Sovietica e la fine della guerra fredda, la nostra strategia di 
sicurezza ha subito delle profonde trasformazioni.
Essendo passati da una situazione di contrapposizione ad un regime di 
cooperazione con la Russia, i benefici reciproci appaiono evidenti: fine 
dell'equilibrio del terrore che ci contrapponeva; storica riduzione degli 
arsenali da entrambe le parti; cooperazione in campi quali antiterrorismo e 
difesa missilistica, che fino a qualche tempo fa apparivano inconcepibili.
Ma nuove sfide letali si sono profilate da parte di stati canaglia e 
terroristi. Nessuna di tali minacce attuali è comparabile al potere di 
distruzione puro rappresentato nei nostri confronti da quella che era 
l'Unione Sovietica. La natura e le motivazioni di questi nuovi avversari, 
la loro determinazione ad ottenere un potere di distruzione finora 
disponibile solo negli Stati più forti al Mondo e la concreta possibilità 
di un utilizzo di tali armi di distruzione di massa contro di noi, rende la 
questione della sicurezza più complessa e pericolosa.
Negli anni '90 siamo stati testimoni della comparsa di un piccolo numero di 
stati canaglia che, sebbene diversi sotto molti aspetti condividono un 
certo numero di caratteristiche. Questi Stati:
o brutalizzano la loro gente e sprecano le loro risorse nazionali per gli 
interessi personali di chi detiene il potere;
o mostrano disprezzo per il diritto internazionale, minacciando i propri 
nemici in aperta
violazione dei trattati internazionali che hanno essi stessi sottoscritto;
o sono determinati ad acquisire are armi di distruzione di massa, insieme 
ad altra tecnologia militare avanzata da utilizzare come minaccia o in modo 
offensivo per perpetrare la loro strategia di aggressione; sponsorizzano il 
terrorismo in tutto il mondo e
o ignorano i più basilari diritti umani, odiano gli Stati Uniti e tutti 
coloro che sono dalla loro parte.
Durante la guerra del Golfo, abbiamo acquisito prove incontrovertibili 
relative al fatto che i progetti dell'Iraq non fossero limitati alle armi 
chimiche utilizzate contro l'Iran e gli stessi iracheni, ma invece si 
estendono all'acquisizione di armi nucleari ed armi ed agenti biologici. 
Nel decennio scorso, la Corea del Nord è diventata il principale fornitore 
di missili balistici ed ha testato missili sempre più potenti mentre 
sviluppava il proprio arsenale di armi di distruzione di massa. Anche altri 
regimi canaglia sono alla ricerca di armi nucleari, biologiche e chimiche. 
Tali propositi e compravendite di armi sono diventate una minaccia 
incombente su tutte le nazioni.
Dobbiamo essere preparati a fermare gli Stati canaglia ed i loro clienti 
terroristi prima che siano in grado di minacciare o utilizzare armi di 
distruzione di massa contro gli Stati Uniti ed i nostri alleati e amici. La 
nostra strategia di risposta deve utilizzare al meglio il rafforzamento 
delle alleanze, la realizzazione di nuove partnership con quelli che una 
volta erano nostri avversari, l'innovazione nell'utilizzo delle forze 
armate, l'utilizzo di moderne tecnologie, compreso lo sviluppo di un 
efficace sistema di difesa missilistica, nonché porre una maggiore enfasi 
sulle analisi ed i rapporti forniti dai sistemi di intelligence.
La nostra strategia generale per combattere le armi di distruzione di massa 
comprende:
· Impegni per la controproliferazione proattiva. Dobbiamo agire per 
arginare la minaccia e difenderci prima che essa si profili. Dobbiamo 
assicurare che capacità chiave - intercettazione, difesa attiva e passiva e 
capacità di reazione - siano integrate nei nostri sistemi di sicurezza 
interna e nella capacità di contrapposizione. La controproliferazione deve 
anche essere integrata nella dottrina, nel training e nell'equipaggiamento 
delle nostre forze e in quelle dei nostri alleati per assicurarci di 
riuscire a prevalere in qualsiasi conflitto con avversari che dispongono di 
armi di distruzione di massa.
· Rafforzamento degli sforzi per la non proliferazione al fine di prevenire 
che Stati canaglia e terroristi acquisiscano materiali, tecnologie e 
capacità necessari all'utilizzo di armi di distruzione di massa. 
Incrementeremo le relazioni diplomatiche, il controllo delle armi, il 
controllo delle esportazioni multilaterali e l'assistenza per determinare 
la riduzione di minacce, al fine di impedire che stati canaglia e 
terroristi si impossessino di armi di distruzione di massa, e, ove 
necessario, ne interdiremo le capacità tecnologiche e l'accaparramento di 
materiali. Continueremo a costruire coalizioni per sostenere tali sforzi, 
attraverso l'aumento del sostegno politico e finanziario per i programmi di 
non proliferazione e riduzione delle minacce. I recenti accordi del G-8 per 
un impegno pari a 20 miliardi di USD per una partnership globale contro la 
proliferazione segnano un importante passo in avanti.
· Gestione delle ripercussioni che intervengono per reagire agli effetti 
conseguenti all'uso di armi di distruzione di massa da parte di terroristi 
o di Stati avversari. Persuadere i nemici del fatto che non riusciranno ad 
ottenere i risultati che si prefiggono costituisce un utile deterrente 
contro coloro che posseggono tali armi ed è utile per dissuadere coloro che 
cercano di procurarsele, determinando un ridimensionamento degli effetti 
delle armi di distruzione di massa contro i nostri cittadini. Gli Stati 
Uniti devono anche essere preparati a reagire all'utilizzo delle armi di 
distruzione di massa all'estero e ad aiutare amici ed alleati nel caso 
venissero attaccati.

Ci è voluto quasi un decennio per comprendere la vera natura di questa 
nuova minaccia. Dati gli obiettivi degli Stati canaglia e dei terroristi, 
gli Stati Uniti non possono basarsi esclusivamente su una strategia di 
reazione come in passato. L'incapacità di arginare un potenziale 
aggressore, l'immediatezza delle minacce attuali e la gravità del 
potenziale offensivo che potrebbero essere prodotte dalle armi a 
disposizione dei nostri avversari non consentono tale opzione. Non possiamo 
lasciare che i nostri nemici sparino per primi.
· Durante la guerra fredda, soprattutto in seguito alla crisi missilistica 
a Cuba, abbiamo fronteggiato un avversario che intendeva mantenere lo 
status quo ed era contrario a correre rischi. La deterrenza era una difesa 
effettiva, ma la deterrenza basata soltanto nell'attesa di una risposta non 
funzionerebbe contro i leader degli stati canaglia che sono più propensi a 
rischiare ed a giocare d'azzardo con la vita della loro gente e col 
benessere delle loro nazioni.
· durante la guerra fredda le armi di distruzione di massa erano 
considerate una risorsa estrema, il cui uso minacciava la stessa 
distruzione di chi le utilizzava. Oggi i nostri nemici vedono le armi di 
distruzione di massa come una possibilità di scelta. Per gli stati canaglia 
queste armi sono strumenti di intimidazione ed aggressione militare contro 
i propri vicini. Tali armi possono anche consentire a questi stati di 
cercare di minacciare gli Stati Uniti ed i nostri alleati in modo da 
prevenire azioni tese respingere un atteggiamento aggressivo da parte di 
detti stati canaglia. Tali stati vedono anche queste armi come il modo 
migliore per oltrepassare la superiorità convenzionale degli Stati Uniti.

· i concetti tradizionali della deterrenza non funzioneranno contro un 
nemico terrorista le cui strategie dichiarate si traducono nella 
distruzione immotivata di innocenti ed i cui cosiddetti soldati cercano il 
martirio nella morte, avendo come forma di protezione più efficace la non 
appartenenza ad uno stato. La sovrapposizione tra gli stati che 
sponsorizzano il terrorismo e quelli che ricercano le armi di distruzione 
di massa ci inducono dunque all'azione.
Per secoli il diritto internazionale ha sancito che le nazioni non 
dovrebbero essere costrette a subire un attacco prima di poter 
intraprendere un azione legale per difendersi contro forze che 
rappresentano un pericolo offensivo imminente. Studiosi di legge e giuristi 
internazionali spesso condizionano la legittimità dell'agire per primi in 
base all'esistenza di una minaccia imminente, il più delle volte una 
mobilitazione visibile di eserciti, navi, forze aree pronte ad attaccare. 
Dobbiamo adattare il concetto di minaccia imminente alla capacità e agli 
obiettivi degli avversari di oggi. Gli stati canaglia ed i terroristi non 
cercano di attaccarci con mezzi convenzionali. Sanno che tali attacchi 
fallirebbero. Puntano invece su atti di terrorismo e sull'uso potenziale di 
armi di distruzione di massa - armi che possono essere facilmente nascoste, 
consegnate in incognito ed utilizzate senza preavviso.
Gli obiettivi di questi attacchi sono le nostre forze armate e la nostra 
popolazione civile. In diretta violazione di una delle norme principali 
delle convenzioni di guerra. Come dimostrato dalle perdite dell'11 
settembre 2001, colpire masse di civili è l'obiettivo specifico dei 
terroristi e tali perdite aumenterebbero in maniera esponenziale, se i 
terroristi acquisissero e usassero armi di distruzione di massa. Gli Stati 
Uniti hanno sempre mantenuto l'opzione dell'azione preventiva per 
fronteggiare una minaccia effettiva alla sicurezza nazionale. Maggiore è la 
minaccia, maggiore il rischio di mancanza di capacità di reazione e più 
impellente la necessità di intraprendere un'azione anticipatoria in difesa 
di noi stessi, persino nell'incertezza del luogo e dell'ora dell'attacco da 
parte del nemico. Per anticipare o prevenire tali atti ostili degli 
avversari, gli Stati Uniti agiranno, se necessario, preventivamente. Gli 
Stati Uniti non useranno la forza in tutti i casi del profilarsi di 
minacce, né le altre nazioni dovranno usare la prevenzione come pretesto 
per l'aggressione. Sebbene in un era in cui i nemici della civiltà cercano 
attivamente ed apertamente le tecnologie più distruttive, gli Stati Uniti 
non possano restare a guardare senza fare nulla. Procederemmo sempre in 
modo ponderato, soppesando sempre le conseguenze delle nostre azioni. Al 
fine di sostenere le nostre azione preventive noi:
· realizzeremo capacità di intelligence migliori e maggiormente integrate 
per fornire informazioni accurate e tempestive sulle minacce ovunque si 
profilino;
· coordineremo le nostre azioni con i nostre alleati per pervenire ad una 
valutazione comune delle minacce più pericolose e
· continueremmo a migliorare la nostra forza militare per assicuraci la 
capacità di condurre operazioni rapide e precise per raggiunger risultati 
decisivi.
Lo scopo delle nostre azioni sarà sempre quello di eliminare minacce 
specifiche contro gli Stati Untiti e i nostri alleati ed amici. Le ragioni 
per le nostre azioni saranno chiare, la forza adeguata e la causa giusta.

VI DAR VITA AD UNA NUOVA ERA DI CRESCITA ECONOMICA GLOBALE ATTRAVERSO LA 
LIBERTÀ DI MERCATO ED IL LIBERO COMMERCIO.
"Quando le nazioni chiudono i propri mercati e le opportunità sono 
appannaggio di un ristretto gruppo privilegiato, non esiste nessuna risorsa 
- nessuna risorsa - che sostenga lo sviluppo. Quando le nazioni rispettano 
i loro popoli, dove esistono mercati aperti, si investe per migliorare 
sanità ed istruzione ed ogni dollaro di aiuto, ogni dollaro derivante da 
entrate e capitali domestici viene usato con maggior successo."
Presidente Bush,
Monterrey, Messico
22 marzo, 2002
Un economia mondiale forte aiuta la nostra sicurezza nazionale attraverso 
l'avanzamento della prosperità e della libertà nel resto del mondo. La 
crescita economica, appoggiata dal libero commercio e dal libero mercato, 
crea nuovi posti di lavoro e redditi più alti. Permette alle persone di 
innalzare le proprie vite al di fuori della povertà, stimola riforme legali 
ed economiche ed anche la lotta alla corruzione, infine rafforza la 
consuetudine alla libertà.
Noi promuoveremmo la crescita e la libertà economica oltre le frontiere 
degli Stati Uniti. Tutti i governi sono responsabili della creazione delle 
proprie politiche economiche e delle risposte alle loro sfide economiche. 
Noi utilizzeremo i nostri rapporti con gli altri paesi al fine di 
sottolineare i benefici delle politiche che generano una più alta 
produttività ed una crescita economica sostenuta, che comprendono:
· politiche legali e regolamentazioni a favore della crescita per 
incoraggiare investimenti, innovazione ed attività imprenditoriali;
· politiche di tassazione - soprattutto livelli di tassi marginale più 
bassi - che migliorino incentivi per il lavoro ed gli investimenti;
· efficacia della legge ed intolleranza verso la corruzione, in modo 
garantire la certezza tra le persone di poter usufruire e godere dei frutti 
dei propri sforzi economici;
· sistemi finanziari forti che l'utilizzo più efficace del capitale;
· politiche fiscali per aiutare le attività commerciali;
· investimenti in sanità ed istruzione che migliorino il benessere e le 
abilità della forza lavoro e di tutto il popolo; e
· libero commercio che fornisca nuove vie per la crescita e stimoli la 
diffusione di tecnologie e idee per l'aumento della produttività e delle 
opportunità.
Le lezioni della storia sono chiare: le economie di mercato, e non le 
economie "dirigistiche" che contemplano la mano pesante del governo, sono 
il modo migliore per promuovere la prosperità e ridurre la povertà. Le 
politiche che rafforzano ulteriormente gli incentivi di mercato e le 
istituzioni di mercato sono rilevanti per tutte le economie, da quelle dei 
paesi industrializzati, a quelle dei mercati emergenti, fino a quelle dei 
paesi in vi di sviluppo. Un ritorno ad una forte crescita economica in 
Europa e Giappone è vitale per gli interessi nazionali americani. Vogliamo 
che i nostri alleati abbiano economie forti per il bene dell'economia 
mondiale e della sicurezza globale. Gli sforzi europei per rimuovere le 
barriere strutturali nelle loro economie sono particolarmente importanti in 
tal senso, dati anche gli sforzi del Giappone per risolvere problemi quali 
il contrastare la deflazione e le difficoltà creditizie nel sistema 
bancario giapponese. Anche il miglioramento della stabilità nei mercati 
emergenti è una chiave per la crescita economica globale. I flussi 
internazionali di capitali da investire sono necessari per espandere il 
potenziale produttivo di tali economie. Questi flussi consentono ai mercati 
emergenti e ai paesi in via di sviluppo a fare investimenti per aumentare 
gli standard di vita e ridurre la povertà. Il nostro obiettivo a lungo 
termine dovrebbe essere quello di un mondo nel quale tutti i paesi siano in 
grado di ottenere dei rating per crediti e investimenti che gli consentano 
l'accesso ai mercati dei capitali internazionali, al fine di investire nel 
proprio futuro.
Siamo impegnati in politiche che aiuteranno i mercati emergenti ad accedere 
a maggiori flussi di capitale a costi minori. A questo fine, continueremo a 
perseguire riforme allo scopo di ridurre l'incertezza sui mercati 
finanziari. Lavoreremo attivamente con altri paesi, con in Fondo Monetario 
Internazionale (FMI) ed il settore privato, per implementare il Piano 
d'Azione del G-7 negoziato agli inizi di quest'anno per prevenire crisi 
finanziarie e risolvere queste ultime con maggiore efficacia nel momento in 
cui si verificano.
Il modo migliore per gestire crisi finanziarie è prevenirle e noi abbiamo 
esortato il FMI a migliorare gli sforzi in tal senso. Continueremo a 
lavorare a fianco del FMI per rendere più efficaci la condizioni politiche 
per i prestiti e per focalizzare la strategia del prestito sul 
raggiungimento della crescita economica attraverso politiche fiscali e 
monetarie, politiche di tassi di cambio e politiche del settore finanziario.
Il concetto di "libero mercato" si è affermato come principio morale prima 
di diventare un pilastro dell'economia. Se sei in grado di fare una cosa 
che gli altri apprezzano, allora dovresti anche essere capace di 
vendergliela. Se gli altri sono in grado di fare una cosa che per te ha 
valore, dovresti essere in grado di comprarla. Questa è la vera libertà, la 
libertà per una persona, o una nazione di guadagnare. Per promuovere il 
libero mercato, gli Stati Uniti hanno sviluppato una strategia globale per:
· cogliere l'iniziativa globale. I nuovi negoziati sul commercio globale 
che abbiamo contribuito a lanciare a Doha nel novembre 2001, presentano 
un'agenda ambiziosa, soprattutto per quanto riguarda l'agricoltura, le 
attività produttive ed i servizi, da completarsi entro il 2005. Gli Stati 
Uniti sono stati alla testa del processo per completare l'accesso della 
Cina e della democratica Taiwan nell'Organizzazione Mondiale del Commercio 
(WTO). Assisteremo anche la Russia nell'ingresso al WTO.
· Incidere sulle iniziative regionali. Gli Stati Uniti e le altre 
democrazie dell'emisfero occidentale hanno raggiunto accordi per creare la 
Free Trade Area of Americas (area di libero scambio delle Americhe), da 
completarsi entro il 2005. Quest'anno gli Stati Uniti sosterranno i 
negoziati per l'accesso al mercato con i propri partner nei seguenti 
settori: agricoltura, beni industriali, servizi, investimenti, spesa 
governativa. Offriremo inoltre maggiori opportunità al continente più 
povero, l'Africa, a cominciare del pieno utilizzo delle clausole 
preferenziali contenute nell'African Growt and Opportunity Act (legge per 
la crescita e le opportunità dell'Africa), al fine di condurla verso il 
libero mercato.

· Compiere passi in avanti con accordi bilaterali sul libero mercato. Sulla 
base dell'accordo di libero scambio con la Giordania, sancito nel 2001, 
l'Amministrazione quest'anno lavorerà per completare accordi di libero 
scambio con il Cile e Singapore. Il nostro obiettivo è quello di 
raggiungere accordi di libero scambio sia con paesi sviluppati, che con 
paesi in via di sviluppo in tutte le regioni del Mondo. Inizialmente 
America Centrale, Sud Africa, Marocco e Australia saranno i principali 
punti focali.
· Rinnovare la partnership esecutivo-congresso. La strategia commerciale di 
ogni Amministrazione dipende dalla produttività della partnership con il 
Congresso. Dopo un interruzione di 8 anni, l'Amministrazione ha ristabilito 
un sostegno maggioritario nel Congresso per quanto riguarda la 
liberalizzazione del commercio, attraverso l'approvazione della Trade 
Promotion Authority (Autorità per la promozione degli scambi) e le altre 
misure di apertura al mercato per i paesi in via di sviluppo, attraverso il 
Trade Act (legge sul commercio) del 2002. Questa Amministrazione lavorerà 
insieme al Congresso per porre in essere nuovi accordi commerciali globali, 
regionali e bilaterali, che saranno conclusi dalla Trade Promotion 
Authority recentemente creata a tale scopo.

· Promuovere le connessioni tra scambi e sviluppo. Le politiche degli 
scambi possono aiutare i paesi in via di sviluppo a rafforzare i propri 
diritti di proprietà, competizione, applicazione della legge, investimenti 
ed anche diffusione delle conoscenze, apertura sociale, efficace 
distribuzione delle risorse e dell'integrazione regionale; tutte cose che 
conducono i Paesi in via di sviluppo verso la crescita, verso maggiori 
opportunità e fiducia. Gli Stati Uniti stanno implementando l'Africa Growth 
and Opportunità Act (legge per la crescita e le opportunità per l'Africa), 
per consentire l'accesso al mercato per quasi tutte le merci prodotte nei 
35 paesi dell'Africa Subsahariana. Faremo un ulteriore uso di tale legge e 
di una legge equivalente nei Carabi e continueremo a lavorare con 
istituzioni multilaterali e regionali per aiutare i paesi più poveri ad 
trarre vantaggio da tali opportunità. Oltre l'accesso al mercato, l'altra 
principale area in cui esistono connessioni tra accesso al mercato e lotta 
alla povertà è la sanità pubblica. Faremo in modo da assicurare che le 
regole sulla proprietà intellettuale stabilite dal WTO siano abbastanza 
flessibili da permettere alle nazioni in via di sviluppo di guadagnarsi 
l'accesso a farmaci fondamentali per la cura di malattie quali l'HIV/AIDS, 
la tubercolosi e la malaria.
· Rafforzare gli accordi commerciali e le leggi contro le pratiche inique. 
Il commercio dipende dall'efficacia della legge; il commercio 
internazionale dipende dall'applicabilità degli accordi. Le nostre priorità 
principali sono quelle di risolvere le dispute in corso con l'Unione 
Europea, il Canada ed il Messico e di compiere uno sforzo globale per 
l'affermazione di regolamentazioni per nuove tecnologie, sanità e scienza 
in modo da non impedire le esportazioni e le innovazioni in agricoltura. Le 
leggi contro le pratiche inique di commercio sono spesso abusate, ma la 
comunità internazionale deve essere in grado di affrontare le reali 
problematiche legate ai sussidi governativi e allo stoccaggio dei rifiuti. 
Lo spionaggio industriale internazionale che mina la competizione leale 
deve essere intercettato e fermato.

· Aiutare le industrie americane ed i lavoratori. Esiste una solida 
struttura statutaria per queste misure di salvaguardia transnazionale che 
abbiamo utilizzato nel settore agricolo e che quest'anno stiamo utilizzando 
per aiutare l'industria siderurgica americana. I benefici del libero 
commercio dipendono dal rafforzamento di corrette pratiche degli scambi. 
Queste misure di salvaguardia sono utili per assicurare che i benefici 
derivanti dal libero commercio non avvengano a spese dei lavoratori 
americani. L'assistenza per l'adeguamento alle misure commerciali aiuterà i 
lavoratori ad adattarsi ai cambiamenti e al dinamismo dei mercati aperti.
· Proteggere l'ambente ed i lavoratori. Gli Stati Uniti devono sostenere la 
crescita economica secondo strategie che garantiscano un miglioramento 
delle condizioni di vita da coniugare con un ampliamento della prosperità. 
Incorporeremo nelle negoziazioni commerciali dei principi che pongano 
l'attenzione sull'ambiente ed il lavoro, creando un salutare "network" tra 
gli accordi multilaterali sull'ambiente con il WTO ed utilizzeremo 
l'International Labour Organization, i programmi preferenziali per il 
commercio e le trattative commerciali, per migliorare le condizioni di 
lavoro congiuntamente ad una aumento delle libertà commerciali.

· Rafforzare la sicurezza energetica. Rafforzeremo la nostra sicurezza 
energetica e la condivisa prosperità derivante dall'economia globale, 
lavorando insieme ai nostri alleati, partner commerciali e produttori di 
energia per espandere le fonti ed i tipi di energia fornita, soprattutto 
nell'emisfero occidentale, in Africa, Asia centrale, e nella regione del 
Caspio. Continueremo inoltre a lavorare con i nostri partner per sviluppare 
tecnologie per l'ottenimento di energie più pulite ed efficaci.
La crescita economica dovrebbe essere accompagnata da uno sforzo globale 
per stabilizzare le concentrazioni di gas provocate dall'effetto serra 
associate a tale crescita, cercando di contenerle ad un livello che 
prevenga interferenze pericolose per l'uomo con il clima globale. Il nostro 
obiettivo primario è quello di ridurre le emissioni di gas da effetto serra 
collegate alle dimensioni della nostra economia, tagliando queste ultime 
del 18% per unità di attività economica nei prossimi dieci anni, dunque 
entro il 2012. Le nostre strategie per raggiungere tale obiettivo saranno:
· mantenere gli impegni dettati dalle convenzioni per la cooperazione 
internazionale delle Nazioni Unite.
· Pervenire ad accordi con le industrie principali per tagliare le 
emissioni di alcuni dei più nocivi gas da effetto serra, concedendo 
incentivi alle compagnie che mostreranno di realizzare tali tagli.
· Sviluppare miglioramenti degli standard per la misurazione e la 
registrazione della riduzione delle emissioni.
· Promuovere la produzione di energie rinnovabili e tecnologie pulite di 
estrazione del carbone, come anche l'utilizzo del nucleare, che non produce 
emissioni da effetto serra e contemporaneamente migliorare l'economia per i 
carburanti necessari per le auto e i veicoli pesanti statunitensi.
· Migliorare la spesa per la ricerca e le tecnologie per la conservazione, 
per un totale di 4.5 miliardi di USD, la somma più elevata spesa per 
problematiche legate ai cambiamenti climatici da un paese ed aumentare di 
700 milioni di USD tali voci nel budget del prossimo anno; inoltre
· assistere i paesi in via di sviluppo, soprattutto i principali 
responsabili di emissioni di gas da effetto serra, quali la Cina e l'India, 
in modo che dispongano di strumenti e risorse per mettere in atto tali 
sforzi ed essere in grado di continuare la crescita seguendo un percorso 
migliore e più nitido.

VI ESPANSIONE DELLO SVILUPPO APRENDO NUOVE SOCIETA' E COSTRUENDO LE 
INFRASTRUTTURE DELLA DEMOCRAZIA
" Nella seconda guerra mondiale abbiamo combattuto per rendere il mondo più 
sicuro, poi abbiamo lavorato per ricostruirlo. Nel fare la guerra oggi per 
mantenere il mondo al sicuro dal terrore, dobbiamo anche lavorare per 
renderlo un posto migliore per tutti i suoi abitanti"
Presidente Bush
Washington, D.C. ( banca interamericana di sviluppo )
14 marzo 2002-10-18

Un mondo in cui alcuni vivono nel benessere e nella ricchezza, mentre, metà 
della popolazione mondiale vive con meno di due dollari al giorno, non è né 
giusto, né stabile. Far rientrare tutti i poveri del mondo all'interno di 
un cerchio di sviluppo - e delle opportunità- in costante ampliamento 
rappresenta un imperativo morale, nonché una delle priorità fondamentali 
della politica estera statunitense.
Decenni di massicci aiuti allo sviluppo hanno fallito nell'intento di 
spronare la crescita economica dei paesi più poveri. Ma quel che è peggio, 
gli aiuti allo sviluppo sono spesso serviti per appoggiare politiche 
fallimentari, sollevando i governanti dall'urgenza delle riforme e 
perpetuando la miseria. I risultati degli aiuti si misurano solitamente in 
dollari spesi dai donatori, e non nei tassi di crescita e di riduzione 
delle povertà ottenuti dai destinatari. Questi fatti indicano che si è 
trattato di una strategia fallimentare .
Collaborando con altre nazioni, gli Stati Uniti guardano ora in faccia a 
questo fallimento. Alla Conferenza delle Nazioni Unite sui finanziamenti 
allo sviluppo tenutasi a Monterrey, abbiamo dato vita ad nuovo terreno di 
consenso sul fatto che gli obiettivi degli aiuto, ma anche le strategie per 
raggiungere gli obiettivi, devono cambiare.
Lo scopo che si prefigge questa amministrazione consiste nel contribuire a 
liberare le potenzialità produttive delle persone di tutto il mondo. 
Sostenere la crescita e ridurre la povertà è impossibile senza le giuste 
politiche nazionali. Laddove i governi abbiano messo in atto veri 
cambiamenti politici, noi forniremo nuovi aiuti a livelli notevoli. Gli 
Stati Uniti e gli altri paesi sviluppati devono darsi un altro obiettivo 
ambizioso e specifico: raddoppiare la grandezza delle economie povere entro 
il prossimo decennio.
Per raggiungere questo obiettivo, il governo degli Stati Uniti perseguirà 
le seguenti strategie principali:
· mettere in campo risorse per aiutare i paesi che hanno raccolto la sfida 
delle riforme nazionali. Proponiamo un aumento del 50% nell'assistenza in 
base allo sviluppo fornita dagli Stati Uniti. Fermi restando i programmi 
già avviati, tra cui gli aiuti umanitari decisi esclusivamente sulla base 
del bisogno, questi ulteriori miliardi di dollari andranno a formare un 
nuovo progetto per le sfide del nuovo millennio, destinato a quei paesi i 
cui governi operano con giustizia, investendo nel proprio popolo e 
incoraggiando la libertà economica. I governi devono combattere la 
corruzione, rispettare i diritti umani fondamentali, abbracciare il 
diritto, investire nella sanità e nell'istruzione, seguire politiche 
economiche responsabili e stimolare l'imprenditorialità. Questo progetto 
per il nuovo millennio premierà quei paesi che avranno dimostrato un reale 
cambiamento delle loro politiche e solleciterà quanti non avranno attuato 
riforme.
· migliorare l'efficacia della banca mondiale e delle altre banche di 
sviluppo nell'innalzare la qualità della vita. Gli Stati Uniti si impegnano 
per un'agenda completa di riforme, per rendere la banca mondiale e le altre 
banche multilaterali di sviluppo più efficaci nel miglioramento delle 
condizioni di vita dei poveri di tutto il mondo. Abbiamo invertito la 
tendenza negativa nei contributi offerti dagli USA e abbiamo proposto un 
aumento del 18% nei contributi statunitensi all'associazione internazionale 
per lo sviluppo (AID), il fondo della banca mondiale per i paesi più 
poveri, e al fondo africano per lo sviluppo. La chiave di volta per 
innalzare la qualità della vita e per ridurre la povertà in tutto il mondo 
è un aumento nella crescita della produttività, specialmente nei paesi più 
poveri. Continueremo a spingere le banche multilaterali di sviluppo a 
concentrarsi su attività che aumentino la produttività economica, come i 
miglioramenti dell'istruzione, della sanità, del diritto e dello sviluppo 
del settore privato. Ogni progetto, ogni prestito, ogni finanziamento dovrà 
essere giudicato da quanto aumenta la crescita della produttività nei paesi 
in via di sviluppo.
· insistere su risultati misurabili per assicurarsi che gli aiuti allo 
sviluppo contino davvero nelle vite di tutti i poveri del mondo. Quando si 
tratta di sviluppo economico, ciò che conta veramente è che più bambini 
ottengano una migliore istruzione, più persone accedano ai servizi sanitari 
e all'acqua pulita, e più lavoratori possano avere un posto di lavoro per 
dare un futuro migliore alle loro famiglie.. Abbiamo il dovere morale di 
misurare il successo dei nostri aiuti allo sviluppo valutando se danno 
risultati. Per questo motivo, continueremo a chiedere che i nostri aiuti 
allo sviluppo, ma anche gli aiuti delle banche multilaterali dello sviluppo 
comportino risultati misurabili e parametri concreti per valutarne il 
raggiungimento. Grazie alla leadership statunitense, il recente accordo per 
i finanziamenti all'AID istituirà un sistema di monitoraggio e valutazione 
che misuri i progressi dei paesi riceventi. Per la prima volta, i donatori 
possono collegare una parte dei loro contributi a favore dell'AID al 
raggiungimento di veri risultati in fatto di sviluppo, e una parte dei 
contributi offerti dagli USA è sottoposta ad un vincolo analogo. Lotteremo 
per far sì che la banca mondiale ed altre banche multilaterali di sviluppo 
lavorino su questi progressi affinché l'attenzione ai risultati sia parte 
integrante di qualunque azione intrapresa da queste istituzioni.
· aumentare l'entità degli aiuti allo sviluppo forniti sotto forma di 
finanziamenti anzichè di prestiti. Un uso maggiore dei finanziamenti 
vincolati ai risultati rappresenta il modo migliore per aiutare i paesi più 
poveri a contrarre investimenti produttivi, specialmente nei settori 
sociali, senza caricarli di un debito estero sempre più oneroso. Grazie 
alla leadership statunitense, il recente accordo dell'AID comprende aumenti 
significativi ai paesi poveri per l'istruzione, l'HIV/AIDS, la sanità, 
l'alimentazione, l'acqua, l'igiene ed altre necessità umane. Il nostro 
scopo è quello di lavorare su questi progressi aumentando l'utilizzo dei 
finanziamenti anche nelle altre banche multilaterali dello sviluppo. 
Solleciteremo anche le università, le organizzazioni no profit e il settore 
privato per sostenere questi sforzi governativi nell'utilizzo di 
finanziamenti a sostegno dei progetti che danno prova di ottenere risultati.
· società aperte al commercio e agli investimenti. Il commercio e gli 
investimenti sono i veri motori della crescita economica. Malgrado gli 
aumenti degli aiuti governativi, la maggioranza dei fondi destinata allo 
sviluppo viene dal commerci, dai capitali interni e dagli investimenti 
esteri. Una strategia efficace deve tentare di espandere anche questi 
flussi di capitali. La liberalizzazione dei mercati e del commercio 
rappresenta una priorità centrale per la nostra strategia di sicurezza 
nazionale.
· garantire la sanità pubblica. Le proporzioni della crisi della sanità 
pubblica nei paesi poveri sono enormi. Nei paesi afflitti da epidemie e 
pandemie come l'HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi, la crescita e lo 
sviluppo saranno minacciati fino a quando questi flagelli non potranno 
essere contenuti. Le risorse del mondo sviluppato sono necessarie, ma 
saranno efficaci solo congiuntamente ad un sistema di governo onesto, che 
promuova programmi di prevenzione e fornisca infrastrutture efficaci a 
livello locale. Gli Stati Uniti hanno sostenuto strenuamente il nuovo fondo 
globale per l'HIA/AIDS organizzato dal segretario generale dell'ONU, Kofi 
Annan, e la sua ispirazione che concilia la prevenzione con un'ampia 
strategia di trattamento e cura. I contributi degli Stati Uniti sono già 
doppi rispetto al secondo donatore in ordine di entità del contributo 
versato. Se questo fondo globale mantiene le sue promesse, saremo poi 
disponibili a donare ancora di più.
· attribuire importanza all'istruzione. L'alfabetizzazione e 
l'apprendimento rappresentano le fondamenta della democrazia e dello 
sviluppo. Solo il 7% circa delle risorse della banca mondiale è dedicato 
all'istruzione. Questo dato percentuale deve crescere. Gli Stati Uniti 
aumenteranno di almeno il 20% i loro finanziamenti per gli aiuti 
all'istruzione, con particolare attenzione la miglioramento dell'istruzione 
di base e alla formazione degli insegnanti in Africa. Gli USA possono 
altresì portare le tecnologie dell'informazione a queste società, molte 
delle quali hanno subito gravi perdite a livello di sistema scolastico a 
causa dell'AIDS.
· continuare a sostenere lo sviluppo agricolo. Le nuove tecnologie, 
comprese le biotecnologie, presentano potenzialità enormi per il 
miglioramento dei raccolti nei paesi in via di sviluppo, consentendo 
l'utilizzo di una quantità minore di pesticidi e di acqua. Utilizzando 
avveduti principi scientifici, gli Stati Uniti devono contribuire a portare 
questi benefici alle 800 milioni di persone, di cui 300 milioni di bambini, 
che ancora patiscono la fame e la malnutrizione.


VIII. SVILUPPARE AGENDE PER AZIONI COOPERATIVE CON GLI ALTRI CENTRI 
PRINCIPALI DI POTERE GLOBALE
"Abbiamo la nostra migliore opportunità, dalla nascita degli stati-nazione 
nel diciassettesimo secolo, per costruire un mondo in cui i grandi poteri 
competono in pace invece anziché prepararsi alla guerra"
Prsesidente Bush
West Point, New Work
1 giugno 2002
L'America implementerà le sue strategie organizzando coalizioni -il più 
ampie possibili- di stati che possano e vogliano promuovere un equilibrio 
di poteri che favorisca la libertà. Una leadership efficace della 
coalizione richiede priorità chiare, la considerazione degli interessi 
altrui, e consultazioni consistenti tra partner con spirito di umiltà.
Gli Stati Uniti non possano acquisire risultati durevoli nel mondo senza la 
costante cooperazione dei suoi alleati e amici in Canada e in Europa. 
L'Europa è anche la sede di due delle più forti e capaci istituzioni 
internazionali nel mondo: l'Organizzazione per il Patto Nord Atlantico 
(NATO), che è stato, sin dalla sua nascita, il fulcro della sicurezza 
transatlantica e intereuropea, e l'Unione Europea (EU), nostro partner sui 
nascenti mercati mondiali.
Gli attacchi dell'11 settembre sono stati anche un attacco alla NATO, come 
la NATO stessa ha riconosciuto quando, per la prima volta, ha invocato la 
clausola di autodifesa inclusa nell'art. 5 del proprio statuto. La missione 
centrale della NATO -difesa collettiva dell'alleanza delle democrazie 
transatlantiche- resta, ma la NATO deve sviluppare nuove strutture e 
capacità per portare avanti quella missione sotto nuove condizioni. La 
NATO, in poche parole, deve costruire la capacità di mettere in campo forze 
estremamente mobili e specificamente addestrate, da utilizzare ovunque 
dovesse essere necessario rispondere ad una minaccia contro uno qualunque 
dei membri dell'alleanza.
L'alleanza deve essere in grado di agire ovunque i nostri interessi 
dovessero essere minacciati, creando coalizioni sotto il mandato della 
stessa NATO, così come contribuire a coalizioni sulla base di singole 
missioni. Per realizzare ciò, dobbiamo:
· Espandere il numero di paesi membri della NATO, includendo quelle nazioni 
che vogliano e possano condividere il fardello della difesa e 
dell'avanzamento dei nostri comuni interessi;
· Assicurare che le forze militari delle nazioni della NATO diano adeguati 
contributi militari alle coalizioni di guerra.
· Sviluppare processi di pianificazione per fare in modo che tali 
contributi si traducano in efficaci forze combattenti multinazionali;
· Trarre vantaggio dalle opportunità tecnologiche ed economiche in ordine 
alle nostre spese per la difesa per trasformare le forze militari della 
NATO, in modo che esse possano dominare potenziali aggressori e diminuire 
la nostra vulnerabilità;
· Dare forma ed incrementare la flessibilità delle strutture di comando per 
venire incontro alla nuova domanda operativa e alle richieste associate di 
addestramento, integrazione, e sperimentazione di nuove configurazioni di 
forza; e
· Mantenere la capacità di lavorare e combattere insieme come alleati 
mentre compiamo i passi necessari per trasformare e modernizzare le nostre 
forze.
Se la NATO ha successo nell'attuare tali cambiamenti, la ricompensa sarà 
una partnership tanto centrale per la sicurezza e gli interessi dei suoi 
stati membri quanto lo è stata durante la Guerra Fredda. Sosterremo una 
prospettiva comune sulle minacce alle nostre società e miglioreremo la 
nostra capacità di intraprendere azioni comuni in difesa delle nostre 
nazioni e dei loro interessi. Allo stesso tempo, saranno benvenuti gli 
sforzi dei nostri alleati Europei di forgiare una politica estera ed una 
identità in materia di difesa più forte all'interno dell'Unione Europea, e 
affidiamo a noi stessi il compito di consultazioni più stringenti per 
assicurare che tali sviluppi si compiano in accordo con la NATO. Non 
possiamo permetterci di perdere questa opportunità di preparare meglio la 
famiglia delle democrazie transatlantiche ai compiti che ci attendono.
Gli attacchi dell'11settembre hanno dato nuova energia alle alleanze 
asiatiche dell'America. L'Australia ha invocato il trattato di ANZUS per 
dichiarare che l'11settembre è stato un attacco contro l'Australia stessa, 
facendo seguire a tale decisione storica l'invio di alcune tra le forze 
combattenti migliori al mondo nell'ambito dell'Operazione Enduring Freedom. 
Il Giappone e la Repubblica Coreana hanno fornito supporti logistici e 
militari senza precedenti durante le settimane degli attacchi terroristici. 
Abbiamo approfondito la cooperazione contro il terrorismo con i nostri 
partner alleati in Thailandia e nelle Filippine, ed abbiamo ricevuto 
assistenza inestimabile da grandi amici come Singapore e la Nuova Zelanda.
La guerra contro il terrorismo ha provato che le alleanze americane in Asia 
non solo contribuiscono alla pace e alla stabilità della regione, ma sono 
flessibili e pronte a misurarsi con nuovi compiti.
Per rafforzare le nostre alleanze e amicizie asiatiche, dovremo:
· Guardare al Giappone per continuare nella costruzione di un ruolo 
dominante negli affari regionali e globali sulla base dei nostri comuni 
interessi, dei nostri comuni valori, e della nostra stretta cooperazione 
militare e diplomatica;
· Lavorare con la Corea del Sud per continuare a mantenere la vigilanza nei 
confronti del Nord, preparando la nostra alleanza a contribuire ad una più 
ampia stabilità della regione sul lungo periodo.
· Contare sull'alleanza cinquantennale tra Stati Uniti e Australia, 
continuando a lavorare insieme per risolvere problemi regionali e globali;
· Mantenere le forze nella regione che rispecchino i nostri impegni con i 
nostri alleati; e
· Costruire, sulla base della stabilità assicurata da queste alleanze, così 
come da quelle con istituzioni come l'ASEAN e il forum di Cooperazione 
Economica Pacifico-Asiatica, per sviluppare un mix di strategie regionali e 
bilaterali per gestire i cambiamenti in questa dinamica regione.
Siamo attenti al possibile rafforzamento di vecchi modelli di grossa 
competizione di potere. Diversi grandi poteri potenziali sono adesso nel 
mezzo di transizioni interne -i più importanti la Russia, l'India e la 
Cina. In tutti e tre i casi, sviluppi recenti hanno incoraggiato la nostra 
speranza che un consenso realmente globale su principi di basilari stia 
lentamente prendendo forma.
Con la Russia, stiamo già costruendo una nuova relazione strategica basata 
sulla realtà centrale del ventunesimo secolo: gli Stati Uniti e la Russia 
non sono più avversari strategici. Il Trattato di Mosca sulla Riduzione 
Strategica è emblematico di questa nuova realtà e riflette un cambiamento 
critico nel pensiero russo, che promette di portare a relazioni produttive 
e di lungo periodo con la comunità Euro-Atlantica e gli Stati Uniti. I 
leader russi hanno un'idea realistica dell'attuale debolezza del loro paese 
e le politiche -interne ed estere- necessitano di rovesciare quella 
debolezza. Essi comprendono, sempre di più, che gli approcci sullo stile 
della Guerra Fredda non servono ai loro interessi nazionali e che gli 
interessi strategici della Russia e dell'America si sovrappongono in molte 
aree.
La politica degli Stati Uniti tenta di usare questa nuova mentalità russa 
per rifocalizzare le nostre relazioni sugli interessi e i compiti comuni, 
emergenti e potenziali. Stiamo allargando la nostra già vasta cooperazione 
nella guerra globale contro il terrorismo. Stiamo facilitando l'entrata 
della Russia nell'Organizzazione Mondiale per il Commercio (WTO), senza 
abbassare gli standard per l'accesso, per promuovere utili commerci 
bilaterali e relazioni sugli investimenti. Abbiamo creato il Consiglio 
NATO-Russia con l'obiettivo di rendere più stretta la cooperazione in 
materia di sicurezza tra la Russia, i nostri alleati Europei, e noi stessi. 
Continueremo a sostenere l'indipendenza e la stabilità degli stati dell'ex 
Unione Sovietica nella convinzione che un rapporto di vicinato prospero e 
stabile rafforzerà ciò che sta emergendo essere il compito della Russia 
verso l'integrazione nella comunità Euro-Atlantica.
Allo stesso tempo, siamo realisti sulle differenze che ancora dividono noi 
e la Russia e sul tempo e gli sforzi che ci vorranno per costruire una 
partnership strategica che sia duratura. La poca diffidenza nei confronti 
delle nostre politiche e delle nostre motivazioni presso le elitè russe 
mostrano un miglioramento nelle nostre relazioni. Il compito non ancora 
portato a termine da parte della Russia, ossia quell di fare propri i 
valori basilari di una democrazia di libero mercato, e l'incerta 
documentazione circa la lotta alla proliferazione di armi di distruzione di 
massa, restano materie di grande rilevanza.
La grande debolezza della Russia limita le opportunità per la cooperazione. 
Tuttavia, quelle opportunità sono molto maggiori adesso che negli anni -o 
decenni - recenti.
Gli Stati Uniti hanno intrapreso una trasformazione nelle proprie relazioni 
bilaterali con l'India, sulla base della convinzione che gli interessi 
degli Stati Uniti richiedano una forte relazione proprio con quel paese. 
Siamo due grandi democrazie, votate alla libertà politica e protette da 
governi rappresentativi. Inoltre, l'India si sta muovendo verso una 
maggiore libertà economica. Abbiamo un comune interesse nel libero flusso 
del commercio, incluso quello attraverso le rotte vitali dell'Oceano 
Indiano. Infine, condividiamo un interesse nel combattere il terrorismo e 
nella creazione di un Asia strategicamente stabile.
Le differenze restano, incluse quelle sullo sviluppo dei programmi nucleari 
e missilistici dell'India, e sull'andatura delle riforme economiche in quel 
paese. Ma mentre nel passato queste questioni possono aver dominato la 
nostra idea dell'India, oggi cominciamo a guardare all'India come ad un 
crescente potere mondiale con il quale abbiamo in comune interessi 
strategici. Attraverso una forte partnership con l'India, possiamo 
indirizzare meglio qualunque differenza e modellare un futuro dinamico.
Le relazioni degli Stati uniti con la Cina sono una parte importante della 
nostra strategia di promozione di una regione pacifico-asiatica stabile, 
pacifica e prosperosa. Accogliamo con favore l'emergere di una Cina forte, 
pacifica e prosperosa. Lo sviluppo democratico della Cina è cruciale per 
quel futuro. Tuttavia, un quarto di secolo dopo l'inizio del processo di 
disfacimento delle peggiori caratteristiche del legame con il Comunismo, i 
leader cinesi non hanno ancora compiuto la successiva serie di scelte 
fondamentali circa il carattere del loro stato. Nell'inseguire capacità 
militari avanzate che possano minacciare i suoi nemici nella regione 
pacifico-asiatica, la Cina sta seguendo un percorso vecchio che, alla fine, 
ostacolerà il suo stesso progetto di grandezza nazionale.
Gli Stati uniti cercano una relazione costruttiva con una Cina in 
cambiamento. Già cooperiamo bene là dove i nostri interessi si 
sovrappongono, inclusa l'attuale guerra al terrorismo e nella promozione 
della stabilità nella penisola coreana. Allo stesso modo, ci siamo 
coordinati sul futuro dell'Afghanistan e abbiamo iniziato un dialogo ampio 
sull'antiterrorismo e su simili questioni transnazionali. Le minacce alla 
salute mondiale e all'ambiente, come il dilagare del virus dell'AIDS, ci 
impegnano a promuovere congiuntamente il welfare per i nostri cittadini.
Affrontare queste minacce transnazionali sarà una sfida per la Cina a 
diventare più aperta con l'informazione, a promuovere lo sviluppo della 
società civile, e a valorizzare i diritti umani individuali. La Cina ha 
cominciato a intraprendere la strada dell'apertura politica, consentendo 
molte libertà personali e consentendo elezioni a livello municipale, 
tuttavia, ancora permangono regole fortemente legate all'idea di partito 
unico di derivazione comunista. Per rendere quella nazione realmente 
affidabile per i bisogni e le aspirazioni dei propri cittadini molto lavoro 
resta da fare. Solo permettendo alla popolazione cinese di pensare, di 
riunirsi, e professare liberamente, la Cina potrà raggiungere il proprio 
pieno potenziale.
Le nostre importanti relazioni commerciali trarranno beneficio 
dall'ingresso della Cina nel WTO, il che creerà maggiori opportunità di 
esportazione e, in definitiva, più lavoro per gli agricoltori, i 
lavoratori, e per le industrie americane. La Cina è il nostro quarto più 
importante partner commerciale, con oltre 100 miliardi di dollari di scambi 
bilaterali annuali. Il potere dei principi del mercato e le richieste del 
WTO in termini di trasparenza e affidabilità faranno avanzare l'apertura e 
accresceranno l'apertura e il ruolo della legge in Cina, aiutandola così a 
stabilire protezioni di base per il commercio e per i cittadini. Vi sono, 
tuttavia, altri settori nei quali abbiamo profondi disaccordi. Il nostro 
impegno per l'auto-difesa di Taiwan disciplinato dall'accordo "Taiwan 
Relation Act" è una cosa. I diritti umani un'altra. Ci aspettiamo che la 
Cina rispetti i suoi impegni in materia di non proliferazione. Lavoreremo 
per smussare le differenze, là dove esistano, ma non permetteremo a queste 
di precludere la cooperazione là dove dovessimo trovarci d'accordo.
Gli eventi dell'11 settembre 2001, hanno fondamentalmente cambiato il 
contesto delle relazioni tra gli Stati Uniti e gli altri centri principali 
del potere globale, e aperto vaste e nuove opportunità.
Con i nostri alleati di lunga durata in Europa ed Asia, e con i leader di 
Russia, India e Cina dobbiamo sviluppare agende attive di cooperazione, 
evitando che tali relazioni possano diventare di routine e improduttive.
Ogni agenzia del Governo degli Stati Uniti condivide questa sfida. Possiamo 
costruire fruttuose consuetudini in termini di consultazione, pacata 
argomentazione, sobria analisi, e comune azione. Sulla lunga distanza, 
queste sono le pratiche che sosterranno la supremazia dei nostri comuni 
principi e che manterranno aperto il cammino del progresso.

IX. LA TRASFORMAZIONE DELLE ISTITUZIONI PER LA SICUREZZA NAZIONALE 
AMERICANA PER VENIRE INCONTRO ALLE SFIDE E ALLE OPPORTUNITA' DEL 
VENTUNESIMO SECOLO
"I terroristi hanno attaccato un simbolo della prosperità americana. Non ne 
hanno scalfito le fondamenta. Il successo dell'America è il risultato del 
duro lavoro, della creatività e dello spirito d'impresa del nostro popolo."
G.W. Bush
Washington, D.C. (Sessione congiunta del Congresso)
20 settembre, 2001
Le maggiori istituzioni della sicurezza nazionale Americane sono state 
concepite in un'era diversa per affrontare contesti diversi. Tutte devono 
ora essere trasformate.
E' tempo di riaffermare il ruolo essenziale della forza militare Americana. 
Dobbiamo costruire e mantenere le nostre difese rispondendo alla sfida che 
abbiamo di fronte. La nostra priorità militare più alta è di difendere gli 
Stati Uniti. Per farlo efficacemente, la nostra forza militare deve:
· Rassicurare i nostri alleati e amici;
· Dissuadere future competizioni militari;
· Scoraggiare minacce contro gli interessi americani, gli alleati e gli 
amici; e
· Sconfiggere in modo deciso ogni avversario, se ogni deterrente fallisce.
La forza trasversale delle forze armate statunitensi, e la loro presenza 
avanzata, hanno mantenuto la pace in alcune delle regioni strategicamente 
più vitali del mondo. Tuttavia, le minacce e i nemici con i quali dobbiamo 
confrontarci sono cambiati, e così devono fare le nostre forze armate. Una 
forza militare strutturata per fare da massiccio deterrente nell'era della 
Guerra Fredda, deve essere trasformata per focalizzarsi di più su come un 
avversario potrebbe combattere piuttosto che sul dove e sul quando una 
guerra potrebbe verificarsi. Canalizzeremo le nostre energie per vincere le 
sfide operative che abbiamo di fronte.
La presenza delle forze Americane d'oltremare è uno dei simboli più 
profondi degli impegni degli Stati Uniti nei confronti degli alleati e 
degli amici. Attraverso la nostra propensione ad usare la forza nel 
difendere noi stessi e gli altri, gli Stati Uniti dimostrano la loro 
fermezza a mantenere un bilanciamento di poteri che favorisca la libertà. 
Per combattere l'incertezza e per venire incontro alle numerose sfide sulla 
sicurezza che ci troviamo ad affrontare, gli Stati Uniti necessiteranno di 
basi e stazioni all'interno e aldilà dell'Europa dell'Ovest e dell'Asia del 
Nord, così come la preparazione di accessi temporanei per lo spiegamento 
sulla lunga distanza delle forze statunitensi.
Prima della guerra in Afghanistan, quell'area non era una priorità nella 
lista di pianificazione delle contingenze strategiche Più importanti. 
Ancora, in parole povere, ci resta da operare lungo l'intera lunghezza e 
ampiezza di quella remota nazione, usando ogni ramo delle forze armate. 
Dobbiamo prepararci per più di uno di tali spiegamenti, sviluppando risorse 
come la sensorizzazione remota avanzata, capacità di colpire con precisione 
sul lungo raggio, e forze di manovra e di spedizione ristrutturate. Questo 
vasto portfolio di capacità militari deve includere anche la capacità di 
difendere la patria, di condurre operazioni di informazione, assicurare 
agli Stati Uniti l'accesso a teatri distanti, e proteggere le 
infrastrutture e le risorse critiche degli Stati Uniti nello spazio esterno.
L'innovazione all'interno delle forze armate si poggerà sulla 
sperimentazione di nuovi approcci alla guerra, il rafforzamento di 
operazioni congiunte, lo sfruttamento dell'intelligence statunitense, e 
trarrà pieno vantaggio dalla scienza e dalla tecnologia. Dobbiamo anche 
trasformare il modo in cui il Dipartimento della Difesa è gestito, 
specialmente nella gestione finanziaria e nel reclutamento e nella 
ritenzione. Infine, mentre si mantiene la prontezza a breve scadenza e la 
capacità di combattere la guerra al terrorismo, l'obiettivo deve essere 
quello di fornire al Presidente il più ampio spettro possibile di opzioni 
militari per lo scoraggiamento di aggressioni o di ogni altra forma di 
coercizione contro gli Stati Uniti, i nostri alleati, e i nostri amici.
Sappiamo dalla storia che i deterrenti possono fallire; e sappiamo 
dall'esperienza che contro certi nemici non esistono deterrenti. Gli Stati 
Uniti possono e vogliono mantenere la capacità di sconfiggere ogni 
tentativo fatto da un nemico -sia uno stato che un non -stato- di imporre 
la propria volontà agli Stati Uniti, ai nostri alleati, o ai nostri amici. 
Manterremo le forze sufficienti per supportare i nostri obblighi, e per 
difendere la libertà. Le nostre forze saranno abbastanza forti da 
dissuadere gli avversari potenziali dal perseguire una campagna militare 
nella speranza di superare, o eguagliare, il potere degli Stati Uniti.
L'Intelligence -e il modo in cui la usiamo- è la nostra prima linea di 
difesa contro i terroristi e la minaccia rappresentata dagli stati ostili. 
Progettata intorno alla priorità di accumulare enormi quantità di 
informazioni su di un massiccio oggetto immobile - il blocco Sovietico- la 
comunità dell'Intelligence deve far fronte alla sfida di seguire un insieme 
di obiettivi molto più complessi ed elusivi.
Dobbiamo trasformare le possibilità della nostra intelligence e costruirne 
di nuove per mantenerle al passo con la natura di tali minacce. 
L'Intelligence deve essere appropriatamente integrata con i sistemi di 
imposizione della nostra difesa e della nostra legge e coordinate con i 
nostri alleati e amici. Abbiamo bisogno di proteggere le capacità che 
abbiamo così da non armare i nostri nemici con la conoscenza su come meglio 
sorprenderci. Quelli che vorrebbero nuocerci cercano anche il vantaggio 
della sorpresa per limitare le nostre possibilità di prevenzione e risposta 
e per massimizzare l'offesa.
Dobbiamo rafforzare i rapporti e le analisi dell'Intelligence per fornire 
l'accertamento integrato di minacce, per la sicurezza della patria. Dal 
momento che le minacce provenienti da governi e gruppi stranieri potrebbero 
essere condotte all'interno degli Stati Uniti, dobbiamo anche assicurarci 
la giusta fusione di informazione tra l'Intelligence e il sistema legislativo.
Iniziative in questo campo includeranno:
· Il rafforzamento dell'autorità del Direttore della CIA per guidare lo 
sviluppo e le azioni delle capacità di Intelligence di altre Nazioni;
· Lo stabilimento di una nuova struttura per i rapporti dell'Intelligence 
che fornisca avvertimenti rapporti simili e integrati all'interno dello 
spettro delle minacce che hanno di fronte la nazione e i nostri alleati;
· Continuare nello sviluppo di nuovi metodi per la collezione delle 
informazioni, per sostenere i vantaggi rappresentati dalla nostra Intelligence;
· L'investimento in capacità future e allo stesso momento lavorare per 
proteggerle attraverso uno sforzo più vigoroso, per prevenire la 
compromissione delle possibilità dell'intelligence; e
· Collezionare informazioni di Intelligence contro il pericolo terrorista 
tra il governo e tutte le fonti di analisi.
Così come il Governo degli Stati Uniti fa affidamento sulle forze armate 
per difendere gli interessi dell'America, deve fare affidamento sulla 
diplomazia per interagire con altre nazioni. Ci assicureremo che il 
Dipartimento di Stato riceva i fondi sufficienti per assicurarsi il 
successo della diplomazia Americana. Il Dipartimento di Stato prende la 
guida nella gestione delle nostre relazioni bilaterali con altri governi. 
Ed in questa nuova era, i suoi uomini e le sue istituzioni devono essere in 
grado di interagire in modo ugualmente abile con organizzazioni 
non-governative e con istituzioni internazionali. I funzionari formati 
principalmente sulle questioni di politica internazionale devono estendere 
la loro preparazione per comprendere questioni complesse di politica 
interna nel mondo, come la Sanità, la Scuola, l'applicazione della legge, 
la gestione dei tribunali, e la diplomazia.
I nostri diplomatici servono sulla linea del fronte delle negoziazioni 
complesse, delle guerre civili, e di altre catastrofi umanitarie. Così come 
è stata meglio compresa la necessità di aiuti umanitari, dobbiamo essere in 
grado di fornire aiuti anche nella costruzione di forze di polizia, di 
tribunali, e di codici legislativi, istituzioni locali e provinciali,e 
sistemi elettorali. E' necessaria una efficace cooperazione internazionale 
per realizzare questi obiettivi, con sullo sfondo la prontezza Americana a 
fare la propria parte.
Così come le nostre istituzioni diplomatiche devono adattarsi per poter 
tendere la mano alle altre, abbiamo anche bisogno di un approccio diverso e 
più vasto agli sforzi dell'informazione pubblica che possano aiutare le 
popolazioni del mondo ad imparare e capire l'America. La guerra contro il 
terrorismo non è uno scontro di civiltà. Essa, tuttavia, ha rivelato la 
sfida all'interno di una civiltà, una battaglia per il futuro del mondo 
Islamico. Questa è una lotta di idee e questa è un campo in cui l'America 
deve eccellere.
Intraprenderemo le azioni necessarie per assicurarci che i nostri sforzi 
per venire incontro ai nostri compiti di sicurezza globale e di protezione 
degli americani non siano danneggiati dalle potenziali investigazioni, 
indagini o persecuzioni della corte criminale internazionale (ICC), la cui 
giurisdizione non si estende agli americani e che noi non accettiamo. 
Lavoreremo insieme con altre nazioni per evitare complicazioni nelle nostre 
operazioni e cooperazioni militari, attraverso meccanismi quali accordi 
multilaterali e bilaterali che proteggeranno i cittadini statunitensi 
dall'ICC. Implementeremo pienamente l'Atto di Protezione dei Membri di 
Servizio Americani, le cui clausole sono intese assicurarsi e intensificare 
la protezione del personale e degli ufficiali statunitensi.
Faremo scelte difficili negli anni a venire e anche oltre, per assicurarci 
il giusto livello e la giusta allocazione delle spese del governo per la 
sicurezza nazionale. Il Governo degli Stati Uniti deve rafforzare le 
proprie difese per vincere questa guerra. In patria, la nostra più 
importante priorità è proteggere la patria, per il popolo Americano.
Oggi, la distinzione tra affari interni e esteri sta diminuendo. In un 
mondo globalizzato, gli eventi al di fuori dei confini dell'America hanno 
un grosso impatto al loro interno. La nostra società deve essere aperta 
alle persone, alle idee ed al buono proveniente da tutto il mondo. Le 
caratteristiche a noi più care - la nostra libertà, le nostre città, i 
nostri sistemi di spostamento, e la vita moderna- sono vulnerabili al 
terrorismo. Questa vulnerabilità persisterà ancora a lungo anche dopo che 
noi avremo assicurato alla giustizia i responsabili degli attacchi dell'11 
settembre. Con il passare del tempo, gli individui potrebbero avere accesso 
a mezzi di distruzione che finora potevano essere maneggiati solo da 
eserciti, flotte, e squadroni. Questa è una nuova condizione di vita. Noi 
ci adatteremo a ciò e prospereremo - a dispetto di tutto questo.
Nell'esercitare la nostra leadership, rispetteremo i valori, i giudizi , e 
gli interessi dei nostri amici e partner. Ancora, saremo preparati ad agire 
per conto nostro quando i nostri interessi e le nostre uniche 
responsabilità lo richiedessero. Quando non dovessimo essere d'accordo sui 
dettagli, spiegheremo francamente le ragioni alla base delle nostre prese 
di posizione, e ci sforzeremo di costruire alternative praticabili. Non 
consentiremo a tali discordanze di oscurare la nostra determinazione a 
proteggere insieme, con i nostri alleati e i nostri amici, i nostri 
interessi e valori fondamentali e condivisi.
In definitiva, il fondamento della forza Americana è nella patria. E' nelle 
abilità del nostro popolo, nel dinamismo della nostra economia, e 
nell'elasticità delle nostre istituzioni. Una società diversa e moderna ha 
energia inerente, ambiziosa, imprenditoriale. La nostra forza viene da ciò 
che con quell'energia facciamo. Ecco dove ha inizio la nostra sicurezza 
nazionale.