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(Fwd) accordo Usa-Russia sulle armi nucleari
- To: disarmo@peacelink.it
- Subject: (Fwd) accordo Usa-Russia sulle armi nucleari
- From: "francesco iannuzzelli" <francesco@href.org>
- Date: Sat, 25 May 2002 22:32:02 +0100
- Organization: peacelink
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Fonte: Corriere della Sera 25/5/02
I 5 PUNTI
del Trattato
ARTICOLO 1 La riduzione
Ognuna delle parti dovrà ridurre e limitare le testate nucleari strategiche, così che entro il 13
dicembre del 2012 il totale di queste testate non superi il numero di 1700-2200 per ognuna delle parti.
ARTICOLO 2
Il Trattato Start
Le parti convengono che il Trattato Start resti in vigore nei termini contenuti.
ARTICOLO 3
La Commissione
Al fine di applicare questo Trattato, le parti dovranno convocare incontri della Commissione bilaterale
di attuazione almeno due volte l'anno.
ARTICOLO 4
La scadenza
Questo Trattato sarà soggetto a ratifica in base alle procedure costituzionali di ogni parte. Questo
trattato resterà in vigore fino al 31 dicembre del 2012 e potrà essere prorogato con un accordo delle
parti o sostituito da altro accordo. Ognuna delle parti, nell'esercizio della propria sovranità nazionale,
potrà ritirarsi da questo Trattato con preavviso scritto di tre mesi all'altra parte.
ARTICOLO 5
L’Onu
Questo Trattato sarà registrato in conformità all'articolo 102 della Carta delle Nazioni Unite.
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Restano cinquantamila testate
Con venti si oscurerebbe il sole
Gli scienziati avvertono che il potenziale distruttivo nel mondo è enorme E l’«orologio dell’apocalisse»
segna sempre «sette minuti a mezzanotte»
Gli strateghi del «reciproco annientamento» restano tranquilli: anche nel 2012, quando il disarmo
deciso ieri sarà completato, disporranno di missili sufficienti per cancellare l’avversario. «Armaggedon
si leverà dal fondo dell’Oceano», profetizzano gli analisti militari parafrasando la Bibbia: il Pentagono
è certo di poter sempre contare sugli ordigni scagliati dai sottomarini. Almeno 650 testate nucleari
che resisteranno a qualsiasi attacco per devastare la Russia. L’Armata Rossa invece crede di
poterne mettere a segno almeno trecento. Quanto basta a radere al suolo ogni città degli Stati Uniti e
compromettere la sopravvivenza dell’umanità.
L’OROLOGIO DELL’APOCALISSE - Per questo ieri le lancette dell’«Orologio dell’Apocalisse» non si
sono mosse. Gli scienziati che dal 1947 scandiscono quanto sia vicino il pericolo dell’olocausto
reputano il patto moscovita «ininfluente»: il conto alla rovescia è fermo a sette minuti dalla
mezzanotte dello sterminio. Nel 1952 dopo il primo fungo all’idrogeno era arrivato a meno centoventi
secondi; quarant’anni dopo, la fine del Patto di Varsavia aveva concesso al mondo 17 minuti di
respiro. Ma negli ultimi mesi l’escalation del terrorismo e la denuncia unilaterale dei trattati Abm (Anti
missili balistici) hanno di nuovo reso drammatico il quadrante. «E’ retorico parlare di liquidazione
della guerra fredda - spiega Stephen Schwartz, responsabile dell’associazione che determina i tempi
dell’Apocalisse -, al massimo la guerra fredda sarà messa in magazzino». «I trattati infatti non
controllano il numero totale delle armi nucleari - aggiunge Anthony C
or
L’INVENTARIO - Nessuno ne parla, l’argomento sembra scomparso persino dall’attenzione dei
pacifisti e degli ambientalisti ma oggi la contabilità nucleare resta impressionante: in tutto il mondo
restano quasi 50 mila testate. Gli Stati Uniti ne hanno 18.750: 6.750 sono pronte a colpire, il resto è
custodito nei depositi di riserva. Di queste ben 3.456 solcano le acque del Pianeta nelle stive dei
sottomarini, circa 1.300 armano gli stormi dei bombardieri e duemila sono nei silos dei vecchi missili
intercontinentali. Mostruosa la quantità di bombe affidata ai vetusti bunker dell’ex Urss: 21 mila
ordigni nucleari, l’eredità radioattiva della superpotenza. Altre 5.426 testate sono distribuite ai reparti
di punta: mille sui sottomarini, ottocento sugli aerei mentre la maggioranza si trova su missili
semoventi. La santabarbara termonucleare dispersa nelle Repubbliche, spesso con manutenzione
scadente e sorveglianza inaffidabile, angoscia tutte le cancellerie: potrebbe tras
fo
LE NUOVE REGOLE - La distensione tra Usa e Russia fa sperare che nel futuro lo spettro di un
conflitto totale svanisca completamente, ma questa prospettiva paradossalmente aumenta il rischio
che si ricorra all’atomica. Durante la guerra fredda e la filosofia della «mutua distruzione assicurata»,
far esplodere un singolo ordigno avrebbe comportato il rischio di scatenare una rappresaglia
planetaria. Negli scorsi mesi invece Bush e Putin hanno modificato le dottrine delle loro armate,
prevedendo l’uso del nucleare anche in situazioni limitate. In particolare gli americani dopo lo choc
dell’11 settembre hanno ipotizzato l’impiego del deterrente atomico contro la minaccia degli «stati
canaglia», gli ultimi avversari della superpotenza unica. «Oggi ci sono dodici Paesi che posseggono
armamenti nucleari - ha dichiarato a gennaio il ministro statunitense Rumsfeld nel presentare la
nuova direttiva -; ventotto dispongono di missili balistici; tredici di testate batteriologic
he
POTENZE EMERGENTI - La Russia ha deciso persino di introdurre la possibilità del «primo colpo»:
è previsto per difendere l’integrità territoriale della Federazione. Nei fatti, è una scelta che nasce dalla
decadenza dell’Armata Rossa: oggi le divisioni e gli stormi russi potrebbero trovarsi in difficoltà anche
durante un conflitto limitato. Ed ecco far pendere su un possibile invasore il peso dell’inesauribile
arsenale atomico. Anche perchè sul confine asiatico si affacciano potenze emergenti. La Cina, per
esempio, che schiera circa quattrocento armi nucleari. O il bilancio del terrore che corre lungo la
frontiera indo-pachistana: sessanta bombe disponibili dalla parte di New Delhi, venticinque dall’altra.
Proprio ieri Islamabad ha annunciato nuovi test missilistici, mentre nel Kashmir i due eserciti si
prendono a cannonate: per uno spiraglio di pace che si apre, altri fronti si fanno minacciosi.
Gianluca Di Feo
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