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commercio armi: interrogazione parlamentare del sen. Fabris
MERCOLEDI' 20 MARZO 2002
29a Seduta della Commissione Difesa del Senato
Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Bosi.
Interrogazione
Il sottosegretario Bosi risponde all'interrogazione n. 3-00348 del senatore
Fabris, mettendo in evidenza come il disegno di legge Camera n. 1927, cui
si riferisce il senatore interrogante, ("Ratifica ed esecuzione
dell'Accordo quadro tra la Repubblica francese, la Repubblica Federale di
Germania, la Repubblica italiana, il Regno di Spagna, il Regno di Svezia e
il Regno Unito della Gran Bretagna e dell'Irlanda del Nord, relativo alle
misure per facilitare la ristrutturazione e le attività dell'industria
europea per la difesa, con allegato, fatto a Farnborough il 27 luglio 2000,
nonché modifiche alla legge 9 luglio 1990, n. 185") si inquadri nel più
ampio progetto di razionalizzazione e concentrazione delle industrie
europee per la Difesa al fine di potenziarne le capacità tecnologiche.
Si tratta quindi di specifiche e limitate modifiche alla vigente normativa
di settore, che risultano coerenti con le scelte di politica estera ed in
particolare con quelle di sicurezza e difesa comune in ambito UE e Nato.
La progettata modifica della legge n. 185 del 1990 concerne l'introduzione
di una forma particolare di autorizzazione, la "Licenza globale di
progetto", da rilasciarsi all'impresa che partecipa ad un programma
congiunto di ricerca, sviluppo, produzione, intergovernativo o industriale,
con altre imprese dei paesi UE o Nato che garantiscano il controllo delle
operazioni secondo i principi ispiratori della legge stessa.
In particolare, tale "Licenza globale di progetto" non liberalizza l'export
ma solo il transito dei materiali necessari alla realizzazione del
programma congiunto. L'export viene infatti autorizzato soltanto in un
secondo tempo con una normale licenza in linea con la normativa in vigore.
Risultano, invece, abolite le autorizzazioni alle trattative contrattuali
perché già implicitamente approvate con la concessione della Licenza Globale.
Peraltro, non tutti gli accordi fra le industrie possono usufruire di tali
procedure semplificate in quanto il programma industriale deve prima essere
dichiarato, da parte di un'apposita Conferenza dei Servizi, di "interesse
governativo" e, per quanto attiene all'esportazione a Paesi terzi, rimane
comunque soggetto all'autorizzazione all'export prevista dalla legge
185/90. Inoltre, l'adozione della Licenza Globale non fa venire meno i
controlli da parte del Parlamento, che in qualsiasi momento può chiedere un
rendiconto.
Inoltre, gli Uffici di sorveglianza tecnica della difesa, posti all'interno
di ciascuno stabilimento coinvolto in una "Licenza Globale di Progetto",
certificano che il materiale in uscita dallo stabilimento è destinato ad un
progetto specifico.
Per quanto riguarda le fonti di finanziamento per la produzione e la
commercializzazione di materiale di armamento, osserva come l'articolo 27
della legge n. 185 del 1990 resterà vigente nel suo testo originario.
Tuttavia, l'atto Camera n. 1927, pur prevedendo all'articolo 11 una
espressa eccezione a favore delle operazioni in utilizzo di "Licenza
Globale di Progetto" non ridurrà in alcun modo i controlli sulle fonti di
finanziamento degli stessi, in quanto il principale committente è lo Stato
italiano. Invece, nell'ipotesi di programmi che coinvolgano paesi della
NATO o dell'Unione Europea che non abbiano sottoscritto l'Accordo quadro la
"Licenza Globale di Progetto" potrà essere concessa solo se l'Italia abbia
stipulato un accordo, con quel Paese, conforme ai principi ispiratori della
legge 185/90.
In base alle osservazioni esposte, conclude sottolineando come l'atto
Camera 1927 non intacchi i principi ispiratori della legge 185/90, ma ne
attualizzi solo alcune previsioni in materia di procedure amministrative,
senza che ciò implichi una carenza di controlli che continueranno ad essere
effettuati con tutta la necessaria attenzione che la delicata materia richiede.
Replica il senatore FABRIS, per dichiararsi parzialmente soddisfatto dei
chiarimenti forniti dal rappresentante del Governo.
Fonte: www.senato.it