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(Fwd) mozione per comuni a difesa L185/90
- To: disarmo@peacelink.it
- Subject: (Fwd) mozione per comuni a difesa L185/90
- From: "francesco iannuzzelli" <francesco@href.org>
- Date: Wed, 13 Mar 2002 00:22:43 -0000
- Organization: peacelink
- Priority: normal
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From: "Tamborini Marco" <jackiron@libero.it>
Subject: mozione per comuni a difesa L185/90
Date sent: Fri, 8 Mar 2002 15:28:44 +0100
Carissim* porto a conoscenza esempio di mozione da presentare
ai comuni proposta da Padre Marcello di Missione Oggi che ritengo
significativa.
Cordialmente
Marco
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MOZIONE
A difesa della Legge 185/90 sul controllo della vendita delle armi
IL CONSIGLIO COMUNALE DI BRESCIA
Premesso che:
- il Parlamento italiano si appresta a discutere un disegno di legge
d'iniziativa governativa (Atto Camera 1927) in materia di industria
della difesa;
- il progetto prevede la ratifica dell'accordo quadro sottoscritto
dall'Italia e da altri cinque Paesi europei il 27 luglio 2000 per
"facilitare la ristrutturazione e le attività dell'industria europea per la
difesa" ed è stato già licenziato dalle competenti Commissioni
della Camera dei Deputati in data 30 gennaio 2002;
- tale accordo imporrebbe il "tempestivo adeguamento della nostra
normativa" e, infatti, 12 dei 14 articoli che compongono il testo
proposto sono volti a modificare la legge n.185 del 1990 che
disciplina attualmente l'import-export di armi del nostro Paese;
- la nota più rilevante è costituita dall'introduzione di un nuovo tipo
di autorizzazione per il commercio delle armi, la "licenza globale di
progetto", riferita ai programmi inter governativi o industriali
congiunti ai quali le imprese partecipano e ai quali non si
applicheranno più le norme sulle trattative contrattuali, rendendo
meno trasparenti e controllabili tutte le operazioni.
Considerato che:
- le norme sulle attività bancarie relative a questo nuovo tipo di
"licenza globale" verranno modificate, non essendo più notificate al
Ministero del Tesoro e da questo autorizzate, e non comparendo
più nello specifico capitolo dell'annuale Relazione al Parlamento;
- la legge 185/90 faceva tesoro delle indagini della magistratura e
poneva rigorosi controlli sull'utente finale del sistema d'armi
venduto, evitando le "triangolazione" che avevano reso tristemente
noto nel mondo il "made in Italy" bellico prima del 1990;
- in nome della "razionalizzazione ", della "competitività" e della
"identità europea" verrà stravolta una legge ritenuta da tutti "severa
e rigida" e che ha fatto del nostro Paese uno dei più avanzati al
mondo per aver provveduto a regolare il commercio delle armi nel
rispetto dei diritti umani, della promozione della pace e della
trasparenza (ricordiamo che quella legge fu ottenuta grazie
all'impegno tenace della Campagna "Contro i mercanti di morte"
promossa dal ACLI, Mani Tese, Missioni Oggi, MLAL, Pax Christi);
- anche il riferimento al "Codice di condotta dell'Unione Europea per
le esportazioni di armi" (che non è assolutamente vincolante)
costringerebbe l'Italia a rinunciare alla propria normativa nazionale
che in questo verrebbe peggiorata;
Il Consiglio Comunale
- valutando paradossale che mentre da un lato si vuole combattere
una guerra totale contro il terrorismo, dall'altro si allarghino le
maglie del controllo della vendita di armi con tutti i rischi che ne
conseguono;
- chiede ai membri del parlamento di votare contro questo disegno
di legge che costituisce un grave passo indietro per la pace e la
giustizia;
- invita i parlamentari eletti nei collegi del Comune di Brescia ad
attivarsi affinché l'Italia si faccia promotrice, a livello internazionale,
di un'iniziativa volta a una maggiore severità nel controllo del
commercio di armi, incluse le armi leggere, e ad un maggiore
impegno nella prevenzione dei conflitti.
Brescia, li - - -
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