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Mercanti d'armi a Nuova Delhi
- To: disarmo@peacelink.it
- Subject: Mercanti d'armi a Nuova Delhi
- From: "francesco iannuzzelli" <francesco@href.org>
- Date: Fri, 22 Feb 2002 02:01:34 -0000
- Organization: peacelink
- Priority: normal
Mercanti d'armi a Nuova Delhi
Si sta svolgendo in questi giorni, dal 19 al 23 febbraio, la seconda
edizione di Defexpo [1], la piu' importante fiera di armi dell'India.
Organizzata a Nuova Delhi dal ministero della difesa e dalla
confederazione delle industrie indiane, vede la partecipazione di
produttori di armi di tutto il mondo, particolarmente interessati al
mercato indiano.
L'India ha infatti in corso un processo di aggiornamento delle
proprie forze armate che prevede spese militari crescenti in questi
anni e per il futuro. Il bilancio per l'anno 2001-02 parla chiaro: 15
miliardi di euro, con un aumento del 13% rispetto all'anno
precedente [2] (quando a sua volta era aumentato del 28% [3]).
Programmi ambiziosi di rinnovamento della marina e
dell'aeronautica, oltre al noto e discusso programma nucleare,
recentemente intensificato (e testato) a causa della crescente
tensione con il Pakistan.
Il Kashmir conteso
La regione del Kashmir da piu' di 50 anni e' oggetto di tensioni, a
causa dell'ennesima divisione tracciata dalle potenze coloniali
occidentali (in questo caso la Gran Bretagna). Dopo due guerre
(1947 e 1965) e scontri che negli ultimi dieci anni hanno provocato
circa 30.000 vittime, la situazione resta molto tesa e si e' aggravata
di recente dopo l'attacco terroristico al parlamento di Nuova Delhi di
quest'anno, per il quale l'India ha accusato esplicitamente il
Pakistan.
Pakistan che nel frattempo, dopo l'appoggio alla guerra in
Afghanistan, ha riacquistato la fiducia statunitense, che si e'
materializzata in aiuti e prestiti finanziari da parte di USA, EU, UK,
Giappone e Fondo Monetario Internazionale. [4]
Mentre da un lato tutti sembrano concordi nel voler evitare che il
conflitto degeneri (ricordando che sia India che Pakistan sono in
possesso di armi atomiche), dall'altro un'eventuale guerra
sembrerebbe rispondere agli interessi geopolitici e economici
occidentali in questa regione di grande importanza strategica.
A completare il quadro, i crescenti investimenti in campo militare di
India e Pakistan, alimentati anche dai finanziamenti occidentali,
inevitabilmente rientrerebbero nelle tasche dei produttori bellici
europei e statunitensi.
Chi sono i fornitori?
In passato l'India ha acquistato armi soprattutto dalla Russia,
mentre il Pakistan si riforniva prevalentemente dalla Cina.
Da qualche anno pero' si sono affacciati nuovi fornitori e in
particolare industrie francesi e israeliane hanno concluso importanti
affari in India. [5]
Nonostante l'embargo sulla tecnologia nucleare e in genere sugli
armamenti imposto dagli USA prima al Pakistan e in seguito anche
all'India, le stesse industrie belliche statunitensi hanno continuato
a mercanteggiare nella regione mediante le loro succursali europee.
Di recente abbiamo assistito a un curioso pellegrinaggio di ministri
inglesi (prima Blair in persona, seguito da Prescott, Hoon, Griffith e
Straw) allo scopo di concludere con il governo indiano un affare in
sospeso da una decina di anni, ovvero la vendita di 66 jet Hawk
prodotti dalla britannica BAE, per un valore di un miliardo di
sterline. [6]
Ed infine lo stesso Bush ha sciolto l'embargo con l'India,
autorizzando la vendita di 20 pezzi vari (in gran parte motori per
aerei da combattimento) e concordando esercitazioni militari in
comune. [7]
Alla fiera dell'est
Defexpo 2002 vede quindi la partecipazione di 228 espositori [8]
che si ritrovano non certo per affari da due soldi.
L'Italia stessa partecipa in grande stile: Alenia Aeronautica e
Galileo Avionica con un proprio stand, mentre Aerea, Aermacchi,
Elettronica, Fincantieri, Intermarine, Oto Melara, Simmel Difesa e
Whitehead Alenia Sistemi Subacquei sono presenti al workshop
del 21 febbraio. [9]
Da considerare inoltre le societa' a partecipazione italiana (Alenia
Marconi Systems, Agusta Westland, Eurocopter), anch'esse
presenti con propri stand.
In Gran Bretagna il fatto che l'ente governativo DESO (Defence
Export Services Organisation) partecipi alla fiera e sponsorizzi di
fatto la presenza dell'industria bellica britannica con denaro
pubblico, ha suscitato non poche polemiche [10], visto che
l'amministrazione Blair da tempo dichiara di appoggiare il processo
di pace nella regione, mentre dalla partecipazione a Defexpo e dai
pellegrinaggi di cui sopra appare evidente che ci sono ben altri
interessi, legati soprattutto all'industria degli armamenti.
In Italia invece tutto tace e proprio mentre si cerca di abbattere
l'ultimo ostacolo al commercio libero delle armi rappresentato dalla
legge 185, scopriamo che l'ICE, Istituto nazionale per il Commercio
Estero, ente pubblico [11], e' presente a Defexpo con uno stand
insieme all'AIAD, l'associazione di categoria delle industrie belliche
italiane [12] e Segredifesa.
Un chiaro segnale della politica estera italiana, per la quale il
commercio degli armamenti ha un ruolo primario.
Per chi volesse verificare, l'aggiornato sito di Defexpo mostra anche
delle inequivocabili foto con tanto di bandiere italiane. [13] [14]
Francesco Iannuzzelli
Associazione PeaceLink
Fonti:
[1] http://www.defexpo.com
[2] http://www.janes.com/defence/news/jdw/jdw010307_2_n.shtml
[3] http://www.defencejournal.com/2000/june/blitz.htm
[4] http://www.janes.com/security/international_security/news/jdw/jdw011019_1_n.shtml
[5] SIPRI yearbook 2001
[6] http://www.guardian.co.uk/armstrade/story/0,10674,631669,00.html
[7] http://www.janes.com/defence/air_forces/news/jdw/jdw020212_1_n.shtml
[8] http://www.defexpo.com/liveupdates/list_exhibitors.htm
[9] http://www.aiad.it/pubblico/italiano/eventi/saloni/manifestazioni.htm
[10] http://www.caat.org.uk/news/newsletter/0202/kashmir.html
[11] http://www.ice.it
[12] http://www.aiad.it
[13] http://www.defexpo.com/liveupdates/photogallery/stalls/italy_pavilion.jpg
[14] http://www.defexpo.com/liveupdates/photogallery/conferences/Italian+industry+for+Defence+and+Aerospace+Systems.jpg
francesco iannuzzelli francesco@href.org
associazione peacelink - sez. disarmo
http://www.peacelink.it/tematiche/disarmo
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E' impossibile cancellare le macchie del leopardo
(proverbio kikuyu)