[Disarmo] Quello che Tajani non ha capito del missile di Putin: la preoccupante superficialità del Ministo degli Esteri
- Subject: [Disarmo] Quello che Tajani non ha capito del missile di Putin: la preoccupante superficialità del Ministo degli Esteri
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.org>
- Date: Sun, 24 Nov 2024 17:37:02 +0100
Il missile russo Oreshnik e l’errore del ministro Tajani: una superficialità che preoccupa
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha recentemente dichiarato su Rete 4 che il missile russo Oreshnik sarebbe “vecchio e solo ritoccato”, sminuendone così la portata strategica e tecnologica. Questa affermazione, riportata sulla stampa, rivela una comprensione superficiale del tema, inadeguata alla gravità della questione.
Perché l’Oreshnik non è “solo ritoccato”
L’Oreshnik, missile a medio raggio con una gittata stimata tra i 3.000 e i 5.000 chilometri capace di colpire con testate multiple sia nucleari sia convenzionali, rappresenta una classe di armi estremamente pericolosa. Si tratta di un tipico “euromissile”, categoria che l’Accordo INF (Intermediate-Range Nuclear Forces) siglato nel 1987 tra Stati Uniti e Unione Sovietica aveva eliminato dal teatro europeo per ridurre il rischio di guerra nucleare anche solo "per errore". L'INF è stato un pilastro della stabilità durante la Guerra Fredda, ponendo fine alla presenza di questi sistemi pericolosi e destabilizzanti sul continente.
Il ritorno degli euromissili - e l’Oreshnik lo è a tutti gli effetti - annulla decenni di progressi verso la sicurezza nucleare. Definirlo “vecchio” è errato oltre che fuorviante. Infatti, l’Oreshnik è anche un missile ipersonico, capace di viaggiare a velocità superiori a Mach 5 (cinque volte la velocità del suono) e seguire traiettorie imprevedibili, rendendo la sua intercettazione quasi impossibile con le tecnologie attuali.
Le implicazioni strategiche ignorate da Tajani
La pericolosità degli euromissili deriva dal fatto che essi riducono drasticamente il tempo per prendere decisioni cruciali in caso di attacco vero o presunto, aumentando il rischio di errori catastrofici. Un errore tecnico nei sistemi di avvistamento potrebbe innescare una risposta rapida devastante, con conseguenze incalcolabili per il pianeta. Nel caso dei missili ipersonici la risposta potrebbe essere affidata all'intelligenza artificiale che prenderebbe la decisione mentre i capi di Stato dormono nelle loro camere da letto. Il tempo per rispondere con un lancio nucleare è infatti di soli 15 minuti.
Tajani sembra ignorare tutto questo.
Sembra ignorare che il vero problema non è l’età del missile, ma il ritorno alla pericolosa logica del "duello ravvicinato" basata su missili a medio raggio, un paradigma che era stato superato perché rischiosissimo. La velocità ipersonica dell’Oreshnik, unita alla sua gittata intermedia e alla capacità nucleare oltre che convenzionale, lo rende una minaccia concreta per la sicurezza europea, riaprendo vecchie e profonde ferite geopolitiche. Si piomba nuovamente nell'incubo degli euromissili degli anni Ottanta. E oggi non ci sarebbe il tempo per ragionare e decidere, quel tempo che il film "War game" portava sulle scene nel 1983.
Un appello alla responsabilità politica
Nel ruolo cruciale di ministro degli Esteri, Tajani ha il dovere di informarsi adeguatamente e di comunicare in modo responsabile su questioni così delicate. Sminuire un’arma ipersonica come l’Oreshnik e ridurre il dibattito a una questione di “modernità” tecnica dimostra una pericolosa superficialità. Il ritorno degli euromissili dovrebbe essere motivo di allarme per l’Europa, e non oggetto di banalizzazioni.
La pace e la sicurezza internazionale non possono essere tutelate senza una comprensione approfondita delle dinamiche strategiche e senza una diplomazia informata. Il ministro dovrebbe considerare queste realtà con la serietà che meritano, riaffermando l’urgenza di nuovi accordi per il controllo degli armamenti e la riduzione delle tensioni nucleari. L’alternativa è una pericolosa corsa agli armamenti che ci riporta indietro di decenni, in un contesto oggi ancora più instabile e incerto.
Alessandro Marescotti a.marescotti at peacelink.org
Presidente PeaceLink
- Prev by Date: [Disarmo] I nuovi cacciabombardieri del governo Meloni: la felpata marcia trionfale del complesso industriale-militare
- Next by Date: [Disarmo] Cosa è il nuclear signalling
- Previous by thread: [Disarmo] I nuovi cacciabombardieri del governo Meloni: la felpata marcia trionfale del complesso industriale-militare
- Next by thread: [Disarmo] Cosa è il nuclear signalling
- Indice: