[Disarmo] Zelensky cerca di scaricare sul generale Zaluzhny i fallimenti militari dell'Ucraina



Divenuto popolarissimo dopo le controffensive che nel 2022 permisero agli ucraini di riconquistare la regione di Kharkiv e parte di quella di Kherson, Zaluzhny cominciò a perdere i favori del presidente dopo aver contestato la decisione tutta politica di sacrificare le migliori brigate di veterani per l’inutile difesa di Bakhmut, caduta in mano ai militari e ai contractors russi del Gruppo Wagner nel maggio 2023. Le tensioni tra i due si intensificarono sui temi sulla gestione della nota controffensiva ucraina sviluppatasi tra giugno e novembre dello scorso anno e risoltasi in un “flop” pagato a caro prezzo in termini di decine di migliaia di morti e feriti e molti mezzi e armamenti perduti.

I malumori del generale per la gestione politica della controffensiva emersero nettamente in novembre quando Zaluzhny ammise il fallimento della controffensiva affermando che la guerra era arrivata a uno “stallo”, costringendo la presidenza ad ammonirlo poiché Zelensky stava continuando a sostenere ad ogni occasione utile che il contrattacco sarebbe continuato. Zaluzhny ha poi affermato in diverse occasioni che le forze ucraine dovrebbero assumere un assetto difensivo, non essendo più in grado di sostenere azioni d’attacco: fumo negli occhi per Zelensky che continua a teorizzare controffensive che permetteranno di riconquistare tutti i territori perduti (circa il 20 per cento della superficie dell’Ucraina) oltre alla Crimea.

Inoltre i due si sono scambiati reciproche accuse, scaricando sull’altro ogni responsabilità, circa la paternità del programma di reclutamento di un altro mezzo milione di militari, necessari per continuare la guerra ma il cui arruolamento è talmente impopolare che potrà avvenire solo per coercizione (qualora possibile) poiché in tutta l’Ucraina è impossibile trovare un numero considerevole di uomini tra i 18 e i 60 anni che intendano combattere. Senza dimenticare anche le difficoltà di Kiev ad addestrare vestire, equipaggiare, armare e retribuire i militari.

Nonostante siano ai ferri corti, la ragione per cui il generale non è stato ancora rimosso potrebbe anche essere legata alla fiducia nei suoi confronti espressa in Occidente da tutti i principali alleati di Kiev. Secondo il Times, Zelensky aveva già licenziato lunedì Zaluzhny, ma si è trovato costretto a fare marcia indietro sotto “le pressioni degli alti comandanti militari e dei partner internazionali” ma pure perché nessuno degli alti ufficiali a cui si è rivolto per sostituirlo ha accettato l’incarico.

Secondo quanto scrive il Washington Post, Zelensky ha annunciato a Zaluzhny, di volerlo destituire e il decreto presidenziale di rimozione dall’incarico è imminente. Fonti ucraine riferiscono che il presidente avrebbe detto al generale che il popolo è stanco della guerra mentre l’assistenza internazionale si è ridotta sensibilmente e quindi un nuovo comandante potrebbe dare un nuovo slancio alle forze militari e al morale dell’opinione pubblica. I media ucraini hanno riferito, citando fonti vicine al generale, che Zelensky lo avrebbe invitato a dimettersi ma lui avrebbe rifiutato.

L’impressione è quindi che il presidente vedrebbe nel generale il perfetto capro espiatorio su cui scaricare le responsabilità di tutti i fallimenti militari di Kiev di cui Zaluzhny ha fatto capire chiaramente di ritenere responsabile proprio Zelensky.

Del resto Zelensky da mesi cerca di depotenziare il generale colpendo i suoi più stretti collaboratori, alcuni dei quali sono stati cacciati dagli incarichi che ricoprivano e un altro è deceduto per l’esplosione “accidentale” di una bomba a mano mentre si trovava in casa.

Gianandrea Gaiani

Continua su

https://www.analisidifesa.it/2024/02/zelensky-vs-zaluzhny-duello-tra-primedonne-mentre-lucraina-va-a-fondo/