[Disarmo] Sessanta anni fa la crisi di Cuba, si sfiorò la catastrofe nucleare. Anche la Puglia fu coinvolta



Il blocco navale americano

La crisi di Cuba cominciò il 16 ottobre 1962 e si concluse il 29 ottobre, dopo 13 giorni.
Ma il punto di partenza del 16 ottobre fu preceduto da un sorvolo di un aereo spia americano, il 14 ottobre, come racconta Angelo Baracca: "Il 14 ottobre del 1962 un aereo spia U-2 statunitense (vecchi tempi, altro che satelliti!) che sorvolava Cuba rivela che l’Unione Sovietica stava costruendo rampe per l’installazione di missili con testata nucleare. Il presidente Kennedy ordina immediatamente il blocco navale a Cuba. Ha inizio la più grave crisi dall’inizio della Guerra Fredda: per tredici lunghi giorni Urss e Usa si fronteggiano, arrivando a un passo dalla guerra".

Su Pressenza c'è la ricostruzione dell'accaduto, con dettagli che sono emersi sono più in là nel tempo e che fanno emergere come si sia sfiorata la guerra nucleare.

Scrive Angelo Baracca: "Per tutta la durata della crisi, dal 14 al 28 ottobre, lo Stato maggiore USA insiste per un’azione militare per eliminare le rampe missilistiche prima che queste diventino operative: non sanno che a Cuba si trovano già 140 testate nucleari sovietiche! Un’altra cosa che i comandi statunitensi ignorano è che intanto Kruscěv ha inviato verso Cuba vari sommergibili di scorta ai mercantili diretti verso l’isola, ciascuno dei quali è dotato di una torpedine con una testata nucleare di 10 kt (poco meno di quella su Hiroshima)".


McNamara: "Ci avvicinammo alla guerra nucleare più di quanto sapevamo all'epoca"

Nell'articolo c'è una parte di descrizione dell'inquietante episodio, rimasto sconosciuto per anni, dell'ufficiale della Marina sovietica Vasili Alexandrovich Arkhipov che con il suo No al lancio di un missile a testata atomica durante la crisi di Cuba salvò il mondo da un conflitto nucleare. Infatti durante la crisi dei missili di Cuba, nel 1962, in qualità di comandante in seconda del sottomarino sovietico B-59 della classe Foxtrot si oppose al lancio di un siluro nucleare, malgrado il suo sottomarino fosse stato oggetto del lancio di bombe di profondità da parte di un gruppo da combattimento della US Navy composto dalla portaerei USS Randolph e undici cacciatorpediniere. 


L'ufficiale sovietico Arkhipov salvò il mondo dalla catastrofe nucleare

Robert McNamara, Segretario alla Difesa degli Stati Uniti al tempo della crisi dei missili di Cuba, ha dichiarato nel 2002: "Ci siamo avvicinati molto" alla guerra nucleare, "più vicino di quanto sapevamo all'epoca". Arthur M. Schlesinger Jr., consigliere dell'amministrazione John F. Kennedy e storico, ha continuato questo pensiero affermando: "Questo non è stato solo il momento più pericoloso della Guerra Fredda. È stato il momento più pericoloso nella storia umana". 


La minaccia americana di un'invasione di Cuba

La crisi di Cuba era cominciata da tempo con il proposito degli Stati Uniti di cancellare la rivoluzione cubana con un'invasione.

La crisi venne risolta dopo trattative, scongiurando il pericolo di guerra nucleare tra le due superpotenze. Le trattative portarono al ritiro dei missili sovietici da Cuba in cambio del ritiro dei missili statunitensi dalla Turchia, dall'Italia meridionale e dalla Gran Bretagna. Ma soprattutto vi fu la promessa statunitense di non invadere Cuba.


Vennero smantellate la basi missilistiche nucleari in Puglia (si era sfiorato l'incidente nucleare accidentale)

La vicenda coinvolse anche i territori di Puglia e Basilicata dove erano stati installati missili nucleari Jupiter in gran segreto tra il 1960 e il 1961. L'accordo fra Usa e Urss, che pose fine alla crisi di Cuba, portò allo smantellamento di quelle basi missillistiche nucleari dove si sfiorò l'incidente atomico per via di fulmini che colpirono le testate nucleari.

Per saperne di più su queste basi missilistiche si può consultare l'approfondimento su PeaceLink. Qui sotto se ne riporta uno stralcio. Cliccando sui link si possono vedere su Google Maps le immagini satellitari di ciò che rimane di quelle basi missilistiche.


Dove erano le basi dei missili nucleari Jupiter in Puglia e Basilicata all'inizio degli anni Sessanta?

La decisione dell'installazione questi i missili nucleari e di creazione delle basi di lancio nel sud dell'Italia, fra la Puglia e la Basilicata, venne confermata formalmente con l'accordo del 25 marzo 1959 fra Stati Uniti e Italia. Furono poi smantellati dopo la crisi di Cuba, nel 1963.

Base 1 Gioia del Colle (BA)

Base 2 Mottola (TA)

Base 3 Laterza (TA)

  • 1° Reparto I.S. - 58° Gruppo 
  • Località: Segnale Quintano (Masseria Gaudella)
  • Operativa dal 1° ottobre 1960
  • Coordinate 40°35'41.62"N  16°51'32.74"E

Base 4 Altamura A (Bari)

  • 2° Reparto I.S. - 59° Gruppo (maggio 1960-aprile 1961) 111° Gruppo (ridenominato tale dall'aprile 1961). Logistica unica per i gruppi 108° e 111°
  • Località: Casal Sabini
  • Operativa forse dal settembre 1960
  • Coordinate 40°48'46.41"N  16°38'7.01"E

Base 5 Gravina di Puglia (BA)

  • 1° Reparto I.S. - 60° Gruppo
  • Località: Vaccheria San Tommaso
  • Operativa dal 1 agosto 1960
  • Coordinate 40°45'32.39"N  16°22'52.25"E

Base 6 Altamura B - Quasano (BA)

  • 2° Reparto I.S. - 108° Gruppo. Logistica unica per i gruppi 108° e 111°
  • Località: Località: Murgia Ceraso
  • Operativa forse dal settembre 1960 
  • Coordinate 40°58'4.90"N  16°30'22.87"E

Base 7 Spinazzola (BT)

  • 2° Reparto I.S. - 109° Gruppo
  • Località: Ponte Impiso
  • Operativa dal 1° novembre 1960
  • Coordinate 40°57'43.24"N  16°10'54.53"E

Base 8 Irsina - Calle (MT)

  • 2° Reparto I.S. - 110° Gruppo
  • Operativa dal 1 dicembre 1960
  • Località: Macchia Orsini (Serra Amendola)
  •  40°42'14.31"N  16° 8'27.50"E

Base 9 Acquaviva delle Fonti (BA)

  • 2° Reparto I.S. - 59° Gruppo
  • Località: Masseria Cattiva (Via Scappagrano )
  • Operativa dal 1 gennaio 1961
  • Coordinate 40°55'23.11"N  16°48'28.27"E

Base 10 Matera

  • 2° Reparto I.S. - 112° Gruppo
  • Località: Masseria Santa Lucia
  • Operativa dal 1 marzo 1961
  • Coordinate 40°34'59.50"N  16°35'41.90"E
  
Ricordi personali

Avevo due anni quando vennero gli americani a montare le basi missilistiche. Mio padre era comunista ma non ha mai saputo cosa stava accadendo. Ho controllato sull'archivio dell'Unità di quel periodo e ci sono solo poche e scarne informazioni. E' plausibile che, così come mio padre non sapeva nulla, benché leggesse l'Unità e fosse bene informato, molti altri non sapessero che erano arrivati missili a testata nucleare in Puglia. Io abitavo a Taranto e, davanti a casa mia, c’era una famiglia di militari americani arrivati da poco. Marito, moglie e un bambino con i capelli biondi. Venivano dagli Stati Uniti per ragioni a noi ignote. Io cercavo di giocare con il bambino americano biondo. Aveva giocattoli molto più belli dei miei. Ma i suoi genitori non lo facevano uscire di casa. Un giorno lo picchiarono perché aveva giocato con me. Tanta severità non ce la sapevamo spiegare. Era come se avessero eretto un’inspiegabile cortina di silenzio e di riservatezza. Ma poi, quaranta anni dopo, fu tutto più chiaro. Vennero desecretati i documenti che spiegavano quella presenza di soldati americani a Taranto e in Puglia. Che facevano esattamente e perché erano venuti da noi? Erano arrivati dagli Stati Uniti per installare trenta missili Jupiter a testata nucleare in dieci basi segrete. Ognuno di quei missili aveva una potenza cento volte superiore a quella di Hiroshima. Quattro di quelle testate nucleari furono colpite in pieno da fulmini e due rischiarono di esplodere. Manca oggi dai libri di storia questo terribile dettaglio da cui è dipesa la mia vita e la vita di tante persone. 

Ho anche conosciuto il racconto di una persona che è stata testimone in quelle basi nucleari in Puglia. Queste le sue parole: "Ricordo che c'erano giornalmente un pullman militare per Bari e uno per Taranto. A Gioia del Colle, teoricamente, era lecito frequentare il circolo ufficiali degli americani, ma la frequentazione non era certamente gradita, era "sottilmente" osteggiata. Ricordo, oltre alla Base di Gioia del Colle, la postazione degli Jupiter di Spinazzola, dove avevo dovuto recarmi (portato da un elicottero) per consegnare un piccolo aggeggio che non ho mai saputo a cosa servisse. Ricordo anche che il potere del generale italiano sull'ordine di partenza dei missili era zero".

Articolo a cura di Alessandro Marescotti. Si ringrazia Angelo Baracca per la sua ricostruzione storica della crisi di Cuba.


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