[Disarmo] Dove finiscono le armi occidentali? Il generale USA Garrick Harmon sarebbe in Ucraina per un controllo. A lanciare un allarme era stata anche l’Europol



Gli USA non sanno dove sono finite i due terzi delle armi inviate in Ucraina

I vertici militari americani potrebbero non sapere dove si trova una parte consistente delle armi inviate a Kiev: è quanto riporta l’emittente americana CBS, che ha condotto un’inchiesta sulle forniture di armi all’Ucraina da parte dei Paesi occidentali, esposta nel documentario “Arming Ukraine”: dal reportage in questione emerge che solo il 30% delle forniture di armi arriva effettivamente in Donbass, lungo la linea del fronte. Mentre il restante 70% nella migliore delle ipotesi sarebbe fermo nei centri di smistamento allestiti in Europa o nei depositi situati nell’ovest dell’Ucraina; nella peggiore, sarebbe addirittura sparito.
Ciò che preoccupa di più è il fatto che le armi in questione possano cadere nelle mani del mercato nero ucraino che ha prosperato grazie all’intensificarsi della corruzione specialmente dopo il crollo dell’Unione Sovietica. L’inchiesta della CBS ha di recente suscitato il risentimento e le proteste del governo ucraino che ha accusato il canale americano di fare disinformazione: «servirebbe un’inchiesta internazionale per stabilire chi lo ha permesso e perché» ha scritto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba su Twitter.

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Armi occidentali finite sul mercato nero?

Avrebbero dovuto aiutare l’esercito ucraino a respingere, o quanto meno contenere, l’avanzata delle forze del Cremlino. Le armi che gli Stati Uniti hanno inviato in Ucraina dall’inizio della guerra ad oggi, si sono invece trasformate in un mezzo caso nazionale. Un’inchiesta targata Cbs ha infatti evidenziato un aspetto preoccupante: tra il 60 e il 70% degli armamenti spediti a Kiev non è mai arrivato in Donbass, dove cioè si trova l’epicentro del conflitto. Ci sono due possibili spiegazioni capaci teoricamente di svelare l’arcano. La prima: Washington ha inviato regolarmente le sue armi sul territorio ucraino ma queste, anziché finire nelle mani degli uomini di Volodymyr Zelensky, hanno terminato la loro corsa in qualche deposito di smistamento. La seconda, e ben più preoccupante, ipotesi: le armi sono arrivate a destinazione ma sono sparite dai radar. In altre parole, non sappiamo che fine abbiano fatto, se sono ancora controllate dagli ucraini, finite sotto il controllo russo, o peggio, se sono state vendute sul mercato nero.

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L'allarme dell’agenzia dell’Unione Europea per la cooperazione di polizia (Europol)

L’Ucraina ha un problema con il monitoraggio, quasi inesistente, del flusso di armi che gli vengono inviate dai Paesi occidentali che sostengono la sua difesa contro l’invasione russa. Già ad aprile – quindi poche settimane l’inizio dell’invasione russa in Ucraina- l’Europol, l’agenzia dell’Unione Europea per la cooperazione di polizia, aveva lanciato l’allarme sulla possibilità che il flusso di armi inviate a Kiev potesse essere deviato con il rischio che i copiosi armamenti potessero finire in cattive mani.

Il rapporto di fiducia fra Washington e Kiev sembra incrinarsi. A testimoniarlo sarebbe la notizia riferita da Kiev, secondo la quale il generale americano Garrick Harmon, comandante del centro di assistenza alla sicurezza- organismo che gestisce gli aiuti militari degli Stati Uniti ai Paesi stranieri– sarebbe in Ucraina. La scelta di Washington, infatti, di inviare il diretto responsabile degli aiuti bellici statunitensi a Kiev per difendersi dall’invasione russa, potrebbe significare che i sospetti sull’incapacità dell’esecutivo di Volodymyr Zelensky di gestire aiuti così copiosi potrebbero essere fondati.

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Ennio Remondino fa il punto sulla questione qui https://www.remocontro.it/2022/08/09/sempre-piu-armi-usa-a-kiev-e-sempre-maggiori-diffidenze-sul-loro-uso/

«In privato, ha scritto la scorsa settimana l’editorialista del New York Times Thomas Friedman, i funzionari americani sono molto più preoccupati per la leadership ucraina di quanto facciano intendere. C’è profonda sfiducia nei confronti di Zelensky».