[Disarmo] La Russia sta perdendo la guerra? O la sta perdendo l'Europa?



Su Repubblica e su altre testate giornalistiche viene dato ampio spazio alle voci del Pentagono secondo le quali la Russia stia sostanzialmente perdendo la guerra, abbia rifornimenti solo per poche settimane e quindi voglia ritirarsi, e che lo stia già facendo.

Ma è vero che la Russia sta perdendo la guerra e si sta ritirando?

Qui trovate l'interpretazione di Andrea Gaiani, che non coincide con l'analisi di cui sopra. Il video "Guerra in Ucraina: i commenti di Analisi Difesa a Tgcom24 del 28 marzo 2022" è su YouTube e propone una prospettiva diversa:
https://youtu.be/nh6yz3piKwI 

Gaiani ritiene che la Russia stia consolidando le sue posizioni, per difendere meglio quanto già occupato con la sua avanzata. 
La guerra in verità si sta concentrando sul Donbass e su Mariupol.

Quando le operazioni militari offensive saranno finite e le trattative arriveranno a definire un testo da firmare, Zelensky si troverà a dover riconoscere la neutralità militare dell'Ucraina più l'indipendenza del Donbass e della Crimea. Non solo: ci sarà il problema del corridoio di collegamento fra queste due regioni. Che fine farà quel corridoio e la città di Mariupol? Si farà un referendum globale del Donbass con quelle propaggini? Zelensky rischia di firmare un accordo perdendo anche Mariupol e tutto quel corridoio che consente l'affaccio al mar di Azov, zona difesa dal battaglione Azov, di matrice neonazista.

Quale che sia la conclusione di questa guerra e quali che siano gli esiti delle trattative, la Nato e l'Ucraina escono male da questa vicenda, e ancor peggio ne esce la popolazione. Solo una buona dose di propaganda nazionalista potrà far dimenticare il punto di fondo: si sarebbe potuto giungere a un accordo applicando gli accordi di Minsk del 2015 che Zelensky, stupidamente, non ha voluto riconoscere e rispettare per obbedire all'ala nazionalista del suo mondo politico.

Si sarebbe dovuto arrivare a un accordo onorevole e saggio quando Putin chiedeva di aprire il negoziato. L'esito sarebbe stato comunque più favorevole all'Ucraina. E invece si è trattata la questione con un tono di sufficienza che faceva paura.

Che Putin giunga adesso a dettare le condizioni finali con la guerra è assolutamente inaccettabile. 

Ed è inaccettabile che Biden pensi a un cambio di regime in Russia, con una prosecuzione della guerra a oltranza. 

I risultati economici di questa guerra? Ricalca gli schemi economici della prima guerra mondiale: a vincere saranno gli Stati Uniti, a perdere l'Europa.

L'epilogo di questa guerra è, comunque vada, inaccettabile. 

È  assurdo. 
È grottesco. 
È il gioco dell'oca. 

Tutto ritorna al punto di partenza: neutralità, Crimea, Donbass. La Russia si terrà strette queste ultime due e otterrà la prima - con una aggiunta di caschi blu e altri elementi di contorno - come condizione per mantenere la pace futura. La neutralità diventa già da ora la condizione della pace. Che tristezza una guerra per garantire una condizione di neutralità in funzione di una pace futura! Che fallimento per tutti!

Ma se era veramente questa la conclusione della vicenda, perché l'Europa si è accodata a Biden? E perché si è accodata a Zelensky che si accodava a Biden?

Tutto, visto da questa prospettiva, appare di una stupidità estrema per l'Europa, di un autolesonismo che rasenta l'idiozia politica. Forse solo Macron si è staccato dal copione servile che Biden aveva scritto per l'Europa. E quanta poca voce in capitolo hanno avuto i Verdi tedeschi che sembrano essere oggi tutto tranne che un partito pacifista. Ma non si rendono conto che questo conflitto ha cancellato l'Agenda Onu 2030 e che il loro voto per l'aumento delle spese militari, mai così elevato in Germania, sposta le sfide del futuro dal terreno ecologico a quello militare? Con quali risorse si potrà dare cibo all'Africa adesso che la guerra e le sanzioni stanno facendo schizzare alle stelle i prezzi degli alimenti e affamare le popolazioni africane in primo luogo?

Visto così il copione è veramente inaccettabile, alla luce dei costi umani ed economici di questa guerra. 

A meno che non si voglia esasperare il conflitto fino a chiedere l'umiliazione e la sconfitta della Russia ipotizzando un Vietnam russo alle porte dell'Europa con un lento "sanguinamento" e un progressivo indebolimento di Putin, con relativo collasso dell'economia del "nemico".

Uno scenario che Biden accarezza, entrando in collisione con il suo stesso staff.

Ma l'Europa, quella in cui molti di noi hanno sinceramente creduto, cosa aspetta a prendere le distanze ad alta voce da questo scenario terribile che precederebbe di pochissimo il prossimo conflitto programmato dal governo degli Stati Uniti verso l'altro grande nemico, ossia la Cina?

In questo smarrimento totale, sembra esserci solo un riferimento autorevole: quello di Papa Francesco. Seguiamolo, qualunque sia la nostra fede.