[Disarmo] Cosa c'è dietro la campagna per una «no-fly zone» in Ucraina



Parlare di no-fly zone significa utilizzare un eufemismo subdolo e intelligente per la guerra, che contempla l’abbattimento di velivoli e la distruzione delle difese aeree russe.

Nonostante giochi con il fuoco, la campagna per una «no-fly zone» in Ucraina sembra prendere slancio: all’inizio di questa settimana ventisette esperti di politica estera hanno sottoscritto una lettera chiedendo all’amministrazione di Joe Biden di istituirne una limitata, per proteggere i corridoi umanitari recentemente concordati nei colloqui Russia-Ucraina. La lettera è già stata ampiamente citata dalla stampa, conferendo a questa proposta disastrosa maggiore legittimità. Quello di cui non si parla è il ruolo dietro le quinte dei produttori di armi, dei combustibili fossili e di alcuni oligarchi nel promuovere questi interessi.

L’unico modo per porre fine a questa guerra senza prolungare le sofferenze degli ucraini o innescare la distruzione globale è un accordo politico tra Russia, Ucraina, Stati Uniti e Unione europea. Sfortunatamente, non sembra così sexy o visceralmente soddisfacente come una sparatoria, il che vuol dire che molte persone ricche e potenti non potrebbero fare molti soldi.

Branko Marcetic
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