[Disarmo] "Eliminare le armi nucleari e convertire le spese belliche in un fondo per combattere la povertà e favorire lo sviluppo"



Parolin: l’eliminazione delle armi nucleari è un imperativo morale e umanitario

Il cardinale segretario di Stato interviene al convegno sul disarmo promosso ad Assisi dal “Comitato per una civiltà dell’amore”. La sfida, sostiene, è adottare strategie lungimiranti per raggiungere il bene comune e superare la logica della deterrenza. Rilanciata l’idea del Papa di convertire le risorse per le armi in un fondo per combattere la povertà e favorire lo sviluppo

Michele Raviart – Città del Vaticano

La pandemia “ci sta insegnando una lezione preziosa”, e cioè che “è necessario riconsiderare il nostro concetto di sicurezza”, che “non si può basare sulla minaccia della distruzione reciproca e sulla paura, bensì deve trovare il proprio fondamento nella giustizia, nello sviluppo umano integrale, nel rispetto dei diritti umani, nella cura del Creato, nella promozione di strutture educative e sanitarie, nel dialogo e nella solidarietà”. Ad affermarlo è il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, inaugurando con un videomessaggio il convegno “La conversione delle armi nucleari? Conviene!”, organizzato dal “Comitato per una civiltà dell’amore” e che si è svolto questa mattina nella Sala stampa del Sacro Convento di Assisi.

Fiducia reale e duratura tra le Nazioni

L’incontro riunisce diverse realtà impegnate nel promuovere il disarmo, l’eliminazione degli arsenali nucleari e la loro conversione in iniziative di pace. Realtà lodate dal Segretario di Stato per i loro sforzi in linea con la visione della Santa Sede di una comunità internazionale basata sullo sviluppo e il rafforzamento di una “fiducia reale e duratura” tra le Nazioni. Nella ricerca del bene comune è quindi urgente, spiega ancora il cardinale Parolin, adottare strategie lungimiranti.


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