[Disarmo] Epidemia e Slovenia: ottime notizie e terrorismo




Buone, ottime notizie sul tema "epidemia Covid-19" in Slovenia.
Ciò si rileva dalle notizie riportate dai media sloveni ed italiani, come sappiamo molto attenti alla questione del rischio della "porta balcanica" come possibile vettore di una "seconda ondata" epidemica, ben pompata dai media, con conseguenti pronunciamenti di amministrazioni e virologi vari minaccianti provvedimenti drastici che vanno da TSO e denunce penali per chi, "pescato" positivo ma asintomatico ad un esame tampone di dubbia affidabilità, osasse rifiutare un ricovero coatto per una "cura" da una malattia assolutamente non presente (e c'è soprattutto da chiedersi in cosa consisterebbe questa cura coatta ovvero Trattamento Sanitario Obbligatorio contro una malattia non in atto: forse psichiatrico?).
In Slovenia, a fronte delle poche migliaia di contagiati dal virus in questi 4 mesi di allarme, e del numero di decessi legati ad esso (concomitanti nel 99% dei casi con altre gravi patologie) che, su una popolazione di 2.100.00 abitanti, conta poco più di un centinaio di casi, in gran parte dovuti a negligenze imputabili alle residenze per anziani non dovutamente protette ad inizio epidemia, i numeri forniti in questi giorni sono ulteriormente confortanti: il virus è presente in Slovenia in minimi termini. E ciò pure considerando i recenti allentamenti delle prescrizioni sanitarie e all'apertura dei confini sia Shengen che extra UE.
Nei giorni scorsi sono stati registrati 21 (ventuno) casi di tamponi positivi al Covid, su oltre un migliaio di test effettuati (Il Piccolo, 6 luglio 2020). Dei 21 casi nella quasi totalità asintomatici, 9 si sono registrati in una residenza per anziani di Vipava (Aidovščina), ripartiti tra 5 operatori sanitari e 4 anziani residenti, due soltanto dei quali rivelavano qualche sintomo ristretto a febbre moderata e moderati sintomi influenzali, nessuno dei due bisognosi di terapie emergenziali. Per i restanti 19, nulla da dichiarare se non la positività da tampone (ibid).
A fronte di questi evidenti ottimi dati, pur riportati in modo chiaro da istituzioni e media, la campagna terroristica su Covid-19 ha provveduto a lanciare allarmi sia tramite dichiarazioni dei governi sloveno e italiano, sia sui rispettivi media (Il Piccolo di Trieste e testate nazionali, RTV Slovenia etc., 6-7 luglio 2020), di una "ripresa della pandemia", si è parlato di ri-chiusure di confini, di rinnovo di provvedimenti restrittivi, di emergenza sanitaria, di virus che autonomamente svolazzarebbe nell'aria, di assenza di metodi di cura (falso madornale) per chi si ammala, ovvero il 5% dei tamponi-positivi (Il Piccolo, 7 luglio). Tutto ciò senza riportare alcuna evidenza, prova, dato scientifico. Mero terrorismo.
Tutto ciò rivela che sta a noi cittadini, col nostro discernimento e dati alla mano, valutare la situazione e darci il compito di comprendere le ragioni che portano governi e media (e questo sia a livello locale, statale, europeo e mondiale) a tale comportamento terroristico, sia pregresso che attuale, e futuro. E comportarci di conseguenza sia rispetto i nostri simili vicini e lontani, i nostri familiari, i nostri vicini, i nostri colleghi di lavoro, che verso i decisori delle nostre vite e del nostro futuro. E una volta compreso l'inganno, spiegarlo, diffondere consapevolezza, ed agire.

Jure Eler

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