[Disarmo] Fwd: Proteste negli USA, oltre 10mila arresti. Scontro tra i militari e Trump




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Da: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com>
Date: ven 5 giu 2020, 08:01
Subject: Proteste negli USA, oltre 10mila arresti. Scontro tra i militari e Trump
To: Elio Pagani <ElioPaxNoWar at gmail.com>


Proteste negli Usa, oltre 10mila arresti. Scontro tra i militari e Trump

Blacks Out. In carcere per «complicità e favoreggiamento per omicidio» anche altri quattro poliziotti

Protesta pacifica a Boston 

Protesta pacifica a Boston

 © Ap

Marina CatucciIl ManifestoNEW YORK

05.06.2020

4.6.2020, 23:59

Il Segretario alla difesa Mark Esper ha preso le distanze dalle posizioni di Trump, affermando che non è necessario ricorrere alle forze armate per reprimere le manifestazioni; la sua dichiarazione è arrivata poche ore prima che il suo predecessore, Jim Mattis, esortasse il presidente a non dividere il Paese. I commenti catturano la tensione che si sta accumulando tra le file degli attuali ed ex funzionari del Pentagono da quando Trump ha minacciato di invocare l’Insurrection Act del 1804 per utilizzare le truppe in servizio attivo nelle città degli Stati Uniti.

DA QUANDO HA LASCIATO l’amministrazione nel 2018 Mattis non ha mai criticato Trump, cosa che ora ha fatto senza mezzi termini: «È il primo presidente della mia vita che non cerca di unire il popolo americano, non finge nemmeno di provarci». Trump ha contrattaccato come sempre su Twitter definendo Mattis «il generale più sopravvalutato del mondo», ma Mattis è solo un uno dei tanti leader militari ad aver messo in guardia contro un uso interno della forza militare e la politicizzazione delle forze armate. Il generale dell’esercito in pensione Tony Thomas, ex comandante del comando delle operazioni speciali, ha dichiarato che il suolo americano dovrebbe essere descritto come un «campo di battaglia» solo se invaso da una potenza straniera.

SE A LIVELLO NAZIONALE la situazione è troppo complessa per dispiegare l’esercito, Trump si è sfogato militarizzato la città in cui vive, Washington , erigendo barricate su barricate intorno alla Casa Bianca. Le proteste intanto non si fermano e continuano notte e giorno in tutti gli Stati Usa. Gli atti di vandalismo sono diminuiti ma non le cariche della polizia.

IL NUMERO DI ARRESTATI è arrivato a 10.000 e in molte città gli arresti sono stati violenti. Il pugno di ferro più duro continua a mostrarlo la polizia di New York. Video postati sui social media mostrano la polizia manganellare manifestanti pacifici, fare cariche del tutto ingiustificate; ciò che stupisce è la passiva connivenza del sindaco De Blasio, che ha vinto le elezioni nel 2013 in gran parte con la promessa di riformare la Nypd e di eliminare la sua politica razzista.

Durante una conferenza stampa, De Blasio ha sorpreso tutti i suoi sostenitori affermando che il video, diventato in breve famosissimo, di un’auto della polizia che attacca una folla di manifestanti è «sconvolgente» e che avrebbe voluto che i poliziotti non lo avessero fatto.

LA RIFORMA DELLA POLIZIA è un elemento chiave per risolvere, in parte, il problema dei diritti civili degli afroamericani, come ha sottolineato Barack Obama nel suo primo intervento riguardo l’uccisione di George Floyd. L’ex presidente ha affermato che, nonostante sia «incoraggiato» nel vedere episodi di interazioni positive tra polizia e manifestanti, molti dipartimenti di polizia sono lenti nell’adottare le riforme e ha invitato le città ad attuare cambiamenti politici. La necessità di una riforma strutturale dei corpi di polizia per opera dei sindaci è sempre stata un caposaldo della teoria di Obama come dei militanti per i diritti civili, concetto ribadito dall’ex presidente insieme all’invito di andare a votare e di continuare a manifestare.

QUEST’ULTIMA AFFERMAZIONE di Obama sembra essere confermata dalla notizia che tutti e quattro gli ex agenti accusati dell’omicidio di George Floyd sono stati arrestati. Uno di loro, Aleksander Kueng, si è consegnato spontaneamente, e con Thomas Lane e Tou Thao è stato incriminato per «complicità e favoreggiamento per omicidio». Tutti e quattro sono stati condotti in carcere e il poliziotto killer, Derek Chauvin già incriminato per omicidio volontario e arrestato qualche giorno dopo l’uccisione di Floyd, ha visto la sua accusa passare a omicidio di secondo grado. Ben Crump, l’avvocato che rappresenta la famiglia Floyd, ha dichiarato: «Questo è un passo avanti importante sulla strada della giustizia e siamo lieti che questa azione significativa sia stata fatta prima che il corpo di George Floyd venisse messo a riposo È una fonte di pace per la famiglia di George in questo momento doloroso».