Re: [Disarmo] Fwd: Trump stracciatore seriale di trattati




Ottimo Luigi, molto interessante e utile. L'impressione è che Trump stia smuovendo le acque a tutto campo per far svelare il deep state interno ed esterno (UE, Cina, Russia), come 'lievemente' accennato da Dinucci. Per una resa dei conti, una redifinizione "amici-nemici" a ottobre e oltre. Per metafora, sembra più il playmaker degli All Black che uno scacchista ala Putin.


Il 24/05/20 14:02, Luigi Guasco (via disarmo Mailing List) ha scritto:

Il giorno sab 23 mag 2020 alle ore 20:15 Luigi Guasco <luigiguasco6 at gmail.com> ha scritto:


---------- Forwarded message ---------
Da: Luigi Guasco <disarmo at peacelink.it>
Date: sab 23 mag 2020 alle ore 20:13
Subject: Re: [Disarmo] Fwd: Trump stracciatore seriale di trattati
To: <disarmo at peacelink.it>


In questo video Manlio Dinucci approfondisce la questione,e al minuto 20 risponde alla domanda sull'interpretazione che alcuni analisti danno del coinvolgimento della Cina da parte di Trump come pregiudiziale al rinnovo,la vedono come una dichiarazione di guerra al Deeb State.consiglio un'attenta visione,capire senza equivoci e false illusioni in che direzione sta andando il padrone della NATO e cruciale. https://youtu.be/a1ChqJORGXI

Il giorno sab 23 mag 2020 alle ore 10:29 Elio Pagani <disarmo at peacelink.it> ha scritto:


---------- Forwarded message ---------
Da: Manlio Dinucci <manlio.dinucci at gmail.com>
Date: sab 23 mag 2020 alle ore 10:18
Subject: Trump stracciatore seriale di trattati
To: elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com>


Trump stracciatore seriale di trattati,

la strategia della tensione Usa

 Manlio Dinucci


Il presidente Trump ha annunciato il ritiro degli Stati uniti dal Trattato Open Skies (Cieli Aperti). Firmato nel 1992 subito dopo la fine della Guerra fredda ed entrato in vigore nel 2002, esso permette a ciascuno dei 34 Stati-parte di sorvolare i territori degli altri con aerei da ricognizione (non armati), dotati di sensori per la raccolta di dati su forze e attività militari. Ciascuno Stato-parte deve accettare ogni anno un certo numero di sorvoli del proprio territorio ed ha diritto di effettuarne altrettanti sui territori di quelli che hanno compiuto tali sorvoli. In base al Trattato, dal 2002 sono stati effettuati complessivamente oltre 1.500 sorvoli, compresi quelli reciproci fra Stati uniti e Russia. Anche se i satelliti possono oggi fornire informazioni più dettagliate di quelle raccolte dagli aerei, il Trattato mantiene una sua utilità tecnica poiché non tutti gli Stati-parte dispongono di capacità satellitari. Importante resta il significato politico del Trattato, quale atto di distensione.

Proprio a questo mira la decisione dell’amministrazione Trump di ritirarsi dal Trattato, con il chiaro scopo di accrescere la tensione con la Russia. A tal fine è stata adottata la stessa sceneggiatura  del l° febbraio 2019, quando il segretario di stato Mike Pompeo annunciò che, dopo sei mesi di sospensione, gli Stati uniti si sarebbero ritirati dal Trattato sulle Forze nucleari intermedie, come in effetti è avvenuto nel luglio dello stesso anno. Annunciando che gli Stati uniti si ritireranno tra sei mesi dal Trattato Open Skies, Mike Pompeo usa praticamente le stesse parole: dichiara che «solo la Russia ha la responsabilità per tali sviluppi», la accusa di «continua erosione dell’architettura di controllo degli armamenti», la definisce «violatore seriale di molti degli imoegni assunti». Anche questa volta non viene portata alcuna reale prova per tali accuse. 

Dichiarando che «questa non è una storia che si riferisce esclusivamente al Trattato Open Skies», il segretario di stato preannuncia altre decisioni dell’amministrazione Trump nella stessa direzione. Da oltre un anno il presidente Trump ripete che non rinnoverà il nuovo Trattato Start, concluso nel 2010 da Stati uniti e Russia.  Questo trattato, come evidenziammo nel 2010 sul manifesto, ha notevoli limiti: stabilisce solo un tetto per le «testate nucleari dispiegate», ossia quelle pronte al lancio su vettori strategici con gittata superiore ai 5.500 km, stabilito in 1.550 per parte; non prevede inoltre alcun controllo effettivo sul potenziamento qualitativo delle forze nucleari. Nonostante ciò, il ritiro degli Stati uniti anche dal nuovo Trattato Start renderebbe  il confronto nucleare ancora più pericoloso. Il presidente Trump ha detto che potrebbe rinnovare il nuovo Trattato Start solo se vi partecipasse anche la Cina, possibilità finora rifiutata da Pechino. Qualora però vi partecipasse, in base agli attuali termini la Cina potrebbe accrescere il numero delle sue testate nucleari da circa 300 a oltre 1.500 (escludendo l’ipotesi che Washington e Mosca fossero disposte a diminuire le loro a 300).   

Un altro trattato da cui gli Stati uniti potrebbero ritirarsi è quello per la completa messa al bando dei test nucleari, che Washington ha firmato nel 1996 ma mai ratificato, mentre Mosca l’ha ratificato nel 2000.

Su questo sfondo, l’annunciato ritiro degli Stati uniti dal Trattato Open Skies costituisce una ulteriore mossa di una vera e propria strategia della tensione. Poiché aderiscono al Trattato 23 paesi europei della Nato, tra cui l’Italia, il ritiro degli Stati uniti, accrescendo la tensione con la Russia, coinvolge automaticamente la Nato. È esattamente ciò che vogliono a Washington. In un comunicato congiunto pubblicato ieri, 8 paesi Nato (Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna), più Finlandia e Svezia, esprimono il loro «rincrescimento» per l’intenzione di ritirarsi dal Trattato Cieli Aperti annunciata dal Governo Usa, «anche se condividiamo le sue preoccupazioni circa l’attuazione da parte della Federazione Russa delle clausole del Trattato». Dichiarano comunque che «continueremo a dare attuazione al Trattato Cieli Aperti». Un cauto ma apprezzabile segnale di apertura, mentre l’ombra minacciosa della guerra nucleare copre sempre più i cieli.

 (il manifesto, 23 maggio 2020) 



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Diceva Gandhi:
Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre.
Non ho nulla di nuovo da insegnare al mondo. La verità e la nonviolenza sono antiche come le montagne. 
Non c'è strada che porti alla pace che non sia la pace, l'intelligenza e la verità.
Io e te siamo una sola cosa: non posso farti male senza ferirmi.
Occhio per occhio... e il mondo diventa cieco.
Ci sono cose per cui sono disposto a morire, ma non ce ne è nessuna per cui sarei disposto ad uccidere.
Per praticare la nonviolenza, bisogna essere intrepidi e avere un coraggio a tutta prova.
Nessun uomo può essere attivamente non-violento e non ribellarsi contro l'ingiustizia dovunque essa si verifichi.
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