[Disarmo] le proposte dopo il Petrov Day e per il seminario digitale del 26 settembre 2020





---------- Messaggio originale ----------
Da: Alfonso Navarra <alfiononuke at gmail.com>
A: Alfonso Navarra <alfonsonavarra at virgilio.it>
Data: 20 maggio 2020 alle 19.01
Oggetto: le proposte dopo il Petrov Day e per il seminario digitale del 26 settembre 2020

DA PARTE DI ALFONSO NAVARRA - PORTAVOCE DEI DISARMISTI ESIGENTI


(nei files allegati le slides di Luigi Mosca e l'intervento di Tiziana Volta)



Care e cari amici,


vi informiamo della buona riuscita - anche come partecipazione - del "Petrov Day antinucleare", un incontro digitale (dalle 17 alle 20-30), che abbiamo organizzato il 19 maggio, terzo anniversario della morte di Stanislav Petrov: un incontro di riflessione, non solo di celebrazione dell'eroe dimenticato che salvo' il mondo da una probabile guerra nucleare.


Abbiamo bisogno di mettere in chiaro che lo sforzo di noi, Disarmisti esigenti, non e’ stato ne' vuole essere quello di “cantarcele e suonarcele”, tra cosiddetti “pacifisti”.

Intendendo per “pacifisti” tutti coloro che si autoproclamano tali, nelle diverse ed a volte anche contrastanti posizioni in cui articolano il termine (antimilitaristi, nonviolenti, no-war, antiNATO, eccetera).

Stiamo invece tentando, nel nostro piccolo e con i nostri limiti, di aprire un dialogo tra noi antinucleari (sia militari che civili) e gli altri movimenti: quelli della giustizia climatica e ambientale, quelli delle resistenze territoriali, quelli contro la disuguaglianza economica e sociale.

Quindi quello che il 26 settembre intendiamo approfondire e’ l’intersezionalita’ dei modi di rispondere alle tre principali minacce che incombono sull’umanita’ (avendo chiaro  da parte nostra che la prima di tutte e’ quella della guerra nucleare).

E ci interessa coinvolgere per quella data non tanto chi gia’ bene conosciamo, quelli della nostra ben delimitata e storica cerchia, a prescindere dallo stato più o meno buono dei nostri rapporti reciproci. Ma chi conosciamo poco, perché parte da altri punti di interesse che tuttavia riteniamo sia assolutamente vitale debbano convergere “in questo crinale apocalittico della storia”. 

(Se scampiamo alla guerra nucleare per errore disgraziatamente abbiamo solo 10 anni per rimediare all'incombente collasso ecologico, quindi sociale!).

Il nostro scopo, per parlare chiaro, e’ approfondire le basi culturali per lanciare XR PACE, che abbiamo appena fondato, ed eventualmente contribuire a  costituire i FRIDAYS FOR PEACE.

Il nostro scopo e’ dare un contributo a (RI)COSTRUIRE L’ITALIA, che sta progettando di interloquire con il governo sulla prossima legge finanziaria.

L’esperimento digitale del 19 maggio, da questo punto di vista, può avere in parte fuorviato perché, ricordando doverosamente Petrov, e guarda caso siamo stati gli unici a farlo in Italia (e temiamo nel mondo), abbiamo di fatto privilegiato il trattamento della prima minaccia, mettendo troppo in secondo piano le altre.

Noi non dimentichiamo i “NUDDU MISCATI CU NNENTI”, come Turi Vaccaro oggi, e come furono ieri Peppino Impastato e Stanislav Petrov!


Per quanto riguarda invece l’ottima intenzione intenzione, manifestata da alcuni nell'incontro, di "volere unire l'universo pacifista italiano” occorre tenere presente che dei livelli unitari in questo mondo pur conflittuale esistono, sono bene o male stati raggiunti.

C’e’ stata la manifestazione del 25 gennaio e la sua piattaforma "SPEGNIAMO LA GUERRA, ACCENDIAMO LA PACE", con centinaia di adesioni.

Questo livello di unita’ sara’ forse insufficiente per vari aspetti, ma non va disprezzato!

Quindi aspettiamo, da parte di chi vuole essere "unitario", una lettera, rivolta a tutti i pacifisti, per l’unita’ del mondo pacifista, cominciando con chi ha partecipato al 25 gennaio.


Nel frattempo, dovendo noi lavorare e produrre qualche risultato concreto, per quanto piccolo, il 26 settembre noi abbiamo idea di approfondire i seguenti 10 punti di impegno, già anticipati prima dell'incontro, per un movimento ecopacifista “intersezionale” (una brutta parola che oggi va di moda) cercando di coinvolgere, come si diceva, non tanto i soliti “pacifisti”, ma i nuovi movimenti giovanili, i No TRIV e No eccetera, le realtà sindacali di base, rappresentanti il mondo del lavoro e del non lavoro …


 A- sulla minaccia nucleare

1 - Bisogna premere dal basso perché si riavvii una stagione negoziale internazionale facendo leva sulla “diversità cinese”: dichiarazione di non usare MAI le armi per prime, togliere lo stato di allerta (in termini pratici separare fisicamente le testate dai vettori), stabilire - per cominciare - un tetto per tutti gli Stati dotati a max 100 testate, migliorare il regime dei controlli aprendolo agli Stati non dotati…

La Cina, come ideato da Luigi Mosca, potrebbe proporre un GDL nell’ambito del TNP con i nove “dotati” .  Ma sarebbe importante - a mio parere - coinvolgere anche i non dotati. Quindi nel GDL i 9 piu’ la UE, il Giappone, il Brasile, l’Argentina,  il SudAfrica, l’Etiopia, l’Australia (o le organizzazioni delle Zone denuclearizzate)

2- appoggiare i passi di fatto di Disarmo Unilaterale  come quello richiesto da Germania, Svezia, eccetera…

3 - fare entrare al più presto in vigore il TPAN ma soffiare per una maggiore assertività degli Stati non dotati: non bisogna accettare la complementarità subalterna con il TNP.

In Italia vi e’ la PDL prima firmataria De Petris (testo redatto da IALANA).

Il TPAN possiamo concepirlo come elemento di una “democrazia internazionale, via di pace”. Ed anche come base di una stigmatizzazione ed un isolamento di tutti i governanti degli Stati atomici in quanto "criminali" (proposta di Joachim Lau)

4- stabilire la zona denuclearizzata del Mediterraneo (e qui i problemi sono Francia e Israele…)

B- sull’intreccio tra minaccia nucleare e minaccia climatica

5 - inserire il percorso antinucleare nel processo climatico istituzionale (le COP…) ottenendo su questo punto il coinvolgimento dei movimenti per l’emergenza climatica ed ambientale. 

6 - il movimento antinucleare dovrebbe cercare una BASE DI MASSA nella consapevolezza dei nuovi movimenti per l’emergenza climatica ed ecologica; e nella esigenza, posta dalla crisi epidemica, di orientare le risorse sui bisogni di vita degli umani e non sullo spreco rappresentato dagli strumenti di morte anche quando non vengono usati. 

Bisogna attivare e ripensare gli strumenti della iniziativa della politica di base: le cause legali, i boicottaggi consumeristi e soprattutto la disobbedienza fiscale (vedi Campagna OSM-DPN)

7 - per gli intrecci tra il movimento antinucleare e antimilitarista con i movimenti ecologisti, delle resistenze territoriali e della giustizia sociale, tenere presente l’importanza di contribuire a rafforzare e qualificare realta’ organizzate come: 

COORDINAMENTO ICAN ITALIA, COALIZIONE CLIMA, XR PACE, SI’-AMO LA TERRA (ora RI-COSTRUIRE L’ITALIA), RETE DI EDUCAZIONE ALLA TERRESTRITA’


C- sull’intreccio tra le minacce delle attività militari e inquinanti con la necessita’ di un nuovo patto sociale:


8 - In particolare sarebbe importante inserirsi nel processo per uscire dalla pandemia e dalla crisi economica da esso prodotta con le indicazioni di “NO ARSENALI SI OSPEDALI”: oggi la trasformazione ecologica deve costituire la priorità economica insieme alla costruzione di un nuovo welfare con al centro la valorizzazione dei beni pubblici e comuni, in quanto base per il soddisfacimento dei bisogni collettivi (da far prevalere su quelli individuali).

Il Green New Deal dovrebbe sostanziarsi in un piano per la PIENA OCCUPAZIONE “VERDE", a livello europeo ed italiano.

9 - La conversione ecologica consiste in cinque grandi trasformazioni: 1) la rivoluzione delle FER e del risparmio energetico; 2) la mobilità collettiva che supera la centralità dell’auto privata; 3) la rivoluzione dell’agroindustria a partire dall’abbandono di allevamenti intensivi e colture dominate dalla chimica (o dagli OGM); 4) la rivoluzione della riforestazione, del rimboschimento anche come nuovo assetto urbanistico e del rapporto città campagna; 5) la rivoluzione della democrazia economica, riattualizzando i principi dei programmi sociali della Resistenza storica (vedi Hessel in “Indignatevi!”)

L’ecosviluppo che vede tra i suoi pilastri anche una sanità pubblica messa in grado di fronteggiare emergenze come quella terribile da coronavirus dovrebbe avere tra le sue componenti il “modello Riace”: gli immigrati visti come ambasciatori della cooperazione che ci porterà alla civilizzazione contro la barbarie dei militarismi e dei sovranismi nazionalistici (Cassola). L’ecosviluppo globale va proposto in alternativa allo sfruttamento del terzo mondo.

1O - L’ultimo aspetto riguarda la ripresa dell’agibilità politica in questo periodo in cui i poteri autoritari sfruttano la paura della malattia per restringere la libertà ed alimentare le chiusure verso gli Altri (e l’Altro in se stesso).

Non dobbamo permettere che, con la scusa di combattere il Covid19, sia le “democrazie limitate” che i regimi autocratici neghino ogni ruolo alla società civile organizzata, la cui attività di promozione della partecipazione popolare va riconosciuta come “essenziale”.

Le liberta' vanno regolate alla luce del distanziamento fisico, non soppresse. Come pure va combattuta la tendenza a cercare gli untori, i capri espiatori, ad es. l’etichettamento del virus come “cinese”.

Come si vede, carne al fuoco ce ne e’ fin troppa.  Ma l'importante e' che sia carne di qualità'. Ovviamente molti pezzi di problematiche e di idee sono stati aggiunti dagli interventi del 19 maggio. Noi abbiamo deciso di realizzare un numero de IL SOLE DI PARIGI riportando questi contributi (integrati da quanto i relatori ritenessero necessario).

Ringraziamo quindi Turi Vaccaro, Luigi Mosca di Armes Nucleaires STOP,  Giovanna Pagani della WILPF, i rappresentanti della MARCIA MONDIALE (Tiziana Volta, Alessandro Capuzzo, un attivista che lavora in Spagna di cui non ricordiamo il nome...), Mario Agostinelli di Energia Felice, Giuseppe Farinella de IL SOLE DI PARIGI, Oliviero Sorbini di Accademia Kronos, Francesco Lo Cascio del MIR,  Fabrizio Cracolici e Laura Tussi di Per non dimenticare, Giuseppe La Porta, Carolina Pozzo di XR PACE, Max Aliprandini della LOC, Angelo Baracca, Claudio Giangiacomo e Joachim Lau della IALANA...

La nostra idea per il 26 settembre e’ di portarla a cottura, questa carne, proponendo, nel ruolo di relatori (bisogna sondare la loro disponibilita’), oltre a quanti sono già  intervenuti il 19 maggio, i primi firmatari delle nostre due ultime iniziative:

  1. NO ARSENALI - SI OSPEDALI
  2. PER IL RICONOSCIMENTO DELLE EMERGENZE NUCLEARE E CLIMATICA
In particolare ricordiamo le prime firmatarie ed i primi firmatari di NO ARSENALI SI OSPEDALI:

Alex Zanotelli  - Moni Ovadia -Luigi Mosca - Michele Carducci - Vittorio Agnoletto - Guido Viale - Mimmo Lucano - Adelmo Cervi - Mario Agostinelli

Antonella Nappi - Sabina Santovetti - Tiziana Pesce - Ada Donno - Pola Natali Cassola - Agnese Ginocchio - Daniela Padoan - Carolina Pozzo - Claudia Pinelli - Isabella Horn - Francesca Cassarà

e ricordiamo il Coordinamento politico-organizzativo dell'iniziativa: 

Alfonso Navarra - Fabrizio Cracolici - Laura Tussi – Disarmisti Esigenti, promotori di XR PACE (cell. 0039-340-0736871 email alfonsonavarra at vrgilio.it)

Antonia Sani - Giovanna Pagani - Fabrizia Sterpetti - WILPF Italia


 





 

Attachment: LM - Incontro XR-Pace il 19 maggio 2020.pptx
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