Dalle promesse ai fatti. Gli Stati Uniti confermano il
supporto per l’Italia colpita dal coronavirus e mettono in
moto la macchina per le forniture. Con un memorandum la Casa Bianca di Donald
Trump annuncia l’avvio dell’operazione di
solidarietà. “La Repubblica Italiana – scrive in apertura
Trump – uno degli alleati più stretti e di vecchia data, è
stata devastata dalla pandemia di Covid-19, che ha già
reclamato più di 18 mila vite, portato la maggior parte del
sistema sanitario a un passo dal collasso, e minaccia di
spingere l’economia italiana verso una profonda recessione”.
“Sebbene la prima e più importante responsabilità del
governo degli Stati Uniti sia nei riguardi del popolo
americano – continua il documento – andremo in aiuto
dell’Italia per sconfiggere l’epidemia di Covid-19 e mitigare
l’impatto della crisi, mostrando allo stesso tempo la
leadership degli Usa davanti alle campagne di disinformazione
cinese e russe, riducendo il rischio di una nuova infezione
dall’Europa verso gli Stati Uniti”.
La mossa della Casa Bianca ha il primo obiettivo di
soccorrere il Paese alleato storico. Ma anche, spiega il
memorandum, di “dimostrare la leadership degli Usa di fronte
alle campagne di disinformazione di Cina e Russia”. Un
riferimento pungente alle campagne solidali di Pechino e Mosca
nello Stivale accompagnate da una non indifferente ondata di
propaganda sui media filo-governativi e sui social network.
Non ci sarà bisogno di attingere alle “forniture
necessarie” per fronteggiare la crisi negli Usa per
“rispondere all’urgente bisogno dell’Italia di equipaggiamento
medico e forniture per combattere l’epidemia”, specifica
Trump.
Il presidente affida al segretario alla Difesa Mark
Esper il compito di identificare le forniture in
eccesso da trasferire al Dipartimento di Stato di Mike
Pompeo per poi essere consegnate all’Italia. Il
lavoro di distribuzione sarà svolto dai circa 30.000
dipendenti delle Forze armate Usa in Italia, così come dalla
rete diplomatica e consolare.
Agli ospedali, cita il memorandum, saranno offerti servizi
di telemedicina, cibo e assistenza tecnica, ma anche
assistenza nel montaggio di strutture da campo. L’obiettivo è
“facilitare i contatti tra le autorità italiane e le aziende
americane” per le forniture di quegli elementi richiesti dalle
autorità e dalle strutture sanitarie.
Il 30 marzo in conferenza stampa il presidente americano
aveva annunciato l’invio in Italia di attrezzature ed
equipaggiamento medico per un valore di 100 milioni di
dollari, in aggiunta alla mobilitazione delle imprese private
e delle ong Usa che già avevano iniziato a devolvere fondi e
aiutare il Nord Italia, è il caso di Eli Lilly e della
Samaritan’s Purse.
Nelle ultime due settimane si erano moltiplicate le
manifestazioni di vicinanza di Washington Dc a Roma. La First
Lady Melania Trump aveva chiamato il 9
aprile la figlia del presidente della Repubblica, Laura
Mattarella, esprimendo “le sue sentite condoglianze
per i molti italiani che hanno perso la vita per il
coronavirus“. Poi, il 9 aprile, la solenne promessa del
segretario di Stato Pompeo in un’intervista al Corriere della
Sera: “Per l’Italia siamo quelli che fanno e che faranno di
più”.
Promessa mantenuta, e già entrata nella fase operativa,
con una mobilitazione della macchina di aiuti che è senza
precedenti, né paragoni. E pensare che sui giornali italiani,
fino a pochi giorni fa, c’era già chi parlava di “promesse non
mantenute” e di una solidarietà “solo a parole”.