[Disarmo] guerra, armi, industria bellica



Siamo sommersi da articoli, interviste e altro da parte di chi si sente investito dalla missione (quasi santa) di spiegare cosa bisogna fare a proposito di guerra, armi e industria bellica. Vabbè, l'Italia è piena di politicanti di tal fatta. Ad alcuni verrebbe da dire, dopo aver letto troppe stupidaggini: è il mercato bellezza!

Guardiamo ai fatti: le guerre continuano, la Nato si organizza, la vendita di armi impazza (vedi esempio Germania) e l'industria bellica si rimpingua:

Banca d’Italia in Leonardo
Il 20 marzo la Banca d’Italia è diventata azionista rilevante di Leonardo spa (l’ex Finmeccanica), il gruppo di difesa e aerospazio più importante d’Italia, per una quota dell’1,013% che va ad affiancarsi idealmente alla quota di controllo già posseduta al 30% dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Proprio nei giorni scorsi Leonardo — oggetto di vendite vorticose — aveva ricordato con una nota agli eventuali nuovi azionisti l’obbligo di dichiarare le quote oltre l’1% a pena della perdita dei diritti di voto. L’acquisto avvenuto quando Leonardo aveva toccato i minimi dell’anno attorno a 4,4 euro. Oggi si sta rivelando un’operazione vantaggiosa per Bankitalia: Leonardo mercoledì 1 aprile quota 5,88 euro per azione. Ma Bankitalia ha rilevato il 30 marzo anche l’1% di Moncler, il colosso della moda guidato da Remo Ruffini, nel quale sono entrati anche BlackRock con il 5,019% ed è emerso il fondo sovrano di Singapore (Gic) con l’1,63%.  
https://www.corriere.it/economia/finanza/20_aprile_01/borsa-bankitalia-entra-leonardo-banche-centrali-cina-norvegia-piazza-affari-4bb88cc4-7422-11ea-b181-d5820c4838fa.shtml