[Disarmo] Fwd: Appello: riduzione spese militari e aumento investimenti sanità




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Da: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com>
Date: lun 30 mar 2020, 10:30
Subject: Appello: riduzione spese militari e aumento investimenti sanità
To: Elio Pagani <ElioPaxNoWar at gmail.com>


TAGLIARE SUBITO  LE  SPESE  PER  LE  ARMI Nel  drammatico  momento  che  stiamo  vivendo  in  Italia  e  nel  mondo  intero,  sentiamo  il  bisogno umano  e  civile  di  levare  la  nostra  voce  contro  lo  scandalo  gigantesco  delle  spese  militari,  su  cui come sempre i più tacciono. Non  dobbiamo  tacere.  In  questo  momento  come  mai  è  giusto  e  doveroso  chiedere  al  nostro Governo  di  tagliare  subito  le  spese  per  armamenti  e  destinare  quanto  risparmiato  ai  bisogni della sanità  e a  quelli di  chi dovesse  perdere il lavoro.   Si  tratta  di  somme  ingenti.  E  molto  cresciute  in  questi  ultimi  anni  mentre  si  tagliavano  le  spese per  la  sanità.  Nel  2018  la  spesa  militare italiana  è  stata  di  25  miliardi  di  euro,  pari  all’1,45  del  Pil, in  aumento rispetto al 2017  del  4%.  Ma sono cifre pazzesche in tutto  il  mondo,  vedi i  dati sul sito del Sipri di Stoccolma. Quella  destinata  ai  soli  armamenti  nel  2018  è  stata  di  5,7  miliardi,  aumentata  di  ben  l’88%  nelle ultime  tre  legislature,  dice  lo  studioso  Francesco  Vignarca,  secondo  il  quale  “Tra  i  programmi  di riarmo  nazionale  in  corso  i  più  ingenti  sono  le  nuove  navi  da  guerra  della  Marina,  tra  cui  una nuova  portaerei,  nuovi  carri  armati  ed  elicotteri  da  attacco  dell’Esercito,  i  nuovi  aerei  da  guerra Typhoon e  gli F-35”. In  particolare  questi  ultimi,  gli  F-35,  sono  da  anni  molto  contestati  dal  mondo  del  pacifismo:  una spesa  enorme,  oltre  50  miliardi  di  euro  complessive,  per  un  aereo  con  “difetti  strutturali” (secondo  vari  esperti)  e  comunque  un  armamento  d’attacco  e  al  servizio  di  strategie  d’attacco, in  ciò  sostanzialmente  in  chiaro  contrasto  con  il  dettato  dell’art.  11  della  nostra  Costituzione.  Un “inutile  spreco  di  risorse”  denuncia  da  tempo  la  campagna  “Taglia  le  ali  alle  armi”.  Quanto sarebbe  utile  dirottare  questi  miliardi  verso  il  contrasto  al  surriscaldamento  globale  e  ai cambiamenti  climatici,  quindi alla nostra salute? Non  dimentichiamo  poi  che  nelle  spese  militari  italiane  ci  sono  quelle  a  supporto  delle  basi americane  in  Italia  (con  bombe  atomiche)  e  non  ultima  c’è  pure  la  spesa  per  i  cappellani  militari (circa 200,  con un costo  di 15  milioni  tra stipendi e  pensioni). Un  taglio  sostanzioso  a  queste  spese  potrebbe  essere  subito  deciso  da  Governo  e  Parlamento. Non sarebbe razionale  oltre che giusto,  soprattutto in questo momento? Si  pensi  che  un  solo  aereo  F-35  costa  la  bellezza  di  130  milioni  di  euro.  Già  il  Governo  Monti  nel 2012  aveva  ridotto  da  131  a  90  gli  aerei  da  comprare,  perché  non  si  procede  subito  almeno  con un’altra  bella  sforbiciata?  Quale  forza  politica  si  potrebbe  opporre  in  questo  drammatico momento?  Quante  le  rianimazioni,  quanto  altro  personale  si  potrebbero  avere  con  il  costo  di  un solo  di questi  aerei? Non  bisogna  dimenticare  poi  che  in  questi  ultimi  anni  la  sanità  italiana  è  stata  massacrata  da tagli  lineari  enormi:  con  Monti  nel  2012  ci  fu  un  piano  di  tagli  per  25  miliardi  in  tre  anni  e  la spesa  per la sanità fu  portata  dal 7,1  al 6,7%  del Pil;  il governo Letta proseguì con un taglio  di  2,6 miliardi  e  coi  tagli  continuarono  il  governo  Renzi  e  la  ministra  Lorenzin.  Negli  ultimi  10  anni  il Servizio  sanitario  nazionale  ha  subito  un  taglio  di  37  miliardi  di  euro,  col  risultato  di  migliaia  di posti  letto  in  meno  (siamo  scesi  sotto  la  media  europea,  3,5  per  1000  abitanti  contro  5),  spese per  il  personale  ridotte  di  2  miliardi  tra  il  2010  e  il  2018,  persi  42,800  posti  a  tempo indeterminato,  deficitaria  la  prevenzione.  E  ancora,  il  raddoppio  della  quota  dei  più  poveri  che rinunciano  alle  cure  e  la  enorme  crescita  del  divario  sanitario  tra  nord    e  sud  (con  la  complicità delle  classi  dirigenti  del  sud).  Un  massacro.  Tutto  nonostante  i  tichet,  il  cui  gettito  è  passato  da 1,8  miliardi del 2008  a  3  miliardi nel 2018.  Oggi piangono tutti,  nel Palazzo,  ma ieri? La  crisi  del  coronavirus  impone  di  ripensare  la  nostra  quotidianità  ma  anche  i  nostri  stili  di  vita e i  nostri modelli di sviluppo,  non c’è  dubbio.  Perché non anche le priorità di spesa  dei  governi?   Ripensare  le  spese  militari  è  un  tassello  prioritario  del  nuovo  mondo  da  immaginare  e  concepire ove  sia  finalmente  messa  al  bando  la  guerra  e  le  spese  degli  Stati  destinate  a  strumenti  di  vita anziché  a  strumenti  di  morte.  Uno  Stato  lo  sta  facendo,  è  il  Costarica.  E’  possibile,  è  conveniente. Chiediamolo in molti,  chiediamolo tutti.

Rovereto,  11  marzo  2020

Raffaele  Crocco,  Massimiliano  Pilati,  Francesco  Pugliese,   Beatrice  Taddei,  Alex  Zanotelli

Inviare  la propria  adesione  al presente Appello  a :  sanita.noarmi at gmail.com 

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Con preghiera di diffusione.
Per sottoscrivere inviare mail con nome, cognome, città a:

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