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Re: [Disarmo] Fwd: Prefetto Varese e Profumo AD Leonardo per apertura fabbriche d'armi

grande Mario Agostinelli, anche per la prontezza, VUOI VEDERE CHE IL "DOPO" DEL CORONAVIRUS VEDRA' UN RAPPORTO PIU' STRETTO TRA ECOLOGISTI E PACIFISTI, più di quanto sia stato finora ?


Il giorno gio 26 mar 2020 alle ore 12:35 Elio Pagani <disarmo at peacelink.it> ha scritto:

---------- Forwarded message ---------
Da: <agostinelli.mario at gmail.com>
Date: gio 26 mar 2020, 12:21
Subject: Prefetto Varese e Profumo AD Leonardo per apertura fabbriche d'armi
To: Daniela Padoan <daniela.padoan1 at gmail.com>, <emilio.molinari.71 at gmail.com>, <guidoviale at gmail.com>, <orestemagni at gmail.com>, Simona Sambati <simona.sambati at casadellacarita.org>, Vicentini Emanuela <vicentini.emanuela at hsr.it>, <virginio.colmegna at casadellacarita.org>
Cc: Pagani Elio <eliopaxnowar at gmail.com>, <bruno at aleph.it>


Care/i

ho messo a commento su Facebook della Laudato (sotto la lettera in bianco e nero di Simona https://www.facebook.com/laudatosii/  ), sul mio Facebook  (https://www.facebook.com/agostinelli.mario ) e trascrivo qui sotto, una nota sull’indecenza di  classificare attività “essenziale” quella delle fabbriche di aerei ed elicotteri da guerra di Aermacchi e Agusta e, di conseguenza, di indicare l’entrata al lavoro in questa fase di contagio per migliaia di lavoratrici e lavoratori.

Qui il testo:

“Ieri è stato raggiunto un accordo tra il Sindacato e il Governo per riconsegnare ai lavoro il diritto a manifestare anche per via contrattuale la sua voce autonoma sulla salute e la sicurezza in una fase tanto drammatica. Leggo oggi sul Corriere che Profumo, AD di Leonardo, rivendica l'essenzialità ai fini strategici e produttivi del settore che lui dirige e che, a suo dire, ha la funzione di "difendere i confini". C'è da chiedersi come interpretare a Venegono, dove vivo e dove opera la fabbrica dei caccia Aermacchi, impiegati nelle guerre di tutto il Pianeta, la richiesta di Profumo - avallata prontamente dal Prefetto di Varese - di considerare necessaria la turnazione in fabbrica di centinaia di lavoratrici e lavoratori esposti a rischi di contagio già dai trasferimenti dalle loro case sparse per la provincia prealpina. Giunge notizia di un incontro tra sindacato e direzione per affrontare quella che ritengo una forzatura, in totale contrasto con il sentire del Paese impegnato strenuamente per salvaguardare vite esposte all'evento più sconvolgente che la Lombardia abbia affrontato nel dopoguerra. Non posso che augurarmi, anche per l'autorevolezza di quanti hanno aderito all'appello della Laudato Sì, una retromarcia dell'azienda, in linea con i sentimenti che prendono forme nuove e coscientemente solidali in questi giorni”.

C’è da stare allegri con questa cultura dell’essenzialità delle produzioni!    Mario

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