Julian Assange nasce nel 1971 a Townsville in Australia,
da un’artista, Christine Assange, e un architetto, John
Shipton.
A sedici anni, sa già scrivere programmi informatici.
Verso la fine degli anni Ottanta diviene membro di un gruppo
di hacker noto come International Subversives.
Nel 1991 subisce un’irruzione nella sua casa di Melbourne
da parte della polizia federale australiana, con l’accusa di
essersi infiltrato nel sistema informatico del Pentagono. Nel
1992 gli vengono rivolti ventiquattro capi di accusa per reati
di “pirateria informatica”. Assange è condannato, ma in
seguito è rilasciato per buona condotta, dopo aver pagato una
grossa multa.
A partire dal 2006 è tra i promotori del sito web
WikiLeaks, di cui diviene caporedattore. WikiLeaks nel corso
degli anni pubblica documenti da fonti anonime e informazioni
segrete su politici corrotti, assassinii politici, repressioni
e guerre. Il materiale pubblicato tra il 2006 e il 2009 attira
sporadicamente l’attenzione dei media, ma è il caso Chelsea
Manning che porta WikiLeaks, nel 2010. al centro
dell’interesse internazionale.
Chelsea Manning, attivista statunitense, è accusata di
aver fornito a WikiLeaks migliaia di documenti riservati di
cui era venuta a conoscenza lavorando quale analista di
intelligence dell’Esercito Usa durante la guerra in Iraq.
Viene per questo condannata a 37 anni di detenzione in un
carcere di massima sicurezza. Rilasciata dopo 7 anni di
carcere duro, sarà nuovamente incarcerata nel 2019 per essersi
rifiutata di testimoniare contro Assange.
Nel 2010
WikiLeaks rende di pubblico dominio
oltre 250.000 documenti statunitensi, molti dei quali
etichettati come “confidenziali” o “segreti”. Tra questi diversi
video sulle stragi di civili compiute dagli Usa in Iraq e
Afghanistan. WikiLeaks viene messa sotto inchiesta in Australia
e Julian Assange rischia di nuovo l’arresto.
Nello stesso anno, mentre Assange è in Gran Bretagna, il
tribunale svedese di Stoccolma emette nei suoi confronti un
mandato di arresto in contumacia, con l’accusa di aver avuto
rapporti sessuali non protetti, seppur consenzienti, con due
donne. Assange, presentatosi spontaneamente negli uffici di
Scotland Yard, viene arrestato in forza di un mandato di
cattura europeo. Assange viene rilasciato su cauzione, ma la
Svezia ne chiede l’estradizione dalla Gran Bretagna, col
chiaro intento di estradarlo negli Stati Uniti dove lo attende
un processo per spionaggio che prevede l’ergastolo o la pena
di morte.
Nel 2012 la Corte Suprema britannica decreta la sua
estradizione in Svezia. Assange si rifugia, a Londra,
nell’Ambasciata dell’Ecuador che gli garantisce il diritto di
asilo. Qui resta confinato per sette anni, nonostante anche
una Commissione delle Nazioni Unite denunci il fatto che
Assange è detenuto arbitrariamente e illegalmente in Gran
Bretagna
Nel frattempo WikiLeaks prosegue la sua attività. Nel 2016
pubblica oltre 30.000 email e documenti inviati e ricevuti tra
il 2010 e il 2014 da Hillary Clinton, Segretaria di Stato
dell’Amministrazione Obama. Tra questi una email del 2 aprile
2011, la quale rivela il vero scopo della guerra Nato alla
Libia perseguito in particolare da Usa e Francia: impedire che
Gheddafi usasse le riserve auree della Libia per creare una
moneta pan-africana alternativa al dollaro e al franco Cfa, la
moneta imposta dalla Francia a 14 ex colonie.
La crescente pressione internazionale, esercitata
sull’Ecuador soprattutto da Stati Uniti, Gran Bretagna e
Svezia, raggiunge il suo scopo. Privato dall’Ecuador del
diritto di asilo, Julian Assange viene arrestato nell’aprile
2019 dalla polizia britannica, con l’imputazione di essersi
sottratto al mandato emesso dalla Corte Suprema nel 2012.
Il Responsabile Onu contro la tortura, Nils Melzer, dopo
avergli fatto visita nel carcere britannico di massima
sicurezza, dichiara: “Julian Assange è detenuto in un carcere
di massima sicurezza, in condizioni di sorveglianza e
isolamento estreme e non giustificate, mostra tutti i sintomi
tipici di un’esposizione prolungata alla tortura psicologica.
È necessario che il governo britannico lo liberi
immediatamente per proteggere la sua salute e la sua dignità.
È inoltre da escludere la sua estradizione negli Usa”.
La vita di Julian Assange, di fatto rapito e detenuto in
condizioni inumane (gli viene proibito perfino di vedere i
figli), è sempre più in pericolo, sia per i lunghi anni di
sofferenze che hanno deteriorato la sua salute, sia per la
pericolosa situazione in cui si troverebbe se fosse estradato
negli Usa. Qui sarebbe in mano a coloro che hanno tutto
l’interesse a non farlo arrivare a un processo che,
soprattutto se permettesse all’imputato di difendersi, sarebbe
estremamente imbarazzante per l’establishment
politico-militare.
L’intervista video a John Shipton, padre di Julian Assange –
fatta da Berenice Galli (CNGNN),
montata e pubblicata da Pandora TV diretta da Giulietto Chiesa
– costituisce un documento di grande importanza per la difesa
della democrazia, sempre più sotto attacco da parte di un
sistema politico-mediatico che usa repressione e
mistificazione per mettere a tacere la verità. Per meglio
comprendere l’intervista, riassumiamo le vicende che hanno
portato alla drammatica situazione in cui si trova oggi Julian
Assange.Diffondendo al massimo questa informazione si
contribuisce alla campagna internazionale per la liberazione
di Julian Assange.
«Devant
la cour, Julian ne se souvenait même pas de son nom» : le
père de Julian Assange s'exprime
https://www.facebook.com/RTFrance/videos/devant-la-cour-julian-ne-se-souvenait-m%C3%AAme-pas-de-son-nom-le-p%C3%A8re-de-julian-assa/1871771709621551/?__so__=permalink&__rv__=related_videos