[Disarmo] IN TRAPPOLA TRA ERDOGAN E TRUMP - ALGANEWS
- Subject: [Disarmo] IN TRAPPOLA TRA ERDOGAN E TRUMP - ALGANEWS
- From: tiziano cardosi <tiziano.cardosi at gmail.com>
- Date: Sat, 18 Jan 2020 21:28:34 +0100
consentitemi un'amara osservazione: mentre si parla di uscire dalle energie fossili, le guerre si fanno ancora per il loro controllo.
https://www.alganews.it/2020/01/18/in-trappola-tra-erdogan-e-trump/
IN TRAPPOLA TRA ERDOGAN E TRUMP
DI ALBERTO NEGRI
Come previsto siamo finiti stritolati tra Erdogan e Trump. Il primo invia truppe in Libia mettendo in pericolo la tregua e annuncia trivellazioni “proibite” nel Mediterraneo orientale. Il secondo vuole imporre nuovi dazi sulle auto europee se non sarà appoggiato da Francia, Gran Bretagna e Germania nella campagna contro l’Iran.Siamo in mano a due delinquenti che non rispettano né le leggi né il diritto internazionale.
Come previsto siamo finiti stritolati tra Erdogan e Trump. Il
primo invia truppe in Libia mettendo in pericolo la tregua e
annuncia trivellazioni “proibite” nel Mediterraneo orientale. Il
secondo vuole imporre nuovi dazi sulle auto europee se non sarà
appoggiato da Francia, Gran Bretagna e Germania nella campagna
contro l’Iran.
Siamo in mano a due delinquenti che non rispettano né le leggi né
il diritto internazionale. Gli europei erano stati avvisati molte
volte che Trump ormai non aveva più rispetto dei suoi stessi
alleati. Mentre su Erdogan, che da anni ricatta l’Europa sui
profughi siriani, non c’erano dubbi ma abbiamo fatto ben poco,
anzi siamo stati suoi complici: del resto da un capo di stato che
manovra i jihadisti in Siria e in Libia non c’era da aspettarsi
altro. Inviando soldati a Tripli per appoggiare il governo Sarraj
vìola l’embargo internazionale sulle armi ma soprattutto mette in
pericolo la tregua con il generale Khalifa Haftar che più volte
aveva ribadito di volere un ritiro dei turchi. Non è certo questo
un buon viatico per la conferenza di Berlino sulla Libia di
domenica che rischia di fallire ancora prima di cominciare.
Ma non basta. Erdogan aveva costretto Sarraj, ormai una sua
marionetta, a firmare un accordo per le esplorazioni energetiche
nel Mediterraneo orientale che comprende anche la zona esclusiva
di sfruttamento di Cipro. In poche parole la Turchia minaccia
direttamente i giacimenti di gas di Total ed Eni, tanto è vero che
qualche tempo fa Parigi e Roma avevano inviato due fregate nella
zona mentre Israele, legato ad Atene e Nicosia da accordi sul gas,
ha schierato dei droni per monitorare l’area.
L’annuncio di Erdogan è il fallimento dei negoziati avviati
dall’Italia con Ankara. Proprio al Cairo il ministro degli Esteri
Di Maio la settimana scorsa aveva evitato di di firmare una
dichiarazione con Egitto e Grecia proprio per non irritare la
Turchia sulla questione del gas, in quanto questi Paesi hanno in
progetto anche il gasdotto East-Med concorrente del Turkish Stream
turco-russo appena inaugurato. Quindi non solo Eddogan punta alle
risorse energetiche della Libia ma anche a bloccare le nostre
esplorazioni di gas nella zona di Cipro. Un bel risultato, non c’è
che dire.
Quanto all’invio di truppe a Tripoli, governo riconosciuto
dall’Onu e appoggiato anche dall’Italia e dal Qatar, Erdogan si
mette in rotta di collisione con la Russia, l’Egitto, Emirati e
Arabia Saudita che sostengono Haftar insieme alla Francia, sempre
con il piede in due scarpe: fa finita di seguire la legalità
internazionale ma punta sul generale della Cirenaica. Un intreccio
gli interessi politici ed economici hanno reso la situazione un
groviglio quasi inestricabile.
Quanto a Trump solo gli europei potevano illudersi che si potesse
contare su di lui. In ottobre aveva dato via libera in Siria a
Erdogan per massacrare i curdi senza avvisare nessuno dei suoi
alleati. E lo steso ha fatto quando si è trattato di colpire il
generale Qassem Soleimani. Adesso minaccia di imporre tariffe del
25% delle auto di Francia, Germania e Italia se non romperanno
l’accordo sul nucleare con Teheran che per altro lui stesso ha
stracciato e che gli iraniani hanno cominciato a vìolare dopo
l’ultimo attacco americano.
A Trump degli europei nom interessa nulla. In Medio Oriente ha a
cuore solo le sorti di Israele e dell’Arabia Saudita, il suo
maggiore clienti di armi. In pratica ha liquidato la vecchia Nato
che gli può servire eventualmente per sostituire i suoi soldati in
Iraq con quelli europei che diventeranno un’utile carne da cannone
lasciandogli mano libera per i suoi raid contro l’Iran e le
milizie sciite.
Ecco dove siamo arrivati cedendo a Erdogan e Trump: uno ci vuole
portare via la Libia e il gas, l’altro ci minaccia se non facciamo
la guerra con lui. O si agisce oppure dopo le sberle verremo presi
a calci.
- Prev by Date: [Disarmo] Fwd: Libia, dietrofront di Serraj: a Sigonella super droni NATO
- Next by Date: Re: [Disarmo] Fwd: Libia, dietrofront di Serraj: a Sigonella super droni NATO
- Previous by thread: Re: [Disarmo] Fwd: Libia, dietrofront di Serraj: a Sigonella super droni NATO
- Next by thread: [Disarmo] Fwd: Montenegro, la Nato invia «team anti-guerra ibrida»
- Indice: