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[Disarmo] Fwd: [ReteDisarmo] Le Ong italiane, Iran e Libia: "Presto una soluzione politica e una mobilitazione permanente"
- Subject: [Disarmo] Fwd: [ReteDisarmo] Le Ong italiane, Iran e Libia: "Presto una soluzione politica e una mobilitazione permanente"
- From: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com>
- Date: Thu, 9 Jan 2020 14:25:49 +0100
---------- Forwarded message ---------
Da: Rete Disarmo - Segreteria <segreteria at disarmo.org>
Date: mer 8 gen 2020, 16:55
Subject: [ReteDisarmo] Le Ong italiane, Iran e Libia: "Presto una soluzione politica e una mobilitazione permanente"
To: coordinamento Rete Italiana per il Disarmo <coordinamento_RID at googlegroups.com>
Da: Rete Disarmo - Segreteria <segreteria at disarmo.org>
Date: mer 8 gen 2020, 16:55
Subject: [ReteDisarmo] Le Ong italiane, Iran e Libia: "Presto una soluzione politica e una mobilitazione permanente"
To: coordinamento Rete Italiana per il Disarmo <coordinamento_RID at googlegroups.com>
https://www.repubblica.it/solidarieta/cooperazione/2020/01/07/news/le_ong_italiane_iran_e_libia_aoi_soluzione_politica_e_mobilitazione_permanente-245182189/
Venti di guerra in Medio Oriente ROMA - Venti di guerra solcano il Medio Oriente e il Mediterraneo - si legge in un comunicato diffuso dall'AOI, l'Associazione delle Ong italiane - senza che l’Europa riesca ad assumere un ruolo chiave unitario nel processo diplomatico che scongiuri la violenza.
Eppure l’Unione Europea è stata la principale promotrice del Piano d'azione congiunto globale sul nucleare iraniano, che negli ultimi anni era riuscito a garantire una pacifica distensione dei rapporti tra Iran e resto del mondo, aprendo nuove strade di cooperazione. Così come nelle relazioni con la vicina Libia, per interessi comuni di politica estera, vicinanza geografica e opportunità economiche, il tentativo della soluzione politica del conflitto sembrava l’unica strada percorribile fino a qualche giorno fa.
L'innalzamento del livello di scontro. L’interventismo unilaterale di Trump sul fronte iraniano, iniziato con la fuoriuscita nel 2018 dall’accordo sul nucleare e proseguita nei giorni scorsi con gli attacchi militari, quello di Erdogan e Putin sul fronte libico, attraverso il sostegno diretto alle parti in conflitto, e quello iraniano in Siria e Iraq, hanno contribuito a innalzare il livello di scontro in atto rischiando di coinvolgere ora tutto il mondo in una guerra assurda, sbagliata e ingiusta. L’intera regione, che va dal Medio Oriente al Nord Africa, passando per l’Iraq e la Libia, al centro oggi degli scontri e delle contese, ha bisogno da decenni di una concreta pacificazione: le responsabilità di questo terribile ritardo sono molteplici e le problematiche complesse, ma esiste ancora un ampio spazio diplomatico per raggiungere questo obiettivo, supportando la resilienza delle popolazioni locali.
Le rischieste al governo. AOI, Associazione delle organizzazioni italiane di Cooperazione e solidarietà internazionale, chiede al governo italiano un ruolo attivo, anche in Europa, per una risoluzione pacifica dei conflitti in corso: non bastano dichiarazioni di circostanza, serve una vera e propria azione diplomatica. Per questo mette a disposizione l’esperienza dei propri soci maturata in quei Paesi in anni di lavoro congiunto con le organizzazioni sociali e le istituzioni locali. Inoltre invita tutte le associazioni, le organizzazioni, le cittadine e i cittadini a una mobilitazione permanente fino a quando una soluzione pacifica non ponga fine alla violenza
-- Le Ong italiane, Iran e Libia: "Presto una soluzione politica e una mobilitazione permanente"
La minaccia di guerra in Medio Oriente e nel Mediterraneo in assenza di un'Europa che riesca ad assumere un ruolo chiave unitario nel processo diplomatico che scongiuri la violenza
07 gennaio 2020
Eppure l’Unione Europea è stata la principale promotrice del Piano d'azione congiunto globale sul nucleare iraniano, che negli ultimi anni era riuscito a garantire una pacifica distensione dei rapporti tra Iran e resto del mondo, aprendo nuove strade di cooperazione. Così come nelle relazioni con la vicina Libia, per interessi comuni di politica estera, vicinanza geografica e opportunità economiche, il tentativo della soluzione politica del conflitto sembrava l’unica strada percorribile fino a qualche giorno fa.
L'innalzamento del livello di scontro. L’interventismo unilaterale di Trump sul fronte iraniano, iniziato con la fuoriuscita nel 2018 dall’accordo sul nucleare e proseguita nei giorni scorsi con gli attacchi militari, quello di Erdogan e Putin sul fronte libico, attraverso il sostegno diretto alle parti in conflitto, e quello iraniano in Siria e Iraq, hanno contribuito a innalzare il livello di scontro in atto rischiando di coinvolgere ora tutto il mondo in una guerra assurda, sbagliata e ingiusta. L’intera regione, che va dal Medio Oriente al Nord Africa, passando per l’Iraq e la Libia, al centro oggi degli scontri e delle contese, ha bisogno da decenni di una concreta pacificazione: le responsabilità di questo terribile ritardo sono molteplici e le problematiche complesse, ma esiste ancora un ampio spazio diplomatico per raggiungere questo obiettivo, supportando la resilienza delle popolazioni locali.
Le rischieste al governo. AOI, Associazione delle organizzazioni italiane di Cooperazione e solidarietà internazionale, chiede al governo italiano un ruolo attivo, anche in Europa, per una risoluzione pacifica dei conflitti in corso: non bastano dichiarazioni di circostanza, serve una vera e propria azione diplomatica. Per questo mette a disposizione l’esperienza dei propri soci maturata in quei Paesi in anni di lavoro congiunto con le organizzazioni sociali e le istituzioni locali. Inoltre invita tutte le associazioni, le organizzazioni, le cittadine e i cittadini a una mobilitazione permanente fino a quando una soluzione pacifica non ponga fine alla violenza
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