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[Disarmo] Fwd: [disarmisti esigenti] è iniziata la guerra?



---------- Forwarded message ---------
Da: tiziano cardosi <tiziano.cardosi at gmail.com>
Date: mer 8 gen 2020, 09:17
Subject: [disarmisti esigenti] è iniziata la guerra?
To: 


Care/i,
come prevedibile gli ormoni bellici stanno trionfando nel mondo.
Vi giro un messaggio ricevuto da amico di PaP in cui si invita alla mobilitazione contro la guerra.
Io credo che tutti dovremmo puntare a far vedere che come esseri umani su questo pianeta non accettiamo la logica criminale e demenziale di chi vuole la guerra.
Tutti assieme dobbiamo promuovere mobilitazioni: che siano nazionali o locali, ma che dimostrino che siamo contro la guerra e anche contro l'ignavia dei nostri governi, perché anche la sudditanza passiva genera guerra.

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USA vs. IRAN: È INIZIATA LA GUERRA?

Tra poche ore, al risveglio (per chi sarà riuscito a dormire), ci troveremo in un mondo più terribile di quello in cui ci siamo addormentati.
Chi credeva che l'Iran avrebbe pazientato e atteso tempo prima di rispondere all'omicidio del generale Soleimani, ordinato da Trump in persona, sbagliava.

Stanotte missili iraniani hanno colpito le basi USA di Ain al-Assad ed Erbil in Iraq, nelle quali opera personale statunitense e irakeno. Sono stati lanciati tra i 12 e i 35 razzi. Teheran parla di "successo". Pare che l'operazione abbia causato alcuni morti e feriti.

Come reagiamo davanti a tutto ciò?
La paura è legittima, serpeggia già in rete. Circolano tanti messaggi, semplici, brevissimi: "ho paura", "non riesco a dormire". Paura di una nuova guerra, una di quelle magari combattute non per procura, una di quelle che ti entrano in casa. L'angoscia è legittima. L'ansia sale.

In queste ore, alla lettura della notizia, alla visione delle immagini, sarà sotto attacco la nostra psiche. Ansia, angoscia, paura, terrore. Tutto legittimo, vero. Ma il rischio è che questi stati d'animo ci paralizzino e basta. E rimanere fermi è proprio ciò che non possiamo permetterci. Serve sbloccarsi, scrollarsi di dosso ciò che ci immobilizza. Non ne usciamo da soli, non ne usciamo lanciando una preghiera, un'invocazione sui social. Dobbiamo incontrarci, stare insieme, confrontarci, soprattutto agire. Mobilitarci contro la guerra, contro il possibile massacro.

L'Iran ha dichiarato che si fermerà qui se gli USA non attaccheranno nuovamente. E che se però dovessero cadere bombe sul territorio nazionale, sono pronti a contrattaccare, prendendo di mira Dubai e Israele. La risposta degli USA non tarderà. La possibilità che sia muscolare è tutt'altro che impossibile.

Per avere la pace non possiamo affidarci a nessun altro che a noi stessi. Io lo so che può sembrare assurdo, che ognuno di noi si sente infinitamente piccolo e impotente già normalmente, figuriamoci alle porte di una possibile guerra!
Eppure, se c'è un soggetto che nella Storia è riuscito a smuovere montagne e a rendere possibile l'impossibile è stato il movimento organizzato dei lavoratori e delle lavoratrici: abbiamo fermato guerre, fatto rivoluzioni, strappato vittorie che sembravano impossibili. Non l'abbiamo fatto rimanendo chiusi nella solitudine individuale, ma mettendoci insieme ad altri come noi, organizzandoci con loro. Proviamoci ancora.

Anche perché quale sarebbe l'alternativa? Affidarci all'esperienza, alla capacità, alle qualità delle classi dirigenti? A chi lascia bruciare l'Australia, a chi lascia sciogliere i ghiacciai, a chi ordina omicidi che possono scatenare l'inferno? A chi, cioè, destina noi e il nostro pianeta alla morte e alla distruzione?

La guerra, la sanguinosa guerra, può esser fermata solo dalla mobilitazione dei popoli del mondo.
È oggi il tempo, domani potrebbe essere già troppo tardi. Contattaci, organizziamoci insieme.

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