[Disarmo] Fwd: [ReteDisarmo] Su Repubblica.it - Qualcuno fermi i robot killer. Che sparano e non provano nulla




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Da: Rete Disarmo - Segreteria <segreteria at disarmo.org>
Date: ven 15 nov 2019, 15:39
Subject: [ReteDisarmo] Su Repubblica.it - Qualcuno fermi i robot killer. Che sparano e non provano nulla
To: coordinamento Rete Italiana per il Disarmo <coordinamento_RID at googlegroups.com>


https://www.repubblica.it/dossier/stazione-futuro-riccardo-luna/2019/11/15/news/robot_killer-241176004/

Qualcuno fermi i robot killer. Che sparano e non provano nulla

Non so quando le leggi consentiranno alle auto che si guidano da sole di arrivare sulle nostre strade. Ma so che l’assenza di una specifica legislazione internazionale ha aperto la strada alle armi che sparano da sole. I robot killer, li chiamano, anche se tecnicamente di solito non si tratta di robot, ma di missili o droni dotati di un sistema di intelligenza artificiale in grado di identificare il bersaglio e sparare senza alcun intervento umano. Lo segnala l’ultimo rapporto di Pax, una organizzazione non governativa olandese che si occupa di monitorare lo stato della pace nel mondo.

Il rapporto si intitola Slippery Slope, che in italiano potremmo tradurre: la brutta china, o il pendio scivoloso. Secondo i ricercatori di Pax stiamo scivolando verso un mondo in cui le azioni militari saranno interamente delegate ad armi dotate di intelligenza artificiale e con una capacità decisionale autonoma rispetto a noi umani. In confronto al cannone o al carrarmato di cui si è recentemente dotato l’esercito americano, il salto è grande, perché in quei due casi le armi identificano il bersaglio tre volte più velocemente di un essere umano, ma poi il dito sul grilletto resta il nostro. Tocca a noi fare una valutazione umana e portare il peso di una scelta. Invece ci sono già casi di armi con le quali la guerra diventa facile come un videogioco, ma con vittime reali.

Il problema è che non esistono regole o accordi che impediscano a chi le costruisce di sviluppare armi di questo tipo. Su cinquanta produttori di armi intervistati da Pax, solo otto hanno risposto di avere dei principi guida nello sviluppo dell’intelligenza artificiale militare. Fra questi c’è l’italiana Leonardo, secondo cui “l’uso di sistemi autonomi in contesti critici per la sicurezza deve essere soggetto alla supervisione e al controllo umano e rispettare i principi delle leggi internazionali”. Ma in Turchia, per esempio, l’azienda della difesa STM ha sviluppato una specie di drone kamikaze chiamato Kargu che, grazie a un sistema di riconoscimento facciale, dall’inizio del prossimo anno, al confine della Siria, andrà in cerca dell’obiettivo e lo ucciderà autonomamente. Mentre Israele si è dotata di un drone simile, chiamato Harpy, in omaggio a una creatura mitologica dei poemi omerici, in grado di vagare per i cieli fino a due ore e sparare solo quando compare il bersaglio scelto. La modalità viene chiamata “fire and forget”, spara e dimentica.

I robot, in realtà, non hanno neanche bisogno di dimenticare, perché non hanno un’anima. Quando uccidono non sentono nulla. 

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