In una
settimana il mondo è cambiato: è arrivato il Capo,
quello vero. Questa non è una guerra come le altre: il
mondo uscito dal crollo del muro di Berlino nell’89 è
cambiato ancora una volta. In pochi giorni sono stati
bruciati 30 anni di storia, forse li ha guadagnati
Putin diventato il vero co-gestore della politica
internazionale.
Mentre gli
Usa rinunciavano a proteggere i curdi, la loro
«fanteria» contro il Califfato. Le truppe russe ora
colmano il vuoto lasciato dagli Stati uniti e fanno
interposizione tra i due Raìs, Assad ed Erdogan, e i
curdi. Un sincronismo quasi perfetto da apparire
concordato.
LA RUSSIA vede
davanti a sé un obiettivo: stabilire che niente sarà
più fatto contro gli interessi di Mosca. Non ci sarà
più un altro Kosovo (’99), non ci dovrà più essere
neppure un’altra Libia (2011) e nemmeno rivoluzioni
«colorate», Venezuela compreso. Quanto
all’allargamento futuro della Nato, l’atlantismo,
nemico giurato della Russia, sembra sul viale del
tramonto. Il fatto più evidente è che la Turchia ha
disgregato un’Alleanza che da 70 anni sembrava la più
solida del mondo. Erdogan ha sbeffeggiato gli appelli
di Trump, dell’Europa e del segretario Nato
Stoltenberg, ormai uno stralunato e imbarazzante
commesso viaggiatore. Si tratta di un evento epocale:
gli americani che avevano nei curdi i loro maggiori
alleati nella lotta all’Isis li hanno abbandonati per
non scontrarsi con la Turchia, membro della Nato dal
1953, che ospita 24 basi e i missili puntati contro
Mosca e Teheran.
UNA SITUAZIONE assurda.
In queste condizioni la Nato non ha più senso, a meno
che non venga radicalmente riformata.Cosa non
semplice, non si può dare un calcio alla Turchia come
con la finale 2020 di Champions a Istanbul, l’unica
vera sanzione che forse sarà attuata davvero. La
Turchia viene cooptata nel fronte occidentale negli
anni Cinquanta per fare da antemurale all’Unione
Sovietica, cioè a quel mondo comunista che veniva
ritenuto il nemico più micidiale. E ora Erdogan, che
usa i jihadisti contro curdi ma anche contro
l’Occidente e ricatta l’Europa con i profughi, è
diventato l’avversario più pericoloso.
NON SOLO: Putin, che
con l’Iran sostiene Assad, è l’unico che può frenare
Erdogan o negoziare con lui non da perdente ma da
protagonista serio su cose serie come Idlib, il
Rojava, il futuro della Siria, il sistema anti-missile
S-400, il nucleare, il gas russo di cui Ankara è il
maggiore acquirente. Certo, come scriveva lunedì sul
manifesto Manlio Dinucci, è dura ammettere che si è
rivoltato contro un alleato in cui la Nato ha
investito 5 miliardi di dollari e che rappresenta un
succulento mercato bellico occidentale.
MA TECNICAMENTE la
Nato non ci serve più a niente visto gli Usa hanno
rinunciato al loro ruolo di guida dell’Ovest: in poche
parole Trump non solo ha abbandonato i curdi ma anche
l’Europa e il Medio Oriente in mano alla Russia,
l’unico stato che oggi fa vincere le guerre e non
abbandona gli alleati. Tanto è vero che Putin è andato
in Arabia Saudita a rassicurare Riad di fronte
all’Iran, alleato di Mosca in Siria.
L’unica
notizia positiva per gli americani, riportata dal Wall
Street Journal, è che stanno vendendo ai sauditi delle
centrali nucleari.
L’importante
per Trump, in fondo, è fatturare.Per gli Usa Europa e
Medio Oriente non sono più strategici: sono mercati
dove vendere armi e infrastrutture militari, mercenari
compresi che presto useremo anche noi al posto dei
soldatini di cioccolata.
I PIÙ STUPIDI sono i
sauditi del principe assassino Mohammed bin Salman cui
Trump ha venduto armi per 100 miliardi di dollari e
sono stati colpiti in casa da un attacco che ha
ridotto di metà la produzione petrolifera. Ma queste
armi non servono a nulla perché gli imbelli sauditi
stanno perdendo in Yemen contro gli sciiti Houthi
appoggiati da Teheran. E quindi abbracciano anche
Putin.
MA AVEVATE creduto
veramente che gli Stati Uniti fossero ancora disposti
a morire per i curdi, gli arabi o gli europei? Dopo i
fallimenti dell’Afghanistan e dell’Iraq, a Washington
nessuno vuole morire per la nostra sicurezza. Non la
pensa così solo Trump. Anche Obama nel 2011 si era
ritirato dall’Iraq lasciando il Paese nel caos e poi
in mano al Califfato. La guerra all’Isis agli
americani non è costata neppure un morto Usa: sono
stati uccisi invece 11mila curdi.
Se Erdogan
ci ricatta, Trump ci prende in giro sanguinosamente. I
jihadisti europei scappano dalla carceri curde? Se li
volete andate a prenderveli, dice Trump. Più chiaro di
così.
Ma i
sepolcri imbiancati che governano l’Europa dicono una
stupidaggine dietro l’altra. Per esempio decretano
l’embargo di armi contro la Turchia. Peccato che siamo
proprio noi con Leonardo-Finmeccanica a costruire le
armi in Turchia: per esempio i magnifici elicotteri
Mangusta dell’Agusta-Westland.
EPPURE eravamo così
felici quando incassavamo dai turchi: commesse e posti
di lavoro, che cosa vuoi di più? Alcuni vorrebbero
mettere sanzioni ad Ankara. Ebbene il 70% dei prestiti
delle aziende turche sono con banche europee e sono
centinaia se non migliaia le società delocalizzate in
Turchia: volete boicottare la pasta Barilla o Benetton
adesso?
Agli
europei il Nuovo Mondo, senza una Nato vera, senza
legge e senza mediazioni, ma pieno di contraddizioni e
con Putin al comando, è piombato addosso come un treno
in corsa. E ora il tempo è scaduto.
Vladimir Putin (Afp)