Cos'è 'sta roba? E che ci fa in 'disarmo'? Preve rossobruno 'per
definizione' di chi? Chi è il maestrino e giudice? Boldrini e
Rossan(d)a, o D'Alema e Obama-Clinton? Comodo infangare i morti.
Mercenari, poi... C'è qualcuno qui che ha letto 'Il bombardamento
umanitario' di Preve, o ci ha parlato e dibattuto di filosofia e
politica (oltre a me)? Quale sia qua in lista l'opinione su Fusaro,
del quale poco mi importa, questa mi pare semplicemente spalmare
letame credendo di passarla liscia. Perlina su tutte l'accosamento
Craxi - Evo Morales. Il tutto provocatorio e per niente costruttivo.
Per chi interessi la mia opinione, Preve sta a Cacciari come
Bukowsky sta a Hemingway.
Jure Eler
Il 19/09/19 17:11, rossana (via disarmo
Mailing List) ha scritto:
Mando
questo post xchè alcuni dei nomi citati compaiono in questa lista:
Perché Vox, il nuovo partito di Diego Fusaro, è una cosa seria
https://www.wired.it/attualita/politica/2019/09/19/vox-fusaro-nuovo-partito/?utm_medium=marketing&utm_campaign=wired&utm_source=Facebook&refresh_ce=#Echobox=1568888268
L'altro debutto politico: i fondatori di Vox lo definiscono “il
primo partito ideologico dell’era post-ideologica" e raccoglierà i
delusi dal fallimento gialloverde. Potrebbe essere il primo passo
di una riscossa sovranista
C’è Costanzo Preve, ovviamente. Il filosofo rossobruno per
definizione, scomparso nel 2013, fonte primaria delle sue idee e
frasi ad effetto, lo studioso di Karl Marx che teorizzava il
superamento della dicotomia destra-sinistra pubblicando con case
editrici di estrema destra. Ma anche Putin, Orban, Craxi ed Evo
Morales. Dall’economia creativa al bisogno d’ordine. Questo e
altro fa parte del pantheon ideale di Vox Italia, il nuovo partito
del filosofo-tuttofare Diego Fusaro ufficializzato in forma
embrionale il 14 settembre, a Roma, in una sala dell’Hotel
Quirinale strepitosamente piena di maschi di mezza età.
“Il nostro motto è valori di destra e idee di sinistra proprio per
sparigliare le carte”, spiega il filosofo, presenza abituale dei
talk-show Mediaset e di una miriade di convegni in Italia. “Noi
rivendichiamo appieno le idee della sinistra classico-marxista,
non quella ‘fucsia’ e arcobaleno, ma quelle di sinistra ‘rosse’,
che hanno a cuore: lavoro, diritti sociali, lotta per
l’emancipazione, solidarietà. Rivendichiamo appieno anche i valori
di destra della borghesia come: la religione, la trascendenza, il
senso della patria, il senso dell’appartenenza a un’identità”.
Insomma il sogno di Preve realizzato, sia pur nella vaghezza e
genericità di un bignamino facile da smaltire sui social, per
sedurre i reietti dei partiti mainstream: parole chiave come
“patria”, “sovranità” buttate insieme a “lavoro” e “socialismo”,
anche se non si capisce bene con quali progetti concreti in mente,
a parte la volontà di rompere con i vincoli europei ed elaborare
alleanze trasversali, con chiunque ci stia.
Il cofondatore e presidente di Vox è l’avvocato e scrittore
Francesco Maria Toscano. Che spiega: “Creeremo un partito solido,
con una scuola di formazione, con quadri dirigenti che verranno
selezionati per merito. Poi ovviamente ci presenteremo in tutte le
campagne elettorali… dove avremo la forza per presentarci”.
Le reazioni
Se la grande stampa non si è praticamente accorta di nulla, non
poteva mancare l’appoggio incondizionato di Sputnik Italia, sito
populista diretta emanazione del Cremlino specializzato nel
mestare veleno nel dibattito politico, che nei mesi di massimo
successo della Lega spingeva le malelingue contro Carola Rackete e
pompa un giorno sì e l’altro pure teorie complottiste sul
capitombolo strategico di Matteo Salvini. Il contributor Eliseo
Bertolasi, “dottore di ricerca in antropologia culturale,
russista, analista geopolitico, reporter dal Donbass” (si legge
nella biografia) spiega come Vox “dovrebbe intercettare il
malcontento generale di quei cittadini italiani, in un qualche
modo, mortificati, anche traditi dagli ultimi eventi politici
della scena nazionale. Una voce per tutti coloro che non si
sentono allineati al pensiero unico dominante”.
L’evento è stato filmato e rilanciato su YouTube da Byoblu, il
noto canale di Claudio Messora specializzato in guru anti-sistema,
sempre più in guerra con i traditori del Movimento 5 stelle di cui
pure a lungo è stato il megafono. Vox non ha alcun legame con
l’omonimo partito neofranchista spagnolo, tengono a ripetere gli
organizzatori, ma punta a raccogliere gli spaesati dal crollo del
governo gialloverde, con una particolare predilezione per quelli
delusi dalla politica economica (troppo liberista) della Lega e
dalla cultura politica (troppo europeista) del Movimento 5 stelle.
La candidatura in Calabria
Si tratta in realtà della seconda o terza avventura politica per
Fusaro, filosofo che le tv italiane continuano a etichettare come
marxista nonostante il suo pensiero sia ormai del tutto e per
tutto assimilabile al lepenismo francese e alla Nouvelle droite
del filosofo Alain De Benoist: mesi fa il Movimento 5 stelle di
Foligno, in Umbria, aveva presentato Fusaro come futuro assessore
alla cultura. Non se n’è fatto nulla. Nel frattempo, però, il
filosofo che collabora da mesi con la rivista neofascista Il
primato nazionale e ha partecipato a innumerevoli convegni con
Casapound, dalla straordinaria prolificità editoriale, era stato
candidato sindaco della città di Gioia Tauro (è andata malissimo).
La candidatura non era con il Movimento 5 stelle, questa volta, ma
per Risorgimento meridionale per l’Italia, la versione primitiva
di quello che sarebbe diventato Vox, tra cui fondatori c’era per
l’appunto Toscano. Quella candidatura fu annunciata sul sito
Scenari economici da due abituali compagni d’avventure di Fusaro:
Giulietto Chiesa, nota firma diventata complottista e
ultra-putiniana, e Pino Aprile, autore bestseller di saggi sul
brigantaggio e lo sfruttamento post-Risorgimento del Sud,
inquadrati con ammirevole coerenza sempre in un’ottica reazionaria
e iper-vittimistica. Poi si scoprì che quella al comune calabrese
era una “candidatura simbolica”, tra una cupa trovata
situazionista e una boutade pubblicitaria, nonostante Fusaro
raccontasse su La 7 di avere un progetto di rinascita ambiziosa
della città, tristemente nota per il suo porto conquistato della
‘ndrangheta e la disoccupazione alle stelle.
Del resto, anche i più scettici sull’iniziativa dovrebbero
riflettere come mai questo Barnum politico si sia potuto
dispiegare proprio qui, in una delle terre più derelitte e
abbandonate a sé stesse del Sud Italia, simbolo dell’impotenza
statale nei confronti delle inflitrazioni mafiose e del
radicamento decennale dell’ultradestra: qui c’è chi rimpiange il
recentemente scomparso terrorista nero Stefano Delle Chiaie, e qui
ci sono gruppuscoli che si innamorano della (un tempo
secessionista) Lega Nord. Sempre in Calabria nasce il blog
sovranista Il Talebano, tra i cui fondatori c’è Vincenzo Sofo,
oggi europarlamentare del partito di Salvini.
La galassia fusariana
Tra i relatori presenti a Roma c’è anche Nino Galloni, dottore in
giurisprudenza e autoproclamatosi “economista”, ex dirigente
all’Inail che partecipò all’ormai mitologico summit di Rimini del
2012, in cui il giornalista Paolo Barnard introdusse la cosiddetta
teoria monetaria moderna (Modern Monetary Theory) in Italia. Lì
Galloni spiegò di aver avvertito per decenni praticamente tutti
gli statisti italiani (da Amato ad Andreotti) sul rischio che la
Germania sarebbe diventata la padrona d’Europa – rimanendo
inascoltato, disse.
Ci sarebbe dovuta essere anche Nicoletta Forchieri, personaggio
enigmatico, ospite per anni su Byoblu nel ruolo di esperta di
monetazione (anche se sul suo stesso sito personale, nella sezione
biografica, si può trovare soltanto una citazione dal mito della
caverna di Platone). Di certo è una pasdaran salviniana oltre che
fusariana, ritwittatrice compulsiva della cosiddetta debunker del
Primato nazionale Francesca Totolo e del quotidiano La Verità, che
non deve aver preso bene l’organigramma del partito: “Sono stata
alla presentazione di Vox sabato scorso”, ha scritto Forchieri su
Facebook. “Ma NON sono stata invitata nel direttivo, dove erano
state invitate ben 50 persone. Non che debba essere invitata
ovunque, ma il fatto di non essere stata invitata mi solleva
interrogativi. Perché?”.
Litigi e divisioni prima ancora di partire col progetto politico,
insomma. Vuoi vedere che Vox nonostante tutto, resta un partito di
sinistra?
E che dire della spalla politica di Fusaro? Francesco Maria
Toscano è un personaggio complesso da decifrare. Secondo il sito
Termometro politico uno dei suoi libri “più discussi” è Dittatura
finanziaria: il piano segreto delle élite dietro la crisi
economica per conquistare il potere. In realtà, su questo breve
saggio-inchiesta, pubblicato da Uno editore (progetto editoriale –
si legge sul sito – nato per “diffondere gli insegnamenti
spirituali che hanno indicato percorsi di consapevolezza per
l’evoluzione dell’umanità”, attraverso inchieste su “massoneria,
terrorismo, Ordine mondiale segreto”) si trova una sola
recensione: quella del sito IlMoralista, a cui collabora lo stesso
Toscano. La firma è di Enrica Perucchietti, altra presenza
abituale della galassia fusariana, autrice di libri come NWO – New
World Order, Utero in affitto e Le origini occulte della musica.
VOL 1-2-3“, grande ammiratrice del presidente Rai Marcello Foa e
soprattutto caporedattrice di Uno editore.
Il lavoro sulla massoneria di Toscano è interessante perché non è
un classico j’accuse contro lo strapotere dei circoli segreti, ma
sembra dirci piuttosto che le cose si sono complicate in Italia
quando alle logge “democratiche” si sono unite quelle dei
“bischeri”: vale a dire quelle dei poteri forti – vicini al
renzismo in Italia e al macronismo in Francia – pupari, si
apprende, che vogliono trasformare l’Europa in una colonia di
finanzieri immorali e di immigrati africani. A dirlo del resto è
un massone conclamato, Gioele Magaldi, il cui libro Chiarelettere
sulle logge deviate (alle quali la piramide del Louvre sarebbe un
omaggio), Massoni, veniva presentato 2015 da Toscano insieme ad
esponenti della Mmt, la già citata scuola economica eterodossa che
tornerà a gravitare in seguito attorno al partito di Fusaro.
Le possibili alleanze (e perché Vox è importante)
Se l’universo che compone il mondo di Vox lascia interdetti per la
solita spaventosa assenza di esperti certificati – che però di
questi tempi è un vantaggio agli occhi del pubblico – non bisogna
tuttavia sminuire lo spazio politico che questo neomovimento
vorrebbe occupare.
Il dibattito su un rinnovato e generico “socialismo” che prenda in
prestito le battaglie della destra radicale su identità, confini e
ordine pubblico, e quelle della sinistra radicale su spesa
pubblica, sicurezza lavorativa e welfare non è solo limitato alle
sette filo-Fusaro o all’Italia, ma riguarda anche gli spazi
culturali che si sono sviluppati in Francia attorno al partito di
France Insoumise, in Germania attorno a Die Linke o in Inghilterra
in alcune correnti conservatrici del Labour.
Possiamo immaginare allora Vox come il primo passo di un movimento
più vasto e agguerrito che potrebbe radunare altri gruppi
sovranisti sulla base di una piattaforma comune, tutta orientata
alla stampa pazza di moneta per rilanciare l’economia,
l’anti-politicamente corretto militante e tutto il contrario di
quanto si prefigge la “sinistra fucsia” di cui parla Fusaro: si
pensi al Fronte sovranista italiano, creatura-setta dell’avvocato
Stefano D’Andrea, che ormai va per i 10 anni di età; oppure il
think tank Nuova direzione, nato in primavera dalla scissione con
Patria e costituzione di Stefano Fassina (accusato di eccessiva
mollezza con l’establishment eurista) dove militano teorici
populisti come Carlo Formenti, Thomas Fazi e Andrea Zhok. A loro
volta, questi ultimi saranno ospiti del festival delle idee “né di
destra né di sinistra” di Libropolis, organizzato
dall’Intellettuale dissidente, altro blog e area culturale orfana
dei gialloverdi e dell’eventuale dismissione di Foa: un evento
dove forse si capiranno meglio le prossime mosse di questa
galassia. Per non parlare di pagine di meme rimaste sbigottite dal
ribaltone grillino, come il Comitato entrale per l’ortodossia,
Figli di Putin, Ufficio sinistri, il vignettista Marione. E si
potrebbe continuare a lungo.
Siamo solo all’inizio, dunque. E non dobbiamo dimenticare il
frontman (e meme vivente) più ambito di tutti: Alessandro Di
Battista, che magari avrà messo nel freezer il progetto
speculativo del libro su Bibbiano ma potrebbe unirsi a questa
compagine che potremmo definire lepenista di sinistra (o “sinistra
di destra“, come fa lo scrittore Mauro Vanetti) per raggrumare le
particelle di risentimento sfuggite dall’incubo grillo-piddino.
Non abbiamo capito tutto, ma quel che si è capito è che ne vedremo
delle belle.
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