[Disarmo] Regno Unito, dichiarata illegale la vendita di armi all’Arabia Saudita



La Corte d’Appello del Regno Unito ha dichiarato illegale la vendita di armi all’Arabia Saudita, che partecipa alla guerra in Yemen guidando la coalizione araba contro i ribelli yemeniti Houthi. La sentenza è stata definita “storica” dagli attivisti inglesi.

La decisione della Corte è stata annunciata giovedì 20 giugno a Londra e arriva a seguito degli sforzi portati avanti dagli attivisti della Campagna Contro il Commercio di Armi, conosciuta in inglese con l’acronimo CAAT. Ad aprile del 2019, la CAAT si è recata davanti alla Corte d’Appello del Regno Unito per opporsi ad una sentenza del 2017, che consentiva al governo britannico di continuare ad esportare armi in Arabia Saudita, nonostante la partecipazione di Riad alla guerra in Yemen, dove è accusata di portare avanti raid aerei contro la popolazione civile. La Corte ha accettato l’appello e ha giudicato “irrazionale e quindi illegale” l’autorizzazione alle esportazioni di armi in Arabia Saudita, poiché questa era stata concessa senza una valutazione preliminare dei rischi umanitari.

“La questione relativa all’esistenza o meno di uno schema ricorrente di violazioni del diritto internazionale umanitario era un tema che doveva essere affrontato”, hanno dichiarato, in conclusione del verdetto, i 3 giudici della Corte d’Appello britannica. La CAAT ha accolto con gioia la vittoria, ma ha sottolineato che il ricorso alla magistratura non sarebbe dovuto essere necessario. “Accogliamo con favore questo verdetto, ma non dovrebbe mai essere necessario un caso giudiziario promosso da attivisti per costringere il governo a seguire le proprie regole”, ha dichiarato Andrew Smith, attivista del CAAT. “Il regime dell’Arabia Saudita è uno dei più brutali e repressivi del mondo, eppure, per decenni, è stato il maggiore acquirente di armi made in UK. Indipendentemente dalle atrocità che ha inflitto, il regime saudita ha potuto contare sul sostegno politico e militare acritico della Gran Bretagna”, ha sottolineato l’attivista. A seguito di tale sentenza, le vendite di armi verso Riad dovranno fermarsi immediatamente.

La guerra civile in Yemen è scoppiata il 19 marzo 2015, data in cui i ribelli sciiti Houthi hanno lanciato un’offensiva per estendere il loro controllo nelle province meridionali, rovesciando il governo del presidente yemenita, Rabbo Mansour Hadi. I gruppi che si contrappongono nel conflitto sono da un lato i ribelli Houthi, che controllano la capitale Sana’a, alleati con le forze fedeli all’ex presidente Ali Abdullah Saleh e sostenuti dall’Iran e dalle milizie di Hezbollah. Dall’altro lato, vi sono le forze fedeli al presidente Hadi, l’unico riconosciuto dalla comunità internazionale. L’Arabia Saudita è intervenuta nel conflitto per sostenere Hadi, il 26 marzo 2015, a capo di una coalizione formata anche da Emirati Arabi Uniti, Marocco, Egitto, Sudan, Giordania, Kuwait, Bahrain e Qatar e sostenuta, a sua volta, dagli Stati Uniti. Secondo i dati riferiti da The New Arab, il materiale bellico di fabbricazione britannica e americana, utilizzato dalla coalizione araba, potrebbe aver ucciso o ferito più di 1.000 civili yemeniti, tra cui donne e bambini.


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