[Disarmo] Fwd: Guerra alla Difesa, Salvini scopre le quinte colonne M5S




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Da: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com>
Date: ven 31 mag 2019, 07:06
Subject: Guerra alla Difesa, Salvini scopre le quinte colonne M5S
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Guerra alla difesa, Salvini scopre le quinte colonne M5S

La ministra della difesa Elisabetta Trenta 

La ministra della difesa Elisabetta Trenta

Andrea FabozziIl Manifesto

31.05.2019

30.5.2019, 23:59

Che non ritenga la ministra della difesa Elisabetta Trenta sufficientemente marziale, Salvini lo dice da mesi. Ma ora che ha vinto le europee lo ripete con peso maggiore: è da quel ministero che vuole cominciare ad allargarsi, spostando sempre più la guida del governo al Viminale. Del resto è con la difesa che ha dovuto discutere e litigare in più occasioni, quando ha deciso di dare ordini alla guardia costiera e alla marina militare come fossero un’appendice del ministero dell’interno. Per il nuovo attacco basta un pretesto e non manca l’allusione maschilista di chi non sopporta che a capo delle forze armate ci sia una donna: «I militari meritano una copertura totale ma ho l’impressione che non si siano sentiti protetti», dice il capo della Lega.

Quello che Salvini forse non si aspettava è scoprire di avere una quinta colonna a palazzo Baracchini, tra i 5 Stelle. Avrebbe forse potuto intuirlo, dal momento che il sottosegretario Angelo Tofalo ha la sua stessa passione per le divise altrui: si è fatto fotografare in versione Rambo e Top Gun, ha imbracciato fucili, si è paracadutato in favore di telecamera e ha viaggiato sotto i mari e per i boschi. Ieri Tofalo ha spiegato di averlo dovuto fare «per avere la fiducia degli uomini che mi aiutano a ricevere in tempo zero le informazioni utili a svolgere il mio incessante lavoro». E deve procurarsele così, le informazioni, perché la ministra Trenta – che pure è dai 5 Stelle indicata – lo boicotterebbe: «Ho cercato per un anno di starle accanto e di spiegarle che il nemico non è Salvini, ma chi all’interno dell’apparato vuole continuare ad agire senza l’indirizzo e il controllo politico. Purtroppo, consigliata male, ha deciso di fare valutazioni diverse».

E qual è il modo per non litigare con Salvini, secondo Tofalo? «Spezzare le catene dei vecchi poteri che ostacolano l’ammodernamento dello stato». Mentre invece, denuncia, «mi sono ritrovato nel mio dicastero ad assistere a incomprensibili scelte, quasi mai coordinate politicamente, che hanno solo rafforzato l’influenza di capi e capetti del passato». A smentire Tofalo pensa la solita, anonima, nota dell’ufficio comunicazione dei 5 Stelle alle agenzie di stampa: «Fonti del Movimento» garantiscono che «tutto il M5S prende le distanze dall’iniziativa personale molto grave del sottosegretario», iniziativa «non condivisa dal vertice del Movimento, dagli eletti» e nemmeno «dai rappresentanti nelle commissioni difesa». Ma l’aria di burrasca nei grillini si fa sentire anche qui, e dopo poco prima uno, poi due, poi tre parlamentari grillini delle commissioni difesa – Mininno, Castiello e Russo – smentiscono la presa di distanza ed esprimono solidarietà a Tofalo. Nel frattempo a fiancheggiare Salvini ci pensano i senatori di Fratelli d’Italia che, durante il question time, accusano Trenta di essere una ministra peace and love, somma ingiuria, perché ha voluto dedicare la parata del 2 giugno all’inclusione. Lei risponde nell’aula del senato alzando tre dita: peace and love.