[Disarmo] Fwd: Livorno. Un referendum per l’uscita dalla Nato?




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From: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com>
Date: lun 8 apr 2019, 14:31
Subject: Livorno. Un referendum per l’uscita dalla Nato?
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8 aprile 2019 - Livorno Press

Un referendum per l’uscita dalla Nato?

Se ne è parlato al convegno sulle "basi americane in Italia, problemi aperti”.

“6 aprile a Livorno: per un bilancio

Si è svolta ieri sabato 6 aprile l’annunciata assemblea alla Villa del Presidente di via Marradi, concessa dalla Provincia di Livorno, sul tema “Le basi americane in Italia, problemi aperti”.

L’assemblea è stata organizzata dalla Rete Civica Livornese Contro la Nuova Normalità della Guerra, il Tavolo per la Pace della Val di Cecina e WILPF Italia, a settanta anni dalla firma a Washington del Trattato nordatlantico.

L’iniziativa aveva il Patrocinio della Provincia di Livorno e il sostegno della Consigliera di Parità.

Spiega la nota degli organizzatori, che riportiamo:

“Erano presenti i rappresentanti dei movimenti delle aree territoriali gravate da analoghe problematiche, conseguenze della presenza e delle attività delle basi USA/NATO.

In particolare nel dibattito sono intervenuti attivisti da Ghedi, Vicenza, Livorno-Pisa, Niscemi, Sigonella. Il movimento del Sulcis Iglesiente contro RWM, che non è potuto intervenire direttamente con i suoi attivisti, ha inviato un messaggio.

Bobo Rondelli ha portato il saluto della Livorno popolare.

Per un bilancio “vero” della giornata del 6 aprile a Livorno bisognerà aspettare.

Di positivo ci sono state le partecipazioni, le adesioni, la condivisione (diffusa e non sorprendente anche fra le forze politiche presenti) del legame sostanziale fra UE e NATO e della necessità di posizionare la questione delle basi straniere in quella del recupero della sovranità e indipendenza del Paese, a tutti i livelli e su tutti i piani, da quello economico a quello militare.

Importante anche il fatto che le esperienze “sul campo” di movimento contro le basi, riferite in assemblea direttamente dai protagonisti, abbiano manifestato tutte l’opportunità di coordinarsi e la necessità di trovare il modo di far vivere realmente il coordinamento affinché non rimanga solo una buona intenzione, come accaduto altre volte.

A questo dovrebbe servire L’Osservatorio sulla Presenza Statunitense in Italia (OPS-IT), finalizzato a raccogliere notizie e aggiornamenti sulle attività sul territorio italiano delle forze armate statunitensi (comprendendo le attività NATO che si svolgono sotto la direzione di queste ultime): dalle manovre militari ai movimenti di uomini e armi. L’OPS dovrebbe anche raccogliere dati sulle infrazioni delle leggi italiane e dei trattati internazionali sottoscritti; i costi connessi a vario titolo alla stessa presenza in Italia delle basi e alle loro attività; l’impatto sociale e ambientale di questa presenza, compresi i reati commessi in Italia dal personale militare e civile statunitense e le vicende giudiziarie che a vario titolo riguardano membri delle forze armate statunitensi e fatti relativi al territorio italiano.

In questo senso, per un bilancio “vero” della giornata del 6 aprile a Livorno bisognerà aspettare: si tratterà di vedere se la giornata del 6 aprile è stata utile ai fini della costruzione dell’Osservatorio e se l’Osservatorio avrà davvero una funzione “vivificatrice” del Coordinamento.

Tempo richiederà anche la verifica se un’idea che è stata lanciata dagli interventi e nel dibattito riuscirà a “trovare gambe” e a svolgere la funzione per la quale è stata pensata e proposta. Si tratta dell’idea di un “Referendum sull’uscita dalla NATO”.

L’idea apre un vasto terreno d’intervento politico a tutti i livelli: dal lavoro politico nelle Istituzioni per superare il divieto costituzionale dell’articolo 75 della Costituzione all’agitazione di massa.

C’è stata consapevolezza che il movimento contro le basi USA/NATO non può essere la riesumazione dei movimenti pacifisti che si sono manifestati fino a 10 anni fa perché siamo in una fase storica del tutto nuova e diversa: si tratta di procedere passo dopo passo”.

Rete Civica Contro la Nuova Normalità della Guerra