[Disarmo] R: Per Orso - CPA Fi Sud



Siria, pulizia etnica dei curdi contro arabi e cristiani

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«In Siria centinaia di migliaia di arabi sono stati cacciati dalle zone cadute sotto il controllo delle milizie curde sostenute da Washington». Lo scrive il corrispondente di Repubblica da Beirut, Paolo Celi, che documenta «lo spostamento forzato di popolazioni sunnite».

«In Siria centinaia di migliaia di arabi sono stati cacciati dalle zone cadute sotto il controllo delle milizie curde sostenute da Washington. Questo spostamento forzato  di popolazioni sunnite – afferma Celi – è stato documentato da Organizzazioni Non Governative e da alcuni organismi internazionali, le accuse contro i curdi vanno dai crimini di guerra alla pulizia etnica. Gli sfollati sopravvivono in campi profughi improvvisati sul confine siriano-turco o, i più fortunati, sono stati reinsediati nelle città sotto il controllo del Free Syrian Army».

Non solo gli arabi sunniti sono sotto pressione nelle aree conquistate dalle milizie curde, scrive sempre Celi. «Cristiani Assiri e altre minoranze, che vivono nell’autoproclamata regione autonoma curda del Rojava nel nord-est della Siria, denunciano quotidiane intimidazioni, arresti ingiustificati e chiusura delle loro scuole. In conseguenza della loro lotta contro il cosiddetto stato islamico (IS), le forze curde, sostenute dagli Stati Uniti, hanno stabilito il loro predominio nella Siria orientale e proclamata l’autonomia delle aree liberate».

Gravi violazioni di diritti umani a opera delle forze curde denunciate in passato anche da Amnesty International. Che diranno ora centri sociali e trozkisti vari che hanno sempre sostenuto l’operato dei curdi in Siria?

(La redazione)

 

 

 

 

 

Da: disarmo-request at peacelink.it [mailto:disarmo-request at peacelink.it] Per conto di rossana (via disarmo Mailing List)
Inviato: martedì 19 marzo 2019 17:43
A: disarmo at peacelink.it
Oggetto: [Disarmo] Per Orso - CPA Fi Sud

 

E’ notizia di ieri la morte del compagno fiorentino Lorenzo “Tekoser” Orso, caduto combattendo in Rojava Kurdistan, nel nord della Siria.


Oltre un anno e mezzo fa aveva lasciato Firenze per unirsi alle forze kurde delle YPG – YPJ e portare il suo contributo alla lotta per la difesa del progetto di liberazione messo in atto, nei territori liberati dall’Isis, dalle strutture di autogoverno popolare del Kurdistan.
Come tanti internazionalisti prima e dopo di lui, la scelta difficile e generosa di Lorenzo di cambiare radicalmente la sua vita, lasciando affetti, amici e sicurezze per andare a combattere per i propri ideali, non può essere ridotta alla lotta contro il fondamentalismo islamico, che tanto appassiona media e politicanti nostrani, capaci di strumentalizzare la vita e la morte delle persone per fini propagandistici.
La sua scelta, convinta e consapevole, è stata quella di rischiare tutto pur di fare quello che riteneva giusto, restare fedele ai suoi ideali di libertà, giustizia ed uguaglianza.
Lorenzo era in Rojava per sostenere una lotta, non solo militare, che deve investire tutti gli aspetti della nostra vita, affinché sia possibile costruire una società libera da rapporti di dominio, siano essi di etnia, di classe o di genere. Questo era l’obiettivo del suo impegno militante, questa la sua fonte di coraggio.
Lorenzo è stato un vero internazionalista perché ha deciso di unirsi al movimento di liberazione kurdo andando a combattere a migliaia di chilometri da qui, perché la sua esperienza è stata e sarà di esempio anche per tutti noi. La capacità di far vivere le sue emozioni fra amici, conoscenti, e fra tutti i solidali che in queste ore rendono omaggio alla sua storia, il suo entusiasmo nel mostrare che fascismo e capitalismo non sono invincibili, ma che organizzandoci possiamo tutti dare il nostro contributo alla lotta, sarà nuovo stimolo per tutti noi a farlo.

La solidarietà intesa come responsabilità nella messa in discussione di ogni privilegio, come legame con tutte le persone che stanno lottando per la libertà, siano esse nelle trincee del Rojava, sulle montagne del Kurdistan o rinchiuse in una cella di un carcere turco in sciopero della fame, come condivisione della bellezza della lotta e della tristezza per le perdite subite, come sentirsi parte di una storia comune e ininterrotta di resistenza, come urgenza di costruire legami e relazioni capaci di contribuire all’emancipazione e liberazione di tutti e tutte, ebbene tutto questo era Lorenzo, e tutto questo vogliamo ricordare.
E per ricordarlo nella maniera migliore, e con lui le altre migliaia di compagni/e che hanno trovato la morte combattendo per i propri ideali rivoluzionari, dalle montagne del Kurdistan alle nostre metropoli, continueremo a lottare e a tenere alti i valori dell’antifascismo e della libertà! 
Perché chi ha compagni non muore mai!

Vogliamo salutare ed esprimere tutto il nostro rispetto ed ammirazione per la famiglia di Lorenzo, vero esempio di dignità ed integrità morale, pronta a sostenere, anche in queste ore buie, la scelta del proprio figlio.

Ricorderemo Lorenzo, già a partire da questi giorni di Newroz ed invitiamo tutti/e a partecipare alla giornata nazionale di commemorazione per Orso che verrà decisa per i prossimi giorni con la Comunità Kurda, la famiglia e gli amici di Lorenzo.

Biji berxwedana YPG/YPJ!
Serkeftin! Fino alla vittoria!


Compagne e compagni del CPA Firenze Sud

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