[Disarmo] Germania: Una farsa il blocco delle vendite di armi all'Arabia Saudita



https://www.welt.de/wirtschaft/article184148616/Waffenlieferungen-Deutscher-Saudi-Boykott-ist-eine-Farce.html

Il blocco totale sulle esportazioni di armi prodotte in Germania verso l'Arabia Saudita, disposto dal governo tedesco in conseguenza dell'omicidio del giornalista Jamal Khashoggi, è “una farsa”. “Gli esperti del settore sottolineano che l'iniziativa di Berlino è praticamente inefficace senza un comportamento uniforme su scala europea”. In particolare, “in futuro, la Spagna potrebbe beneficiare di commesse dall'Arabia Saudita che sarebbero state altrimenti destinate alla Germania”. Inoltre, dalla Germania giunge una quota decisamente bassa degli armamenti acquistati dall'Arabia Saudita. Secondo l'Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma (Sipri), per quanto riguarda in particolare le “grandi armi”, dalla Germania proviene “appena l'1,8 per cento del totale importato in Arabia Saudita tra il 2013 e il 2017”. Nello stesso periodo, gli Stati Uniti hanno invece contribuito alle esportazioni di armi verso Riad per il 61 per cento, il Regno Unito per il 23 per cento e la Francia per il 3,6 per cento. Inoltre, a maggio 2017, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha disposto forniture di armi all'Arabia Saudita per un valore di 110 miliardi di dollari. All'inizio di ottobre, il presidente francese Emmanuel Macron ha qualificato come “pura demagogia” un embargo sulle esportazioni di armi all'Arabia Saudita come quello attuato dalla Germania in conseguenza dell'assassinio di Khashoggi, di fatto isolando il governo tedesco nella sua iniziativa. Un isolamento che non è esclusivamente politico, ma rischia di essere anche economico con effetti negativi sull'industria della difesa tedesca. Ne è esempio la vicenda dei cantieri navali Luerssen in Meclemburgo-Pomerania anteriore, cui “più di cinque anni fa l'Arabia Saudita ha commissionato 35 pattugliatori per la propria guardia costiera”. Le unità consegnate sono 15, mentre due sono state ultimate ma non possono essere esportate a causa del blocco posto dal governo tedesco a tutte le vendite di armi all'Arabia Saudita. Una decisione che nel caso dei cantieri Luerssen ha comportato una battuta d'arresto nella produzione e la riduzione dell'orario di lavoro per la maggior parte dei 300 dipendenti. Intanto, Riad pare guardare altrove per le proprie commesse militari, avendo recentemente stipulato una joint venture con il gruppo spagnolo Navantia per dotare di nuove corvette la propria marina. Dal Regno Unito, l'aeronautica saudita acquisirà invece 48 caccia multiruolo Eurofighter Typhoon, sviluppati in maniera congiunta da un consorzio formato da Italia, Germania, Francia e Regno Unito. Tuttavia, la commessa è frutto di un accordo bilaterale tra Riad e Londra, e Berlino non potrà fermare l'esportazione dei caccia anche se parte delle componenti è prodotta in Germania. L'azienda per la difesa britannica Bae Systems, parte del consorzio che produce l'Eurofighter Typhoon, potrebbe quindi ottenere notevoli vantaggi a scapito della Germania. A rendere scarsamente efficace il divieto di vendita di armi prodotte in Germania all'Arabia Saudita non è soltanto il vantaggio competitivo che la decisione del governo di Berlino assegna alla concorrenza delle aziende per la difesa tedesche. Molto probabilmente, queste potranno infatti continuare a esportare armamenti verso la monarchia degli Al Saud attraverso le loro controllate all'estero. Per esempio, Rheinmetall potrà aggirare l'embargo mediante la sua sussidiaria italiana Rwm Italia e la sua joint venture con l'azienda sudafricana Denel, formata nel 2009. Entrambe le imprese possono, infatti, esportare armi e munizioni direttamente dai paesi dove hanno sede, senza necessitare di alcune autorizzazione del governo tedesco. Infine l'Arabia Saudita potrebbe acquisire le capacità e i prodotti della joint venture tra Rheinmetall e Denel acquistando il 49 per cento delle azioni dell'azienda. Dall'inizio di novembre, “si ipotizza questa possibilità”, ma l'amministratore delegato di Rheinmetall, Helmuth Mech, non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito, limitandosi ad affermare che la sua impresa ha uno stretto rapporto con Denel”.


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