Re: [Disarmo] Fwd: [disarmisti esigenti] Quando Churchill suggeriva un attacco nucleare preventivo contro l'URSS



Direi inquietante....se Churchill fosse stato rieletto subito dopo la guerra avrebbe potuto anche fare questo attacco. E se l'avesse fatto quando i sovietici erano abbastanza avanti con il programma nucleare (dei test effettuati si è venuti a sapere solo a cose fatte) si sarebbe rischiata una reazione dell'Unione Sovietica stessa (anche se fosse morto Stalin figuriamoci se il Pcus e l'esercito non si organizzava per reagire). Se fosse successo nel '49 l'Italia era già parte della NATO e noi eravamo in mezzo...
Ciao,
Davide

Il 17/07/2018 19:05, Elio Pagani (via disarmo Mailing List) ha scritto:
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> ---------- Forwarded message ---------
> From: Alfonso Navarra <alfiononuke at gmail.com>
> Date: mar 17 lug 2018, 18:56
> Subject: [disarmisti esigenti] Quando Churchill suggeriva un attacco nucleare preventivo contro l'URSS
> To: disarmisti esigenti <disarmisti-esigenti at googlegroups.com>
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> La fissazione segreta di Winston Churchill nel 1947, subito dopo la guerra, quando ancora l’Unione sovietica non disponeva dell’atomica?  un attacco nucleare preventivo per “decapitare” il governo di Mosca e annientare il "comunismo" di Stalin!
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> È quanto emerge da un memorandum dell’Fbi ora declassificato, e pubblicato nel libro When Lions Roar* (*vai al link http://www.dailymail.co.uk/news/article-2826980/Winston-Churchill-s-bid-nuke-Russia-win-Cold-War-uncovered-secret-FBI-files.html) del giornalista Thomas Maier.
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> Il piano di Churchill era quello di fare leva sul senatore repubblicano Styles Bridges per convincere l'allora presidente Usa, Harry Truman, a scatenare l’olocausto nucleare sui sovietici, così come aveva già fatto sui giapponesi bombardando Hiroshima e Nagasaki. > Londra temeva un attacco nucleare sovietico e suggeriva agli USA di muoversi preventivamente
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> Nel 1947 Churchill era molto ascoltato ma non più primo ministro dalla fine della Seconda guerra mondiale. Come si ricorderà, pur avendo vinto la guerra, Churchill fu bocciato dagli elettori che preferirono i laburisti pur avendo riconosciuto il suo ruolo “eroico” nell'animare e governare la resistenza ad Hitler. Tornerà infatti a Downing Street solo nel 1951. Questo benchè nel 1946 pronunciasse uno dei suoi discorsi più celebri, affermando che una “cortina di ferro” era scesa sull’Europa. Era iniziato il confronto tra Est ed Ovest che passerà alla storia come Guerra Fredda. E Churchill voleva proprio evitare il prolungarsi di un conflitto e soprattutto il rischio che Mosca, una volta in possesso dell’atomica, scatenasse un attacco su vasta scala contro gli Stati Uniti. Lo statista temeva più di tutto l’espansione del comunismo. Ed a quei tempi Bertrand Russell era della sua stessa opinione, schierato in prima linea per la necessità del Patto atlantico “al fine di preservare realisticamente la pace”!
> Nel 1949 l’Urss riuscì a farsi la Bomba
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> Sempre in questa nota dell’Fbi apprendiamo che Churchill fosse intenzionato a liberarsi di Stalin colpendo direttamente il Cremlino. Era anche disposto a far morire per il suo piano migliaia di cittadini sovietici che l'attacco, possiamo dirlo col senno di poi, avrebbe polverizzato e/o radioattivizzato molto più massicciamente, a milioni. «Lo statista vedeva un attacco nucleare come una qualsiasi altra arma convenzionale, fino a quando realizzò che ci sarebbe stata molta più devastazione con l’atomica», ha spiegato Maier nel suo libro. Quando infatti tornò al governo, Churchill non presentò più il suo progetto di colpire la capitale russa. Anche perché ormai i sovietici avevano tutti i mezzi per rispondere nuclearmente ad un attacco nucleare…
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> Io stesso sono venuto in possesso, rinvenendoli per caso su bancarelle a Milano, di libri "inglesi" del 1948 e del 1949, che ho potuto studiare, costatando che l'impostazione base era comparare l'uso di armi nucleari ai bombardamenti strategici "a tappeto", considerati come risorsa militare dalla funzione analoga.
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> Non si era allora consapevoli dell'inquinamento radioattivo, così come adesso è praticamente ignorato il problema dell'inverno nucleare.
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> Cito in particolare “Conseguenze politiche e militari dell'energia atomica”, Einaudi, Torino, 1949,l scritto da un consulente del governo britannico, Patrick Maynard Stuart Blackett, che , en passant, era stato insignito nel 1948 del Premio Nobel per la fisica ed era politicamente laburista.
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> Alfonso Navarra – coautore, con Mario Agostinelli e Luigi Mosca, de “La follia del nucleare, come uscirne con la Rete ICAN”
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> Prefazione di Alex Zanotelli
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> Introduzione di Laura Tussi e Fabrizio Cracolici
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