Re: [Disarmo] Fwd: Quando le bufale disintegrano il dialogo
- Subject: Re: [Disarmo] Fwd: Quando le bufale disintegrano il dialogo
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- Date: Sun, 24 Jun 2018 06:21:22 +0000
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"«Il complottista non interagisce con chi smonta le bufale. In uno studio del 2015 effettuato su 54 milioni di utenti di Facebook, abbiamo dimostrato che solo un utente su dodici interagisce con voci contraddittorie. Chi aderisce a una teoria del complotto entra in una comfort zone " E chi non aderisce ad una teoria del complotto... con chi interagisce? Da: disarmo-request at peacelink.it <disarmo-request at peacelink.it> per conto di Elio Pagani <disarmo at peacelink.it>
Inviato: domenica 24 giugno 2018 07:27 A: disarmo at peacelink.it Oggetto: [Disarmo] Fwd: Quando le bufale disintegrano il dialogo Anche considerare questo può essere utile.
Elio
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From: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com> Date: dom 24 giu 2018, 07:14 Subject: Quando le bufale disintegrano il dialogo To: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com> Quando le bufale disintegrano il dialogoFAKE NEWS. Un’intervista con Walter Quattrociocchi, ricercatore, tra i massimi e influenti esperti di disinformazione online. «Chi aderisce a una teoria del complotto entra in una comfort zone in cui nessuno contraddice le mie idee. Ogni tentativo di smentita polarizza e radicalizza le posizioni» A 38 anni, il ricercatore romano Walter Quattrociocchi dirige il laboratorio di Scienza dei dati e complessità all’università Ca’ Foscari di Venezia. Informatico di formazione, oltre che dalle riviste specializzate, le sue ricerche sono citatissime dai media internazionali (New York Times, Guardian e altre), ma anche dai documenti che «contano», come il Global Risk Report del forum economico mondiale di Davos. Quando nel 2017 Laura Boldrini creò un tavolo di lavoro per combattere le fake news, il coordinamento del gruppo di esperti fu affidato proprio a lui. DA POCO è in libreria Liberi di crederci. Informazione, Internet e post-verità (Codice edizioni, pp. 176, euro 15), scritto da Quattrociocchi insieme alla giornalista Antonella Vicini e basato sulle ricerche del gruppo interdisciplinare del ricercatore, composto da informatici, fisici e neuroscienziati. Il saggio esce in un periodo molto caldo, visto che il dibattito politico sembra monopolizzato dai tweet di Salvini. Non che le bufale online su immigrati, vaccini e sbarchi sulla Luna non esistessero anche prima ma se a diffonderle sono ministri e sottosegretari il corto-circuito è davvero pericoloso. Tuttavia, secondo lo scienziato Quattrociocchi, combattere le fake news a colpi di pazienti ricostruzioni documentate è uno sforzo inutile. «Il complottista non interagisce con chi smonta le bufale. In uno studio del 2015 effettuato su 54 milioni di utenti di Facebook, abbiamo dimostrato che solo un utente su dodici interagisce con voci contraddittorie. Chi aderisce a una teoria del complotto entra in una comfort zone in cui nessuno contraddice le mie idee. A quel punto, ogni tentativo di smentire una bufala porta a polarizzare le posizioni, e a radicalizzarle». Qual è il modo giusto per combattere la diffusione delle bufale, allora? Nel libro scrivete «l’uomo come essere razionale è una delle fake news più grandi della storia». Cosa significa? Nel suo gruppo di ricerca lavorano informatici e fisici. Poco tempo fa, l’analisi dei gruppi sociali invece veniva svolta da sociologi e antropologi. Cos’è cambiato? Avete dato vita a «Pandoors», una «rete integrata di persone, piattaforme e contenuti». Di che si tratta? La disinformazione online si è sempre nutrita di un diffuso sentimento contro la casta. Continuerà a diffondersi anche ora che al governo ci sono proprio loro? |
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