[Disarmo] «Nato più forte nel Mediterraneo. Potenziare il comando a Napoli»



L’incontro tra il ministro Moavero Milanesi e il segretario dell’Alleanza Jens Stoltenberg è stato reso più semplice dalla disponibilità di Donald Trump a riammettere la Russia al G8
di Maurizio Caprara

Anche se si ignora e quando avverrà una resurrezione del G8, la disponibilità di Donald Trump a riammettere la Russia al fianco delle sette democrazie economicamente più sviluppate della Terra ha avuto un effetto in Italia. L’incontro tra il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, ieri, è stato più semplice di quanto le prese di posizione putiniste del vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini potessero far prevedere.

Stoltenberg è favorevole a rinnovare le sanzioni contro Mosca dovute all’annessione della Crimea alla Federazione russa. L’apertura di venerdì scorso riservata dal presidente degli Stati Uniti a quello russo Vladimir Putin, tuttavia, ha reso un po’ meno urgente il confronto sull’argomento. Le decisioni sul rinnovo delle sanzioni prese di mira da Salvini andranno adottate entro luglio in sede europea, non Nato, e ciò lascia prevedere un clima meno complicato anche per il colloquio che il segretario generale dell’Alleanza avrà stamattina con Giuseppe Conte, il presidente del Consiglio dell’inedito governo di 5stelle e Lega guardato con diffidenza a Bruxelles.

Incontrare Moavero prima di altri italiani nella sua visita a Roma è stato un segno di considerazione di Stoltenberg per il ministro. Un tecnico, professore di diritto comunitario, talmente di casa a Bruxelles che il segretario generale, norvegese, pur vedendolo di persona per la prima volta, gli ha fatto notare un elemento in comune: entrambi abbiamo vissuto quasi più all’estero che nei rispettivi Paesi. Colloquio «più che cordiale», per usare l’espressione di un comunicato della Farnesina. La sortita su G7 e G8 di Trump, presidente del maggior socio della Nato, ha permesso di dedicare gran parte dell’ora di scambio di idee al fianco sud dell’Alleanza nel quale l’Italia ha ottomila chilometri di coste.

Moavero ha chiesto di potenziare il Comando delle forze alleate Ajfc che esiste a Napoli, renderlo punto nevralgico delle operazioni volte ad aumentare stabilità e sicurezza delle sponde meridionali del Mediterraneo. In particolare per sostenere e formare forze di sicurezza in Tunisia e Libia. Nei flussi di rifugiati e migranti economici, è stata la tesi del ministro, possono infiltrarsi ex combattenti di Daesh-Isis in rotta e la Nato può aiutare l’Italia nella raccolta e condivisione di informazioni di servizi segreti.

Se a rappresentare il nostro Paese fosse stato qualcun altro, un’atmosfera del genere non sarebbe stata scontata. Nel 2016 un deputato di 5stelle, Manlio Di Stefano, presentò alla Camera una mozione che giudicava «esaurite le motivazioni dell’adesione italiana alla Nato» e proponeva un «progressivo disimpegno». L’uscita. Malgrado le recenti correzioni di rotta di Luigi Di Maio, nell’Alleanza Atlantica riserve non manifestate sul nuovo governo rimangono.

Stoltenberg ha inserito Roma in un suo giro di capitali in vista del vertice della Nato previsto il 11 e 12 luglio a Bruxelles. In un comunicato, ha fatto sapere di aver ringraziato Moavero per «i contributi dell’Italia di alto valore, inclusi quelli in Afghanistan e Kosovo». Un modo per dire che Roma non deve ridurre la partecipazione alle missioni militari all’estero.

La Nato ha informato che un nuovo progetto anti-terrorismo è in cantiere per l’Iraq e che aumenterebbero gli appoggi a Tunisia e Giordania. Due Paesi arabi in posizioni strategiche e con assetti moderati, è bene tener presente, che potrebbero diventare vulcani se questi ultimi crollassero.

È l’impegno italiano nelle missioni all’estero uno sforzo che Moavero ha ricordato quando ha esaminato con Stoltenber una delle richieste degli Stati Uniti. A quelli tra i 29 Paesi membri della Nato che non destinano ancora alla Difesa il 2% del proprio prodotto interno lordo, il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha sollecitato programmi su come raggiungeranno entro il 2024 la soglia concordata. L’Italia riserva adesso alle spese militari l’,12% del Pil. Salirà nel 2018 all’1,15. Moavero ha proposto di conteggiare anche il danaro che darà all’Ue tra 2021 e 2027 per la nuova linea di bilancio sulla Difesa europea.

Sulla Russia, Stoltenberg ha fatto sapere che c’è stato «accordo» sull’approccio del «doppio binario: difesa e dialogo». Moavero si è richiamato allo stesso criterio raccomandando più riunioni del Consiglio Nato-Russia. Mosca sarebbe stata questione secondaria, ieri. Fino a quando?

https://www.corriere.it/esteri/18_giugno_11/nato-piu-forte-mediterraneo-potenziare-comando-napoli-8e23ab52-6cea-11e8-8fe1-92e098249b61.shtml


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