8. DIFESA
              Al fine di migliorare e rendere più efficiente il
                settore risulta prioritaria la tutela del personale
                delle forze armate (sottolineando l'importanza del
                ricongiungimento familiare) ed un loro efficace impiego
                al fine della protezione del territorio e della
                sovranità nazionale.
               Per quanto riguarda le politiche sul deficit si
                prevede una programmazione pluriennale volta ad
                assicurare il finanziamento delle proposte oggetto del
                presente contratto attraverso il recupero di risorse
                derivanti dal taglio agli sprechi, la gestione del
                debito e
               un appropriato ricorso al deficit.
              10
              È imprescindibile la tutela dell'industria italiana
                del comparto difesa, con particolare riguardo al
                finanziamento della ricerca e dell'implementazione del
                know how nazionale in ambito non prettamente bellico.
                Progettazione e costruzione navi, aeromobili e
                sistemistica high tech.
              Risulta inoltre necessario prevedere nuove assunzioni
                nelle forze dell'ordine (carabinieri per la Difesa) con
                aumento delle dotazioni e dei mezzi.
              Infine è opportuno rivalutare la presenza dei
                contingenti italiani nelle singole missioni
                internazionali geograficamente, e non solo, distanti
                dall'interesse nazionale italiano.
              9. ESTERI
              La politica estera dei prossimi anni dovrà
                imperniarsi su alcuni elementi chiave di primaria
                importanza.
              L’impegno è realizzare una politica estera che si
                basi sulla centralità dell’interesse nazionale e sul
                principio di non ingerenza negli affari interni dei
                singoli Stati.
              Si conferma l'appartenenza all'Alleanza atlantica,
                con gli Stati Uniti di America quale alleato
                privilegiato, con una apertura alla Russia, da
                percepirsi non come una minaccia ma quale partner
                economico e commerciale. A tal proposito è opportuno il
                ritiro immediato delle sanzioni imposte alla Russia, da
                riabilitarsi come interlocutore strategico al fine della
                risoluzione delle crisi regionali (Siria, Libia, Yemen).
              È inoltre necessario rifocalizzare l’attenzione sul
                fronte del Sud.
              Non costituendo la Russia una minaccia militare, ma
                un potenziale partner per la Nato e per l'Ue, è nel
                Mediterraneo che si addensano più fattori di instabilità
                quali: estremismo islamico, flussi migratori
                incontrollati con conseguenti tensioni tra le potenze
                regionali. Nella regione l'Italia dovrebbe intensificare
                la cooperazione con i Paesi impegnati contro il
                terrorismo.