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[Disarmo] Fwd: Missili USA, GB e F sulla Siria questa notte
- Subject: [Disarmo] Fwd: Missili USA, GB e F sulla Siria questa notte
- From: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com>
- Date: Sat, 14 Apr 2018 05:29:06 +0000
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From: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com>
Date: sab 14 apr 2018, 07:28
Subject: Missili USA, GB e F sulla Siria questa notte
To: <no.f35_m346 at autistici.org>
Cc: Elio Pagani <eliopaxnowar at gmail.com>
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Subject: Missili USA, GB e F sulla Siria questa notte
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La Repubblica, 14.04.2018
Usa, Gb e Francia attaccano la Siria. Colpiti un centro di ricerca, un sito di stoccaggio per armi chimiche a Homs e un posto di comando
Alle 21 di New York (le 3 in Italia) il presidente ha annunciato una serie di attacchi mirati a siti legati ai programmi di guerra chimica. L'operazione coordinata con Francia e Regno Unito. Evitate le basi utilizzate dai russi.
dal nostro inviato VINCENZO NIGRO
14 Aprile, 2018TEL AVIV – Esattamente a una settimana dagli attacchi con gas chimici di Douma, il presidente americano Donald Trump ha annunciato che gli Usa assieme a Francia e Gran Bretagna hanno lanciato una serie di bombardamenti in Siria. «Il nostro obiettivo è distruggere le capacità di lanciare armi chimiche del regime siriano», ha detto Trump in diretta televisiva alle 21 ora di Washington, ed ha anche aggiunto che «andremo avanti il tempo necessario per distruggere le loro capacità».
Contemporaneamente a Londra la premier Theresa May ha dichiarato che «non c’erano alternative all’uso della forza». In una nota diffusa ai media, la May sostiene «ho ordinato alle forze britanniche di condurre attacchi coordinati e mirati per ridurre il potenziale dell'armamento chimico del regime siriano e dissuaderne l'uso».
Pochi minuti dopo le 3 ora di Damasco, la tv siriana e alcuni giornalisti accreditati in Siria hanno confermato che gli attacchi erano in corso, e che alcune esplosioni si sono sentite anche nei dintorni della capitale siriana. L’impressione è che al momento Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna abbiano utilizzato soprattutto missili da crociera, lanciati da unità navali oppure da sommergili (come quello che Londra aveva appena spostato al largo della Siria). Il governo francese ha fatto vedere sui suoi account Twitter aerei Rafale in decollo per l’operazione in Siria, mentre 4 Tornado britannici decollati prevedibilmente dalla base cipriota di Akrotiri hanno messo a segno l’operazione contro una installazione vicino Homs.
Un’ora dopo il discorso di Trump, il Segretario alla Difesa James Mattis ha tenuto una conferenza stampa al Pentagono assieme al capo di stato maggiore Joseph Dunford. «Gli obiettivi presi di mira sono tutti collegati al programma di armi chimiche dell’esercito siriano», ha detto il ministro. In particolare un centro di ricerca scientifica nella capitale, un sito di stoccaggio per precursori di armi chimiche a Ovest di Homs e un posto di comando situato nei pressi del secondo obiettivo.
«Questo è un chiaro messaggio per Assad», ha detto Mattis: «L’anno scorso il regime di Assad non ha compreso bene», ha spiegato il ministro riferendosi al precedente attacco militare Usa in Siria. «Questa volta abbiamo colpito in maniera più dura insieme ai nostri alleati. Se dovessero perpetrare un altro attacco con armi chimiche dovranno rispondere ancora di più alle loro responsabilità».
Per Mattis sono stati usati due volte il numero di missili o di sortite aeree utilizzati un anno fa, quando per la prima volta l’amministrazione Trump decise di colpire Assad dopo un altro bombardamento chimico del suo esercito. Fonti del governo di Damasco citate da alcuni media americani hanno subito parlato di "danni limitati". Fonti del regime di Assad affermano che contro la Siria "sono stati lanciati circa 30 missili, un terzo dei quali sono stati abbattuti". A riverlarlo l'agenzia Reuters in un tweet. Sempre secondo fonti siriane, a Homs ci sarebbero tre civili feriti.
Il generale Dunford ha spiegato che la Russia, alleata di Bashar Assad e presente in Siria con molti uomini, non è stata informata dell'attacco statunitense ma sono state effettuate tutte le comunicazioni necessarie per evitare incidenti fra aerei americani e russi. Significa che il Pentagono ha utilizzato la “linea rossa” che normalmente viene utilizzata per comunicare le rispettive operazioni aeree fra Usa e Russia. Il segretario Mattis ha spiegato che i bersagli «sono stati specificatamente individuati per evitare di colpire presidi con forze russe in Siria». Una precisione chirurgica confermata dai russi che hanno fatto sapere che "nessuno dei missili degli Usa e dei suoi alleati è entrato all'interno delle aree anti-aeree russe".
La prima reazione di Mosca è stata dura: l'ambasciatore russo negli Usa Anatoly Antonov ha avvertito che «le azioni degli Usa e dei loro alleati in Siria non rimarranno senza conseguenze» e ha accusato l'Occidente di aver delineato «uno scenario precostituito». Per Antonov «insultare il presidente russo è inaccettabile e inammissibile».
Nel suo discorso Trump cominciato alle 21 aveva fatto anche riferimento alla Russia e all’Iran dicendo che hanno «sviluppato materiali e offerto assistenza con migliaia di uomini ad Assad, Mosca dovrebbe cessare il suo appoggio sinistro ad Assad, che ha tradito le sue promesse sull’eliminazione delle armi chimiche».
L'attacco sferrato contro la Siria dagli Stati Uniti e dagli alleati Francia e Regno Unito non punta comunque a rovesciare il regime di Bashar al Assad. "Il destino di Assad dipenderà dalla sua gente", ha detto il presidente Donald Trump. "Si tratta di un attacco limitato e mirato - gli ha fatto eco la premier britannica Theresa May - che non vuole far aumentare le tensioni nella regione e che fa il possibile per scongiurare la morte di civili". La premier britannica ha dunque precisato che il raid serve anche a mandare "un messaggio chiaro a chiunque altro pensi di poter usare armi chimiche con impunità" Ieri sera la portavoce del Dipartimento di Stato Usa Heather Nauert aveva annunciato che «gli Stati Uniti hanno le prove che l'attacco con armi chimiche in Siria è opera del governo siriano». Questo a poche ore dalla dichiarazione della Russia secondo cui l’uso dei gas chimici a Douma era una macchinazione messa in piedi dagli usa e da Londra. «Abbiamo prove inconfutabili del ruolo di Londra», aveva detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Il ministro russo aveva anche avvertito che ci sarebbe stata una nuova, inevitabile ondata migratoria.
Dopo il tweet iniziale di 3 giorni fa, quello in cui Trump aveva annunciato “bei missili intelligenti arriveranno presto sulla Siria», sembrava che Trump e i suoi alleati potessero prendersi del tempo prima di lanciare l’attacco. Questo soprattutto perché sia Francia e Gran Bretagna ma soprattutto gli Stati Uniti non hanno ancora nella zona del Mediterraneo orientale una presenza massiccia di assetti navali. La US Navy per esempio al momento non ha un gruppo portaerei nella regione, e una portaerei salpata dalla costa orientale americana dovrebbe entrare nel Mediterraneo solo fra qualche giorno.
Il Pentagono inoltre sembrava aver voluto frenare gli ardori del presidente, dicendo di voler evitare azioni avventate, e anche in una telefonata tra il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente russo Vladimir Putin era servita a parlare di "de-escalation", in attesa dei primi esami degli esperti dell'Opac che da questa mattina dovevano arrivare in Siria.
Qui in Israele il paese è pronto a subire una reazione degli Hezbollah libanesi o direttamente del regime di damasco e dell’Iran dal confine siriano. Ieri uno dei leader di Hezbollah, la milizia libanese alleata di Assad, ha definito un «errore storico» l'attacco aereo compiuto da Israele pochi giorni fa contro base aerea “T4” in Siria. In quel bombardamento sarebbero rimasti uccisi 7 iraniani e 7 soldati siriani: la base era stata data a disposizione dei pasdaran iraniani per mettere in piedi un centro per il lancio e il controllo di aerei droni iraniani. E’ la stessa base già bombardata dagli israeliani il 10 febbraio, dopo lo sconfinamento di un drone iraniano in Israele.
Contemporaneamente a Londra la premier Theresa May ha dichiarato che «non c’erano alternative all’uso della forza». In una nota diffusa ai media, la May sostiene «ho ordinato alle forze britanniche di condurre attacchi coordinati e mirati per ridurre il potenziale dell'armamento chimico del regime siriano e dissuaderne l'uso».
Pochi minuti dopo le 3 ora di Damasco, la tv siriana e alcuni giornalisti accreditati in Siria hanno confermato che gli attacchi erano in corso, e che alcune esplosioni si sono sentite anche nei dintorni della capitale siriana. L’impressione è che al momento Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna abbiano utilizzato soprattutto missili da crociera, lanciati da unità navali oppure da sommergili (come quello che Londra aveva appena spostato al largo della Siria). Il governo francese ha fatto vedere sui suoi account Twitter aerei Rafale in decollo per l’operazione in Siria, mentre 4 Tornado britannici decollati prevedibilmente dalla base cipriota di Akrotiri hanno messo a segno l’operazione contro una installazione vicino Homs.
Usa, Trump annuncia attacchi in Siria: "Operazione congiunta con Francia e Regno Unito"
«Questo è un chiaro messaggio per Assad», ha detto Mattis: «L’anno scorso il regime di Assad non ha compreso bene», ha spiegato il ministro riferendosi al precedente attacco militare Usa in Siria. «Questa volta abbiamo colpito in maniera più dura insieme ai nostri alleati. Se dovessero perpetrare un altro attacco con armi chimiche dovranno rispondere ancora di più alle loro responsabilità».
Per Mattis sono stati usati due volte il numero di missili o di sortite aeree utilizzati un anno fa, quando per la prima volta l’amministrazione Trump decise di colpire Assad dopo un altro bombardamento chimico del suo esercito. Fonti del governo di Damasco citate da alcuni media americani hanno subito parlato di "danni limitati". Fonti del regime di Assad affermano che contro la Siria "sono stati lanciati circa 30 missili, un terzo dei quali sono stati abbattuti". A riverlarlo l'agenzia Reuters in un tweet. Sempre secondo fonti siriane, a Homs ci sarebbero tre civili feriti.
Siria, i missili nel cielo di Damasco: le immagini dalla capitale dopo gli attacchi annunciati da Trump
Il generale Dunford ha spiegato che la Russia, alleata di Bashar Assad e presente in Siria con molti uomini, non è stata informata dell'attacco statunitense ma sono state effettuate tutte le comunicazioni necessarie per evitare incidenti fra aerei americani e russi. Significa che il Pentagono ha utilizzato la “linea rossa” che normalmente viene utilizzata per comunicare le rispettive operazioni aeree fra Usa e Russia. Il segretario Mattis ha spiegato che i bersagli «sono stati specificatamente individuati per evitare di colpire presidi con forze russe in Siria». Una precisione chirurgica confermata dai russi che hanno fatto sapere che "nessuno dei missili degli Usa e dei suoi alleati è entrato all'interno delle aree anti-aeree russe".
Siria, le immagini dei bombardamenti. La tv di stato: "Tredici missili neutralizzati dal sistema di difesa"
Nel suo discorso Trump cominciato alle 21 aveva fatto anche riferimento alla Russia e all’Iran dicendo che hanno «sviluppato materiali e offerto assistenza con migliaia di uomini ad Assad, Mosca dovrebbe cessare il suo appoggio sinistro ad Assad, che ha tradito le sue promesse sull’eliminazione delle armi chimiche».
L'attacco sferrato contro la Siria dagli Stati Uniti e dagli alleati Francia e Regno Unito non punta comunque a rovesciare il regime di Bashar al Assad. "Il destino di Assad dipenderà dalla sua gente", ha detto il presidente Donald Trump. "Si tratta di un attacco limitato e mirato - gli ha fatto eco la premier britannica Theresa May - che non vuole far aumentare le tensioni nella regione e che fa il possibile per scongiurare la morte di civili". La premier britannica ha dunque precisato che il raid serve anche a mandare "un messaggio chiaro a chiunque altro pensi di poter usare armi chimiche con impunità"
Siria, la partenza degli aerei francesi dopo l'ordine di attacco di Macron
Dopo il tweet iniziale di 3 giorni fa, quello in cui Trump aveva annunciato “bei missili intelligenti arriveranno presto sulla Siria», sembrava che Trump e i suoi alleati potessero prendersi del tempo prima di lanciare l’attacco. Questo soprattutto perché sia Francia e Gran Bretagna ma soprattutto gli Stati Uniti non hanno ancora nella zona del Mediterraneo orientale una presenza massiccia di assetti navali. La US Navy per esempio al momento non ha un gruppo portaerei nella regione, e una portaerei salpata dalla costa orientale americana dovrebbe entrare nel Mediterraneo solo fra qualche giorno.
Il Pentagono inoltre sembrava aver voluto frenare gli ardori del presidente, dicendo di voler evitare azioni avventate, e anche in una telefonata tra il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente russo Vladimir Putin era servita a parlare di "de-escalation", in attesa dei primi esami degli esperti dell'Opac che da questa mattina dovevano arrivare in Siria.
Qui in Israele il paese è pronto a subire una reazione degli Hezbollah libanesi o direttamente del regime di damasco e dell’Iran dal confine siriano. Ieri uno dei leader di Hezbollah, la milizia libanese alleata di Assad, ha definito un «errore storico» l'attacco aereo compiuto da Israele pochi giorni fa contro base aerea “T4” in Siria. In quel bombardamento sarebbero rimasti uccisi 7 iraniani e 7 soldati siriani: la base era stata data a disposizione dei pasdaran iraniani per mettere in piedi un centro per il lancio e il controllo di aerei droni iraniani. E’ la stessa base già bombardata dagli israeliani il 10 febbraio, dopo lo sconfinamento di un drone iraniano in Israele.
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