L'impatto devastante che un ordigno nucleare avrebbe sulle città italiane
Oltre 400.000 morti e 800.000 feriti con un impatto sopra il centro di Milano. Più di mezzo milione di morti e quasi 900.000 feriti a Roma, e quasi 350.000 morti e 800.000 feriti se la bomba esplodesse sopra Napoli. Sono queste le valutazioni drammatiche che si possono desumere delle simulazioni del progetto “Experience the power of a nuclear blast in your area” sul sito www.outrider.org.
Abbiamo provato sulle tre più grandi città italiane l’impatto di una bomba W-87 americana (di norma piazzata su un missile Minuteman-II) da 300 kilotoni, una di quelle standard per l’arsenale statunitense. E del tutto comparabile a quelle a disposizione anche di altre potenze nucleari. La simulazione prevede un’esplosione a poche centinaia di metri di altezza con un cuore radiativo (cioè la raffica di radiazioni sotto forma di raggi gamma e di neutroni emessa poco dopo la detonazione) di 0,7 km quadrati. Le particelle diffuse in questa area danneggiano il corpo umano a livello cellulare. Assorbirne troppe in un breve periodo provoca un avvelenamento acuto da radiazioni. La dimensione massima della palla di fuoco sarebbe invece di poco più di 1 km quadrato. In una bomba a fissione, la palla di fuoco brucia con un calore 10.000 volte maggiore di quello sulla superficie del sole ed è abbastanza calda da accendere la reazione di fusione in una bomba all'idrogeno. Nel primo milionesimo di secondo dopo la detonazione, i materiali delle bombe si riscaldano fino a temperature estreme e la palla di fuoco conseguente emette un'enorme quantità di energia sotto forma di raggi X, luce e calore, espandendosi mentre si raffredda. Chiunque (o qualunque cosa) si tovasse all'interno del raggio della palla di fuoco verrebbe vaporizzato in un istante. Mentre la palla di fuoco si espande rapidamente va a comprimere l'aria circostante, creando un'onda d'urto con un fronte "di shock" distruttivo invisibile che si muove dal centro dell'esplosione. La pressione di tale onda d'urto sarebbe in grado di distruggere la maggior parte degli edifici, ad eccezione di quelli rinforzati. Il corpo umano potrebbe sopravvivere a un significativo salto di pressione e ai fortissimi venti che lo accompagnerebbero ma chiunque nella zona, che può raggiungere i 70 km quadrati, rischierebbe di essere ferito o ucciso da strutture collassanti o dai detriti portati dal vento. Infine, potrebbe essere di oltre 155 km quadrati l'area toccata da un calore intenso e distruttivo. Chiunque all'interno di questo raggio avrebbe ustioni di terzo grado gravi o fatali: legno, vestiti, carta e plastica si infiammerebbero immediatamente. Anche al di fuori di questo confine, il calore sarebbe ancora abbastanza intenso da causare ustioni di primo e secondo grado.
Considerando che negli arsenali nucleari di tutto il mondo
sono circa 14.000 le testate ancora a disposizione, e quindi potrebbero
essere decine gli attacchi sull’Italia, anche grazie a quete simulazioni
si può ben capire la drammaticità apocalittica di un'eventuale
conflitto nucleare che coinvolgesse il nostro Paese. Ciascuno, tramite il sito, può provare quale sarebbe l’impatto sulla propria città, anche con diverse tipologie di ordigno:
dalla stessa potenza lanciata su Hiroshima e Nakagasi fino alla super
bomba Tsar sviluppata dall’Unione Sovietica passando anche per le
testate che dovrebbero essere oggi a disposizione della Corea del Nord.
Ma
qualsiasi siano i risultati, qualsiasi la combinazione degli eventi o
delle possibili testate lanciate sul nostro e altri Paesi il risultato
non può essere che uno solo, per chi ha ancora testa per riflettere e
cuore per avere compassione: considerare insensato e inumano anche solo il possesso delle armi nucleari. Come ha detto Beatrice Fihn, la direttrice esecutiva della campagna ICAN, Premio Nabel per la Pace 2017: "Se manterremo negli arsenali le armi nucleari per sempre, alla fine verranno utilizzate. Con
queste simulazioni tutti possono vedere cosa accadrà il giorno in cui
esploderà una bomba nucleare. Guardate anche voi, e poi assicuratevi di
fare qualcosa per impedirlo".