[Disarmo] Fwd: F35 israeliano colpito da missile siriano?



---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: "Elio Pagani" <eliopaxnowar at gmail.com>
Data: 20 ott 2017 21:56
Oggetto: F35 israeliano colpito da missile siriano?
A: <no.f35_m346 at autistici.org>
Cc:

Quel mistero sull’F35 israeliano 
colpito dai missili di Damasco

  • OTT 20, 2017

 Gli occhi della guerra

Un F-35I di Israele appartenente al 140° Squadrone Golden Eagle, è stato danneggiato durante un volo di routine a causa dell’impatto con alcuni volatili. L’incidente, avvenuto due settimane fa, è stato diramato lunedì scorso. Il pilota è riuscito ad atterrare in sicurezza presso la base aerea di Nevatim, nel deserto del Negev.

“Dopo una valutazione dei danni eseguita insieme al costruttore Lockheed Martin, l’aereo riceverà gli opportuni interventi di riparazione. Ritornerà al servizio completo nei prossimi giorni”.

Si tratta del primo incidente noto di un F-35 in servizio con l’Israeli Defense Forces. Dal dicembre scorso ad oggi, Israele ha ricevuto sette Adir inquadrati nello squadrone Golden Eagle che continua a svolgere test di volo. Il 140° sarà dichiarato operativo con la nuova piattaforma tattica di quinta generazione entro le fine dell’anno in corso. La notizia del birdstrike è stata diramata lo stesso giorno in cui è avvenuto un raid israeliano contro una batteria antiaerea siriana. Secondo l’IDF il raid è avvenuto in risposta al lancio di un missile terra-aria da piattaforma SA-5 (S-200) contro un aereo dell’aviazione che effettuava una normale ricognizione nello spazio aereo libanese. L’SA-5 è stato localizzato nel sito di Ramadan, 50 chilometri a est di Damasco.

Le due notizie pubblicate dall’IDF il medesimo giorno hanno alimentato speculazioni sulla vera natura dell’incidente che ha coinvolto l’F-35. Secondo tali speculazioni l’F-35 non sarebbe stato danneggiato da un volatile, ma da un missile lanciato dalla batteria siriana. Secondo Damasco (in diverse occasioni sono stati rivendicati velivoli stranieri abbattuti), “le forze governative hanno risposto alla violazione dello spazio aereo colpendo direttamente uno dei velivoli e costringendo la formazione israeliana a ritirarsi”. Israele conferma che tutti gli aerei coinvolti nel raid sono ritornati integri e di non aver perso alcuna piattaforma. Israele ha già dimostrato in diverse occasioni di volare impunemente nei cieli siriani ed il birdstrike dovrebbe essere plausibile.

Possibile, ma altamente improbabile

Gli F-35I potrebbero volare sui cieli stranieri (lo fanno da tempo), ma l’IDF non ha ancora dichiarata operativa la flotta tattica di quinta generazione. Ci si chiede il motivo per cui Israele dovesse rischiare una piattaforma che non ha ancora raggiunta la Capacità Operativa Iniziale in un raid contro postazioni SAM (sebbene non di ultima generazione). Possibile, ma altamente improbabile. Da rilevare che se da un lato Israele considera l’F-35 come la migliore piattaforma tattica in inventario, dall’altro il governo ne ha riconosciuto l’elevato costo, richiedendo una “meticolosa valutazione” prima di ogni qualsiasi ordine futuro. Tuttavia la domanda è se davvero un S-200 possa essere in grado di inquadrare un asset di quinta generazione come l’F-35. Sappiamo che i SAM siriani sono stati integrati nei sistemi di difesa aerea russi presenti nell’area. Teoricamente, grazie alla condivisione dei dati proveniente dalla griglia di rilevamento russa, l’individuazione di una piattaforma di quinta generazione potrebbe essere più agevole. L’F-35 è ottimizzato contro i radar a banda X, mentre potrebbe essere rilevato da sistemi che utilizzano frequenze più basse. Tuttavia le capacità di guerra elettronica dell’F-35I dovrebbero garantirgli una certa impunità nell’area. Sebbene la possibilità non si possa escludere completamente, l’F-35I danneggiato non dovrebbe essere stato colpito da missile lanciato dalla Siria.

L’F-35 di Israele

La flotta F-35 di Israele sarà formata da 50 piattaforme tattiche. I primi 19 F-35 acquistati da Israele hanno avuto un costo di 125 milioni di dollari ad unità, sceso a 112 milioni di dollari per il secondo lotto formato da 14 velivoli. Gli ultimi 17 F-35 avranno un costo unitario di 100 milioni di dollari. Il prezzo si riferisce esclusivamente all’acquisizione e formazione del personale e non alla manutenzione ed alla logistica. Il nuovo centro di formazione per gli F-35 israeliani si trova nella base aerea Nevatim, nel Negev. Lockheed Martin lo scorso anno ha annunciato di aver selezionato Elbit Systems per l’implementazione dei simulatori. Quest’ultima fornisce servizi di outsourcing per la forza aerea F-15/ F-16 nella base di Hatzor. Elbit Systems, infine, è leader mondiale nel settore dei display ad alta tecnologia. Oltre il 50% della formazione si svolgerà sui simulatori avanzati. In questo modo si ridurranno i costi per la formazione dei piloti che voleranno sugli F-35. Israele attualmente ha ricevuto sette F-35 (saranno nove entro la fine dell’anno), il primo dei quali consegnato lo scorso dicembre durante una solenne cerimonia. I 33 F-35A Conventional Take Off and Landing, o CTOL, acquistati attraverso il programma delle Foreign Military Sales (FMS) saranno consegnati entro il 2021: la fornitura sarà completata entro il 2024. Per quell’anno l’IAF avrà una flotta di 50 F-35 Adir basata su due squadroni schierati nella base aerea di Nevatim, nel sud di Israele. L’F-35 di Israele, ribattezzato Adir, in ebraico Il Grande, rappresenterà un tassello aggiuntivo molto importante per il mantenimento della superiorità militare di Israele nell’area del Medio Oriente, grazie alle avanzate capacità di affrontare le minacce emergenti, come missili all’avanguardia, e di assicurare la protezione dello lo spazio aereo. L’F-35 combina una tecnologia stealth avanzata che garantisce la bassa osservabilità con la velocità e l’agilità di un caccia, un sistema di sensori totalmente integrato, la capacità netcentrica nelle operazioni e il supporto avanzato. Israele contribuisce al programma F-35 con la produzione di semi-ali per l’F-35A da parte delle Israel Aerospace Industries. Elbit Systems Ltd. realizza il casco Generation III Helmet-Mounted Display, che sarà utilizzato dai piloti dell’F-35 in tutto il mondo. Componenti compositi per la parte centrale della fusoliera dell’F-35, infine, sono realizzati da di Elbit Systems-Cyclone. La piattaforma tattica F-35 (non progettata per il dogfight, fuori moda per gli Usa, ma non per la Russia) è un sistema d’arma in divenire, progettata per contesti futuri per minacce oltre il raggio visivo.

L’F-35 di Israele sarà unico nel suo genere

Israele ha ricevuto delle versioni pesantemente modificate degli F-15 e F-16 ricevuti dagli Stati Uniti. Lockheed Martin ha prodotto una versione speciale del caccia F-16 dotato di Conformal Fuel Tanks, AGP-68(V)X Radar, Helmet Mounted Cueing System, Dorsal spine Avionics Compartment e comunicazione satellitare per le forze aeree israeliane. L’F-35 israeliano sarà una piattaforma tattica profondamente diversa da quelle che Lockheed Martin consegnerà ai partner del programma JSF.

Fin dal 2015 Lockheed Martin è al lavoro per soddisfare una particolare esigenza del Ministero della Difesa israeliano: estendere il raggio d’azione dell’F-35 di almeno il 30%. L’F-35 israeliano sarà senza dubbio caratterizzato da sistemi avanzati e, tra questi, un maggiore raggio d’azione. La IAF avrebbe già richiesto serbatoi supplementari specifici così da non inficiare il profilo del caccia e le sue caratteristiche stealth. Israele è interessata ad estendere il raggio d’azione dello JSF per ridurre i rifornimenti in volo nelle missioni a lungo raggio. L’attuale raggio d’azione di un F-35 è di circa 1150 km. Se l’F-35 israeliano incrementasse del 30% il suo ‘flight range’ potrebbe colpire obiettivi iraniani. Tuttavia, anche con questa maggiore capacità, il caccia avrebbe sempre necessità di un rifornimento in volo, considerando che gli obiettivi iraniani si trovano ad una distanza minima di almeno 1000 km. In ogni caso, Israele ha le capacità di modificare pesantemente l’F-35, stravolgendone anche la cellula. In teoria, qualsiasi modifica al design del velivolo o al software dovrebbe essere compiuto dopo la firma di un accordo consensuale tra le parti. Tel Aviv, dopo lunghe ed estenuanti trattative, è stata autorizzata ad implementare (secondo prassi consolidata) hardware indigeno e svariati sistemi di guerra elettronica. L’esatta natura delle alterazioni (esterne ed interne) non è chiara, ma alcune di queste dovranno essere scritte nel prezioso codice sorgente, gelosamente custodito dagli USA. Proprio Israele sarebbe riuscita ad implementare le nuove funzionalità senza richiedere l’assistenza degli Stati Uniti. Sarà un’eccezione per l’alleato nel Medio Oriente, che non sarà mai consentita ad altri partner.