[Disarmo] Dàgli al negro stupratore! Tutto falso, ma esercito in piazza.




Cronache italiane.

Una settimana fa, circa, la rissa tra 'eritrei' e 'italiani' non ricordo bene dove, ma non importa: qualsiasi provincia sta bene. Ragazzini 'italiani' aggrediti da 'negri immigrati', mamme 'italiane' che corrono a difenderli, una viene 'sequestrata e malmenata'. rissa generale, e un eritreo (sicuro?) che finisce all'ospedale perchè 'accoltellato alla schiena' dai bravi difensori dei fanciulli italici. Ma è tutto falso: la 'signora italiana' è ora sotto inchiesta, lei, per aggressione immotivata, e per aver ferito l'eritreo (?) con un tondino di ferro. Complimenti mamma!

Sempre una settimana fa, al pronto soccorso di Trieste si presenta alle 4 del mattino una donna sui 24 anni, con lievi ferite al volto, accompagnata da un paio di amici. Denuncia di essere stata aggredita qualche ora prima alla Stazione Centrale FFSS da 4 individui 'di pelle scura': uno ha chiesto una sigaretta, gli altri l'hanno circondata e cercato di trascinarla in 'zona oscura'. Lei reagisce: dichiara 'adrenalina pura, o me o loro'. Due dita negli occhi a uno, una calcio al posto giusto all'altro, un pugno in faccia al terzo, tutti in fuga. Un'Eroina. Scappa, corre, cammina per ore, poi gli amici la trovano e, viste le ferite a volto e braccia (lei dice unghie di un'aggressore, il giornalista parla di un coltello), la convincono a recarsi al Pronto soccorso. Risultato: summit Sicurezza Cittadina con Sindaco, Prefetto e Comandanti vari di PS, CC e quant'altri. Dal giorno seguente, presidio in P.zza Libertà di fronte alla Stazione FFSS 24 su 24 di tutti i corpi militari e polizieschi conosciuti, perquisizioni personali, consigli ai passanti di 'allontanarsi, zona non sicura'. Stato d'assedio, alla Stazione Centrale. Oggi 5 settembre sul giornale locale, Il Piccolo, la Notizia, a pagina 18: tutto falso, l'Eroina indagata per simulazione di reato. Ma non passare o fermarti in Piazza Libertà, soprattutto se sei negro: lo Stato d'assedio non è stato revocato.

Giorgio Ellero