[Disarmo] Comunità ebraica Roma: Arafat terrorista, Begin e Rabin no.
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- Date: Sun, 27 Aug 2017 22:30:23 +0200
Mossos
e Guardia Civil a Israel. Cursos de repressió.
Povera sindaca Raggi, veramente il fato si è accanito
contro di lei. Le stanno attribuendo tutti i mali di Roma
compresi quelli di cui non è responsabile. Parte in questo modo l’attacco di Ruth Dureghello,
presidente della Comunità ebraica di Roma, la quale
dichiara inaccettabile tale accostamento ed invita la
Sindaca a ritirare la delibera, arricchendo la richiesta
di espressioni ingiuriose verso il presidente Arafat. La
Dureghello ha lanciato la prima pietra e, dobbiamo dire,
che ha elegantemente sorvolato sulle gravissime
responsabilità, spesso definibili crimini tout court, che
Israele ha commesso contro il popolo palestinese già prima
che venisse autoproclamato Stato da Ben Gurion, al di
fuori – è corretto ricordarlo – della Risoluzione ONU 181
che ne prevedeva la fondazione. Potremmo provare a rispondere provocatoriamente, ma con un filo di realismo dovuto a tanti precedenti che il nostro lavoro ci porta a conoscere, allora diremmo: per una sorta di sudditanza nei confronti degli esponenti della Comunità ebraica. Sudditanza dettata dal timore di essere tacciati – magari a torto – del più ignobile epiteto, quello di essere antisemiti. Non vogliamo credere che sia per bassi motivi di interesse dettati dalla potenza economica e mediatica del sionismo che si accetti il diktat filoisraeliano, no, pensiamo proprio che il terrore di essere considerati ingiustamente antisemiti ormai abbia assunto la potenza di un’invisibile ma affilatissima spada pronta a decapitare chi si permette di criticare Israele, così come chi si permette di mostrarne i quotidiani soprusi e omicidi e, infine, persino chi si permette di intestare un parco al presidente Arafat, premio Nobel insieme a Rabin al quale un parco è già stato intestato da alcuni anni e si trova in viale Panama. Il Nobel fu attribuito a entrambi per aver tentato un
percorso di pace firmando gli accordi di Oslo. Senza
entrare nel merito di quella firma, rivelatasi capestro
per i palestinesi, soffermiamoci sulle pesanti accuse
contenute nella lettera della signora Ruth Dureghello, la
quale ha indotto la Sindaca Raggi a sospendere la delibera
n. 165. La signora Dureghello, con un accostamento che se
non fosse dettato da sicura malafede sarebbe scandaloso
per la profonda ignoranza circa la “matrice islamista”
degli attentati terroristici attuali che attribuisce ad
Arafat, definisce quest’ultimo come “il precursore, se non
l’ideatore” del terrorismo odierno, e assegnatario “con
dubbio merito” del Nobel per la pace. memoriadella Dureghello e per la curiosità della Raggi ricordare
che quel futuro Nobel per la pace già nel “48 venne
duramente criticato da Albert Einstein e da Hannah Arendt
per manifesto fascismo, terrorismo e propaganda di
superiorità razziale. E gli accusatori erano entrambi
ebrei! Si potrebbe anche ricordare che il signor Begin fu
l’autore della strage dell’hotel King David il quale,
essendo adibito dagli inglesi ad ospedale militare, vide
un centinaio di morti tra malati, medici e infermiere e
qualche centinaio di feriti sempre tra sanitari e degenti.
Un numero più alto di quello della strage di Bologna che
abbiamo ricordato pochi giorni fa in Italia. Ma Begin
divenne primo ministro e conquistò il Nobel per la pace,
lo sa la signora Raggi? Forse no, ma la signora Dureghello
lo sa di sicuro. Alla signora Pontecorvo, invece, che ieri scriveva sul
Fatto quotidiano che l’attentato alla sinagoga di Roma del
1982 nel quale perse la vita il piccolo Taché è stato
realizzato “per mano del destinatario dell’iniziativa cui
si intenderebbe intitolare il parco” cioè di Arafat, e che
accusa di ignoranza la Giunta Capitolina, dopo essersi
dilettata a definire Arafat come “il nipote del gran muftì
di Gerusalemme …amico di Adolf Hitler” vorrei ricordare di
studiarsi bene la storia delle alleanze di quel periodo
visto che, forse non a torto, invita anche lei la Raggi a
studiare. Non credo che ne abbia voglia perché cadrebbero
le sue convinzioni, ma la invitiamo almeno a ricordare il
nome di un personaggio che preferiremmo non fosse mai
esistito. Per il bene degli ebrei e dello stesso Israele.
Stiamo parlando di Vladimir Jabotinskij. Le dice niente
questo nome signora Pontecorvo? E a lei signora
Dureghello? Alla sindaca Raggi forse non dice molto e
allora glielo diciamo noi. Inoltre, sarebbe bene che la Comunità ebraica, prima di
pronunciare la parola “terrorismo” riferita a chi – nel
pieno rispetto dei principi sanciti dalle Convenzioni di
Ginevra – si batte legittimamente contro un’occupazione
militare, facesse un saltino indietro e, per esempio,
oltre al già citato Rabin, andassero a farsi un ripassino
delle vergognose azioni non solo di terrorismo ma di
barbarie fatta di torture sadiche e gratuite secondo i
canoni tipicamente nazi-fascisti di cui molti uomini
politici o addirittura ministri ed anche presidenti
israeliani si sono macchiati prima, durante e dopo la
nascita dello Stato di Israele. Chiudiamo quindi con un paio di esempi prendendo Shamir e
Sharon. Non li consideriamo solo per le loro malefatte da
israeliani, per Sharon ad esempio sanno tutti le
responsabilità circa il massacro di Sabra e Shatila, ma
vediamoli in azione come terroristi puri anche prima che
il loro Stato nascesse e successivamente, proprio grazie
alle loro azioni terroristiche, accolti nelle istituzioni
come ministri di uno stato che nominalmente è definito
democratico. Chissà cosa risponderebbe la sindaca Raggi alla signora
Dureghello se sapesse, per esempio, che nell’ottobre del
1953 il signor Sharon decise di distruggere il villaggio
di Qibya, 45 abitazioni, una scuola e una moschea con
dentro i loro abitanti? Chi non riuscì a fuggire morì
così, nell’esplosione della propria casa o della scuola in
cui studiava e infatti ci fu un alto numero di morti
bambini, o nella moschea in cui pregava. Risulta a
qualcuno che Sharon sia stato condannato per crimini di
guerra? No perché in realtà non c’era la guerra, era
semplicemente l’azione barbara di un esercito oppressore.
Una delle tante. Vedremo se i componenti della Giunta capitolina, Sindaca
compresa, sapranno tenere la schiena dritta dopo essersi
informati adeguatamente, o se faranno anche loro il
servile inchino alla prepotenza sionista che ha come longa
manus la Comunità ebraica, utilizzata come baluardo
antipalestinese e che, senza pudore, identifica gli
attentati terroristici di matrice islamista con la
sacrosanta lotta per la giustizia di un popolo sotto
illegale occupazione da 50 anni e vittima di pulizia
etnica da settanta. https://www.articolo21.org/ -- EVENTI -
MILANO https://sites.google.com/site/ FIRMA L'APPELLO PER GAZA: http://we4gaza.org/ -- |
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