[Disarmo] per Mosca è "romanticismo reazionario" lavorare per il bando delle armi H
- Subject: [Disarmo] per Mosca è "romanticismo reazionario" lavorare per il bando delle armi H
- From: "alfonsonavarra at virgilio.it" <alfonsonavarra at virgilio.it>
- Date: Thu, 9 Mar 2017 03:19:35 +0100 (CET)
- Reply-to: "alfonsonavarra at virgilio.it" <alfonsonavarra at virgilio.it>
da parte di Alfonso Navarra
Cito dal seguente pezzo che si può leggere integralmente su: sputniknews.com
Putin al Forum Valdai*, 3 ore di risposte
E’ durato più di tre ore a Sochi l’intervento del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin al Forum Valdai*. Eccone una sintesi.
Le armi nucleari sono un fattore di contenimento
Affilare le armi nucleari è l’ultima delle cose che vogliamo, ma va ricordato che le armi nucleari non possono essere considerate un fattore di aggressione, ma un elemento di contenimento e garanzia della pace.
Occorre riformare le strutture internazionali, adattandole alla realtà odierna
Vent’anni fa alcuni paesi, ritenendosi e dichiarando apertamente di essere i vincitori della Guerra Fredda hanno deciso di cambiare il volto dell’ordine mondiale a loro piacimento, cercando di estendere a tutto il mondo le loro strutture e norme. Ne è venuto fuori un ordine per pochi eletti, non per tutti.
In questo modo sono cadute le bombe a Belgrado, in Iraq, in Libia.
Globalizzazione in crisi
Negli ultimi mesi poco è cambiato, praticamente nulla in senso positivo nel mondo. E’ in crisi il modello della globalizzazione e come dicono e sanno anche in Europa, il modello della multiculturalità.
* Valdai
Una piattaforma di dialogo tra Europa e RussiaIl forum internazionale di discussione Valdai è stato creato nel 2004 e deve il suo nome all’omonimo lago, situato vicino alla città di Velikij Novgorod, dove ebbe luogo la prima edizione del forum.Lo scopo del forum è facilitare il dialogo tra l’ intellighenzia russa e quella straniera, elaborando un’analisi indipendente e obiettiva degli eventi di natura sociale, economica e politica che dominano l’agenda mondiale. Nei suoi 12 anni di esistenza al Forum Valdai hanno partecipato più di 1000 rappresentanti dell’elite economica e politica mondiale, provenienti da 63 paesi diversi.
Una volta che in questo modo ho fatto la verifica sul sito della propaganda russa in Italia ecco che gli articoli che appaiono sul numero attualmente in edicola di LIMES (rivista italiana di geopolitica), dedicato a "CHI COMANDA IL MONDO; posso con pochi dubbi residui acquisirli come rappresentativi delle attuali posizioni di Mosca in politica della difesa ed estera.
(Per Mosca ovviamente intendiamo non il nostro disarmista Luigi, fisico antinucleare residente a Parigi, ma la capitale del grande Paese euroasiatico, quindi quando scriveremo "Mosca" e "il Cremlino" indicheremo la Russia, il governo russo, così come quando la stampa scrive Washington o la Casa Bianca, essa si riferisce agli USA, al governo americano).
Il direttore Lucio Caracciolo dà spazio, per la campana russa, a due autori: Sergej Kaganov, presidente del Consiglio di difesa e politica estera russo; e Vitalij Tret'jacov, preside della Scuola superiore per la televisione di Mosca. (Per la campana cinese c'è un articolo di Zhu Feng, preside dell'Istituto affari internazionali di Nanchino).
L'articolo di Tret'jacov è intitolato: "Mosca e Washington incompatibili sul pianeta Terra". Sottotitolo: "Gli Stati Uniti non rinunceranno al dominio globale né la Russia alla sua autonomia. La sfida è destinata così a continuare (Trump o non Trump - ndr). Le colpe americane e le ricette russe per un nuovo approccio. ONU 2.0 la soluzione possibile"
Estraiamone e sintetizziamone alcuni passi:
Fra USA e Russia prepariamoci a veder continuare l'attuale stato di cose. La guerra fredda continuerà e non basterà a normalizzare i rapporti la presenza del comune nemico terrorista. In questo quadro l'alternativa russa per sé e per il mondo può essere fissata nei seguenti punti:
1- Ordine mondiale multipolare e, di conseguenza, drastico incremento del ruolo delle Nazioni Unite, con un loro necessario ma graduale rinnovamento;
2- mantenimento di una civiltà globale variegata che preveda la preservazione delle peculiarità di differenti ordinamenti politici (= rifiuto della democrazia liberale di tipo occidentale come modello unico)
3 - priorità della sovranità nazionale rispetto a qualsivoglia organo o istituzione internazionale a eccezione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU
4- rifiuto categorico e totale di tutte le nazioni del mondo di interferire negli affari interni degli altri Paesi
5 - "diritto di prelazione delle maggiori potenze (i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'ONU) quanto all'elaborazione e alla messa in atto ove necessario di piani di risoluzione dei conflitti nelle zone di loro competenza territoriale (e di civilizzazione)"
6 - creazione di una vera coalizione internazionale con a capo USA e Russia per l'annientamento dello Stato Islamico.
In sostanza quello che chiede Mosca, con l'ordine multipolare del mondo, è una Piccola Yalta, una Yaltina. Testualmente: "una spartizione dello spazio geopolitico in sfere di pertinenza fra alcune delle potenze maggiori per importanza o per territorio".
Spiega Tret'jacov: "La Russia non può che essere una superpotenza globale, semplicemente perché è l'unica possibile condizione alla sua esistenza come nazione indipendente, se non alla sua esistenza tout court (...). La questione principale nelle relazioni russo americane (e mondiali) consiste proprio nel come due paesi, due nazioni eternamente rivali e antagoniste (e che tali resteranno nei prossimi decenni) debbano interagire per poter raggiungere i propri scopi nazionali, scongiurando l'eventualità di poter distruggere sé stessi e il mondo per caso o irresponsabilità".
E' evidente che la "pace" che ha in mente costui (e con ogni probabilità il suo grande capo Vladimir Putin) è uno stato di guerra "fredda" permanente, ma moderata e controllata. E' la cultura del "realismo geopolitico". L'omologo americano è il "pragmatico" Henry Kissinger che si contrappone agli "ideologici" neocon. La domanda è: questa cultura, con la politica da essa ispirata, deve in qualche modo influenzare anche i movimenti che si battono per il disarmo e la pace nel mondo?
Andiamo ora all'articolo di Kaganov, intitolato: "La vittoria della Russia e il nuovo concerto delle Nazioni". Sottotitolo: "L'ordine unipolare americano sta cadendo a pezzi. Ad abbatterlo sono le sue contraddizioni interne, non Mosca, che però ora si trova dalla parte giusta della storia. Serve un nuovo concerto delle nazioni fra Russia, Cina e Stati Uniti".
Scrive il Nostro: "Siamo testimoni di un mondo quasi prebellico, instabile sotto ogni aspetto. Cosa si può fare per evitare il disastro? La deterrenza nucleare, che ha salvato il mondo durante la guerra fredda - e continua a iniettare sobrietà nei circoli politici dei principali paesi - è una soluzione e deve essere rafforzata. Spero sia quello che Vladimir Putin e Donald Trump hanno in mente, rifiutando il romanticismo reazionario del disarmo nucleare . (...) Ma non sarebbe sicuro affidarsi al fattore negativo del nucleare. (Occorre) un nuovo "concerto delle Nazioni". Per il momento esso comprenderebbe solo tre vere potenze sovrane e mondiali: Russia, Cina e Stati Uniti. In futuro, potrebbero parteciparvi India, Giappone e alcuni Paesi europei... E' possibile questo scenario? Non lo so. Ma duecento anni fa, in un momento di svolta tra due ére, il potere delle baionette russe e la lungimiranza di Alessandro I, Metternich e Talleyrand permise all'Europa di istituire una pace relativa per quasi un secolo, così creando possibilità senza precedenti per lo sviluppo economico e spirituale del nostro subcontinente. Che allora era il mondo."
Ritorna la richiesta della "Yaltina" da ispirare al fulgido esempio della Santa Alleanza. E chi sarebbe il "reazionario"?
- Prev by Date: [Disarmo] Difesa, le armi nucleari nel mondo in infografiche
- Next by Date: [Disarmo] Bandiere Isis nei Balcani, Europa. Una polveriera ad un passo dall'Italia
- Previous by thread: [Disarmo] Difesa, le armi nucleari nel mondo in infografiche
- Next by thread: [Disarmo] Bandiere Isis nei Balcani, Europa. Una polveriera ad un passo dall'Italia
- Indice: